Bekaert, fatto un passo avanti
Beccastrini e Franchi: “C’e' una possibilita' concreta, ma serve tempo per dargli gambe. Non accetteremo che i lavoratori vengano licenziati prima.”
“Stamani è stato fatto un passo in avanti; c’è una possibilità concreta, ma è necessario dargli effettiva sostanza e fattibilità e va fatto nei tempi giusti; e se non bastano i due mesi rimasti di cassa integrazione bisogna trovare il tempo per concretizzarla. Di certo non accetteremo che i lavoratori vengano licenziati.”
E’ il commento del segretario generale Fim-Cisl Toscana Alessandro Beccastrini e del segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato Fabio Franchi, al termine dell’incontro al ministero dello Sviluppo economico sulla Bekaert di Figline Valdarno.
“Rispetto all’ultimo incontro – dicono Beccastrini e Franchi – abbiamo fatto un passo in avanti: il piano di Trafilerie Meridionali è stato valutato convincente dal governo e da Invitalia; Invitalia si è detta disponibile a entrare nel capitale del nuovo soggetto che dovrebbe nascere; anche alcuni produttori di acciaio si sono detti disponibili a valutare la partecipazione al progetto come partner industriali. Certo il tempo è un fattore di fondamentale importanza e se non ci fosse la proroga degli ammortizzatori, il tempo bisognerà in qualche modo farselo dare da Bekaert.”
L’ipotesi della cooperativa è stata affrontata, ma non valutata nel merito, perché secondo il ministero mancavano una serie di elementi e di dati.
Il ministero si è impegnato a riconvocare tutti i partecipanti al tavolo entro la fine del mese di novembre.
Firenze, 31 Ottobre 2019
E’ il commento del segretario generale Fim-Cisl Toscana Alessandro Beccastrini e del segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato Fabio Franchi, al termine dell’incontro al ministero dello Sviluppo economico sulla Bekaert di Figline Valdarno.
“Rispetto all’ultimo incontro – dicono Beccastrini e Franchi – abbiamo fatto un passo in avanti: il piano di Trafilerie Meridionali è stato valutato convincente dal governo e da Invitalia; Invitalia si è detta disponibile a entrare nel capitale del nuovo soggetto che dovrebbe nascere; anche alcuni produttori di acciaio si sono detti disponibili a valutare la partecipazione al progetto come partner industriali. Certo il tempo è un fattore di fondamentale importanza e se non ci fosse la proroga degli ammortizzatori, il tempo bisognerà in qualche modo farselo dare da Bekaert.”
L’ipotesi della cooperativa è stata affrontata, ma non valutata nel merito, perché secondo il ministero mancavano una serie di elementi e di dati.
Il ministero si è impegnato a riconvocare tutti i partecipanti al tavolo entro la fine del mese di novembre.
Firenze, 31 Ottobre 2019
Bekaert, giovedi durante l’incontro a Roma, lavoratori in presidio davanti alla fabbrica
Beccastrini: “Non c’e' piu' tempo. La soluzione va concretizzata ora”
In presidio davanti allo stabilimento Bekaert di Figline Valdarno, giovedì 31 ottobre a partire dalla 10, in contemporanea con l’incontro di sindacati, Regione e istituzioni locali al ministero dello Sviluppo economico, a Roma.
I lavoratori di Fim e Uilm aspetteranno così l’esito della riunione del tavolo tecnico al Mise, da cui si attendono novità sulle prospettive di reindustrializzazione della fabbrica valdarnese.
Il tempo stringe, la cassa integrazione per cessazione, reintrodotta dal Governo lo scorso anno proprio per la mobilitazione dei lavoratori Bekaert e della comunità locale, terminerà a fine anno e in vista di quella data la multinazionale belga ha già inviato le lettere di licenziamento ai 211 lavoratori rimasti (dei 314 iniziali).
“Non c’è più tempo – dice il segretario della Fim-Cisl Toscana, Alessandro Beccastrini – o si concretizzano gli interessamenti dei mesi scorsi o per i lavoratori di Figline si apre il baratro. Il ministero e il governo non possono consentirlo. Terremo informati i lavoratori a Figline sull’andamento dell’incontro durante lo svolgimento e abbiamo già convocato un’assemblea per le 17,30 in cui, appena tornati da Roma, racconteremo nel dettaglio l’esito e, in base a quello che sarà emerso, prenderemo le decisioni necessarie.”
I lavoratori di Fim e Uilm aspetteranno così l’esito della riunione del tavolo tecnico al Mise, da cui si attendono novità sulle prospettive di reindustrializzazione della fabbrica valdarnese.
Il tempo stringe, la cassa integrazione per cessazione, reintrodotta dal Governo lo scorso anno proprio per la mobilitazione dei lavoratori Bekaert e della comunità locale, terminerà a fine anno e in vista di quella data la multinazionale belga ha già inviato le lettere di licenziamento ai 211 lavoratori rimasti (dei 314 iniziali).
“Non c’è più tempo – dice il segretario della Fim-Cisl Toscana, Alessandro Beccastrini – o si concretizzano gli interessamenti dei mesi scorsi o per i lavoratori di Figline si apre il baratro. Il ministero e il governo non possono consentirlo. Terremo informati i lavoratori a Figline sull’andamento dell’incontro durante lo svolgimento e abbiamo già convocato un’assemblea per le 17,30 in cui, appena tornati da Roma, racconteremo nel dettaglio l’esito e, in base a quello che sarà emerso, prenderemo le decisioni necessarie.”
BEKAERT: FIM-CISL serve fare di piu' su reindustrializzazione e ricollocazione.
Dichiarazione di Ferdinando Uliano - Segretario Nazionale Fim Cisl
Nella giornata di oggi presso il Ministero dello Sviluppo Economico si è svolto incontro Bekaert per monitorare la fase di reindustrializzazione e di ricollocazione dei lavoratori dello stabilimento di Figline Valdarno.
Abbiamo ribadito in sede istituzionale che non bisogna perdere tempo, abbiamo il 2019 con la copertura della Cassa Integrazione e dobbiamo raggiungere l’obiettivo che ci siamo posti: reindustrializzare l’area ex-Bekaert e dare una positiva soluzione occupazionale a tutti i lavoratori.
Per quanto riguarda gli interessamenti di reindustrializzazione sono 42 quelli ancora attivi, ma due sono quelli che hanno presentato un piano industriale e un interessamento più concreto. In entrambe le situazioni la forza massima occupabile è di 80/90 lavoratori. Questo è certamente un elemento critico, visto che gli attuali lavoratori in CIGS sono 245.
Riteniamo invece positivo il coinvolgimento di ICE-ITA (Italian Trade Agency), che consentirà di allargare il campo di azione per individuare nuovi soggetti industriali, attraverso l’unità di coordinamento Attrazione Investimenti Esteri di ICE-ITA, coinvolgendo alcuni gruppi industriali esteri della siderurgia e della lavorazione del metallo.
Anche il processo di ricollocazione lavorativa esterna ha effettuato solo 22 ricollocati, 15 distacchi e 6 in attivazione.
