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26 mila euro a sostegno delle comunita' colpite dall'alluvione del 2 novembre 2023
Vogliamo ringraziare tutte le federazioni e quanti hanno partecipato con generosita' alla raccolta fondi per gli alluvionati.
Abbiamo raccolto la somma di € 26.000, devoluta in egual misura pari alla metà, (€13.000) al Sindaco del Comune di Prato Matteo Biffoni in data 28 Febbraio 2024, per contribuire al restauro della “CASA BANDERA” dell’Associazione OAMI e al Sindaco del Comune di Campi Bisenzio Andrea Tagliaferri, in data 20/03/2024, per contribuire alla ristrutturazione di un’abitazione dell’ Edilizia Residenziale Pubblica.
Ancora grazie per la generosità dimostrata.
Il Segretario Generale
Fabio Franchi
Abbiamo raccolto la somma di € 26.000, devoluta in egual misura pari alla metà, (€13.000) al Sindaco del Comune di Prato Matteo Biffoni in data 28 Febbraio 2024, per contribuire al restauro della “CASA BANDERA” dell’Associazione OAMI e al Sindaco del Comune di Campi Bisenzio Andrea Tagliaferri, in data 20/03/2024, per contribuire alla ristrutturazione di un’abitazione dell’ Edilizia Residenziale Pubblica.
Ancora grazie per la generosità dimostrata.
Il Segretario Generale
Fabio Franchi
THE WOMAN UPGRADE
𝗜𝗹 𝗺𝗲𝗿𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼 𝘀𝘁𝗮 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗮𝗻𝗱𝗼, stanno nascendo nuove professioni e quelle classiche spesso vengono svolte con tecniche, modalità, tempi e contratti diversi dal passato.
Anche le grandi dimissioni di questi ultimi anni ci devono far interrogare 𝘀𝘂𝗶 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗶 𝗯𝗶𝘀𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝘁𝗿𝗶𝗰𝗶 𝗱𝗮𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗽𝗲𝘀𝘀𝗼 𝘀𝗶 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗮 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶𝘁𝗮̀ 𝗼 𝘀𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶𝗻𝘂𝗮 𝗮 𝘀𝘃𝗼𝗹𝗴𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗺𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝗺𝗼𝗱𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗲.
Coltiviamo la logica di "comprendere i cambiamenti" per poter poi GUIDARE IL CAMBIAMENTO.
Visione e partecipazione per guidare il cambiamento
La Cisl inaugura la nuova sede a Prato con un convegno che guarda al futuro. Presenta la segretaria generale aggiunta Daniela Fumarola.
“Visione e partecipazione per guidare il cambiamento”. E’ il titolo della tavola rotonda organizzata dalla Cisl Firenze-Prato in occasione dell’inaugurazione della nuova sede pratese del sindacato.
L’appuntamento è per giovedì 1 febbraio, quando il Consiglio generale della Cisl Firenze-Prato si riunirà al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci.
L’inizio dei lavori è previsto per le 9,15 con l’intervento del segretario generale Fabio Franchi. Poi prenderà il via la tavola rotonda a cui prenderanno parte la segretaria generale aggiunta della Cisl nazionale Daniela Fumarola, il sindaco di Prato Matteo Biffoni e il fondatore e amministratore delegato del Gruppo Beste Giovanni Santi.
Al termine della mattinata è previsto lo spostamento nella nuova sede Cisl di Prato (viale Montegrappa 282/B), aperta dall’8 gennaio scorso, per l’inaugurazione ufficiale.
“Visione e partecipazione per guidare il cambiamento”. E’ il titolo della tavola rotonda organizzata dalla Cisl Firenze-Prato in occasione dell’inaugurazione della nuova sede pratese del sindacato.
L’appuntamento è per giovedì 1 febbraio, quando il Consiglio generale della Cisl Firenze-Prato si riunirà al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci.
L’inizio dei lavori è previsto per le 9,15 con l’intervento del segretario generale Fabio Franchi. Poi prenderà il via la tavola rotonda a cui prenderanno parte la segretaria generale aggiunta della Cisl nazionale Daniela Fumarola, il sindaco di Prato Matteo Biffoni e il fondatore e amministratore delegato del Gruppo Beste Giovanni Santi.
Al termine della mattinata è previsto lo spostamento nella nuova sede Cisl di Prato (viale Montegrappa 282/B), aperta dall’8 gennaio scorso, per l’inaugurazione ufficiale.
no all' aumento dell' addizionale regionale irpef
presidio 23/01/24
''𝗘’𝘂𝗻𝗮 𝘀𝗰𝗲𝗹𝘁𝗮 𝗶𝗻𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗲𝗻𝗮𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗶 𝘀𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶 𝗻𝗼𝘁𝗶, 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗲 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗶. ''
Siamo a dirlo forte, insieme a Uil, davanti alla sede delle Regione Toscana in Piazza Duomo a Firenze:
𝙪𝙣 𝙥𝙧𝙚𝙨𝙞𝙙𝙞𝙤 𝙥𝙚𝙧 𝙘𝙤𝙣𝙩𝙧𝙖𝙨𝙩𝙖𝙧𝙚 𝙪𝙣𝙖 𝙨𝙘𝙚𝙡𝙩𝙖 𝙨𝙚𝙢𝙥𝙡𝙞𝙘𝙞𝙨𝙩𝙞𝙘𝙖 𝙚 𝙞𝙧𝙧𝙞𝙨𝙥𝙚𝙩𝙩𝙤𝙨𝙖 𝙘𝙝𝙚 𝙧𝙞𝙘𝙖𝙙𝙚 𝙚𝙨𝙘𝙡𝙪𝙨𝙞𝙫𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙨𝙪𝙞 𝙡𝙖𝙫𝙤𝙧𝙖𝙩𝙤𝙧𝙞 𝙙𝙞𝙥𝙚𝙣𝙙𝙚𝙣𝙩𝙞 𝙚 𝙨𝙪𝙞 𝙥𝙚𝙣𝙨𝙞𝙤𝙣𝙖𝙩𝙞.
Siamo a dirlo forte, insieme a Uil, davanti alla sede delle Regione Toscana in Piazza Duomo a Firenze:
𝙪𝙣 𝙥𝙧𝙚𝙨𝙞𝙙𝙞𝙤 𝙥𝙚𝙧 𝙘𝙤𝙣𝙩𝙧𝙖𝙨𝙩𝙖𝙧𝙚 𝙪𝙣𝙖 𝙨𝙘𝙚𝙡𝙩𝙖 𝙨𝙚𝙢𝙥𝙡𝙞𝙘𝙞𝙨𝙩𝙞𝙘𝙖 𝙚 𝙞𝙧𝙧𝙞𝙨𝙥𝙚𝙩𝙩𝙤𝙨𝙖 𝙘𝙝𝙚 𝙧𝙞𝙘𝙖𝙙𝙚 𝙚𝙨𝙘𝙡𝙪𝙨𝙞𝙫𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙨𝙪𝙞 𝙡𝙖𝙫𝙤𝙧𝙖𝙩𝙤𝙧𝙞 𝙙𝙞𝙥𝙚𝙣𝙙𝙚𝙣𝙩𝙞 𝙚 𝙨𝙪𝙞 𝙥𝙚𝙣𝙨𝙞𝙤𝙣𝙖𝙩𝙞.
raccolta firme #unpostoaltavolo
le nostre firme istituzionali
Lavoro: Prato la provincia toscana coi redditi più bassi
Vale per i dipendenti, in particolare per quelli del manifatturiero. Con una così bassa attrattività e il calo demografico, il mis-match occupazionale è destinato a crescere. Da ripensare anche la rete dei servizi per gli over 65.
Quindicesima provincia italiana per numero di contribuenti (dodicesima se si guarda solo ai lavoratori dipendenti), ma solo 117esima per reddito medio (137esima per i dipendenti). Ultima provincia toscana per reddito dei lavoratori dipendenti, con un distacco più marcato nel settore manifatturiero, dove viene quasi ‘doppiata da Lucca (17.173€ contro 30.132) e distanziata di oltre 4.300 euro dalla penultima, Grosseto (21.475€).
Sono alcuni dati che emergono dallo studio commissionato dalla Cisl Firenze-Prato e realizzato dai ricercatori Stefano Dal Pra Caputo e Francesco Peron, che guarda alle tendenze per i prossimi anni, in provincia di Prato, lungo tre filoni: giovani, lavoro e casa. La ricerca è stata presentata stamani al Prisma di Prato, davanti al sindaco di Prato Matteo Biffoni, al vescovo monsignor Giovanni Nerbini e a rappresentanti di istituzioni e realtà economiche e sociali della città.
“Abbiamo voluto questa ricerca – ha detto Franchi – per guardare al domani in modo complessivo. Conoscere il quadro servirà, a tutti, per elaborare progetti e percorsi in grado di dare risposte alle persone che abitano le nostre comunità. Per questo abbiamo scelto di condividere questa ricerca con tutti gli stakeholder del territorio, procedendo come nostro stile non per contrapposizioni, ma cercando di condividere soluzioni, anche in vista delle elezioni amministrative che riguarderanno diversi comuni il prossimo anno e che necessariamente dovranno evidenziare proposte e trovare risposte a questi problemi.
“Sul fronte occupazione ci sono due problemi che insieme diventano devastanti, quello demografico e il mismatch del mercato del lavoro: la diminuzione di persone in età lavorativa (-6.300 nella provincia tra 10 anni), sarà ancora più pesante se non riusciamo a far incontrare chi cerca e chi offre lavoro. Si può partire dalle politiche attive pubbliche, che manifestano criticità e vanno migliorate, coinvolgendo anche le parti sociali che conoscono da vicino i fabbisogni occupazionali del territorio, e dall’orientamento scolastico.”
Secondo Franchi, a Prato “c’è poi un problema di redditi e di distribuzione della ricchezza. E non parliamo di un’area periferica della regione, ma di una delle zone più sviluppate e dinamiche, un polo tessile tra i maggiori d’Europa, una locomotiva della Toscana. Eppure il comune di Prato è 117esimo in Italia per reddito medio complessivo e addirittura 137esimo se prendiamo in considerazione solo i dipendenti. Cosa tiene i redditi così bassi ? Perché la ricchezza viene condivisa così poco, soprattutto con i lavoratori dipendenti ? E a soffrire sono soprattutto i lavoratori del manifatturiero, rendendo il settore meno attrattivo degli altri e dunque rendendo per le relative imprese ancora più problematico, in prospettiva, trovare manodopera.”
Franchi ha infine sottolineato la necessità di ridefinire i servizi alla luce dell’aumento della popolazione over 65: “Con gli investimenti del Pnrr non basta costruire edifici, occorre migliorare i servizi alla persona. Rivedere e potenziare la sanità territoriale è indispensabile: ce lo ha dimostrato la pandemia, ma sarà ancora più vero nei prossimi anni, quando la popolazione anziana crescerà ancora.”
La sintesi della ricerca
INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE
Un primo dato. La popolazione sta invecchiando. E invecchiano anche le lavoratrici e i lavoratori occupati nel mercato. Anche in una provincia come Prato, con un forte numero di stranieri giovani, la quota di lavoratori over 45 è cresciuta di 10 punti percentuali.
Nel 2031 la popolazione potrebbe salire di oltre 10 mila unità. A crescere però saranno in particolare gli over 65 che passeranno da 53.244 del 2013 a 69.835 del 2013.
RICADUTE DEMOGRAFICHE SUL LAVORO
Da qui a 10 anni le persone potenzialmente in età pensionabile, che oggi hanno un’età compresa tra 57 e 67 anni, saranno 37.821. Quelle che entreranno potenzialmente nel mercato del lavoro, ovvero che oggi hanno tra gli 8 e 18 anni, sono 28.621. Applicando il tasso di occupazione medio del 68,3 del 2022, otteniamo una mancanza potenziale di circa 6.300 lavoratori nel 2032.
Quando si parla di miss-matching oltre ovviamente ai temi della formazione e del welfare bisogna sempre più iniziare a considerare il tema demografico. I giovani che entrano nel mercato del lavoro non compensano oggi le persone che vanno in pensione nel mercato del lavoro. E in prospettiva il dato è e sarà sempre peggiore.
L’ATTRATTIVITÀ DEL SETTORE MANIFATTURIERO
Oltre il 40% delle lavoratrici e dei lavoratori in Provincia di Prato è occupato nel settore dell’industria.
Ma quanto è attrattivo il settore manifatturiero?
Secondo le analisi dei dati, la Provincia di Prato è quella dove il reddito da lavoro generato dal settore manifatturiero è più basso rispetto a tutte le altre province toscane. Già di norma il reddito medio da lavoro dipendente è più basso rispetto alle altre Province, 19.045 a Prato rispetto, per esempio, ai 23.870 di Firenze o ai 23.066 di Lucca. Ma il dato si abbassa ulteriormente quando si parla di attività manifatturiere. La media dei redditi da attività manifatturiere a Prato è di 17.173 euro contro i 23.324 del trasporto e magazzinaggio.
Per quanto riguarda il settore manifatturiero Prato ha una media di redditi pari a 17.173,60 e si posiziona ultima tra le province Toscana. Rispetto alla penultima – Grosseto – il divario è di oltre 4.300 euro.
OVER 65
Un ultimo ragionamento: nel 2031 la popolazione over 65 in tutta la Provincia sarà il 25,8%.
Nel 2063 – secondo le stime ISTAT – la popolazione in Toscana diminuirà di oltre 400mila di abitanti con una riduzione, in particolare, della popolazione potenziale in età lavorativa che passerà da 2,3 milioni a 1,8.
