Vigili del fuoco, soddisfazione Cisl per i due nuovi distaccamenti a Barberino e San Casciano
“Lo chiedevamo da tempo: così si riducono i tempi di intervento in questi territori garantendo più sicurezza ai cittadini.”
“La creazione di due nuovi distaccamenti dei Vigili del Fuoco a Barberino del Mugello e San Casciano Val di Pesa è un grande risultato, raggiunto anche grazie all’impegno della Cisl, che migliora in modo sostanziale la sicurezza di quelle comunità.” E’ il commento soddisfatto del segretario generale Cisl Firenze-Prato Roberto Pistonina e del segretario generale Fns-Cisl Toscana Massimiliano Del Sordo, alla decisione del ministero dell’Interno di istituire queste due nuove basi operative in provincia di Firenze.
“E’ da tempo – dicono i due sindacalisti - che la Cisl si adopera per la creazione di distaccamenti permanenti dei Vigili del Fuoco in aree scarsamente servite da questa importante componente del soccorso tecnico urgente e questo risultato, raggiunto nonostante le difficoltà ad ottenere stanziamenti pubblici, è il premio al nostro impegno.”
“Le nuove realtà – aggiungono Pistonina e Del Sordo - saranno immediatamente operative appena verranno individuate le collocazioni logistiche delle due sedi, visto che la gran parte del personale è stato già assegnato. Finora gli interventi di soccorso in queste zone venivano effettuati con personale e mezzi provenienti da Firenze o Petrazzi per San Casciano e da Borgo San Lorenzo o Firenze per Barberino del Mugello. I tempi per giungere sul posto in questi casi si allungavano pericolosamente, superando a volte i 30 minuti e rendendo meno efficace il soccorso alla cittadinanza. Nei casi davvero urgenti, infatti, il tempo di intervento nello scenario assume un ruolo fondamentale.”
“Siamo enormemente soddisfatti che gli sforzi profusi abbiano prodotto questo miglioramento per gli abitanti dei territori di San Casciano e Barberino e per i Vigili del Fuoco di Firenze che avranno a disposizione due ulteriori distaccamenti permanenti che renderanno la gestione del soccorso più efficace e razionalmente distribuita sull’intera provincia.”
Firenze, 8 Gennaio 2020 - Ufficio stampa Cisl Firenze e Prato, Alberto Campaioli
“E’ da tempo – dicono i due sindacalisti - che la Cisl si adopera per la creazione di distaccamenti permanenti dei Vigili del Fuoco in aree scarsamente servite da questa importante componente del soccorso tecnico urgente e questo risultato, raggiunto nonostante le difficoltà ad ottenere stanziamenti pubblici, è il premio al nostro impegno.”
“Le nuove realtà – aggiungono Pistonina e Del Sordo - saranno immediatamente operative appena verranno individuate le collocazioni logistiche delle due sedi, visto che la gran parte del personale è stato già assegnato. Finora gli interventi di soccorso in queste zone venivano effettuati con personale e mezzi provenienti da Firenze o Petrazzi per San Casciano e da Borgo San Lorenzo o Firenze per Barberino del Mugello. I tempi per giungere sul posto in questi casi si allungavano pericolosamente, superando a volte i 30 minuti e rendendo meno efficace il soccorso alla cittadinanza. Nei casi davvero urgenti, infatti, il tempo di intervento nello scenario assume un ruolo fondamentale.”
“Siamo enormemente soddisfatti che gli sforzi profusi abbiano prodotto questo miglioramento per gli abitanti dei territori di San Casciano e Barberino e per i Vigili del Fuoco di Firenze che avranno a disposizione due ulteriori distaccamenti permanenti che renderanno la gestione del soccorso più efficace e razionalmente distribuita sull’intera provincia.”
Firenze, 8 Gennaio 2020 - Ufficio stampa Cisl Firenze e Prato, Alberto Campaioli
L’Italia brucia e il governo rimette in discussione anche le assunzioni promesse nei Vigili del Fuoco
Anche in Toscana e' emergenza incendi e servono piu' uomini.

Mentre la Toscana, come in precedenza molte altre zone d’Italia, brucia, il governo, per recuperare risorse, rimette in discussione anche le assunzioni promesse, indispensabili per il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco alle prese da tempo con carenze di organico.
Per questo mercoledì mattina, 19 Luglio, anche la Toscana parteciperà al presidio di protesta a Roma, davanti a Montecitorio, per chiedere il rispetto degli impegni presi.