Abbiamo ribadito come FIM-CISL che si deve fare di più e in fretta anche perché la Cigs scade a fine anno. E’ necessario individuare soggetti industriali che consentano di concretizzare il progetto di reindustrializzazione e soprattutto con un alto impatto occupazionale.
Anche la ricollocazione esterna deve essere più efficace e coinvolgere maggiormente i lavoratori. Sono troppo pochi i colloqui effettuati (n.31) rispetto al numero di Curriculum Vitae inoltrati alle aziende (163). L’accordo prevede 10.000 euro per le aziende che assumono i lavoratori Bekaert, oltre a tutti i vantaggi e agevolazioni di legge. Si deve agire con maggior determinazione.
Riteniamo indispensabile prevedere incontri ravvicinati per verificare gli interessamenti industriali in sede ministeriale, ma nello stesso tempo è necessario attivarsi a livello locale per mettere in campo tutte le iniziative per dare nuove e maggiori opportunità lavorative ai lavoratori di Bekaert.
Roma 28.3.2019
Nella giornata di oggi presso il Ministero dello Sviluppo Economico si è svolto incontro Bekaert per monitorare la fase di reindustrializzazione e di ricollocazione dei lavoratori dello stabilimento di Figline Valdarno.
Abbiamo ribadito in sede istituzionale che non bisogna perdere tempo, abbiamo il 2019 con la copertura della Cassa Integrazione e dobbiamo raggiungere l’obiettivo che ci siamo posti: reindustrializzare l’area ex-Bekaert e dare una positiva soluzione occupazionale a tutti i lavoratori.
Per quanto riguarda gli interessamenti di reindustrializzazione sono 42 quelli ancora attivi, ma due sono quelli che hanno presentato un piano industriale e un interessamento più concreto. In entrambe le situazioni la forza massima occupabile è di 80/90 lavoratori. Questo è certamente un elemento critico, visto che gli attuali lavoratori in CIGS sono 245.
Riteniamo invece positivo il coinvolgimento di ICE-ITA (Italian Trade Agency), che consentirà di allargare il campo di azione per individuare nuovi soggetti industriali, attraverso l’unità di coordinamento Attrazione Investimenti Esteri di ICE-ITA, coinvolgendo alcuni gruppi industriali esteri della siderurgia e della lavorazione del metallo.
Anche il processo di ricollocazione lavorativa esterna ha effettuato solo 22 ricollocati, 15 distacchi e 6 in attivazione.
Abbiamo ribadito come FIM-CISL che si deve fare di più e in fretta anche perché la Cigs scade a fine anno. E’ necessario individuare soggetti industriali che consentano di concretizzare il progetto di reindustrializzazione e soprattutto con un alto impatto occupazionale.
Anche la ricollocazione esterna deve essere più efficace e coinvolgere maggiormente i lavoratori. Sono troppo pochi i colloqui effettuati (n.31) rispetto al numero di Curriculum Vitae inoltrati alle aziende (163). L’accordo prevede 10.000 euro per le aziende che assumono i lavoratori Bekaert, oltre a tutti i vantaggi e agevolazioni di legge. Si deve agire con maggior determinazione.
Riteniamo indispensabile prevedere incontri ravvicinati per verificare gli interessamenti industriali in sede ministeriale, ma nello stesso tempo è necessario attivarsi a livello locale per mettere in campo tutte le iniziative per dare nuove e maggiori opportunità lavorative ai lavoratori di Bekaert.
Roma 28.3.2019
Bekaert: 280 SI (94%) per l’accordo sindacale
Dichiarazione di Ferdinando Uliano - Segretario Nazionale Fim Cisl
Siamo particolarmente soddisfatti della valutazione positiva data dai lavoratori Bekaert all’accordo sindacale del 2 ottobre 2018 sottoscritto in sede ministeriale.
Questo accordo sindacale è un accordo storico, ha evitato i 318 licenziamenti, ha messo in campo una serie di strumenti utili per dare risposte concrete e occupazionali ai lavoratori coinvolti da un processo di chiusura aziendale. La Cassa Integrazione per cessazione e reindustrializzazione per 12 mesi è uno dei tanti strumenti che abbiamo conquistato per accompagnare questo processo, ma non è l’unico.
Questi risultati non li avremmo raggiunti, se non fossimo riusciti come sindacato a sospendere di altri 30 giorni i licenziamenti previsti inizialmente il 3 settembre. Con la nostra determinazione siamo riusciti a convincere Bekaert a concedere ciò che non aveva concesso il giorno 5 luglio in sede ministeriale.
Quei 30 giorni in più a disposizione sono serviti per costruire le condizioni per giungere ad un accordo positivo, con la Cigs e tutti gli strumenti di rioccupazione e reindustrializzazione.
Abbiamo obbligato la società a tenere aperta l’attività fino al 31 dicembre 2018 e a lasciare la produzione del “filo tubo”, con una parte dello stabile e dei macchinari per una possibile reindustrializzazione. In questi giorni si è già manifestata una proposta di un importante gruppo industriale. Nell’accordo abbiamo previsto che Bekaert paghi il prezzo della reindustrializzazione, riconoscendo alle aziende che porteranno attività lavorative nel sito, 40.000€ per ogni dipendente assunto nell’area. Questo significa un esborso di vari milioni di euro. Abbiamo contrattato un sistema di incentivazione all’uscita per ogni dipendenti che si differenzia a secondo della anzianità che vanno da 16, 20 e 24 mensilità e che diminuisce con il trascorrere dei mesi. Per facilitare la ricollocazione esterne al perimetro aziendale abbiamo previsto 10.000 euro ad ogni assunzione a tempo indeterminato. A tal fine verranno anche messi a disposizione i programmi di politiche attive previsti dalla Regione Toscana. I lavoratori vicini al pensionamento saranno incentivati con un piano di incentivazione specifico per coprire la differenza tra naspi e l’80% del proprio stipendio.
L’accordo privilegia gli strumenti di reindustrializzazione e rioccupazione dei lavoratori Bekaert – dichiara Ferdinando Uliano - questo è stato il nostro obiettivo principale e questo è il valore positivo di questo accordo, che comunque ha dovuto fare i conti con una gravissima decisione aziendale che abbiamo più volte condannato.
E’ un risultato da attribuire principalmente ai lavoratori e al sindacato, che hanno condotto la lotta e costruito l’accordo sindacale, ma è anche il frutto del contributo attivo e della solidarietà da parte di tutti, i tanti cittadini, le istituzioni e la politica locale, fino al ministero dello Sviluppo Economico.
L’accordo quindi è un passaggio molto positivo, ma potremo dirci completamente soddisfatti solo all’effettiva reindustrializzazione del sito e alla completa rioccupazione dei lavoratori.
Roma, 9 ottobre 2018
Siamo particolarmente soddisfatti della valutazione positiva data dai lavoratori Bekaert all’accordo sindacale del 2 ottobre 2018 sottoscritto in sede ministeriale.