CLICCA QUI scaricare la ricerca completa
Sono alcuni dati che emergono dallo studio commissionato dalla Cisl Firenze-Prato e realizzato dai ricercatori Stefano Dal Pra Caputo e Francesco Peron, che guarda alle tendenze per i prossimi anni, in provincia di Prato, lungo tre filoni: giovani, lavoro e casa. La ricerca è stata presentata stamani al Prisma di Prato, davanti al sindaco di Prato Matteo Biffoni, al vescovo monsignor Giovanni Nerbini e a rappresentanti di istituzioni e realtà economiche e sociali della città.
“Abbiamo voluto questa ricerca – ha detto Franchi – per guardare al domani in modo complessivo. Conoscere il quadro servirà, a tutti, per elaborare progetti e percorsi in grado di dare risposte alle persone che abitano le nostre comunità. Per questo abbiamo scelto di condividere questa ricerca con tutti gli stakeholder del territorio, procedendo come nostro stile non per contrapposizioni, ma cercando di condividere soluzioni, anche in vista delle elezioni amministrative che riguarderanno diversi comuni il prossimo anno e che necessariamente dovranno evidenziare proposte e trovare risposte a questi problemi.
“Sul fronte occupazione ci sono due problemi che insieme diventano devastanti, quello demografico e il mismatch del mercato del lavoro: la diminuzione di persone in età lavorativa (-6.300 nella provincia tra 10 anni), sarà ancora più pesante se non riusciamo a far incontrare chi cerca e chi offre lavoro. Si può partire dalle politiche attive pubbliche, che manifestano criticità e vanno migliorate, coinvolgendo anche le parti sociali che conoscono da vicino i fabbisogni occupazionali del territorio, e dall’orientamento scolastico.”
Secondo Franchi, a Prato “c’è poi un problema di redditi e di distribuzione della ricchezza. E non parliamo di un’area periferica della regione, ma di una delle zone più sviluppate e dinamiche, un polo tessile tra i maggiori d’Europa, una locomotiva della Toscana. Eppure il comune di Prato è 117esimo in Italia per reddito medio complessivo e addirittura 137esimo se prendiamo in considerazione solo i dipendenti. Cosa tiene i redditi così bassi ? Perché la ricchezza viene condivisa così poco, soprattutto con i lavoratori dipendenti ? E a soffrire sono soprattutto i lavoratori del manifatturiero, rendendo il settore meno attrattivo degli altri e dunque rendendo per le relative imprese ancora più problematico, in prospettiva, trovare manodopera.”
Franchi ha infine sottolineato la necessità di ridefinire i servizi alla luce dell’aumento della popolazione over 65: “Con gli investimenti del Pnrr non basta costruire edifici, occorre migliorare i servizi alla persona. Rivedere e potenziare la sanità territoriale è indispensabile: ce lo ha dimostrato la pandemia, ma sarà ancora più vero nei prossimi anni, quando la popolazione anziana crescerà ancora.”
La sintesi della ricerca
INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE
Un primo dato. La popolazione sta invecchiando. E invecchiano anche le lavoratrici e i lavoratori occupati nel mercato. Anche in una provincia come Prato, con un forte numero di stranieri giovani, la quota di lavoratori over 45 è cresciuta di 10 punti percentuali.
Nel 2031 la popolazione potrebbe salire di oltre 10 mila unità. A crescere però saranno in particolare gli over 65 che passeranno da 53.244 del 2013 a 69.835 del 2013.
RICADUTE DEMOGRAFICHE SUL LAVORO
Da qui a 10 anni le persone potenzialmente in età pensionabile, che oggi hanno un’età compresa tra 57 e 67 anni, saranno 37.821. Quelle che entreranno potenzialmente nel mercato del lavoro, ovvero che oggi hanno tra gli 8 e 18 anni, sono 28.621. Applicando il tasso di occupazione medio del 68,3 del 2022, otteniamo una mancanza potenziale di circa 6.300 lavoratori nel 2032.
Quando si parla di miss-matching oltre ovviamente ai temi della formazione e del welfare bisogna sempre più iniziare a considerare il tema demografico. I giovani che entrano nel mercato del lavoro non compensano oggi le persone che vanno in pensione nel mercato del lavoro. E in prospettiva il dato è e sarà sempre peggiore.
L’ATTRATTIVITÀ DEL SETTORE MANIFATTURIERO
Oltre il 40% delle lavoratrici e dei lavoratori in Provincia di Prato è occupato nel settore dell’industria.
Ma quanto è attrattivo il settore manifatturiero?
Secondo le analisi dei dati, la Provincia di Prato è quella dove il reddito da lavoro generato dal settore manifatturiero è più basso rispetto a tutte le altre province toscane. Già di norma il reddito medio da lavoro dipendente è più basso rispetto alle altre Province, 19.045 a Prato rispetto, per esempio, ai 23.870 di Firenze o ai 23.066 di Lucca. Ma il dato si abbassa ulteriormente quando si parla di attività manifatturiere. La media dei redditi da attività manifatturiere a Prato è di 17.173 euro contro i 23.324 del trasporto e magazzinaggio.
Per quanto riguarda il settore manifatturiero Prato ha una media di redditi pari a 17.173,60 e si posiziona ultima tra le province Toscana. Rispetto alla penultima – Grosseto – il divario è di oltre 4.300 euro.
OVER 65
Un ultimo ragionamento: nel 2031 la popolazione over 65 in tutta la Provincia sarà il 25,8%.
Nel 2063 – secondo le stime ISTAT – la popolazione in Toscana diminuirà di oltre 400mila di abitanti con una riduzione, in particolare, della popolazione potenziale in età lavorativa che passerà da 2,3 milioni a 1,8.
CLICCA QUI scaricare la ricerca completa
Firenze non è una città per giovani lavoratori
Per vivere si spende più di quanto si guadagna e i posti di lavoro offerti sono quelli retribuiti di meno, mentre la popolazione invecchia e tra 10 anni mancheranno 38mila lavoratori.
Firenze non è una città per lavoratori giovani: il costo per vivere nel capoluogo toscano infatti, pur in un miniappartamento di 35 metri quadri, è più alto dello stipendio medio di chi ha meno di 35 anni.
E’ uno dei dati più preoccupanti che emerge dallo studio commissionato dalla Cisl Firenze-Prato e realizzato dai ricercatori Stefano Dal Pra Caputo e Francesco Peron, che prende in considerazione le tendenze per i prossimi anni, in provincia di Firenze, lungo tre filoni: giovani, lavoro e casa. La ricerca è stata presentata stamani nella sede della Città Metropolitana, a Firenze, alla presenza di istituzioni e rappresentanze sociali ed economiche.
“Dalla nostra simulazione – ha spiegato il Segretario Generale Fabio Franchi – il costo minimo che una persona deve sostenere a Firenze per affitto, cibo, vestiti, bollette, trasporti, oscilla tra i 18.500 e i 22.300 euro all’anno, mentre il reddito medio lordo è di 10.537 per i 20-24enni, di 15.614 per i 25-29enni e di 19.075 per i 30-34enni. Se non si ha una casa di proprietà, insomma, è impossibile sopravvivere. Dovremo tutti farci carico di questo problema, se non vogliamo che la città si svuoti.”
“Abbiamo voluto questa ricerca – ha detto Franchi – per guardare al domani in modo complessivo. Conoscere il quadro servirà, a tutti, per elaborare progetti e percorsi in grado di dare risposte alle persone che abitano le nostre comunità. Per questo abbiamo scelto di condividere questa ricerca con tutti gli stakeholder del territorio, procedendo come nostro stile non per contrapposizioni, ma cercando di condividere soluzioni, anche in vista delle elezioni amministrative che riguarderanno diversi comuni il prossimo anno e che necessariamente dovranno evidenziare proposte e avanzare risposte a questi problemi.
“Sul fronte occupazione ci sono due problemi che insieme diventano devastanti, quello demografico e il mismatch del mercato del lavoro: la diminuzione di persone in età lavorativa (-38mila nella provincia tra 10 anni), sarà ancora più pesante se non riusciamo a far incontrare chi cerca e chi offre lavoro. Si può partire dalle politiche attive pubbliche, che manifestano criticità e vanno migliorate, coinvolgendo anche le parti sociali che conoscono da vicino i fabbisogni occupazionali del territorio, e dall’orientamento scolastico.”
Secondo il segretario Cisl “c’è poi un problema di redditi. La maggiore richiesta di mano d’opera e in particolare di manodopera giovanile, arriva da commercio, servizi di alloggio, ristorazione e turistici. Ma proprio questi settori offrono il reddito medio più basso (9.707 euro per alloggio e ristorazione, 15.226 per noleggio e agenzie di viaggio, 22.112 per commercio) e dunque sempre più spesso incompatibile con la vita a Firenze. Un circolo vizioso da spezzare, perché proprio i settori che offrono più lavoro, avranno più difficoltà a trovarlo. E se alcune figure professionali non si trovano ciò ha a che fare anche con un problema di applicazione corretta dei contratti, col lavoro nero e grigio. Questi dati evidenziano con chiarezza due elementi: che pur in presenza della crescita dei servizi, il manifatturiero è importante e va difeso, anche perché offre i salari più alti e che il costo degli affitti va riportato sotto controllo, perché la casa ha ormai un costo insostenibile.”
A proposito di salari, Franchi ha evidenziato anche il forte gap generazionale, “con retribuzioni di ingresso molto più basse rispetto ai lavoratori più maturi, segno che la nostra progressione salariale è ancora basata sull’anzianità anziché sulle competenze e sull’investimento formativo: rispetto ai 55-59enni (28.729 euro di lordo annuo medio), i lavoratori dipendenti tra i 20 e i 24 anni guadagnano un terzo (10.538 €), i 25-29enni la metà (15.614 €). Resta anche un gap di genere: l’occupazione femminile cresce (da 43,9% nel 2004 a 48,1% nel 2022), ma le ore lavorate sono più o meno le stesse e il divario salariale uomo/donna rimane.”
Franchi ha infine sottolineato la necessità di “ridefinire i servizi alla luce di una popolazione che invecchia. Con gli investimenti del Pnrr non basta costruire edifici, occorre migliorare i servizi alla persona. Rivedere e potenziare la sanità territoriale è indispensabile: ce lo ha dimostrato la pandemia, ma sarà ancora più vero nei prossimi anni, quando la popolazione anziana crescerà ancora.”
La sintesi della ricerca
RICADUTE DEMOGRAFICHE SUL LAVORO
Da qui a 10 anni le persone potenzialmente in età pensionabile, che oggi hanno un’età compresa tra 57 e 67 anni, saranno 151.223. Quelli che entreranno potenzialmente nel mercato del lavoro, ovvero che oggi hanno tra gli 8 e 18 anni, sono 98.654.
Applicando il tasso di occupazione medio del 71,9 del 2022, otteniamo una mancanza potenziale di circa 38 mila lavoratori nel 2032.
Quando si parla di miss-matching oltre ovviamente ai temi della formazione e del welfare bisogna sempre più iniziare a considerare il tema demografico. I giovani che entrano nel mercato del lavoro non compensano oggi le persone che vanno in pensione nel mercato del lavoro. E in prospettiva il dato è e sarà sempre peggiore.
Nei settori dove c’è forte richiesta di lavoro giovanile – turismo, ristorazione, commercio – l’impatto della mancanza di giovani rischia di essere maggiore.
L’ATTRATTIVITÀ DEL SETTORE DEI SERVIZI
Oltre il 70% delle lavoratrici e dei lavoratori in Provincia di Firenze è occupato nel settore dei servizi. Un dato che è in crescita.
Ma, se il reddito medio in Provincia di Firenze è di 22.568€ (nel 2021), i settori di commercio, agenzie di viaggio e servizi di alloggio e ristorazione, sono tutti sotto a quella cifra.
Il problema dei redditi bassi – soprattutto per le fasce più giovani – è un problema reale per chi abita a Firenze e nei comuni contermini. In media gli under 35, in Provincia di Firenze, hanno un reddito costantemente inferiore ai 20 mila euro. Per la fascia 30-34 il reddito medio è di 19.075€. Per la fascia 25-29 di 15.614€.
L’aumento del costo delle case (in media e in affitto nel Comune di Firenze) di oltre il 20% – dovuto anche all’aumento degli Airbnb – provoca un’insostenibilità tra entrate e uscite.
Le uscite per un/una under 35 variano infatti tra i 1500 e 1850 € circa pari a 18.500/22.300€ annui.
Un valore decisamente più alto rispetto al reddito medio (lordo) di chi ha un’età compresa tra i 30 e 34 anni (oltre che per le altre fasce d’età di minore età).
OVER 65
Un ultimo ragionamento: nel 2031 la popolazione over 65 in tutta la Provincia sarà il 28,9%.
Nel 2063 – secondo le stime ISTAT – la popolazione in Toscana diminuirà di oltre 400 mila abitanti con una contrazione, in particolare, della popolazione potenziale in età lavorativa che passerà da 2,3 milioni a 1,8.
Da qui è possibile scaricare le slides con i dati della ricerca:
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Da qui puoi visionare il servizio di TGR Toscana
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E’ uno dei dati più preoccupanti che emerge dallo studio commissionato dalla Cisl Firenze-Prato e realizzato dai ricercatori Stefano Dal Pra Caputo e Francesco Peron, che prende in considerazione le tendenze per i prossimi anni, in provincia di Firenze, lungo tre filoni: giovani, lavoro e casa. La ricerca è stata presentata stamani nella sede della Città Metropolitana, a Firenze, alla presenza di istituzioni e rappresentanze sociali ed economiche.