“Dopo che da giorni assistevamo alle emergenze incendi che hanno pesantemente colpito alcune regioni italiane, mentre in Toscana con la sinergica azione della struttura della Regione Toscana e l’importante supporto dei Vigili del Fuoco riuscivamo comunque a fronteggiare tanti incendi –dice il segretario generale della Fns-Cisl Toscana Fabrizio Ciuffini - adesso l’emergenza incendi sì è altrettanto pesantemente estesa alla nostra regione.”
“I gravi fatti di ieri nel Grossetano, dove oltre agli incendi di Capalbio e l’evacuazione di campeggi affollati di turisti, c’è stato un vero e proprio rischio di disastro con le fiamme che si sono sviluppate dalla pineta di Marina di Grosseto e, a causa del vento, si sono spinte verso la città; dopo aver distrutto circa 30 autovetture l’incendio ha percorso le vie alberate che entrano nell’abitato, salvato dai Vigili del Fuoco quando ormai le fiamme rasentavano le case.”
“Nel frattempo anche nel Pistoiese un altro vasto e prepotente incendio divorava ettari ed ettari di vegetazione, oltre ai tanti soliti ma più contenuti incendi che qua e là per la regione impegnano le squadre da tutti i comandi provinciali e dai distaccamenti.”
“Lanciamo perciò l’allarme che riguarda il personale del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco – continua Ciuffini - che da giorni e giorni ormai impegna gli stessi uomini, ripetutamente, richiamando in servizio anche quelli che sono liberi dopo aver già operato magari intere giornate sul fronte incendi.”
“Lo scorso giovedì a Roma la FNS CISL, unitamente a CGIL e UIL, ha incontrato i vertici del ministero ma il tentativo di conciliazione non è andato a buon fine. Motivo della protesta è proprio il rischio delle mancate assunzioni, prima promesse dal ministro dell’Interno Minniti e poi messe in dubbio per l’esigenza di recuperare risorse nelle tante manovre e manovrine economiche di aggiustamento del governo.”
Per questi motivi anche una delegazione della FNS CISL parteciperà mercoledì mattina 19 luglio, a Roma, al presidio di protesta organizzato davanti a Montecitorio, per chiedere il rispetto degli impegni, per le assunzioni nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, che deve assicurare soccorso e sicurezza al territorio ed alla popolazione – e i cittadini vedono continuamente, dai terremoti alle alluvioni, agli incendi con quale impegno ciò avviene- e dunque non può essere indebolito nella struttura.
Per questo mercoledì mattina, 19 Luglio, anche la Toscana parteciperà al presidio di protesta a Roma, davanti a Montecitorio, per chiedere il rispetto degli impegni presi.
“Dopo che da giorni assistevamo alle emergenze incendi che hanno pesantemente colpito alcune regioni italiane, mentre in Toscana con la sinergica azione della struttura della Regione Toscana e l’importante supporto dei Vigili del Fuoco riuscivamo comunque a fronteggiare tanti incendi –dice il segretario generale della Fns-Cisl Toscana Fabrizio Ciuffini - adesso l’emergenza incendi sì è altrettanto pesantemente estesa alla nostra regione.”
“I gravi fatti di ieri nel Grossetano, dove oltre agli incendi di Capalbio e l’evacuazione di campeggi affollati di turisti, c’è stato un vero e proprio rischio di disastro con le fiamme che si sono sviluppate dalla pineta di Marina di Grosseto e, a causa del vento, si sono spinte verso la città; dopo aver distrutto circa 30 autovetture l’incendio ha percorso le vie alberate che entrano nell’abitato, salvato dai Vigili del Fuoco quando ormai le fiamme rasentavano le case.”
“Nel frattempo anche nel Pistoiese un altro vasto e prepotente incendio divorava ettari ed ettari di vegetazione, oltre ai tanti soliti ma più contenuti incendi che qua e là per la regione impegnano le squadre da tutti i comandi provinciali e dai distaccamenti.”
“Lanciamo perciò l’allarme che riguarda il personale del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco – continua Ciuffini - che da giorni e giorni ormai impegna gli stessi uomini, ripetutamente, richiamando in servizio anche quelli che sono liberi dopo aver già operato magari intere giornate sul fronte incendi.”
“Lo scorso giovedì a Roma la FNS CISL, unitamente a CGIL e UIL, ha incontrato i vertici del ministero ma il tentativo di conciliazione non è andato a buon fine. Motivo della protesta è proprio il rischio delle mancate assunzioni, prima promesse dal ministro dell’Interno Minniti e poi messe in dubbio per l’esigenza di recuperare risorse nelle tante manovre e manovrine economiche di aggiustamento del governo.”