Questo accordo sindacale è un accordo storico, ha evitato i 318 licenziamenti, ha messo in campo una serie di strumenti utili per dare risposte concrete e occupazionali ai lavoratori coinvolti da un processo di chiusura aziendale. La Cassa Integrazione per cessazione e reindustrializzazione per 12 mesi è uno dei tanti strumenti che abbiamo conquistato per accompagnare questo processo, ma non è l’unico.
Questi risultati non li avremmo raggiunti, se non fossimo riusciti come sindacato a sospendere di altri 30 giorni i licenziamenti previsti inizialmente il 3 settembre. Con la nostra determinazione siamo riusciti a convincere Bekaert a concedere ciò che non aveva concesso il giorno 5 luglio in sede ministeriale.
Quei 30 giorni in più a disposizione sono serviti per costruire le condizioni per giungere ad un accordo positivo, con la Cigs e tutti gli strumenti di rioccupazione e reindustrializzazione.
Abbiamo obbligato la società a tenere aperta l’attività fino al 31 dicembre 2018 e a lasciare la produzione del “filo tubo”, con una parte dello stabile e dei macchinari per una possibile reindustrializzazione. In questi giorni si è già manifestata una proposta di un importante gruppo industriale. Nell’accordo abbiamo previsto che Bekaert paghi il prezzo della reindustrializzazione, riconoscendo alle aziende che porteranno attività lavorative nel sito, 40.000€ per ogni dipendente assunto nell’area. Questo significa un esborso di vari milioni di euro. Abbiamo contrattato un sistema di incentivazione all’uscita per ogni dipendenti che si differenzia a secondo della anzianità che vanno da 16, 20 e 24 mensilità e che diminuisce con il trascorrere dei mesi. Per facilitare la ricollocazione esterne al perimetro aziendale abbiamo previsto 10.000 euro ad ogni assunzione a tempo indeterminato. A tal fine verranno anche messi a disposizione i programmi di politiche attive previsti dalla Regione Toscana. I lavoratori vicini al pensionamento saranno incentivati con un piano di incentivazione specifico per coprire la differenza tra naspi e l’80% del proprio stipendio.
L’accordo privilegia gli strumenti di reindustrializzazione e rioccupazione dei lavoratori Bekaert – dichiara Ferdinando Uliano - questo è stato il nostro obiettivo principale e questo è il valore positivo di questo accordo, che comunque ha dovuto fare i conti con una gravissima decisione aziendale che abbiamo più volte condannato.
E’ un risultato da attribuire principalmente ai lavoratori e al sindacato, che hanno condotto la lotta e costruito l’accordo sindacale, ma è anche il frutto del contributo attivo e della solidarietà da parte di tutti, i tanti cittadini, le istituzioni e la politica locale, fino al ministero dello Sviluppo Economico.
L’accordo quindi è un passaggio molto positivo, ma potremo dirci completamente soddisfatti solo all’effettiva reindustrializzazione del sito e alla completa rioccupazione dei lavoratori.
Roma, 9 ottobre 2018
BEKAERT, ECCO LA MAPPA DELL'ACCORDO
e di seguito le misure a sostegno dei lavoratori
Bekaert, soddisfazione per l’intesa.
ora massima attenzione per la reindustrializzazione
2/10/18
Soddisfazione per l’accordo raggiunto la notte scorsa sulla Bekaert, da parte della Cisl e della Fim di Firenze.
"E’ un accordo molto importante per la salvaguardia dell’occupazione e per tutte le misure che contiene, che puntano a mantenere l’industria in Valdarno" dicono Alessandro Beccastrini, segretario Fim Firenze e Toscana e Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze e Prato; “un risultato per il quale vogliamo ringraziare la costanza dei lavoratori, l’impegno dei delegati, la solidarietà di tutta la comunità valdarnese.”
“In questa vertenza – dice Beccastrini - abbiamo lavorato perché nessuno venisse dimenticato: chi andrà in pensione, chi resta in Cig, chi viene reindustrializzato lì e chi potrà essere assunto in un’altra azienda. Ora va seguita bene la ‘fase B’, quella che dovrà portare alla reindustrializzazione e su questo c’è l’impegno comune con il Governo. E’ lì, per la Fim, che sta il valore aggiunto di questo accordo: nel mantenere un presidio produttivo importante in Valdarno. E’ importante lo sconto che abbiamo ottenuto (40 mila euro in meno sul valore dell’immobile per ogni riassunto) per l’acquisizione da parte dei nuovi soggetti. Che già ci sono. I nomi non si possono fare, ma ci sono interessamenti molto concreti che dovrebbero maturare entro pochi giorni.”
“Se pensiamo da dove eravamo partiti il 22 giugno, pareva impossibile” aggiunge Franchi. “E’ una soluzione comunque positiva perché i licenziamenti sono stati rinviati, ci sono tre mesi di lavoro in più e un percorso di cassa integrazione, ci sono incentivi all’esodo e soprattutto c’è la prospettiva di un percorso di reindustrializzazione del sito, poggiata su impegni concreti e strumenti di sostegno per renderlo possibile.”
“Anche in questa vertenza si è dimostrato che quando le cose vanno male accanto ai lavoratori c’è il sindacato, con la forza di resistere e con la capacità di proporre. Tutti i complessi strumenti messi in campo in questo accordo per non abbandonare nessuno sono frutto dell’esperienza e della capacità di proposta del sindacato e della Cisl in particolare. Chi non perde occasione per denigrare le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori dovrebbe tenerlo a mente.”
Soddisfazione per l’accordo raggiunto la notte scorsa sulla Bekaert, da parte della Cisl e della Fim di Firenze.
"E’ un accordo molto importante per la salvaguardia dell’occupazione e per tutte le misure che contiene, che puntano a mantenere l’industria in Valdarno" dicono Alessandro Beccastrini, segretario Fim Firenze e Toscana e Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze e Prato; “un risultato per il quale vogliamo ringraziare la costanza dei lavoratori, l’impegno dei delegati, la solidarietà di tutta la comunità valdarnese.”
“In questa vertenza – dice Beccastrini - abbiamo lavorato perché nessuno venisse dimenticato: chi andrà in pensione, chi resta in Cig, chi viene reindustrializzato lì e chi potrà essere assunto in un’altra azienda. Ora va seguita bene la ‘fase B’, quella che dovrà portare alla reindustrializzazione e su questo c’è l’impegno comune con il Governo. E’ lì, per la Fim, che sta il valore aggiunto di questo accordo: nel mantenere un presidio produttivo importante in Valdarno. E’ importante lo sconto che abbiamo ottenuto (40 mila euro in meno sul valore dell’immobile per ogni riassunto) per l’acquisizione da parte dei nuovi soggetti. Che già ci sono. I nomi non si possono fare, ma ci sono interessamenti molto concreti che dovrebbero maturare entro pochi giorni.”
“Se pensiamo da dove eravamo partiti il 22 giugno, pareva impossibile” aggiunge Franchi. “E’ una soluzione comunque positiva perché i licenziamenti sono stati rinviati, ci sono tre mesi di lavoro in più e un percorso di cassa integrazione, ci sono incentivi all’esodo e soprattutto c’è la prospettiva di un percorso di reindustrializzazione del sito, poggiata su impegni concreti e strumenti di sostegno per renderlo possibile.”