“Dalla nostra simulazione – ha spiegato il Segretario Generale Fabio Franchi – il costo minimo che una persona deve sostenere a Firenze per affitto, cibo, vestiti, bollette, trasporti, oscilla tra i 18.500 e i 22.300 euro all’anno, mentre il reddito medio lordo è di 10.537 per i 20-24enni, di 15.614 per i 25-29enni e di 19.075 per i 30-34enni. Se non si ha una casa di proprietà, insomma, è impossibile sopravvivere. Dovremo tutti farci carico di questo problema, se non vogliamo che la città si svuoti.”
“Abbiamo voluto questa ricerca – ha detto Franchi – per guardare al domani in modo complessivo. Conoscere il quadro servirà, a tutti, per elaborare progetti e percorsi in grado di dare risposte alle persone che abitano le nostre comunità. Per questo abbiamo scelto di condividere questa ricerca con tutti gli stakeholder del territorio, procedendo come nostro stile non per contrapposizioni, ma cercando di condividere soluzioni, anche in vista delle elezioni amministrative che riguarderanno diversi comuni il prossimo anno e che necessariamente dovranno evidenziare proposte e avanzare risposte a questi problemi.
“Sul fronte occupazione ci sono due problemi che insieme diventano devastanti, quello demografico e il mismatch del mercato del lavoro: la diminuzione di persone in età lavorativa (-38mila nella provincia tra 10 anni), sarà ancora più pesante se non riusciamo a far incontrare chi cerca e chi offre lavoro. Si può partire dalle politiche attive pubbliche, che manifestano criticità e vanno migliorate, coinvolgendo anche le parti sociali che conoscono da vicino i fabbisogni occupazionali del territorio, e dall’orientamento scolastico.”
Secondo il segretario Cisl “c’è poi un problema di redditi. La maggiore richiesta di mano d’opera e in particolare di manodopera giovanile, arriva da commercio, servizi di alloggio, ristorazione e turistici. Ma proprio questi settori offrono il reddito medio più basso (9.707 euro per alloggio e ristorazione, 15.226 per noleggio e agenzie di viaggio, 22.112 per commercio) e dunque sempre più spesso incompatibile con la vita a Firenze. Un circolo vizioso da spezzare, perché proprio i settori che offrono più lavoro, avranno più difficoltà a trovarlo. E se alcune figure professionali non si trovano ciò ha a che fare anche con un problema di applicazione corretta dei contratti, col lavoro nero e grigio. Questi dati evidenziano con chiarezza due elementi: che pur in presenza della crescita dei servizi, il manifatturiero è importante e va difeso, anche perché offre i salari più alti e che il costo degli affitti va riportato sotto controllo, perché la casa ha ormai un costo insostenibile.”
A proposito di salari, Franchi ha evidenziato anche il forte gap generazionale, “con retribuzioni di ingresso molto più basse rispetto ai lavoratori più maturi, segno che la nostra progressione salariale è ancora basata sull’anzianità anziché sulle competenze e sull’investimento formativo: rispetto ai 55-59enni (28.729 euro di lordo annuo medio), i lavoratori dipendenti tra i 20 e i 24 anni guadagnano un terzo (10.538 €), i 25-29enni la metà (15.614 €). Resta anche un gap di genere: l’occupazione femminile cresce (da 43,9% nel 2004 a 48,1% nel 2022), ma le ore lavorate sono più o meno le stesse e il divario salariale uomo/donna rimane.”
Franchi ha infine sottolineato la necessità di “ridefinire i servizi alla luce di una popolazione che invecchia. Con gli investimenti del Pnrr non basta costruire edifici, occorre migliorare i servizi alla persona. Rivedere e potenziare la sanità territoriale è indispensabile: ce lo ha dimostrato la pandemia, ma sarà ancora più vero nei prossimi anni, quando la popolazione anziana crescerà ancora.”
La sintesi della ricerca
RICADUTE DEMOGRAFICHE SUL LAVORO
Da qui a 10 anni le persone potenzialmente in età pensionabile, che oggi hanno un’età compresa tra 57 e 67 anni, saranno 151.223. Quelli che entreranno potenzialmente nel mercato del lavoro, ovvero che oggi hanno tra gli 8 e 18 anni, sono 98.654.
Applicando il tasso di occupazione medio del 71,9 del 2022, otteniamo una mancanza potenziale di circa 38 mila lavoratori nel 2032.
Quando si parla di miss-matching oltre ovviamente ai temi della formazione e del welfare bisogna sempre più iniziare a considerare il tema demografico. I giovani che entrano nel mercato del lavoro non compensano oggi le persone che vanno in pensione nel mercato del lavoro. E in prospettiva il dato è e sarà sempre peggiore.
Nei settori dove c’è forte richiesta di lavoro giovanile – turismo, ristorazione, commercio – l’impatto della mancanza di giovani rischia di essere maggiore.
L’ATTRATTIVITÀ DEL SETTORE DEI SERVIZI
Oltre il 70% delle lavoratrici e dei lavoratori in Provincia di Firenze è occupato nel settore dei servizi. Un dato che è in crescita.
Ma, se il reddito medio in Provincia di Firenze è di 22.568€ (nel 2021), i settori di commercio, agenzie di viaggio e servizi di alloggio e ristorazione, sono tutti sotto a quella cifra.
Il problema dei redditi bassi – soprattutto per le fasce più giovani – è un problema reale per chi abita a Firenze e nei comuni contermini. In media gli under 35, in Provincia di Firenze, hanno un reddito costantemente inferiore ai 20 mila euro. Per la fascia 30-34 il reddito medio è di 19.075€. Per la fascia 25-29 di 15.614€.
L’aumento del costo delle case (in media e in affitto nel Comune di Firenze) di oltre il 20% – dovuto anche all’aumento degli Airbnb – provoca un’insostenibilità tra entrate e uscite.
Le uscite per un/una under 35 variano infatti tra i 1500 e 1850 € circa pari a 18.500/22.300€ annui.
Un valore decisamente più alto rispetto al reddito medio (lordo) di chi ha un’età compresa tra i 30 e 34 anni (oltre che per le altre fasce d’età di minore età).
OVER 65
Un ultimo ragionamento: nel 2031 la popolazione over 65 in tutta la Provincia sarà il 28,9%.
Nel 2063 – secondo le stime ISTAT – la popolazione in Toscana diminuirà di oltre 400 mila abitanti con una contrazione, in particolare, della popolazione potenziale in età lavorativa che passerà da 2,3 milioni a 1,8.
Da qui è possibile scaricare le slides con i dati della ricerca:
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sanita' territoriale, una sfida non piu' rinviabile
“E’ la grande sfida, oggi realizzabile grazie al PNRR. Ma bisogna avviare subito il confronto con tutte le comunità.”
La Cisl ne ha parlato in un convegno a Prato. Tre i punti focali: la reale funzionalità ed efficacia delle nuove strutture, la rete dei medici di medicina generale (diminuiti del 13% in 20 mesi), la presa in carico della non autosufficienza.
Passare da una sanità prevalentemente concentrata sugli ospedali a una sanità efficace anche sul territorio, fatta assieme ai medici di medicina generale, con un servizio capillare nelle comunità, migliore accessibilità e capacità di presa in carico dei bisogni.
E’ l’obiettivo che la Cisl Firenze-Prato indica, da un convegno svoltosi oggi a Prato, in vista dei grandi investimenti in arrivo e della riorganizzazione prevista dal DM 77. “E’ una sfida impegnativa ma necessaria, come ha certificato la pandemia, e ora è realizzabile grazie alle risorse del PNRR” ha detto il segretario generale Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi.
Dal PNRR arriveranno infatti oltre 80 milioni di euro per realizzare nell’area di Firenze e Prato (che comprende un terzo della popolazione toscana) 22 Case di comunità, 10 Ospedali di comunità e altrettante Centrali operative di coordinamento oltre ad un rafforzamento dell’assistenza domiciliare.
L’inizio del 2026 però, termine entro il quale le opere finanziate dal PNRR dovranno essere completate, è più vicino di quanto sembri: per questo occorre iniziare da subito un confronto tra le istituzioni e le comunità stesse, come ha cercato di fare la Cisl organizzando il convegno di stamani, a cui hanno partecipato tra gli altri l’assessora del comune di Prato Benedetta Squittieri, il direttore amministrativo della Asl Toscana centro Lorenzo Pescini e la direttrice della Società della salute di Prato Lorena Paganelli.
Il sindacato ha indicato quelle che ritiene le priorità del percorso: realizzazione delle strutture finanziate dal PNRR nei tempi previsti; impegno puntuale a garantire i servizi con personale e strumentazione tecnologica adeguata, come indicato dalla normativa nazionale; trasparenza e costante confronto con le parti sociali a partire dalla garanzia anche sulla gestione futura dei servizi, e non solo sulle risorse stanziate per le mura delle strutture. “Perché – ha spiegato Franchi – sulla continuità e il mantenimento di queste nuove strutture, che riguarda le risorse per il personale, l’effettiva assunzione di nuovi medici, infermieri e personale qualificato, il percorso è tutto da costruire.”
Un altro grande problema evidenziato nell’incontro è quello della carenza dei medici di medicina generale: nell’area Firenze-Prato già oggi sono diminuiti del 13% in soli 20 mesi: dai 1195 del 2021 ai 1037 dell’ultimo monitoraggio (-158 unità). E questa è la tendenza anche per i prossimi anni, a cui occorre trovare con urgenza risposte efficaci.
C’è poi il grande tema della non autosufficienza e della presa in carico delle cronicità legate all’invecchiamento della popolazione: nell’area metropolitana Firenze Prato il 25,5% delle persone hanno più di 65 anni. Se il nuovo decreto sulla sanità territoriale prevede l’attuazione di una assistenza domiciliare mediamente pari al 10% della popolazione over 65, su Prato la presa in carico progressiva dovrà attestarsi su oltre 4.300 assistiti e su Firenze oltre i 9500: “numeri – rileva la Cisl - ben lontani dalle attuali capacità di risposta del sistema.”
“La nostra sanità – ha detto Franchi - soffre da anni una situazione di debolezza sul territorio. Ora abbiamo l'opportunità per un vero cambiamento e per costruire una rete di servizi in cui le strutture siano luoghi di cura e di presa in carico effettiva, efficace e funzionale. E’ un’occasione che non possiamo sprecare.”
La Cisl ne ha parlato in un convegno a Prato. Tre i punti focali: la reale funzionalità ed efficacia delle nuove strutture, la rete dei medici di medicina generale (diminuiti del 13% in 20 mesi), la presa in carico della non autosufficienza.
Passare da una sanità prevalentemente concentrata sugli ospedali a una sanità efficace anche sul territorio, fatta assieme ai medici di medicina generale, con un servizio capillare nelle comunità, migliore accessibilità e capacità di presa in carico dei bisogni.
E’ l’obiettivo che la Cisl Firenze-Prato indica, da un convegno svoltosi oggi a Prato, in vista dei grandi investimenti in arrivo e della riorganizzazione prevista dal DM 77. “E’ una sfida impegnativa ma necessaria, come ha certificato la pandemia, e ora è realizzabile grazie alle risorse del PNRR” ha detto il segretario generale Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi.
Dal PNRR arriveranno infatti oltre 80 milioni di euro per realizzare nell’area di Firenze e Prato (che comprende un terzo della popolazione toscana) 22 Case di comunità, 10 Ospedali di comunità e altrettante Centrali operative di coordinamento oltre ad un rafforzamento dell’assistenza domiciliare.
L’inizio del 2026 però, termine entro il quale le opere finanziate dal PNRR dovranno essere completate, è più vicino di quanto sembri: per questo occorre iniziare da subito un confronto tra le istituzioni e le comunità stesse, come ha cercato di fare la Cisl organizzando il convegno di stamani, a cui hanno partecipato tra gli altri l’assessora del comune di Prato Benedetta Squittieri, il direttore amministrativo della Asl Toscana centro Lorenzo Pescini e la direttrice della Società della salute di Prato Lorena Paganelli.
Il sindacato ha indicato quelle che ritiene le priorità del percorso: realizzazione delle strutture finanziate dal PNRR nei tempi previsti; impegno puntuale a garantire i servizi con personale e strumentazione tecnologica adeguata, come indicato dalla normativa nazionale; trasparenza e costante confronto con le parti sociali a partire dalla garanzia anche sulla gestione futura dei servizi, e non solo sulle risorse stanziate per le mura delle strutture. “Perché – ha spiegato Franchi – sulla continuità e il mantenimento di queste nuove strutture, che riguarda le risorse per il personale, l’effettiva assunzione di nuovi medici, infermieri e personale qualificato, il percorso è tutto da costruire.”
Un altro grande problema evidenziato nell’incontro è quello della carenza dei medici di medicina generale: nell’area Firenze-Prato già oggi sono diminuiti del 13% in soli 20 mesi: dai 1195 del 2021 ai 1037 dell’ultimo monitoraggio (-158 unità). E questa è la tendenza anche per i prossimi anni, a cui occorre trovare con urgenza risposte efficaci.