Per questi motivi anche una delegazione della FNS CISL parteciperà mercoledì mattina 19 luglio, a Roma, al presidio di protesta organizzato davanti a Montecitorio, per chiedere il rispetto degli impegni, per le assunzioni nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, che deve assicurare soccorso e sicurezza al territorio ed alla popolazione – e i cittadini vedono continuamente, dai terremoti alle alluvioni, agli incendi con quale impegno ciò avviene- e dunque non può essere indebolito nella struttura.
SOPPRESSIONE CORPO FORESTALE DELLO STATO
NESSUN RISPARMIO DELLO STATO MA SOLO UNA SCELTA SBAGLIATA

Sono passate altre 2 settimane da quando lanciavamo l’ulteriore allarme per spiegare l’inopportunità della scelta del Governo di voler sopprimere il C.F.S. con una riforma che contiene molti tratti di contrasto anche giuridico per gli obiettivi che si pone.
Un progetto inutile se non addirittura pericoloso, che all’indomani della promulgazione della nuova legge per il contrasto alle “Eco Mafie” rischia di far sparire tutta quella capacità organizzativa e d’intelligence che il Corpo Forestale ha sviluppato nel tempo e che oggi lo colloca a fianco degli Uffici delle Procure di tutta Italia, più impegnate nel contrasto e prevenzione dei reati ambientali.
Al tempo che il Governo lanciò l’idea – sempre con il solito tweet - per convincere i Cittadini della bontà dell’operazione, si riproponeva la discussione sul perché 5 Corpi di Polizia in Italia e su come accorpandoli si potesse risparmiare sul bilancio dello Stato.
Tutto falso, anche perché la spesa sostenuta per il funzionamento del CFS si compensa ampiamente con le sanzioni amministrative notificate. Alcune stime ufficiali spiegano che il Corpo Forestale costa ai Cittadini circa 490 milioni di euro all’anno, di cui circa 460 sono quelli che gravano sui costi del Personale. Questo significa che spostando queste 8000 unità del Corpo in un'altra Forza di Polizia, assunto che gli stipendi saranno pagati comunque, la spesa pubblica non cambia. Alla spesa del Personale si sommano poi circa 30 milioni di euro l’anno per il funzionamento del Corpo stesso, compensata come detto dalle sanzioni erogate proprio per merito dell’azione svolta. La media degli ultimi quattro anni, fino al 2013, rispetto ad illeciti amministrativi contestati, è stata di circa 28.250.000 euro. Solo nel 2013 i reati accertati sono stati circa 11.730 ed oltre 300 le persone denunciate per il reato d’incendio boschivo.
Casomai la soppressione del CFS e la confluenza del Personale in altre Forze di Polizia realizza un aumento della spesa pubblica. Come ? E’ presto detto: alle 8000 Unità del CFS andrebbe sostituita tutta la fornitura delle Uniformi e delle dotazioni di Reparto per una spesa non inferiore ai 12 milioni di euro. Altri milioni serviranno per modificare foggia e colori della flotta dei mezzi del CFS (circa 1700), compresa quella aerea (indipendentemente se passerebbe ad una Forza di Polizia e/o al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco); così come servirebbero non meno di altri 2 milioni per fare almeno una “mini formazione” al Personale che transiterebbe in altri Corpi.
Infine serve dire che la soppressione del CFS e lo spezzettamento delle funzioni in diverse altre Forze di Polizia non risolverebbe il vero problema di costi della spesa pubblica che è rappresentato dalle sovrapposizioni e duplicazioni di funzioni (troppi che arrivano sugli stessi eventi, con compiti analoghi e con conflittualità istituzionali ogni volta da chiarire). Basti pensare al NOE (nucleo operativo ecologico) dell’Arma Carabinieri che però ha Reparti che si occupano anche di politiche agricole e alimentari (deciso con Decreto del 2008); l’Ispra (Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale) posto alle dipendenze del Ministero dell’Ambiente; la Guardia di Finanza con un Nucleo Repressioni Frodi Comunitarie che non
si occupa solo di materie economico finanziarie ma anche di controlli al sistema dell’energia e del sistema idrico, ma anche con un occhio alla filiera dei rifiuti; la Capitaneria di Porto che incrocia i controlli anche riguardo la fauna ittica e non solo.
Avrebbe quindi invece senso pensare allo sviluppo del Corpo Forestale dello Stato, che avrebbe potuto assorbire il personale della Polizia Provinciale e quelli dei Corpi Forestali Regionali delle Regioni a Statuto Speciale che il Governo ha lasciato fuori dallo schema di riforma che contestiamo. Quanto meno il CFS avrebbe potuto coordinare una vera e propria “Cabina di Regia” per tutte quelle che sono le attività Istituzionali di cui ha competenza il CFS, facendogli coordinare le oltre 100 Polizie Provinciali.