“Anche in questa vertenza si è dimostrato che quando le cose vanno male accanto ai lavoratori c’è il sindacato, con la forza di resistere e con la capacità di proporre. Tutti i complessi strumenti messi in campo in questo accordo per non abbandonare nessuno sono frutto dell’esperienza e della capacità di proposta del sindacato e della Cisl in particolare. Chi non perde occasione per denigrare le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori dovrebbe tenerlo a mente.”
Bekaert: subito decreto su cassa integrazione a rischio 318 posti di lavoro
21/09/18 Si è da poco conclusa la manifestazione dei lavoratori Bekaert sotto il Ministero dello Sviluppo Economico in cui si è tenuto questa mattina il tavolo sulla multinazionale Belga.
Ci sono a rischio 318 lavoratori che senza il decreto di cassa integrazione per cessazione, promesso dal Ministro Di Maio, saranno licenziati il 3 di ottobre prossimo senza alcuna prospettiva.
Durante l’incontro il governo si impegnato a convocare le parti nelle prossime ore non appena il decreto verrà emanato dal Consiglio dei Ministri.
Nell’incontro abbiamo preteso comunque una convocazione prima del 3 di ottobre, qualora il decreto non venisse emanato nei prossimi giorni.
Mentre ai vertici aziendali abbiamo rivendicato la necessità che Bekaert si impegni a mettere a disposizione gli immobili, oggi di sua proprietà, gratuitamente o comunque con vantaggi economici sostanziosi per le aziende che presenteranno piani di reindustrializzazione dell’area.
Un prezzo che la multinazionale deve pagare al territorio dopo l’annuncio improvviso della chiusura e delocalizzazione delle produzioni di Figline in Romania e Romania.
L’azienda si è resa disponibile al momento a dare incentivi per la ricollocazione dei lavoratori del sito . Insistiamo infatti che è altrettanto importante e indispensabile che venga messa a disposizione l’area industriale, in particolare per quelle aziende interessate alla reindustrializzazione. Abbiamo chiesto infatti a Bekaert di dare priorità alle attività già presenti nel sito interessate.
L’azienda ha dato finalmente la disponibilità in questo senso per un’attività. Un’apertura importante che apre una prospettiva industriale che riguarda la produzione del Filo tubi e non a quella dell’attività Steell Cord. Abbiamo ottenuto inoltre la disponibilità a mantenere attivo e produttivo il sito sino al 31 dicembre prossimo.
Naturalmente tutto questo è vincolato dal decreto sulla cassa integrazione che dovrà essere predisposto nei prossimi giorni.
L’obiettivo sindacale resta quello che nessun lavoratore rimanga in mezzo alla strada, ogni lavoratore deve avere una risposta positiva in termini di reddito e occupazione. L’accordo e la trattativa sono indispensabili per dare queste risposte che con forza rivendichiamo.
Ci sono a rischio 318 lavoratori che senza il decreto di cassa integrazione per cessazione, promesso dal Ministro Di Maio, saranno licenziati il 3 di ottobre prossimo senza alcuna prospettiva.
Durante l’incontro il governo si impegnato a convocare le parti nelle prossime ore non appena il decreto verrà emanato dal Consiglio dei Ministri.
Nell’incontro abbiamo preteso comunque una convocazione prima del 3 di ottobre, qualora il decreto non venisse emanato nei prossimi giorni.
Mentre ai vertici aziendali abbiamo rivendicato la necessità che Bekaert si impegni a mettere a disposizione gli immobili, oggi di sua proprietà, gratuitamente o comunque con vantaggi economici sostanziosi per le aziende che presenteranno piani di reindustrializzazione dell’area.
Un prezzo che la multinazionale deve pagare al territorio dopo l’annuncio improvviso della chiusura e delocalizzazione delle produzioni di Figline in Romania e Romania.
L’azienda si è resa disponibile al momento a dare incentivi per la ricollocazione dei lavoratori del sito . Insistiamo infatti che è altrettanto importante e indispensabile che venga messa a disposizione l’area industriale, in particolare per quelle aziende interessate alla reindustrializzazione. Abbiamo chiesto infatti a Bekaert di dare priorità alle attività già presenti nel sito interessate.
L’azienda ha dato finalmente la disponibilità in questo senso per un’attività. Un’apertura importante che apre una prospettiva industriale che riguarda la produzione del Filo tubi e non a quella dell’attività Steell Cord. Abbiamo ottenuto inoltre la disponibilità a mantenere attivo e produttivo il sito sino al 31 dicembre prossimo.
Naturalmente tutto questo è vincolato dal decreto sulla cassa integrazione che dovrà essere predisposto nei prossimi giorni.
L’obiettivo sindacale resta quello che nessun lavoratore rimanga in mezzo alla strada, ogni lavoratore deve avere una risposta positiva in termini di reddito e occupazione. L’accordo e la trattativa sono indispensabili per dare queste risposte che con forza rivendichiamo.
Ancora un nulla di fatto nell’ incontro al Mise per lo stabilimento di Figline.
Bekaert, cosi' non si puo' trattare.
Beccastrini: “Se non fanno uno sforzo sui tempi e sospendono la procedura e' davvero impossibile entrare nel merito della trattativa.”
“Se l’azienda non fa uno sforzo sui tempi è davvero impossibile trovare un accordo, anche per noi che vorremmo iniziare ad entrare nel merito della trattativa. Se rimane la pregiudiziale della chiusura al 4 settembre davvero è impossibile trattare.”
Così il segretario della Fim-Cisl Toscana, Alessandro Beccastrini, commenta l’incontro svoltosi oggi pomeriggio al ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza Bekaert di Figline Valdarno.
L’azienda ha presentato il documento atteso, ma resta infatti ferma alla data del 4 settembre, entro la quale chiede di trovare l’accordo, proponendo solo altri 30 giorni di tempo per chiudere tutta la procedura (si arriverebbe così a inizio febbraio). Un orizzonte di tempo che secondo la Fim Toscana non può bastare a trovare un compratore e mettere in piedi un credibile progetto di reindustrializzazione dell’area, che per il sindacato resta l’unico obiettivo perseguibile.
“Abbiamo ribadito – aggiunge Beccastrini – la nostra richiesta di sospendere la procedura per poter trattare. Per noi è una pregiudiziale imprescindibile. I rappresentanti italiani di Bekaert si sono solo impegnati a riferire ai vertici belgi. Nei prossimi giorni la Fim Toscana chiederà anche un pacchetto di ore di sciopero da attuare nello stabilimento Bekaert di Cagliari, a sostegno della nostra vertenza.”
Mercoledì prossimo, alle 17, si svolgerà una nuova assemblea in fabbrica a Figline, per riferire ai lavoratori e decidere la strada da prendere.
Così il segretario della Fim-Cisl Toscana, Alessandro Beccastrini, commenta l’incontro svoltosi oggi pomeriggio al ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza Bekaert di Figline Valdarno.