C’è poi il grande tema della non autosufficienza e della presa in carico delle cronicità legate all’invecchiamento della popolazione: nell’area metropolitana Firenze Prato il 25,5% delle persone hanno più di 65 anni. Se il nuovo decreto sulla sanità territoriale prevede l’attuazione di una assistenza domiciliare mediamente pari al 10% della popolazione over 65, su Prato la presa in carico progressiva dovrà attestarsi su oltre 4.300 assistiti e su Firenze oltre i 9500: “numeri – rileva la Cisl - ben lontani dalle attuali capacità di risposta del sistema.”
“La nostra sanità – ha detto Franchi - soffre da anni una situazione di debolezza sul territorio. Ora abbiamo l'opportunità per un vero cambiamento e per costruire una rete di servizi in cui le strutture siano luoghi di cura e di presa in carico effettiva, efficace e funzionale. E’ un’occasione che non possiamo sprecare.”
Multiutility, si parta dall’interesse dei cittadini e coinvolgendo i lavoratori
La Cisl Firenze-Prato indica le direttrici e il metodo perché il progetto di un’unica società per energia, acqua e rifiuti sia un’opportunità per il territorio.
Se n’è parlato stamani 12 settembre 2022 a Firenze in una tavola rotonda con i sindaci Barnini, Biffoni, Giunti e Nardella.
“Il progetto di multiutility può rappresentare un’opportunità per il territorio dal punto di vista economico, ambientale, sociale, ma sarà fondamentale guardare prioritariamente all’interesse dei cittadini e coinvolgere i lavoratori, evitando di caratterizzare il percorso come una mera operazione di finanziarizzazione.”
E’ il messaggio che la Cisl Firenze-Prato lancia dalla tavola rotonda svoltasi, su iniziativa dello stesso sindacato, stamani nella sede della Camera di commercio di Firenze e a cui hanno preso parte i sindaci di alcuni dei principali comuni della Toscana centrale: Brenda Barnini di Empoli, Matteo Biffoni di Prato, Piero Giunti di Reggello, Dario Nardella di Firenze, assieme al segretario generale aggiunto della Cisl Toscana Roberto Pistonina.
L’iniziativa è stata voluta dalla Cisl con lo scopo di entrare con concretezza nel merito del progetto di costruzione della multiutility, dando trasparenza a pro e contro, benefici auspicati e rischi da evitare, alla luce del fatto che energia, acqua e rifiuti sono oggi ancor più strategici per l’economia, la salvaguardia dell’ambiente e le tasche dei cittadini.
Nell’intervento introduttivo della mattinata, dopo i saluti del presidente della Camera di commercio di Firenze Leonardo Bassilichi, il segretario generale Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi, ha indicato quelli che il sindacato ritiene i sei punti nodali del progetto: efficienza, investimenti, ambiente, gestione industriale, partecipazione e il legame stretto tra lavoro, produttività e salario.
“Serve un piano industriale ed una organizzazione aziendale – ha detto Franchi - che assicuri non solo economie di scala, ma anche una gestione efficiente, il massimo dei servizi con un impiego di risorse commisurato e senza sprechi e che garantisca un risparmio per i cittadini sulle bollette.” Per questo è indispensabile anche una gestione realmente industriale: “Non vorremmo – ha proseguito - che si riproponessero vecchi modelli di gestione ‘condizionata’ dalla politica. Sarebbe un salto nei vizi del passato e caricherebbe di pesi impropri la nuova azienda. E’ necessario il controllo pubblico, che dovrà agire su indirizzo e verifica, in un’ ottica di buon funzionamento ed efficienza responsabile dei servizi. Solo in questa prospettiva anche l’eventuale quotazione in borsa potrebbe offrire le fondamentali e necessarie garanzie.”
Si tratta di un progetto che, ha spiegato poi Franchi, “necessita di grandi investimenti: per assicurare che l’acqua arrivi alle case senza perdite (in Toscana si stima il 47% di dispersione), che i rifiuti vengano riciclati e smaltiti in maniera sostenibile sia ambientalmente che economicamente, che l’energia sia prodotta sempre più in modo rinnovabile, assicurando al contempo la regolarità della fornitura.”
“Obiettivo non secondario della multiutility – ha aggiunto il segretario Cisl - dovrà essere anche quello di divenire attore principale nella difesa dell’ambiente del territorio metropolitano e regionale.”
Un tema da sempre caro alla Cisl è poi quello della partecipazione, che proprio in questo progetto può acquistare concretezza: “Chiediamo – ha spiegato Franchi - che, a proposito di quotazione in borsa, si discuta col sindacato la partecipazione in forma collettiva dei lavoratori al capitale dell’azienda. Sarebbe un elemento di grande novità e modernità.”
Infine l’impegno a dimostrare che lavoro, produttività e salario devono stare insieme: “Per le caratteristiche dei servizi, per l’organizzazione del lavoro, per la formazione necessaria, per la professionalità dei lavoratori – ha detto il segretario Cisl - ci sono le condizioni per far crescere la produttività e assicurare buoni salari e lavoro buono e stabile. E’ un obiettivo primario affinché, soprattutto in un periodo di grande incertezza e di inflazione alta, si costruisca un modello in cui si produca ricchezza in modo utile (per i cittadini) e sostenibile (per l’ambiente) e poi la si redistribuisca in termini di salario e di ritorni per le comunità che usufruiscono dei servizi.”
“Per la Cisl – ha concluso Franchi - mettere al centro questi obiettivi e costruire un percorso per centrarli sarà la bussola con la quale misureremo gli atti e che ci guiderà nel confronto che, siamo sicuri, verrà aperto e mantenuto con le parti sociali.”
Se n’è parlato stamani 12 settembre 2022 a Firenze in una tavola rotonda con i sindaci Barnini, Biffoni, Giunti e Nardella.
“Il progetto di multiutility può rappresentare un’opportunità per il territorio dal punto di vista economico, ambientale, sociale, ma sarà fondamentale guardare prioritariamente all’interesse dei cittadini e coinvolgere i lavoratori, evitando di caratterizzare il percorso come una mera operazione di finanziarizzazione.”
E’ il messaggio che la Cisl Firenze-Prato lancia dalla tavola rotonda svoltasi, su iniziativa dello stesso sindacato, stamani nella sede della Camera di commercio di Firenze e a cui hanno preso parte i sindaci di alcuni dei principali comuni della Toscana centrale: Brenda Barnini di Empoli, Matteo Biffoni di Prato, Piero Giunti di Reggello, Dario Nardella di Firenze, assieme al segretario generale aggiunto della Cisl Toscana Roberto Pistonina.
L’iniziativa è stata voluta dalla Cisl con lo scopo di entrare con concretezza nel merito del progetto di costruzione della multiutility, dando trasparenza a pro e contro, benefici auspicati e rischi da evitare, alla luce del fatto che energia, acqua e rifiuti sono oggi ancor più strategici per l’economia, la salvaguardia dell’ambiente e le tasche dei cittadini.
Nell’intervento introduttivo della mattinata, dopo i saluti del presidente della Camera di commercio di Firenze Leonardo Bassilichi, il segretario generale Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi, ha indicato quelli che il sindacato ritiene i sei punti nodali del progetto: efficienza, investimenti, ambiente, gestione industriale, partecipazione e il legame stretto tra lavoro, produttività e salario.
“Serve un piano industriale ed una organizzazione aziendale – ha detto Franchi - che assicuri non solo economie di scala, ma anche una gestione efficiente, il massimo dei servizi con un impiego di risorse commisurato e senza sprechi e che garantisca un risparmio per i cittadini sulle bollette.” Per questo è indispensabile anche una gestione realmente industriale: “Non vorremmo – ha proseguito - che si riproponessero vecchi modelli di gestione ‘condizionata’ dalla politica. Sarebbe un salto nei vizi del passato e caricherebbe di pesi impropri la nuova azienda. E’ necessario il controllo pubblico, che dovrà agire su indirizzo e verifica, in un’ ottica di buon funzionamento ed efficienza responsabile dei servizi. Solo in questa prospettiva anche l’eventuale quotazione in borsa potrebbe offrire le fondamentali e necessarie garanzie.”
Si tratta di un progetto che, ha spiegato poi Franchi, “necessita di grandi investimenti: per assicurare che l’acqua arrivi alle case senza perdite (in Toscana si stima il 47% di dispersione), che i rifiuti vengano riciclati e smaltiti in maniera sostenibile sia ambientalmente che economicamente, che l’energia sia prodotta sempre più in modo rinnovabile, assicurando al contempo la regolarità della fornitura.”
“Obiettivo non secondario della multiutility – ha aggiunto il segretario Cisl - dovrà essere anche quello di divenire attore principale nella difesa dell’ambiente del territorio metropolitano e regionale.”
Un tema da sempre caro alla Cisl è poi quello della partecipazione, che proprio in questo progetto può acquistare concretezza: “Chiediamo – ha spiegato Franchi - che, a proposito di quotazione in borsa, si discuta col sindacato la partecipazione in forma collettiva dei lavoratori al capitale dell’azienda. Sarebbe un elemento di grande novità e modernità.”
Infine l’impegno a dimostrare che lavoro, produttività e salario devono stare insieme: “Per le caratteristiche dei servizi, per l’organizzazione del lavoro, per la formazione necessaria, per la professionalità dei lavoratori – ha detto il segretario Cisl - ci sono le condizioni per far crescere la produttività e assicurare buoni salari e lavoro buono e stabile. E’ un obiettivo primario affinché, soprattutto in un periodo di grande incertezza e di inflazione alta, si costruisca un modello in cui si produca ricchezza in modo utile (per i cittadini) e sostenibile (per l’ambiente) e poi la si redistribuisca in termini di salario e di ritorni per le comunità che usufruiscono dei servizi.”
“Per la Cisl – ha concluso Franchi - mettere al centro questi obiettivi e costruire un percorso per centrarli sarà la bussola con la quale misureremo gli atti e che ci guiderà nel confronto che, siamo sicuri, verrà aperto e mantenuto con le parti sociali.”
BONUS 200€ UNA tantum - decreto aiuti -
Per contrastare inflazione e caro vita, il Governo ha predisposto un bonus una tantum di 200€, rivolto a chi percepisce un reddito lordo inferiore a 35.000.
A CHI SPETTA?
Come Cisl stiamo lavorando per allargare questo strumento alla totalità dei lavoratori e dei pensionati, per poter sostenere il maggior numero di persone possibili e raggiungere anche coloro che ad oggi non sono ''coperti'' da questo Decreto.
Ad oggi le categorie individuate dal Governo sono:
1. Lavoratori dipendenti pubblici e privati, non titolari di pensione, che almeno nel 1° quadrimestre 2022 hanno beneficiato dell’esonero dello 0,80% dei contributi sulla quota invalidità, vecchiaia e superstiti, previsto dalla legge di bilancio del 2022.
2. Pensionati residenti in Italia, titolari di qualunque forma di previdenza obbligatoria, di pensione o di
assegno sociale, assegno o pensione di invalidità civile.
3. Titolari di trattamenti di accompagnamento alla pensione (ad esempio l’ape sociale).
4. Colf, badanti e lavoratori domestici, titolari di uno o più rapporti di lavoro al 18 maggio 2022.
5. Chi ha la Naspi o la Dis coll a giugno 2022.
6. Chi ha la disoccupazione agricola nel 2022 (rif. al 2021).
7. Chi ha il reddito di cittadinanza.
8. Co.co.co iscritti alla gestione separata, non titolari di pensione e con contratto attivo al 18 maggio
2022.
9. Lavoratori che, nel 2021, hanno ottenuto una delle indennità previste dai decreti Sostegni e Sostegni bis.
10. Lavoratori stagionali, a tempo determinato, intermittenti e dello spettacolo, con almeno 50 contributi
giornalieri nel 2021.
11. Incaricati alle vendite a domicilio con partita iva, con reddito superiore a 5.000 € nel 2021 e iscritti
alla gestione separata.
12. Lavoratori autonomi, senza partita iva e non iscritti ad altre forme di previdenza obbligatorie, titolari di contratti autonomi occasionali nel 2021.
13. Lavoratori autonomi iscritti nella gestione separata Inps, liberi professionisti iscritti all’Inps, professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza con un determinato reddito ancora da stabilire.
Per questi ultimi, l’importo del bonus è ancora da definire.
COME SI OTTIENE?
Nell’articolo 31 del decreto n. 50 del 2022 (il cosiddetto decreto aiuti) è presente un passaggio dove viene spiegato che «tale indennità è riconosciuta in via automatica dal datore di lavoro nel cedolino di luglio previa dichiarazione del lavoratore di non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18».
Per ricevere il Bonus direttamente nella busta paga di Luglio, ti basterà compilare la dichiarazione che trovi qui in facsimile e che certifica che tu non hai già ricevuto il bonus perché in famiglia hai qualcuno che percepisce pensione di cittadinanza o trattamento previdenziale sociale di qualsiasi tipo.
Il modulo dovrà essere consegnato al tuo datore di lavoro.
Se appartieni a una di queste categorie potrai ricevere il Bonus 200€ presentando domanda attraverso il patronato Inas Cisl e ottenendo così l'indennità con pagamento diretto da parte dell'Inps.
Trovi tutte le informazioni relative a queste categorie di lavoratori su www.inas.it e puoi scaricare il modulo per collaboratori domestici che ti servirà per presentare la domanda cliccando qui.
Se hai qualche dubbio in merito alla spettanza del Bonus 200€,
contatta il tuo delegato sindacale prima della compilazione e della consegna del modulo al tuo datore di lavoro.
Trovi i riferimenti di tutte le nostre categorie sindacali qui.
A CHI SPETTA?