Adesso il Provvedimento “Madia” torna al Senato, dove speriamo si vorrà tornare ad aprire gli occhi su quella che – lo ribadiamo – è una scelta sbagliata.
Fabrizio Ciuffini, Segretario Generale FNS Firenze Prato
Un progetto inutile se non addirittura pericoloso, che all’indomani della promulgazione della nuova legge per il contrasto alle “Eco Mafie” rischia di far sparire tutta quella capacità organizzativa e d’intelligence che il Corpo Forestale ha sviluppato nel tempo e che oggi lo colloca a fianco degli Uffici delle Procure di tutta Italia, più impegnate nel contrasto e prevenzione dei reati ambientali.
Al tempo che il Governo lanciò l’idea – sempre con il solito tweet - per convincere i Cittadini della bontà dell’operazione, si riproponeva la discussione sul perché 5 Corpi di Polizia in Italia e su come accorpandoli si potesse risparmiare sul bilancio dello Stato.
Tutto falso, anche perché la spesa sostenuta per il funzionamento del CFS si compensa ampiamente con le sanzioni amministrative notificate. Alcune stime ufficiali spiegano che il Corpo Forestale costa ai Cittadini circa 490 milioni di euro all’anno, di cui circa 460 sono quelli che gravano sui costi del Personale. Questo significa che spostando queste 8000 unità del Corpo in un'altra Forza di Polizia, assunto che gli stipendi saranno pagati comunque, la spesa pubblica non cambia. Alla spesa del Personale si sommano poi circa 30 milioni di euro l’anno per il funzionamento del Corpo stesso, compensata come detto dalle sanzioni erogate proprio per merito dell’azione svolta. La media degli ultimi quattro anni, fino al 2013, rispetto ad illeciti amministrativi contestati, è stata di circa 28.250.000 euro. Solo nel 2013 i reati accertati sono stati circa 11.730 ed oltre 300 le persone denunciate per il reato d’incendio boschivo.
Casomai la soppressione del CFS e la confluenza del Personale in altre Forze di Polizia realizza un aumento della spesa pubblica. Come ? E’ presto detto: alle 8000 Unità del CFS andrebbe sostituita tutta la fornitura delle Uniformi e delle dotazioni di Reparto per una spesa non inferiore ai 12 milioni di euro. Altri milioni serviranno per modificare foggia e colori della flotta dei mezzi del CFS (circa 1700), compresa quella aerea (indipendentemente se passerebbe ad una Forza di Polizia e/o al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco); così come servirebbero non meno di altri 2 milioni per fare almeno una “mini formazione” al Personale che transiterebbe in altri Corpi.
Infine serve dire che la soppressione del CFS e lo spezzettamento delle funzioni in diverse altre Forze di Polizia non risolverebbe il vero problema di costi della spesa pubblica che è rappresentato dalle sovrapposizioni e duplicazioni di funzioni (troppi che arrivano sugli stessi eventi, con compiti analoghi e con conflittualità istituzionali ogni volta da chiarire). Basti pensare al NOE (nucleo operativo ecologico) dell’Arma Carabinieri che però ha Reparti che si occupano anche di politiche agricole e alimentari (deciso con Decreto del 2008); l’Ispra (Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale) posto alle dipendenze del Ministero dell’Ambiente; la Guardia di Finanza con un Nucleo Repressioni Frodi Comunitarie che non
si occupa solo di materie economico finanziarie ma anche di controlli al sistema dell’energia e del sistema idrico, ma anche con un occhio alla filiera dei rifiuti; la Capitaneria di Porto che incrocia i controlli anche riguardo la fauna ittica e non solo.
Avrebbe quindi invece senso pensare allo sviluppo del Corpo Forestale dello Stato, che avrebbe potuto assorbire il personale della Polizia Provinciale e quelli dei Corpi Forestali Regionali delle Regioni a Statuto Speciale che il Governo ha lasciato fuori dallo schema di riforma che contestiamo. Quanto meno il CFS avrebbe potuto coordinare una vera e propria “Cabina di Regia” per tutte quelle che sono le attività Istituzionali di cui ha competenza il CFS, facendogli coordinare le oltre 100 Polizie Provinciali.
Adesso il Provvedimento “Madia” torna al Senato, dove speriamo si vorrà tornare ad aprire gli occhi su quella che – lo ribadiamo – è una scelta sbagliata.
Fabrizio Ciuffini, Segretario Generale FNS Firenze Prato
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