L’azienda ha presentato il documento atteso, ma resta infatti ferma alla data del 4 settembre, entro la quale chiede di trovare l’accordo, proponendo solo altri 30 giorni di tempo per chiudere tutta la procedura (si arriverebbe così a inizio febbraio). Un orizzonte di tempo che secondo la Fim Toscana non può bastare a trovare un compratore e mettere in piedi un credibile progetto di reindustrializzazione dell’area, che per il sindacato resta l’unico obiettivo perseguibile.
“Abbiamo ribadito – aggiunge Beccastrini – la nostra richiesta di sospendere la procedura per poter trattare. Per noi è una pregiudiziale imprescindibile. I rappresentanti italiani di Bekaert si sono solo impegnati a riferire ai vertici belgi. Nei prossimi giorni la Fim Toscana chiederà anche un pacchetto di ore di sciopero da attuare nello stabilimento Bekaert di Cagliari, a sostegno della nostra vertenza.”
Mercoledì prossimo, alle 17, si svolgerà una nuova assemblea in fabbrica a Figline, per riferire ai lavoratori e decidere la strada da prendere.
L’assemblea approva la linea Fim per ‘vedere’ le carte della multinazionale.
Bekaert: un suicidio interrompere la trattativa.
“In assemblea ai lavoratori abbiamo detto che la trattativa noi la vogliamo fare tutta, fino al 4 settembre e loro ci hanno dato mandato ad andare avanti, per verificare cosa l’azienda ha in mente sulla reindustrializzazione. Non lasceremo nulla di intentato per salvare i 318 posti di lavoro di Figline.”
A dirlo, dopo l’assemblea che si è svolta oggi pomeriggio nell’azienda valdarnese, in cui i sindacati hanno riferito l’esito dell’incontro di ieri al ministero dello Sviluppo economico, è il segretario della Fim-Cisl Toscana, Alessandro Beccastrini.
“Ieri – aggiunge Beccastrini – ci hanno parlato di un advisor per la reindustrializzazione, ma i 120 giorni in più proposti non sono sufficienti per farlo lavorare; serve più tempo.”
“Ma interrompere la trattativa ora sarebbe un suicidio, equivarrebbe a darla vinta all’azienda, che invece vogliamo tenere inchiodata al tavolo, perché non può lavarsene le mani come ha tentato di fare finora. Per salvare i posti di lavoro la trattativa va portata avanti in tutti i modi. Poi, se ci saranno o meno le condizioni per firmare un accordo lo decideranno i lavoratori, perché loro e solo loro sono i padroni del proprio futuro. E nessuno può strumentalizzarli per altri fini che non siano la salvezza dei posti di lavoro e del sito produttivo di Figline.”
A dirlo, dopo l’assemblea che si è svolta oggi pomeriggio nell’azienda valdarnese, in cui i sindacati hanno riferito l’esito dell’incontro di ieri al ministero dello Sviluppo economico, è il segretario della Fim-Cisl Toscana, Alessandro Beccastrini.
“Ieri – aggiunge Beccastrini – ci hanno parlato di un advisor per la reindustrializzazione, ma i 120 giorni in più proposti non sono sufficienti per farlo lavorare; serve più tempo.”
“Ma interrompere la trattativa ora sarebbe un suicidio, equivarrebbe a darla vinta all’azienda, che invece vogliamo tenere inchiodata al tavolo, perché non può lavarsene le mani come ha tentato di fare finora. Per salvare i posti di lavoro la trattativa va portata avanti in tutti i modi. Poi, se ci saranno o meno le condizioni per firmare un accordo lo decideranno i lavoratori, perché loro e solo loro sono i padroni del proprio futuro. E nessuno può strumentalizzarli per altri fini che non siano la salvezza dei posti di lavoro e del sito produttivo di Figline.”
Dichiarazione di Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato e Alessandro Beccastrini, segretario Fim-Cisl Toscana, sull’ incontro svoltosi MARTEDI' 24/07 al Mise per la vicenda Bekaert.
"Da parte dell'azienda c'è una piccolissima apertura, assolutamente insufficiente nei tempi. La Cisl e la Fim vogliono andare a vedere se c'è solo questo, come detto insufficiente, o ci sono elementi per avviare una trattativa vera. L'azienda, stimolata dal ministero, si è impegnata a preparare un documento su cui lavorare. Il tavolo è stato riaggiornato a lunedì 30 Luglio alle 15. Andremo lì per vedere le carte in tavola, ma noi la trattativa, fino a mezzanotte del 3 settembre, cercheremo in ogni modo di avviarla.
Bekaert, rischio bomba sociale e di ordine pubblico
L’allarme del segretario Fim Beccastrini
“La Bekaert rischia di diventare una bomba sociale e di ordine pubblico per il Valdarno”. A lanciare l’allarme, il giorno dopo l’assemblea in fabbrica con i lavoratori, in cui le organizzazioni sindacali hanno riferito l’esito dell’incontro di martedì a Roma con il ministero dello Sviluppo economico, è il segretario generale della Fim-Cisl Toscana, Alessandro Beccastrini.
“Il clima in fabbrica è infuocato” continua Beccastrini. “Come sindacati abbiamo proposto, e i lavoratori hanno condiviso la scelta, di continuare a produrre per lo meno fino all’interruzione per ferie, il prossimo 8 agosto. A questo punto però il governo deve fare davvero la sua parte: ci servono ammortizzatori sociali e ci servono tempi per trovare un possibile acquirente per iniziare a reindustrializzare l’area.”
“E anche Pirelli – aggiunge il segretario Fim – che è fortemente corresponsabile di questa situazione, perché ha scelto lei Bekaert, deve fare la propria parte, mettendo in atto una maggiore pressione commerciale su Bekaert, perché ci conceda il tempo che serve per la reindustrializzazione. Se non sarà così, se non emergeranno novità positive dall’incontro di martedì prossimo, valuteremo se e come lanciare anche un boicottaggio dei prodotti Pirelli.”
“Il clima in fabbrica è infuocato” continua Beccastrini. “Come sindacati abbiamo proposto, e i lavoratori hanno condiviso la scelta, di continuare a produrre per lo meno fino all’interruzione per ferie, il prossimo 8 agosto. A questo punto però il governo deve fare davvero la sua parte: ci servono ammortizzatori sociali e ci servono tempi per trovare un possibile acquirente per iniziare a reindustrializzare l’area.”
“E anche Pirelli – aggiunge il segretario Fim – che è fortemente corresponsabile di questa situazione, perché ha scelto lei Bekaert, deve fare la propria parte, mettendo in atto una maggiore pressione commerciale su Bekaert, perché ci conceda il tempo che serve per la reindustrializzazione. Se non sarà così, se non emergeranno novità positive dall’incontro di martedì prossimo, valuteremo se e come lanciare anche un boicottaggio dei prodotti Pirelli.”
Il presidente Rossi ha detto di aver saputo dal ministro Di Maio di possibili 'spiragli' per la reindustrializzazione dell'azienda valdarnese
“In merito alle dichiarazioni del presidente della Regione Rossi, che ha riferito di aver saputo dal ministro Di Maio di contatti col Ceo Bekaert in base ai quali ‘uno spiraglio potrebbe aprirsi’, la Fim-Cisl ricorda che l’unico tavolo che ci può essere per affrontare questa vicenda è quello con i rappresentanti dei lavoratori e chiede che vengano immediatamente convocate le delegazione dei rappresentanti dei lavoratori al ministero dello Sviluppo economico, a Roma.”