Come Cisl stiamo lavorando per allargare questo strumento alla totalità dei lavoratori e dei pensionati, per poter sostenere il maggior numero di persone possibili e raggiungere anche coloro che ad oggi non sono ''coperti'' da questo Decreto.
Ad oggi le categorie individuate dal Governo sono:
1. Lavoratori dipendenti pubblici e privati, non titolari di pensione, che almeno nel 1° quadrimestre 2022 hanno beneficiato dell’esonero dello 0,80% dei contributi sulla quota invalidità, vecchiaia e superstiti, previsto dalla legge di bilancio del 2022.
2. Pensionati residenti in Italia, titolari di qualunque forma di previdenza obbligatoria, di pensione o di
assegno sociale, assegno o pensione di invalidità civile.
3. Titolari di trattamenti di accompagnamento alla pensione (ad esempio l’ape sociale).
4. Colf, badanti e lavoratori domestici, titolari di uno o più rapporti di lavoro al 18 maggio 2022.
5. Chi ha la Naspi o la Dis coll a giugno 2022.
6. Chi ha la disoccupazione agricola nel 2022 (rif. al 2021).
7. Chi ha il reddito di cittadinanza.
8. Co.co.co iscritti alla gestione separata, non titolari di pensione e con contratto attivo al 18 maggio
2022.
9. Lavoratori che, nel 2021, hanno ottenuto una delle indennità previste dai decreti Sostegni e Sostegni bis.
10. Lavoratori stagionali, a tempo determinato, intermittenti e dello spettacolo, con almeno 50 contributi
giornalieri nel 2021.
11. Incaricati alle vendite a domicilio con partita iva, con reddito superiore a 5.000 € nel 2021 e iscritti
alla gestione separata.
12. Lavoratori autonomi, senza partita iva e non iscritti ad altre forme di previdenza obbligatorie, titolari di contratti autonomi occasionali nel 2021.
13. Lavoratori autonomi iscritti nella gestione separata Inps, liberi professionisti iscritti all’Inps, professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza con un determinato reddito ancora da stabilire.
Per questi ultimi, l’importo del bonus è ancora da definire.
COME SI OTTIENE?
- SE SEI UN LAVORATORE DIPENDENTE
Nell’articolo 31 del decreto n. 50 del 2022 (il cosiddetto decreto aiuti) è presente un passaggio dove viene spiegato che «tale indennità è riconosciuta in via automatica dal datore di lavoro nel cedolino di luglio previa dichiarazione del lavoratore di non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18».
Per ricevere il Bonus direttamente nella busta paga di Luglio, ti basterà compilare la dichiarazione che trovi qui in facsimile e che certifica che tu non hai già ricevuto il bonus perché in famiglia hai qualcuno che percepisce pensione di cittadinanza o trattamento previdenziale sociale di qualsiasi tipo.
Il modulo dovrà essere consegnato al tuo datore di lavoro.
- SE SEI UN PENSIONATO
- SE APPARTIENI A UNA DELLE CATEGORIE SOTTOELENCATE
- lavoratori domestici
- co.co.co.
- lavoratori intermittenti
- lavoratori dello spettacolo
- autonomi
- incaricati delle vendite a domicilio
Se appartieni a una di queste categorie potrai ricevere il Bonus 200€ presentando domanda attraverso il patronato Inas Cisl e ottenendo così l'indennità con pagamento diretto da parte dell'Inps.
Trovi tutte le informazioni relative a queste categorie di lavoratori su www.inas.it e puoi scaricare il modulo per collaboratori domestici che ti servirà per presentare la domanda cliccando qui.
Se hai qualche dubbio in merito alla spettanza del Bonus 200€,
contatta il tuo delegato sindacale prima della compilazione e della consegna del modulo al tuo datore di lavoro.
Trovi i riferimenti di tutte le nostre categorie sindacali qui.
IL LAVORO CAMBIA, I SALARI NO
il segretario marco bucci ospite a ''intorno alle nove'' su tv prato
Aumento Tari a Prato: nessuna comunita' locale puo' permettersi di navigare a vista sui rifiuti.
Franchi e Bucci: “Una misura che pesera' su famiglie e imprese e che mostra la gravita' delle mancate decisioni della politica in questi anni.”
“La partita è regionale, ma chiediamo che tutte le amministrazioni locali, anche il nostro sindaco, alzino la voce e chiedano piani concreti e rapidi di risposta al tema urgente dello smaltimento dei rifiuti.” E’ la reazione del segretario generale Cisl Firenze-Prato Fabio Franchi e del componente di segreteria responsabile per Prato Marco Bucci, alla notizia dell’aumento della Tari che riguarderà anche il territorio pratese.
“Lo smaltimento dei rifiuti – dicono Franchi e Bucci - è un tema complesso e non si risolve certo con la sterilizzazione degli aumenti nell’anno in corso, ma l’aumento della Tari anche su Prato (10% per le imprese e 8% per le famiglie) la dice lunga sulla grave situazione che si è determinata in Toscana e che tocca pesantemente anche la seconda città della regione.”
“In un quadro già drammatico per l’aumento dei costi dell’energia e le profonde incertezze sulla ripresa dell’inflazione, con il governo che parla già di recessione, l’aumento della tassa sui rifiuti è l’ennesima batosta, sia per le ricadute sui bilanci di decine di migliaia di famiglie, sia per una prospettiva buia delle amministrazioni locali su come smaltire i rifiuti.”
“Ogni giorno attraversano i nostri confini 24 tir carichi di rifiuti prodotti sui nostri territori alla ricerca di impianti dove la nostra spazzatura possa essere smaltita in sicurezza. In un anno si tratta di quasi 9mila camion: una carovana che inquina, costa ai cittadini e alle imprese.”
“La nostra regione (Prato per la sua parte) brucia circa 250 mila tonnellate di rifiuti: meno del 10% del totale, mentre le indicazioni europee ci chiedono di provvedere fra il 25 e il 35%. La Lombardia brucia il 40%, l’Emilia Romagna il 32%, il Piemonte e il Trentino il 23%. Nonostante ciò si è finora voluto tenere tutto bloccato sui termovalorizzatori, in ossequio ai comitati del “No a tutto“, a cui una buona parte della politica strizza l’occhio o che subisce, perché è più facile da gestire rispetto agli appuntamenti elettorali.”
“Vi sono temi però, come quello sui rifiuti, che non possiamo più permetterci di trattare sull’onda dell’emotività, rincorrendo i “like” sui social. Sono temi che riguardano la sostenibilità e la tenuta di una comunità, riguardano la capacità progettuale sul futuro e una riorganizzazione della nostra città e dei nostri servizi. E su questo la politica deve spiegare alle persone il merito delle decisioni da prendere; le amministrazioni devono svolgere il loro ruolo di guida, anche a costo di essere impopolari, facendo parlare gli addetti ai lavori e spiegando che i termovalorizzatori o altri impianti hanno oggi tecnologie di sicurezza e di efficienza che superano le paure e gli isterismi collettivi.”
“Quella dei rifiuti – concludono Franchi e Bucci - deve essere una priorità nell’agenda delle risposte da dare: ne va del futuro della nostra comunità e di una programmazione seria e responsabile per il futuro dei nostri figli.”
“Lo smaltimento dei rifiuti – dicono Franchi e Bucci - è un tema complesso e non si risolve certo con la sterilizzazione degli aumenti nell’anno in corso, ma l’aumento della Tari anche su Prato (10% per le imprese e 8% per le famiglie) la dice lunga sulla grave situazione che si è determinata in Toscana e che tocca pesantemente anche la seconda città della regione.”
“In un quadro già drammatico per l’aumento dei costi dell’energia e le profonde incertezze sulla ripresa dell’inflazione, con il governo che parla già di recessione, l’aumento della tassa sui rifiuti è l’ennesima batosta, sia per le ricadute sui bilanci di decine di migliaia di famiglie, sia per una prospettiva buia delle amministrazioni locali su come smaltire i rifiuti.”
“Ogni giorno attraversano i nostri confini 24 tir carichi di rifiuti prodotti sui nostri territori alla ricerca di impianti dove la nostra spazzatura possa essere smaltita in sicurezza. In un anno si tratta di quasi 9mila camion: una carovana che inquina, costa ai cittadini e alle imprese.”
“La nostra regione (Prato per la sua parte) brucia circa 250 mila tonnellate di rifiuti: meno del 10% del totale, mentre le indicazioni europee ci chiedono di provvedere fra il 25 e il 35%. La Lombardia brucia il 40%, l’Emilia Romagna il 32%, il Piemonte e il Trentino il 23%. Nonostante ciò si è finora voluto tenere tutto bloccato sui termovalorizzatori, in ossequio ai comitati del “No a tutto“, a cui una buona parte della politica strizza l’occhio o che subisce, perché è più facile da gestire rispetto agli appuntamenti elettorali.”
“Vi sono temi però, come quello sui rifiuti, che non possiamo più permetterci di trattare sull’onda dell’emotività, rincorrendo i “like” sui social. Sono temi che riguardano la sostenibilità e la tenuta di una comunità, riguardano la capacità progettuale sul futuro e una riorganizzazione della nostra città e dei nostri servizi. E su questo la politica deve spiegare alle persone il merito delle decisioni da prendere; le amministrazioni devono svolgere il loro ruolo di guida, anche a costo di essere impopolari, facendo parlare gli addetti ai lavori e spiegando che i termovalorizzatori o altri impianti hanno oggi tecnologie di sicurezza e di efficienza che superano le paure e gli isterismi collettivi.”
“Quella dei rifiuti – concludono Franchi e Bucci - deve essere una priorità nell’agenda delle risposte da dare: ne va del futuro della nostra comunità e di una programmazione seria e responsabile per il futuro dei nostri figli.”
La rivoluzione del delivery etico ed ecosostenibile: firmato il protocollo di intesa
Comune, sindacati, associazioni di categoria, Camera di Commercio e Legacoop insieme per la legalità e la sostenibilità ambientale e sociale delle consegne a domicilio. Albanese: “Patto importante, base solida per una svolta etica in un settore in evoluzione”
Il delivery a Firenze cambia volto e le consegne a domicilio dovranno essere nel segno della legalità, della sostenibilità ambientale e sociale ma soprattutto “etiche”. E’ lo scopo del protocollo d’intesa promosso dall’assessorato al lavoro del Comune di Firenze e sottoscritto stamani dal Comune di Firenze, Camera di Commercio, i sindacati Cgil, Cisl e Uil, Legacoop Toscana e le associazioni di categoria Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e Cna.
Grazie a questo patto tutti i protagonisti del settore consegne a domicilio (imprese e lavoratori) puntano alla legalità, a migliorare la sicurezza dei riders e ad usare mezzi ecologici per le consegne.
“Abbiamo lavorato a lungo per questo protocollo importantissimo perché segna un passo avanti decisivo nelle consegne a domicilio. Per la prima volta si sono messe intorno ad un tavolo le realtà datoriali, ovvero negozi o attività che devono organizzare e fare le consegne, con le realtà sociali, ovvero coloro che lavorando devono materialmente fare le consegne per fare un patto sulla legalità del lavoro e la sostenibilità sociale e ambientale” ha detto l’assessore al lavoro Benedetta Albanese, che ha promosso il protocollo. “Con questa firma si condividono i principi etici che da un lato tutelano il lavoro – ha aggiunto Albanese - e dall’altro possono consentire lo sviluppo delle nostre piccole e medie imprese sul territorio. Sigliamo oggi un patto molto importante, base solida per un sistema di consegne a domicilio che sia etico. La sfida è superare un modello che vede grandi player internazionali fare ampi margini di profitti a discapito dell’esercente locale ma anche a discapito del guadagno dei rider e della loro sicurezza”.
IL PROTOCOLLO
Partendo da queste premesse, Comune di Firenze, Camera di Commercio, Cgil Firenze e Nidil Cgil Firenze, Cisl Firenze e Felsa Cisl Firenze, Uil Firenze e Uiltemp Uil Firenze, Legacoop Toscana, Confesercenti, Confcommercio, Confartigianato e Cna sottoscrivono il patto per lo sviluppo di un market place locale e una trasparenza nelle consegne che crei maggiore consapevolezza nel consumo e consenta a ciascuno di scegliere attività che abbiano una impronta etica, con attenzione al proprio impatto sociale e ambientale.
I DETTAGLI
Fornire un servizio di delivery etico per le consegne significa usare società o cooperative di delivery o il personale dipendente dell'esercente che si impegnino ad attuare i principi a tutela dell'impatto sociale e ambientale. In questo modo inoltre si sostiene lo sviluppo di uno strumento di acquisto digitale e consegna a domicilio che possa diventare un'alternativa locale e sostenibile e contrastare fenomeni di illegalità e sfruttamento del lavoro emersi nel settore delle consegne a domicilio.
I punti del protocollo:
-garantire al consumatore la trasparenza della filiera e le informazioni su chi ha preso in carico la consegna.
-Le società o cooperative di delivery devono avere alcuni requisiti minimi fra cui coperture assicurative, previdenziali, normative e salariali previste dalla legge e dai vari Contratti nazionali di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni sindacali che contengano la figura del rider. Si punta su un corrispettivo orario e algoritmi trasparenti e si vieta l'uso di ranking reputazionale e classifica dei fattorini in base ai giudizi dei clienti o ai tempi di esecuzione della prestazione; le occasioni di lavoro devono essere ripartite con una modalità equa e trasparente. Divieto di discriminazione e riconoscimento dei diritti sindacali.