“Visto anche quello che è successo nella reindustrializzazione Electrolux, non accetteremo, come organizzazione sindacale di maggioranza in Bekaert, nessun accordo preconfezionato. Per questo, ferme restando tutte le iniziative di lotta contro la multinazionale belga, la Fim vuole però entrare nel vivo della trattativa e, come abbiamo detto in assemblea davanti ai lavoratori, verificare entro fine luglio quali sono le possibilità di reindustrializzazione di cui Bekaert ha parlato. Nel frattempo, per non dare alla vertenza una connotazione politica, la Fim non parteciperà ad alcuna iniziativa pubblica di natura politica, ma solo a incontro istituzionali.”
Alessandro Beccastrini, segretario generale Fim-Cisl Toscana
“Visto anche quello che è successo nella reindustrializzazione Electrolux, non accetteremo, come organizzazione sindacale di maggioranza in Bekaert, nessun accordo preconfezionato. Per questo, ferme restando tutte le iniziative di lotta contro la multinazionale belga, la Fim vuole però entrare nel vivo della trattativa e, come abbiamo detto in assemblea davanti ai lavoratori, verificare entro fine luglio quali sono le possibilità di reindustrializzazione di cui Bekaert ha parlato. Nel frattempo, per non dare alla vertenza una connotazione politica, la Fim non parteciperà ad alcuna iniziativa pubblica di natura politica, ma solo a incontro istituzionali.”
Alessandro Beccastrini, segretario generale Fim-Cisl Toscana
caso bekaert: incontro del 5 luglio 2018
"non ho mai visto un atteggiamento cosi' arrogante da parte di un’azienda, alla presenza dei lavoratori, delle organizzazioni sindacali, degli enti locali e dello stesso Stato italiano."
"In trent’anni di attività sindacale non ho mai visto un atteggiamento così arrogante da parte di un’azienda, alla presenza dei lavoratori, delle organizzazioni sindacali, degli enti locali e dello stesso Stato italiano, rappresentato a quel tavolo dal ministro."
Così il segretario generale della Cisl Toscana, Riccardo Cerza, al termine dell'incontro oggi pomeriggio al Mise sulla vicenda Bekaert.
"L’azienda - ha detto Cerza - non è disponibile a sospendere la procedura, ha detto che per loro si può trattare, ma entro 75 giorni, ben sapendo che 14 se ne sono già andati. Non ha voluto prendere in considerazione alternative, pur con la disponibilità del ministro di mettere a disposizione tutti gli ammortizzatori possibili e con la nostra disponibilità di cercare una soluzione con l’azienda."
"La posizione del governo - secondo Cerza - è stata esemplare. Ha detto chiaramente che in Italia c’è un’etica del lavoro e che una multinazionale non può solo prendere. Ha ribadito che questo atteggiamento da parte loro non viene certo preso bene dallo Stato, che lo porterà a conoscenza degli altri partner europei e che questa cosa non si fermerà in Italia.
Così il segretario generale della Cisl Toscana, Riccardo Cerza, al termine dell'incontro oggi pomeriggio al Mise sulla vicenda Bekaert.
"L’azienda - ha detto Cerza - non è disponibile a sospendere la procedura, ha detto che per loro si può trattare, ma entro 75 giorni, ben sapendo che 14 se ne sono già andati. Non ha voluto prendere in considerazione alternative, pur con la disponibilità del ministro di mettere a disposizione tutti gli ammortizzatori possibili e con la nostra disponibilità di cercare una soluzione con l’azienda."
"La posizione del governo - secondo Cerza - è stata esemplare. Ha detto chiaramente che in Italia c’è un’etica del lavoro e che una multinazionale non può solo prendere. Ha ribadito che questo atteggiamento da parte loro non viene certo preso bene dallo Stato, che lo porterà a conoscenza degli altri partner europei e che questa cosa non si fermerà in Italia.
4 luglio, 4 ore di sciopero e presidio
Quattro ore di sciopero a fine turno domani, 4 Luglio, per tutti i metalmeccanici della provincia di Firenze e un presidio alle 14,30 in piazza della Repubblica, nel centro del capoluogo toscano.
E' il nuovo impegno deciso da Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil per tenere alta l'attenzione sulla vicenda della Bekaert di Figline Valdarno, lo stabilimento che la casa madre belga ha annunciato dieci giorni fa di voler chiudere entro 75 giorni, licenziando tutti gli addetti. Il presidio è stato deciso in coincidenza con l'incontro, in programma domani alle 15 nella sede di Confindustria Toscana (che ha sede proprio in piazza della Repubblica), nel quale i sindacati torneranno a chiedere all'azienda di ritirare la procedura di licenziamento e aprire un tavolo per discutere di un destino diverso per lo stabilimento di Figline. L'incontro precede di 24 ore quello, fondamentale, a Roma, al ministero dello Sviluppo economico, a cui i lavoratori chiedono con forza che siano presenti sia l'azienda che un rappresentante politico del ministero. |
Bekaert, Cisl e Fim: “Molto scontenti dall’incontro di stamani.”
“L’assenza dell’azienda grande mancanza di rispetto per i lavoratori.
Alla prossima convocazione sia presente anche il ministro Di Maio; non si puo' sottovalutare una vicenda cosi' importante per il Valdarno.”
“Siamo molto scontenti dell’esito dell’incontro di stamani.
L’azienda non si è presentata e ieri al ministero ha ribadito una linea di totale chiusura,
confermando una grave mancanza di rispetto verso i lavoratori e verso lo stesso governo italiano.”
E’ il commento di Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato e Alessandro Beccastrini, segretario Fim-Cisl Toscana, dopo l’incontro di questa mattina al ministero dello Sviluppo economico, a Roma sulla vertenza Bekaert, la multinazionale belga che venerdi scorso ha annunciato la chiusura entro 75 giorni dello stabilimento di Figline Valdarno (Fi) e il licenziamento di tutti i 318 dipendenti.
“I funzionari del ministero – continuano Franchi e Beccastrini - che ci hanno ricevuto oggi hanno annunciato che riconvocheranno le parti per la prossima settimana: ci aspettiamo che a quel tavolo ci siano anche i vertici politici del ministero, il ministro e il viceministro.
Devono essere loro ad occuparsi in prima persona di una vicenda come questa che è troppo importante per la comunità valdarnese per essere sottovalutata.”
L’azienda non si è presentata e ieri al ministero ha ribadito una linea di totale chiusura,
confermando una grave mancanza di rispetto verso i lavoratori e verso lo stesso governo italiano.”
E’ il commento di Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato e Alessandro Beccastrini, segretario Fim-Cisl Toscana, dopo l’incontro di questa mattina al ministero dello Sviluppo economico, a Roma sulla vertenza Bekaert, la multinazionale belga che venerdi scorso ha annunciato la chiusura entro 75 giorni dello stabilimento di Figline Valdarno (Fi) e il licenziamento di tutti i 318 dipendenti.