-Nel patto grande rilievo hanno anche il rispetto delle norme di sicurezza e salute previste dalla normativa nazionale e regionale.
-Utilizzo di mezzi ecologici per le consegne (biciclette, ebike, motorini elettrici, cargo bike) da incentivare nell’ottica di arrivare nel medio periodo ad un modello di delivery ambientalmente sostenibile.
Grazie a questo patto tutti i protagonisti del settore consegne a domicilio (imprese e lavoratori) puntano alla legalità, a migliorare la sicurezza dei riders e ad usare mezzi ecologici per le consegne.
“Abbiamo lavorato a lungo per questo protocollo importantissimo perché segna un passo avanti decisivo nelle consegne a domicilio. Per la prima volta si sono messe intorno ad un tavolo le realtà datoriali, ovvero negozi o attività che devono organizzare e fare le consegne, con le realtà sociali, ovvero coloro che lavorando devono materialmente fare le consegne per fare un patto sulla legalità del lavoro e la sostenibilità sociale e ambientale” ha detto l’assessore al lavoro Benedetta Albanese, che ha promosso il protocollo. “Con questa firma si condividono i principi etici che da un lato tutelano il lavoro – ha aggiunto Albanese - e dall’altro possono consentire lo sviluppo delle nostre piccole e medie imprese sul territorio. Sigliamo oggi un patto molto importante, base solida per un sistema di consegne a domicilio che sia etico. La sfida è superare un modello che vede grandi player internazionali fare ampi margini di profitti a discapito dell’esercente locale ma anche a discapito del guadagno dei rider e della loro sicurezza”.
IL PROTOCOLLO
Partendo da queste premesse, Comune di Firenze, Camera di Commercio, Cgil Firenze e Nidil Cgil Firenze, Cisl Firenze e Felsa Cisl Firenze, Uil Firenze e Uiltemp Uil Firenze, Legacoop Toscana, Confesercenti, Confcommercio, Confartigianato e Cna sottoscrivono il patto per lo sviluppo di un market place locale e una trasparenza nelle consegne che crei maggiore consapevolezza nel consumo e consenta a ciascuno di scegliere attività che abbiano una impronta etica, con attenzione al proprio impatto sociale e ambientale.
I DETTAGLI
Fornire un servizio di delivery etico per le consegne significa usare società o cooperative di delivery o il personale dipendente dell'esercente che si impegnino ad attuare i principi a tutela dell'impatto sociale e ambientale. In questo modo inoltre si sostiene lo sviluppo di uno strumento di acquisto digitale e consegna a domicilio che possa diventare un'alternativa locale e sostenibile e contrastare fenomeni di illegalità e sfruttamento del lavoro emersi nel settore delle consegne a domicilio.
I punti del protocollo:
-garantire al consumatore la trasparenza della filiera e le informazioni su chi ha preso in carico la consegna.
-Le società o cooperative di delivery devono avere alcuni requisiti minimi fra cui coperture assicurative, previdenziali, normative e salariali previste dalla legge e dai vari Contratti nazionali di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni sindacali che contengano la figura del rider. Si punta su un corrispettivo orario e algoritmi trasparenti e si vieta l'uso di ranking reputazionale e classifica dei fattorini in base ai giudizi dei clienti o ai tempi di esecuzione della prestazione; le occasioni di lavoro devono essere ripartite con una modalità equa e trasparente. Divieto di discriminazione e riconoscimento dei diritti sindacali.
-Nel patto grande rilievo hanno anche il rispetto delle norme di sicurezza e salute previste dalla normativa nazionale e regionale.
-Utilizzo di mezzi ecologici per le consegne (biciclette, ebike, motorini elettrici, cargo bike) da incentivare nell’ottica di arrivare nel medio periodo ad un modello di delivery ambientalmente sostenibile.
Concluso il congresso territoriale
Fabio Franchi confermato segretario generale Cisl Firenze-Prato
In Segreteria confermati anche Bucci e Caparrini.
Franchi: “Anche dal nostro dibattito ribadita la necessita' del dialogo tra i popoli e del valore prezioso della democrazia, come antidoti all’orrore della guerra
Fabio Franchi è stato confermato segretario generale della Cisl Firenze-Prato. Confermati a comporre la Segreteria territoriale anche Erika Caparrini e Marco Bucci. E’ l’esito del III° Congresso dell’Unione territoriale Cisl delle due province svoltosi ieri e oggi a Spazio Reale, nel comune di Campi Bisenzio (FI).
“Abbiamo vissuto questo Congresso con un orecchio alle notizie che arrivano dall’Ucraina, notizie terribili di guerra alle porte dell’Europa che ci appesantiscono il cuore. E anche dagli interventi è stata ribadita la necessità del dialogo tra i popoli e del valore prezioso della democrazia, come unici antidoti all’orrore della guerra.”
“In questi due giorni il Congresso ha cercato di disegnare una visione di quello che sarà la società, il mondo del lavoro, le opportunità che l’Italia e le nostre due province avranno di fronte e dovranno gestire tramite i finanziamenti del Pnrr.”
“Dovremo costruire qualcosa di nuovo, sempre mettendo al centro la dignità e la realizzazione della persona umana, in un contesto di coesione sociale e assicurandoci che nessuno venga lasciato indietro nell’indifferenza; per questo c’è la necessità di un grande patto sociale e il Congresso ha ribadito l’esigenza di sollecitare in questa direzione il governo e le altre parti sociali. E’ il tempo di scelte condivise e coraggiose e non di posizioni ideologiche e divisive.”
Nella mozione finale il Congresso ha tra l’altro espresso “solidarietà alle donne e agli uomini delle popolazioni direttamente coinvolte” dal conflitto apertosi in Ucraina e ribadisce che “la Cisl, da sempre contraria alla guerra e ad ogni forma di violenza, condanna quanto sta accadendo in Ucraina e nell’Europa dell’Est” e “chiede un intervento fermo e urgente dell’Unione Europea e del governo italiano.” I lavori del mattino avevano visto l’intervento del segretario generale della Cisl Toscana, Ciro Recce e la testimonianza di David Bonaventura, testimonial di Anmil.
***
53 anni, valdarnese di Pian di Scò, sposato con due figlie, Fabio Franchi ha iniziato a lavorare nel 1989 come magazziniere, iscrivendosi subito alla Cisl, prima di essere assunto nel 1991 nel settore metalmeccanico ed iniziare il suo impegno sindacale come delegato aziendale; è diventato operatore a tempo pieno della Fim nel 2003 ed è entrato a far parte della segreteria provinciale dei metalmeccanici Cisl nel 2009. Al congresso del 2013 è stato eletto nella Segreteria Cisl Firenze-Prato, di cui è diventato segretario generale aggiunto nel 2019, occupandosi in particolare di industria, mercato del lavoro e socio-sanitario. Dal Maggio del 2021 è il segretario generale della Cisl Firenze-Prato.
“Abbiamo vissuto questo Congresso con un orecchio alle notizie che arrivano dall’Ucraina, notizie terribili di guerra alle porte dell’Europa che ci appesantiscono il cuore. E anche dagli interventi è stata ribadita la necessità del dialogo tra i popoli e del valore prezioso della democrazia, come unici antidoti all’orrore della guerra.”
“In questi due giorni il Congresso ha cercato di disegnare una visione di quello che sarà la società, il mondo del lavoro, le opportunità che l’Italia e le nostre due province avranno di fronte e dovranno gestire tramite i finanziamenti del Pnrr.”
“Dovremo costruire qualcosa di nuovo, sempre mettendo al centro la dignità e la realizzazione della persona umana, in un contesto di coesione sociale e assicurandoci che nessuno venga lasciato indietro nell’indifferenza; per questo c’è la necessità di un grande patto sociale e il Congresso ha ribadito l’esigenza di sollecitare in questa direzione il governo e le altre parti sociali. E’ il tempo di scelte condivise e coraggiose e non di posizioni ideologiche e divisive.”
Nella mozione finale il Congresso ha tra l’altro espresso “solidarietà alle donne e agli uomini delle popolazioni direttamente coinvolte” dal conflitto apertosi in Ucraina e ribadisce che “la Cisl, da sempre contraria alla guerra e ad ogni forma di violenza, condanna quanto sta accadendo in Ucraina e nell’Europa dell’Est” e “chiede un intervento fermo e urgente dell’Unione Europea e del governo italiano.” I lavori del mattino avevano visto l’intervento del segretario generale della Cisl Toscana, Ciro Recce e la testimonianza di David Bonaventura, testimonial di Anmil.
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53 anni, valdarnese di Pian di Scò, sposato con due figlie, Fabio Franchi ha iniziato a lavorare nel 1989 come magazziniere, iscrivendosi subito alla Cisl, prima di essere assunto nel 1991 nel settore metalmeccanico ed iniziare il suo impegno sindacale come delegato aziendale; è diventato operatore a tempo pieno della Fim nel 2003 ed è entrato a far parte della segreteria provinciale dei metalmeccanici Cisl nel 2009. Al congresso del 2013 è stato eletto nella Segreteria Cisl Firenze-Prato, di cui è diventato segretario generale aggiunto nel 2019, occupandosi in particolare di industria, mercato del lavoro e socio-sanitario. Dal Maggio del 2021 è il segretario generale della Cisl Firenze-Prato.
III° Congresso della Cisl Firenze-Prato
“Di fronte alle nuove sfide del lavoro, la Cisl c’e'”
Il segretario Franchi: “Allargare la visione e il perimetro dell’azione sindacale, cercando di dare rappresentanza a un mondo di esclusi”.
Ci prendiamo un impegno, di fronte a tutta la comunità del lavoro: essere presenti, con il bagaglio dell’esperienza passata e con la capacità di renderlo aderente ai nuovi bisogni, alle nuove paure e alle nuove sollecitazioni che emergono dal mondo che stiamo vivendo.” Lo ha detto il segretario generale della Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi, nella sua relazione che ha aperto stamani il Congresso dell’unione sindacale territoriale delle due province, in corso oggi e domani a Spazio Reale, nel comune di Campi Bisenzio. Una realtà che conta oltre 72 mila iscritti, 17 categorie, 7 enti e associazioni, 35 sedi territoriali.
“Abbiamo scelto come slogan – ha spiegato Franchi – Andrà tutto Nuovo, perché l’Italia, l’Europa che abbiamo vissuto prima della pandemia non ci saranno più. Saremo chiamati a importanti processi di trasformazione e transizione, nel lavoro e nel modo di lavorare; ci sarà più innovazione tecnologica e digitale, ci saranno modifiche degli orari e dei luoghi del lavoro, con il rischio di una società più frammentata e con divari economici più rilevanti.” Processi epocali di fronte ai quali la Cisl non arretra, ma sceglie di mettersi in gioco perché, ha spiegato Franchi, “se vogliamo contribuire a rendere questo paese giusto, libero, dignitoso, coeso, noi dobbiamo esserci.”
Un lungo passaggio della relazione è stato dedicato ai giovani e alle donne “che sono coloro che pagano il conto più salato” delle nuove marginalità. “I cosiddetti millenials, che stanno entrando nel mondo del lavoro con un grado di istruzione superiore alla generazione precedente, ma con ruoli spesso peggiori e meno retribuiti”, mentre “l’occupazione femminile arretra” con “donne competenti e iper formate” “profondamente deluse” dal mercato del lavoro. Anche e soprattutto pensando a loro Franchi impegna la Cisl Firenze-Prato a “allargare la visione e il perimetro dell’azione sindacale, cercando di dare rappresentanza a un mondo di esclusi.”
Sul fronte della sicurezza il segretario Cisl ha ricordato lo sciopero e la manifestazione del 7 maggio a Prato, in nome di Luana d’Orazio e Sabri Jaballah, in un anno che ha visto la Toscana terza regione per numero di decessi. Da qui la richiesta di “maggiori ispezioni, l’introduzione della patente a punti, un ruolo ancora più incisivo per gli Rls, una formazione non solo relegata nelle ore obbligatorie, ma continua, durante l’intero periodo lavorativo.”
Franchi ha rilanciato la concertazione territoriale, che “ha ripreso ad avere un ruolo centrale nell’azione sindacale”, ha ribadito “la necessità di un nuovo welfare locale”, alla luce anche dei cambiamenti demografici che pongono “un rilevante problema di sostenibilità economica e sociale” e la necessità di intervenire anche sul fronte sanitario, dopo che “la pandemia ha certificato ancora una volta che è il territorio l’anello debole del sistema.”
Un intero capitolo della relazione è stato poi dedicato alle infrastrutture, “la cui carenza è un elemento di freno allo sviluppo economico e alla necessità di mobilità delle persone”; e se il completamento del sistema delle tramvie fiorentine, “è sicuramente un fatto positivo”, questo “interviene su un ritardo storico di decenni” e lascia “esclusa l’area dell’Osmannoro, mentre “molto più preoccupante è il ritardo nel completare il sottoattraversamento dell’alta velocità”. Sull’aeroporto, ribadendo che “Firenze ha bisogno di un city airport”, Franchi si è rivolto ai sindaci di Firenze, Prato e Campi, presenti in sala, sollecitandoli a “fare sintesi e concludere questa importante partita.” Infine i rifiuti, su cui “il deficit di infrastrutture è addirittura eclatante”, con “impianti non sufficienti” che comportano “un assurdo turismo dei rifiuti” che ha “costi inaccettabili dal lato economico e ambientale.” “Estremamente negativa” è poi definita la decisione di rinunciare alla costruzione di nuovi termovalorizzatori, “perché condanna allo smaltimento in discarica il 34% del totale dei rifiuti”; “uno spreco” secondo Franchi, alla luce del quale “è inaccettabile” che la bolletta della Tari, già alle stelle, sia “prevista in aumento per i prossimi 4-5 anni.”