“I funzionari del ministero – continuano Franchi e Beccastrini - che ci hanno ricevuto oggi hanno annunciato che riconvocheranno le parti per la prossima settimana: ci aspettiamo che a quel tavolo ci siano anche i vertici politici del ministero, il ministro e il viceministro.
Devono essere loro ad occuparsi in prima persona di una vicenda come questa che è troppo importante per la comunità valdarnese per essere sottovalutata.”
Chiusura Bekaert: "annuncio scioccante e irresponsabile"
Lunedi giA' fissato un incontro con Rossi, si lavora per incontrare Di Maio. E intanto i lavoratori decidono l’occupazione dello stabilimento.
“Quello di Bekaert è un annuncio scioccante, un atto vile nelle modalità e irresponsabile per le conseguenze drammatiche nei confronti di 320 famiglie dello stabilimento di Figline Valdarno.”
Così Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato e Alessandro Beccastrini, segretario Fim-Cisl Firenze-Prato, commentano l’annuncio da parte della multinazione belga di voler chiudere lo stabilimento di Figline Valdarno (Fi), mentre i lavoratori, riuniti in assemblea stanno decidendo l’occupazione dello stabilimento.
“Questa azienda ha fatto shopping in Italia, appropriandosi di tecnologie e professionalità italiane ed oggi abbandona il nostro Paese e i suoi lavoratori con questa modalità ingiustificabile: alle 7,30 di stamani, un’ora prima dell’incontro fissato con i sindacati, ha preannunciato la sua decisione alle istituzioni. Un comportamento che rappresenta un ulteriore affronto a chi vive il dramma della perdita del lavoro.”
“L’unico modo per indurre Bekaert a ritirare questa scellerata decisione è la mobilitazione di tutte le forze coinvolte, istituzionali e sociali, a cominciare dal Governo. Lunedì mattina saremo in Regione dal presidente Rossi e sono in corso contatti con il ministero dello Sviluppo economico per un incontro lunedi pomeriggio. Chiederemo al ministro Di Maio di attivarsi per difendere i posti di lavoro, ma anche la tecnologia storica dello steel-cord ex Pirelli. E chiediamo alla stessa Pirelli di intervenire a tutela dei propri prodotti.”
Così Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato e Alessandro Beccastrini, segretario Fim-Cisl Firenze-Prato, commentano l’annuncio da parte della multinazione belga di voler chiudere lo stabilimento di Figline Valdarno (Fi), mentre i lavoratori, riuniti in assemblea stanno decidendo l’occupazione dello stabilimento.
“Questa azienda ha fatto shopping in Italia, appropriandosi di tecnologie e professionalità italiane ed oggi abbandona il nostro Paese e i suoi lavoratori con questa modalità ingiustificabile: alle 7,30 di stamani, un’ora prima dell’incontro fissato con i sindacati, ha preannunciato la sua decisione alle istituzioni. Un comportamento che rappresenta un ulteriore affronto a chi vive il dramma della perdita del lavoro.”
“L’unico modo per indurre Bekaert a ritirare questa scellerata decisione è la mobilitazione di tutte le forze coinvolte, istituzionali e sociali, a cominciare dal Governo. Lunedì mattina saremo in Regione dal presidente Rossi e sono in corso contatti con il ministero dello Sviluppo economico per un incontro lunedi pomeriggio. Chiederemo al ministro Di Maio di attivarsi per difendere i posti di lavoro, ma anche la tecnologia storica dello steel-cord ex Pirelli. E chiediamo alla stessa Pirelli di intervenire a tutela dei propri prodotti.”
LA CISL IN BEKAERT
CARO LAVORATORE, CARA LAVORATRICE
NELLA TUA AZIENDA TI SIAMO VICINI COSì :
NELLA TUA AZIENDA TI SIAMO VICINI COSì :
RSU FIM
PATRONATO INAS
Un' operatrice INAS ti aspetta senza appuntamento presso la sala RSU Bekaert per offrirti aiuto e consulenza (gratuiti) su tutti i servizi di patronato.
Per sapere in cosa può esserti d'aiuto il patronato visita la pagina INAS
Se vuoi, l'operatrice sarà disponibile il 14 / 05 / 2015 DALLE 13.00 ALLE 14.45
(tieni d'occhio le bacheche della tua azienda per verificare eventuali modifiche d'orario e nuove date!)
Per sapere in cosa può esserti d'aiuto il patronato visita la pagina INAS
Se vuoi, l'operatrice sarà disponibile il 14 / 05 / 2015 DALLE 13.00 ALLE 14.45
(tieni d'occhio le bacheche della tua azienda per verificare eventuali modifiche d'orario e nuove date!)
notizie dall'azienda
Bekaert: luci e ombre dall’incontro al Mise
14/07/17 “Luci e ombre nel faccia a faccia di ieri sera sulla Bekaert di Figline Valdarno”. A dirlo è il segretario generale della Fim Toscana, Alessandro Beccastrini, che ha partecipato all’incontro svoltosi al ministero dello Sviluppo Economico, con la partecipazione di Regione, Comune di Figline Incisa Valdarno, azienda e organizzazioni sindacali.
L’incontro rientra nel percorso di verifica tracciato al momento del passaggio alla multinazionale belga della divisione ‘steel cord’ di Pirelli. A fine 2017 infatti termina il periodo ‘paracadute’ nel quale Pirelli si era impegnata ad acquistare da Bekaert quantità definite di cordino d’acciaio. Da gennaio gli stabilimenti Bekaert dovranno stare, in tutto e per tutto, sul mercato. E in vista di quella scadenza era previsto l’incontro di ieri.
“Le luci – spiega Beccastrini – sono arrivate dalla conferma della missione aziendale di Figline nella ricerca e sviluppo e i progetti sul sito valdarnese; ciò offre una prospettiva perché uno stabilimento puramente ‘produttivo’ difficilmente potrebbe reggere la concorrenza di Est Europa e Asia.”
“Le ombre invece – continua il segretario Fim – nascono dal fatto che gli investimenti annunciati non sono certo eclatanti e che sia questi, sia i volumi produttivi, riguardano solo il 2018. Ci saremmo aspettati una visione un po’ più a lungo termine. L’azienda ha un trend di mercato positivo e uno sguardo così corto nel tempo per Figline ci preoccupa un po’, perché da gennaio dovremo camminare con le nostre gambe, senza più la sicurezza degli ordinativi Pirelli.”
Di fronte alla non piena soddisfazione dei sindacati il Ministero ha deciso di tenere aperto il tavolo su Bekaert per tutto il 2018, “e questo –commenta Beccastrini – è un elemento che abbiamo apprezzato.”
A Figline nella prossima settimana si svolgeranno le assemblee in fabbrica per spiegare l’esito dell’incontro e decidere con i lavoratori il da farsi.
L’incontro rientra nel percorso di verifica tracciato al momento del passaggio alla multinazionale belga della divisione ‘steel cord’ di Pirelli. A fine 2017 infatti termina il periodo ‘paracadute’ nel quale Pirelli si era impegnata ad acquistare da Bekaert quantità definite di cordino d’acciaio. Da gennaio gli stabilimenti Bekaert dovranno stare, in tutto e per tutto, sul mercato. E in vista di quella scadenza era previsto l’incontro di ieri.
“Le luci – spiega Beccastrini – sono arrivate dalla conferma della missione aziendale di Figline nella ricerca e sviluppo e i progetti sul sito valdarnese; ciò offre una prospettiva perché uno stabilimento puramente ‘produttivo’ difficilmente potrebbe reggere la concorrenza di Est Europa e Asia.”
“Le ombre invece – continua il segretario Fim – nascono dal fatto che gli investimenti annunciati non sono certo eclatanti e che sia questi, sia i volumi produttivi, riguardano solo il 2018. Ci saremmo aspettati una visione un po’ più a lungo termine. L’azienda ha un trend di mercato positivo e uno sguardo così corto nel tempo per Figline ci preoccupa un po’, perché da gennaio dovremo camminare con le nostre gambe, senza più la sicurezza degli ordinativi Pirelli.”
Di fronte alla non piena soddisfazione dei sindacati il Ministero ha deciso di tenere aperto il tavolo su Bekaert per tutto il 2018, “e questo –commenta Beccastrini – è un elemento che abbiamo apprezzato.”
A Figline nella prossima settimana si svolgeranno le assemblee in fabbrica per spiegare l’esito dell’incontro e decidere con i lavoratori il da farsi.
bekaert, nuova linea produttiva in romania
Fim e Fiom chiedono incontro urgente
Fim-Cisl e Fiom-Cgil sono venute a conoscenza che Bekaert (che in Toscana ha rilevato la ex Pirelli di Figline Valdarno, che occupa 350 persone) realizzerà una nuova linea di produzione di semilavorati nello stabilimento di Zlatina (in Romania).
“Alla luce del nuovo impianto – dicono Alessandro Beccastrini, segretario regionale Fim, e Claudia Ferri, della segreteria della Fiom di Firenze – riteniamo necessario un confronto in sede istituzionale per capire se il piano industriale proposto dall'azienda nel 2015 al Ministero dello Sviluppo Economico e al tavolo regionale è ancora sostenibile o se invece sia opportuno rivederlo.
“Alla luce del nuovo impianto – dicono Alessandro Beccastrini, segretario regionale Fim, e Claudia Ferri, della segreteria della Fiom di Firenze – riteniamo necessario un confronto in sede istituzionale per capire se il piano industriale proposto dall'azienda nel 2015 al Ministero dello Sviluppo Economico e al tavolo regionale è ancora sostenibile o se invece sia opportuno rivederlo.
AL VIA IL WELFARE AZIENDALE: BONUS DI 150€ PER OGNI LAVORATORE!
E' diventato operativo in questi giorni il nuovo sistema di welfare aziendale alla Bekaert (ex Pirelli) di Figline Valdarno (Firenze), frutto degli accordi sindacali firmati dalle RSU aziendali con la nuova proprietà nel novembre scorso.
L’accordo prevede un fondo di 150 euro (saranno 180 nel 2016) per dipendente, che ognuno potrà spendere come crede in vari modi: buoni benzina, prodotti per bambini, abbigliamento, libri, pacchetti vacanze, sport, ecc.
“Un pezzo del prezioso lavoro delle RSU è oggi finalmente premiato” dice Mirko Zacchei, della Fim-Cisl di Firenze e Prato. “Quello del welfare aziendale è un passo importante e innovativo ed il fatto che adesso sia operativo è il segnale che l'azienda si sta muovendo. Abbiamo incontrato la nuova dirigenza nello stabilimento di Figline nel marzo scorso, nel primo di una serie di confronti necessari: i 400 lavoratori del sito sanno infatti quanto sia importante la discussione sui temi della qualità e della sicurezza, della corretta produzione e della seria organizzazione del lavoro.”
Intanto a fine marzo si è praticamente completato il trasferimento di tutte le attività ‘steelcord’ da Pirelli a Bekaert, con la vendita delle attività steelcord in Cina (Yanzhou, nella Provincia di Shandong). Operazione che segue la cessione a Bekaert degli stabilimenti di Slatina (Romania), Sumaré (Brasile) e Izmit (Turchia) e, appunto, Figline Valdarno. Il mercato in cui Bekaert si muove ha un valore complessivo "enterprise value" per il 100% dell’attività steelcord di circa 255 milioni di euro.
"E' evidente –riprende Zacchei- che in un'azienda del genere le relazioni sindacali debbano ricoprire un ruolo fondamentale. L'analisi del piano industriale e delle prospettive dopo il 2017 saranno il banco di prova della concertazione, valore indiscutibile per ogni attività produttiva ed ancora di più in quelle aziende il cui baricentro non è più vicino, sul territorio, ma dislocato in Europa e per il mondo.”
Firenze, 18 Maggio 2015 - Ufficio stampa Cisl Firenze e Prato
E' diventato operativo in questi giorni il nuovo sistema di welfare aziendale alla Bekaert (ex Pirelli) di Figline Valdarno (Firenze), frutto degli accordi sindacali firmati dalle RSU aziendali con la nuova proprietà nel novembre scorso.
L’accordo prevede un fondo di 150 euro (saranno 180 nel 2016) per dipendente, che ognuno potrà spendere come crede in vari modi: buoni benzina, prodotti per bambini, abbigliamento, libri, pacchetti vacanze, sport, ecc.
“Un pezzo del prezioso lavoro delle RSU è oggi finalmente premiato” dice Mirko Zacchei, della Fim-Cisl di Firenze e Prato. “Quello del welfare aziendale è un passo importante e innovativo ed il fatto che adesso sia operativo è il segnale che l'azienda si sta muovendo. Abbiamo incontrato la nuova dirigenza nello stabilimento di Figline nel marzo scorso, nel primo di una serie di confronti necessari: i 400 lavoratori del sito sanno infatti quanto sia importante la discussione sui temi della qualità e della sicurezza, della corretta produzione e della seria organizzazione del lavoro.”
Intanto a fine marzo si è praticamente completato il trasferimento di tutte le attività ‘steelcord’ da Pirelli a Bekaert, con la vendita delle attività steelcord in Cina (Yanzhou, nella Provincia di Shandong). Operazione che segue la cessione a Bekaert degli stabilimenti di Slatina (Romania), Sumaré (Brasile) e Izmit (Turchia) e, appunto, Figline Valdarno. Il mercato in cui Bekaert si muove ha un valore complessivo "enterprise value" per il 100% dell’attività steelcord di circa 255 milioni di euro.
"E' evidente –riprende Zacchei- che in un'azienda del genere le relazioni sindacali debbano ricoprire un ruolo fondamentale. L'analisi del piano industriale e delle prospettive dopo il 2017 saranno il banco di prova della concertazione, valore indiscutibile per ogni attività produttiva ed ancora di più in quelle aziende il cui baricentro non è più vicino, sul territorio, ma dislocato in Europa e per il mondo.”
Firenze, 18 Maggio 2015 - Ufficio stampa Cisl Firenze e Prato
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