Nella relazione il segretario ha infine sottolineato il “dialogo costante e prezioso fra le parti sociali, le amministrazioni comunali e le associazioni datoriali” determinato dalla “nuova fase di spinta verso il rilancio economico offerto dal Pnrr”, che ha consentito il raggiungimento di importanti intese sul territorio, dal ‘Patto per il lavoro e lo sviluppo’ siglato a livello di Città metropolitana nel dicembre scorso all’intesa di pochi giorni fa per la creazione di un Hub per la raccolta e selezione degli scarti tessili a Prato.
Ai lavori è presente il segretario generale nazionale Cisl Luigi Sbarra, che interverrà nel pomeriggio, e il segretario generale Cisl Toscana Ciro Recce; in sala stamani anche il sindaco della Città metropolitana di Firenze Dario Nardella, il sindaco di Prato e presidente Anci Toscana Matteo Biffoni, il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi, il sindaco di Marradi Tommaso Triberti, la segretaria generale Cgil Firenze Paola Galgani, Leonardo Mugnaini del coordinamento Uil di Firenze, i rappresentanti delle controparti datoriali.
Durante i lavori uno spazio sarà dedicato anche alla testimonianza di Yuliya, attivista bielorussa che ha conosciuto il carcere sotto il regime di Lukashenko e porterà la voce di chi nell’Est Europa si impegna per la libertà contro gli autoritarismi.
“Abbiamo scelto come slogan – ha spiegato Franchi – Andrà tutto Nuovo, perché l’Italia, l’Europa che abbiamo vissuto prima della pandemia non ci saranno più. Saremo chiamati a importanti processi di trasformazione e transizione, nel lavoro e nel modo di lavorare; ci sarà più innovazione tecnologica e digitale, ci saranno modifiche degli orari e dei luoghi del lavoro, con il rischio di una società più frammentata e con divari economici più rilevanti.” Processi epocali di fronte ai quali la Cisl non arretra, ma sceglie di mettersi in gioco perché, ha spiegato Franchi, “se vogliamo contribuire a rendere questo paese giusto, libero, dignitoso, coeso, noi dobbiamo esserci.”
Un lungo passaggio della relazione è stato dedicato ai giovani e alle donne “che sono coloro che pagano il conto più salato” delle nuove marginalità. “I cosiddetti millenials, che stanno entrando nel mondo del lavoro con un grado di istruzione superiore alla generazione precedente, ma con ruoli spesso peggiori e meno retribuiti”, mentre “l’occupazione femminile arretra” con “donne competenti e iper formate” “profondamente deluse” dal mercato del lavoro. Anche e soprattutto pensando a loro Franchi impegna la Cisl Firenze-Prato a “allargare la visione e il perimetro dell’azione sindacale, cercando di dare rappresentanza a un mondo di esclusi.”
Sul fronte della sicurezza il segretario Cisl ha ricordato lo sciopero e la manifestazione del 7 maggio a Prato, in nome di Luana d’Orazio e Sabri Jaballah, in un anno che ha visto la Toscana terza regione per numero di decessi. Da qui la richiesta di “maggiori ispezioni, l’introduzione della patente a punti, un ruolo ancora più incisivo per gli Rls, una formazione non solo relegata nelle ore obbligatorie, ma continua, durante l’intero periodo lavorativo.”
Franchi ha rilanciato la concertazione territoriale, che “ha ripreso ad avere un ruolo centrale nell’azione sindacale”, ha ribadito “la necessità di un nuovo welfare locale”, alla luce anche dei cambiamenti demografici che pongono “un rilevante problema di sostenibilità economica e sociale” e la necessità di intervenire anche sul fronte sanitario, dopo che “la pandemia ha certificato ancora una volta che è il territorio l’anello debole del sistema.”
Un intero capitolo della relazione è stato poi dedicato alle infrastrutture, “la cui carenza è un elemento di freno allo sviluppo economico e alla necessità di mobilità delle persone”; e se il completamento del sistema delle tramvie fiorentine, “è sicuramente un fatto positivo”, questo “interviene su un ritardo storico di decenni” e lascia “esclusa l’area dell’Osmannoro, mentre “molto più preoccupante è il ritardo nel completare il sottoattraversamento dell’alta velocità”. Sull’aeroporto, ribadendo che “Firenze ha bisogno di un city airport”, Franchi si è rivolto ai sindaci di Firenze, Prato e Campi, presenti in sala, sollecitandoli a “fare sintesi e concludere questa importante partita.” Infine i rifiuti, su cui “il deficit di infrastrutture è addirittura eclatante”, con “impianti non sufficienti” che comportano “un assurdo turismo dei rifiuti” che ha “costi inaccettabili dal lato economico e ambientale.” “Estremamente negativa” è poi definita la decisione di rinunciare alla costruzione di nuovi termovalorizzatori, “perché condanna allo smaltimento in discarica il 34% del totale dei rifiuti”; “uno spreco” secondo Franchi, alla luce del quale “è inaccettabile” che la bolletta della Tari, già alle stelle, sia “prevista in aumento per i prossimi 4-5 anni.”
Nella relazione il segretario ha infine sottolineato il “dialogo costante e prezioso fra le parti sociali, le amministrazioni comunali e le associazioni datoriali” determinato dalla “nuova fase di spinta verso il rilancio economico offerto dal Pnrr”, che ha consentito il raggiungimento di importanti intese sul territorio, dal ‘Patto per il lavoro e lo sviluppo’ siglato a livello di Città metropolitana nel dicembre scorso all’intesa di pochi giorni fa per la creazione di un Hub per la raccolta e selezione degli scarti tessili a Prato.
Ai lavori è presente il segretario generale nazionale Cisl Luigi Sbarra, che interverrà nel pomeriggio, e il segretario generale Cisl Toscana Ciro Recce; in sala stamani anche il sindaco della Città metropolitana di Firenze Dario Nardella, il sindaco di Prato e presidente Anci Toscana Matteo Biffoni, il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi, il sindaco di Marradi Tommaso Triberti, la segretaria generale Cgil Firenze Paola Galgani, Leonardo Mugnaini del coordinamento Uil di Firenze, i rappresentanti delle controparti datoriali.
Durante i lavori uno spazio sarà dedicato anche alla testimonianza di Yuliya, attivista bielorussa che ha conosciuto il carcere sotto il regime di Lukashenko e porterà la voce di chi nell’Est Europa si impegna per la libertà contro gli autoritarismi.
rivedere le rsa e la sanita' territoriale
Intervista a Viviano Bigazzi, confermato segretario generale FNP Cisl Firenze Prato
Firenze, istituzioni, sindacati e categorie economiche firmano il Patto per il lavoro e lo sviluppo: “Un’idea comune del futuro, centrato sul lavoro e non sulla rendita, con uno strumento per verificarne l’attuazione concreta”. Tra i punti, qualità e difesa dell’occupazione, sociale, cabina di regìa sul Pnrr
“Un’idea comune per la Città Metropolitana di Firenze, centrata su lavoro e sviluppo, con un impegno concreto e verificabile per la sua attuazione.”
E’ questo, secondo Cgil, Cisl e Uil territoriali, il valore del ‘Patto per il lavoro e per lo sviluppo’ sottoscritto stamani in palazzo Medici Riccardi, a Firenze, da tutte le rappresentanze economiche del territorio con la Città Metropolitana e l’Università.
“Il patto sottoscritto stamani - dicono la segretaria generale Cgil Firenze Paola Galgani, il segretario generale Cisl Firenze-Prato Fabio Franchi e il coordinatore Uil Firenze Leonardo Mugnaini - evidenzia un’idea comune del domani della Città Metropolitana di Firenze, da costruire invertendo la tendenza degli ultimi anni, troppo orientata alla rendita, per ridare protagonismo allo sviluppo e al lavoro.”
“Questo territorio - continuano Galgani, Franchi e Mugnaini - sta registrando in questa fase una crescita superiore alla media nazionale, e questo è un bene, ma per il futuro è altrettanto decisivo il tema di come viene distribuita la ricchezza creata, sul territorio e tra le persone, di un lavoro giusto, di una società inclusiva che combatte le diseguaglianze sociali, che compete e può attrarre investimenti per la qualità del lavoro e non per la riduzione dei costi.”
“Il patto è un primo passo, un inizio – concludono dicono i tre sindacalisti -: non si limita a indicare impegni chiari e strade precise per raggiungere l’obiettivo comune che abbiamo condiviso, ma prevede anche un tavolo di monitoraggio che vigili, con regolarità e puntualità, sull’attuazione degli impegni sottoscritti. E’ uno strumento fondamentale, probabilmente decisivo, per far sì che questo non sia l’ennesimo protocollo che rimane lettera morta, ma l’inizio della costruzione di una Firenze nuova e migliore.”
Tra i punti del patto, anche la costituzione di una cabina di regìa permanente sulla gestione dei fondi del Pnrr e degli altri fondi europei nazionali e regionali, oltre alla ricerca di strumenti e tavoli a tutela di occupazione (con uno sforzo per quella femminile), qualità del lavoro (anche negli appalti), legalità, turismo abbinato a lavoro di qualità, rigenerazione urbana, completamento delle infrastrutture, sicurezza sul lavoro, politiche attive del lavoro e sociosanitario, abitare sociale, digitalizzazione, formazione e cultura, innovazione, sostenibilità. Prevista anche l’apertura di un marketplace con prodotti a marchio toscano.
SCARICA QUI IL PATTO
LAVORO E SFRUTTAMENTO: LA FIRMA DEL PROTOCOLLO
" 𝗟𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼 𝗲 𝘀𝗳𝗿𝘂𝘁𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼. 𝗔𝗻𝗮𝗹𝗶𝘀𝗶, 𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗲 𝘀𝘁𝗿𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝘁𝘂𝘁𝗲𝗹𝗮"
1/12/2021
Oggi siamo presso il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato per il rinnovo del “𝑷𝒓𝒐𝒕𝒐𝒄𝒐𝒍𝒍𝒐 𝒅'𝒊𝒏𝒕𝒆𝒔𝒂 𝒊𝒏 𝒎𝒂𝒕𝒆𝒓𝒊𝒂 𝒅𝒊 𝒑𝒓𝒆𝒗𝒆𝒏𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒆 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒓𝒂𝒔𝒕𝒐 𝒅𝒆𝒊 𝒇𝒆𝒏𝒐𝒎𝒆𝒏𝒊 𝒅𝒊 𝒔𝒇𝒓𝒖𝒕𝒕𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒍𝒂𝒗𝒐𝒓𝒂𝒕𝒊𝒗𝒐 𝒆 𝒅𝒊 𝒕𝒖𝒕𝒆𝒍𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒗𝒊𝒕𝒕𝒊𝒎𝒆”, il cui senso va ritrovato, secondo il Segretario Cisl Firenze Prato Marco Bucci, ''nel ricordo oggi dell'incendio alla Tersa Moda e alla morte di 7 persone. Una tragica ricorrenza che ci deve chiamare e guidare ad una responsabilità sociale.
Puoi visionare il protocollo qui
Il nostro impegno è passare''𝗗𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝗶𝗻𝗴𝗼𝗹𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗮 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝘁𝗮̀, 𝗰𝗼𝘀𝗶̀ 𝘀𝗶 𝗮𝘁𝘁𝘂𝗮 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗲𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲'' (Fabio Franchi, Segretario Generale Cisl Firenze Prato)
“Il questo è il senso del protocollo''
L'incontro è organizzato dal Comune di Prato con la collaborazione di SATIS (Sistema Antitratta Toscano Interventi Sociali) e il patrocinio del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri
e per la UST Cisl Firenze Prato sono presenti il Segretario Generale Fabio Franchi e Marco Bucci.
1/12/2021
Oggi siamo presso il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato per il rinnovo del “𝑷𝒓𝒐𝒕𝒐𝒄𝒐𝒍𝒍𝒐 𝒅'𝒊𝒏𝒕𝒆𝒔𝒂 𝒊𝒏 𝒎𝒂𝒕𝒆𝒓𝒊𝒂 𝒅𝒊 𝒑𝒓𝒆𝒗𝒆𝒏𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒆 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒓𝒂𝒔𝒕𝒐 𝒅𝒆𝒊 𝒇𝒆𝒏𝒐𝒎𝒆𝒏𝒊 𝒅𝒊 𝒔𝒇𝒓𝒖𝒕𝒕𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒍𝒂𝒗𝒐𝒓𝒂𝒕𝒊𝒗𝒐 𝒆 𝒅𝒊 𝒕𝒖𝒕𝒆𝒍𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒗𝒊𝒕𝒕𝒊𝒎𝒆”, il cui senso va ritrovato, secondo il Segretario Cisl Firenze Prato Marco Bucci, ''nel ricordo oggi dell'incendio alla Tersa Moda e alla morte di 7 persone. Una tragica ricorrenza che ci deve chiamare e guidare ad una responsabilità sociale.
Puoi visionare il protocollo qui
Il nostro impegno è passare''𝗗𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝗶𝗻𝗴𝗼𝗹𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗮 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝘁𝗮̀, 𝗰𝗼𝘀𝗶̀ 𝘀𝗶 𝗮𝘁𝘁𝘂𝗮 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗲𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲'' (Fabio Franchi, Segretario Generale Cisl Firenze Prato)
“Il questo è il senso del protocollo''
L'incontro è organizzato dal Comune di Prato con la collaborazione di SATIS (Sistema Antitratta Toscano Interventi Sociali) e il patrocinio del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri
e per la UST Cisl Firenze Prato sono presenti il Segretario Generale Fabio Franchi e Marco Bucci.
Lavoro, fisco, pensioni, sviluppo, sociale: “Cambiare la Legge di Stabilita'”,
sabato 27 novembre a Firenze in piazza Santissima Annunziata ore 8:30-13 manifestazione regionale Cgil-Cisl-Uil Toscana.
“Scendiamo in piazza per sostenere le nostre proposte e le piattaforme presentate al Governo in questi mesi e ribadire le priorità: lavoro, occupazione, lotta alla precarietà, protezioni sociali, non autosufficienza, fisco, pensioni, investimenti e per modificare alcune delle annunciate misure della Legge di Bilancio”.
IL PROGRAMMA
– Coordina Ciro Recce, Segretario Generale CISL Toscana
– Introduce: Dalida Angelini, Segretaria Generale CGIL Toscana
– Interventi di delegate e delegati, pensionate e pensionati
– Conclude: Tiziana Bocchi, Segretaria Nazionale UIL
LA PIATTAFORMA
La bozza di legge di bilancio non dà risposte sufficienti per contrastare le diseguaglianze sociali, economiche e geografiche del Paese. Per questa ragione, Cgil-Cisl-Uil avviano un percorso di mobilitazione per migliorarne i contenuti nel solco della piattaforma unitaria
PENSIONI
No a quota 102. Serve una pensione di garanzia per giovani, più sostegno a donne, ai lavoratori disoccupati, discontinui e precoci e forti incentivi per la previdenza complementare. Possibilità di pensione: da 62 anni di età, – con 41 anni di contributi senza limiti di età. Migliorare Opzione
donna e rafforzare l’Ape sociale estendendo la platea dei lavori gravosi e usuranti.
FISCO
Incrementare le risorse da destinare alla riduzione delle tasse a lavoratori e pensionati. Contrastare lavoro nero, evasione ed elusione fiscale. Basta incentivi a pioggia alle imprese.
SOCIALE
Incrementare le risorse e introdurre i livelli essenziali in vista della legge sulla non autosufficienza. Contrastare la povertà, migliorando il reddito di cittadinanza e potenziando le
politiche di inclusione.
SVILUPPO
Rafforzare le politiche industriali e di sviluppo. Sbloccare gli investimenti in ricerca, innovazione e formazione. Affrontare le sfide della transizione ambientale e digitale. Risolvere le tante crisi aziendali ferme da troppo tempo al Mise.
LAVORO
Servono investimenti per creare buona occupazione, ammortizzatori sociali universali e politiche attive. Contrastare la precarietà e rilanciare il potere di acquisto di salari e pensioni. Occorre stabilizzare il lavoro e rilanciare le assunzioni nei settori pubblici, a partire da sanità e scuola.
IL PROGRAMMA
– Coordina Ciro Recce, Segretario Generale CISL Toscana
– Introduce: Dalida Angelini, Segretaria Generale CGIL Toscana
– Interventi di delegate e delegati, pensionate e pensionati
– Conclude: Tiziana Bocchi, Segretaria Nazionale UIL
LA PIATTAFORMA
La bozza di legge di bilancio non dà risposte sufficienti per contrastare le diseguaglianze sociali, economiche e geografiche del Paese. Per questa ragione, Cgil-Cisl-Uil avviano un percorso di mobilitazione per migliorarne i contenuti nel solco della piattaforma unitaria
PENSIONI
No a quota 102. Serve una pensione di garanzia per giovani, più sostegno a donne, ai lavoratori disoccupati, discontinui e precoci e forti incentivi per la previdenza complementare. Possibilità di pensione: da 62 anni di età, – con 41 anni di contributi senza limiti di età. Migliorare Opzione
donna e rafforzare l’Ape sociale estendendo la platea dei lavori gravosi e usuranti.
FISCO
Incrementare le risorse da destinare alla riduzione delle tasse a lavoratori e pensionati. Contrastare lavoro nero, evasione ed elusione fiscale. Basta incentivi a pioggia alle imprese.
SOCIALE
Incrementare le risorse e introdurre i livelli essenziali in vista della legge sulla non autosufficienza. Contrastare la povertà, migliorando il reddito di cittadinanza e potenziando le
politiche di inclusione.
SVILUPPO
Rafforzare le politiche industriali e di sviluppo. Sbloccare gli investimenti in ricerca, innovazione e formazione. Affrontare le sfide della transizione ambientale e digitale. Risolvere le tante crisi aziendali ferme da troppo tempo al Mise.
LAVORO
Servono investimenti per creare buona occupazione, ammortizzatori sociali universali e politiche attive. Contrastare la precarietà e rilanciare il potere di acquisto di salari e pensioni. Occorre stabilizzare il lavoro e rilanciare le assunzioni nei settori pubblici, a partire da sanità e scuola.
Sindaci: il tempo di oggi e' dell’’impegno, non di pensare al terzo mandato
Negli ultimi giorni sembra essersi aperto un dibattito sul prossimo sindaco dei comuni, a partire da Firenze, dove i primi cittadini hanno davanti a loro ancora tre anni di mandato. Un dibattito che appare per lo meno fuori tempo.
In questa città le conseguenze della pandemia, non ancora vinta, si sono sommate ai problemi preesistenti e questa situazione richiede da parte di tutti il pieno impegno per dare le risposte che i cittadini aspettano e giustamente pretendono.
Non c’è proprio bisogno di distrazioni, che sarebbero inutili se non dannose.
Oltre ai ritardi sulla realizzazione delle infrastrutture (sottoattraversamento AV e nuova pista dell’aeroporto su tutte), ci saranno da gestire efficacemente i progetti e i soldi del PNNR, da affrontare il tema lavoro (sicurezza, lotta al precariato e lotta alle delocalizzazioni), da continuare nella transizione ecologica sulla città e sull’area metropolitana, considerandone opportunità e problemi da risolvere, da adeguare welfare e sanità alla nuova realtà post covid.
Basterebbe questo elenco molto parziale a far tremare i polsi a chiunque, per cui facciamo un appello alla politica tutta: rimbocchiamoci le maniche e confrontiamoci su come costruire un futuro migliore per i cittadini del nostro territorio.
Se c’è una cosa positiva che è accaduta nel periodo del covid, è stata la grande collaborazione fra istituzioni e società organizzata (associazioni di categoria, sindacati, volontariato).
E’ uno schema che ha funzionato in emergenza ma che deve diventare strumento ordinario di progresso e coesione sociale.
Ciascuno per il proprio ruolo, senza sovrapposizioni improprie, ma con un obiettivo condiviso: il bene comune.
Per questo, davvero non riteniamo né utile, né necessario avviare ora una campagna elettorale lunga tre anni. Rischieremmo solo di non esser capiti e di dare un cattivo segnale alla cittadinanza.
Si lavori piuttosto per la città, tutti insieme, rimandando la discussione a tempo debito.
Fabio Franchi, segretario generale Cisl Firenze-Prato
In questa città le conseguenze della pandemia, non ancora vinta, si sono sommate ai problemi preesistenti e questa situazione richiede da parte di tutti il pieno impegno per dare le risposte che i cittadini aspettano e giustamente pretendono.
Non c’è proprio bisogno di distrazioni, che sarebbero inutili se non dannose.
Oltre ai ritardi sulla realizzazione delle infrastrutture (sottoattraversamento AV e nuova pista dell’aeroporto su tutte), ci saranno da gestire efficacemente i progetti e i soldi del PNNR, da affrontare il tema lavoro (sicurezza, lotta al precariato e lotta alle delocalizzazioni), da continuare nella transizione ecologica sulla città e sull’area metropolitana, considerandone opportunità e problemi da risolvere, da adeguare welfare e sanità alla nuova realtà post covid.
Basterebbe questo elenco molto parziale a far tremare i polsi a chiunque, per cui facciamo un appello alla politica tutta: rimbocchiamoci le maniche e confrontiamoci su come costruire un futuro migliore per i cittadini del nostro territorio.
Se c’è una cosa positiva che è accaduta nel periodo del covid, è stata la grande collaborazione fra istituzioni e società organizzata (associazioni di categoria, sindacati, volontariato).
E’ uno schema che ha funzionato in emergenza ma che deve diventare strumento ordinario di progresso e coesione sociale.
Ciascuno per il proprio ruolo, senza sovrapposizioni improprie, ma con un obiettivo condiviso: il bene comune.
Per questo, davvero non riteniamo né utile, né necessario avviare ora una campagna elettorale lunga tre anni. Rischieremmo solo di non esser capiti e di dare un cattivo segnale alla cittadinanza.
Si lavori piuttosto per la città, tutti insieme, rimandando la discussione a tempo debito.
Fabio Franchi, segretario generale Cisl Firenze-Prato
cambiare le pensioni, adesso
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“Firenze difende il lavoro”
altissima partecipazione alla manifestazione Cgil-Cisl-Uil
Firenze, 19-7-2021 – Gonfaloni di Comuni e istituzioni, lavoratori e lavoratrici da tutta la Toscana e anche da altre regioni, cittadini e cittadine, associazioni, organizzazioni, partiti: è stata altissima la partecipazione alla manifestazione di Cgil-Cisl-Uil “Firenze difende il lavoro” in piazza Santa Croce a Firenze in occasione dello sciopero generale territoriale indetto a difesa del lavoro e a sostegno della vertenza Gkn.
Paola Galgani (segretaria generale Cgil Firenze): “E’ stato perpetrato un atto di violenza inaudita non solo verso i lavoratori e le lavoratrici della Gkn, ma anche verso un’intera comunità e verso le istituzioni che la rappresentano. E oggi la piazza di Firenze ha dato una risposta importante fatta di lotta, mobilitazione e solidarietà, per questa e per tutte le altre tante vertenze, e così si andrà avanti. Abbiamo bisogno che la politica si riappropri del proprio ruolo, non è possibile che un qualsiasi amministratore delegato conti più dell’interesse generale. Si può fare: lo ha dimostrato il sindaco di Campi Bisenzio firmando un’ordinanza che prima ancora che un atto amministrativo è un atto politico, di chi sceglie da che parte stare”.
Fabio Franchi (segretario generale Cisl Firenze-Prato): “Se un’azienda può, senza violare le leggi, umiliare e mortificare il lavoro e i lavoratori, come sta facendo Gkn, allora le leggi che abbiamo non vanno bene. Se crediamo ancora nella Costituzione e nel suo articolo 1, dobbiamo darci delle leggi che difendano il lavoro e la sua dignità dall’economia di rapina condizionata dalla finanza. E questo compito spetta la Parlamento. Contemporaneamente chiediamo al presidente Draghi e al ministro Giorgetti di attivare immediatamente tutte le azioni necessarie per il ritiro dei licenziamenti e per riattivare la produzione in Gkn. Gkn è solo l’ultima di una lista di grandi aziende che abbandonano il territorio fiorentino: non c’è più tempo da perdere, dobbiamo invertire questa tendenza che porta alla povertà”.
Leonardo Mugnaini (coordinatore Uil Firenze): “Siamo scesi in piazza per difendere la dignità del lavoro, perché quanto accaduto a Gkn può accadere oggi stesso in qualsiasi parte d’Italia. Per questo dobbiamo pretendere da governo e istituzioni che siano inseriti paletti ben precisi affinché queste delocalizzazioni che svuotano il territorio di risorse e lavoro siano fermate. Sono inaccettabili logiche predatorie da parte di chi non ha alcuna intenzione di investire ma soltanto di trarre il massimo profitto senza alcun rischio industriale”.
Paola Galgani (segretaria generale Cgil Firenze): “E’ stato perpetrato un atto di violenza inaudita non solo verso i lavoratori e le lavoratrici della Gkn, ma anche verso un’intera comunità e verso le istituzioni che la rappresentano. E oggi la piazza di Firenze ha dato una risposta importante fatta di lotta, mobilitazione e solidarietà, per questa e per tutte le altre tante vertenze, e così si andrà avanti. Abbiamo bisogno che la politica si riappropri del proprio ruolo, non è possibile che un qualsiasi amministratore delegato conti più dell’interesse generale. Si può fare: lo ha dimostrato il sindaco di Campi Bisenzio firmando un’ordinanza che prima ancora che un atto amministrativo è un atto politico, di chi sceglie da che parte stare”.
Fabio Franchi (segretario generale Cisl Firenze-Prato): “Se un’azienda può, senza violare le leggi, umiliare e mortificare il lavoro e i lavoratori, come sta facendo Gkn, allora le leggi che abbiamo non vanno bene. Se crediamo ancora nella Costituzione e nel suo articolo 1, dobbiamo darci delle leggi che difendano il lavoro e la sua dignità dall’economia di rapina condizionata dalla finanza. E questo compito spetta la Parlamento. Contemporaneamente chiediamo al presidente Draghi e al ministro Giorgetti di attivare immediatamente tutte le azioni necessarie per il ritiro dei licenziamenti e per riattivare la produzione in Gkn. Gkn è solo l’ultima di una lista di grandi aziende che abbandonano il territorio fiorentino: non c’è più tempo da perdere, dobbiamo invertire questa tendenza che porta alla povertà”.
Leonardo Mugnaini (coordinatore Uil Firenze): “Siamo scesi in piazza per difendere la dignità del lavoro, perché quanto accaduto a Gkn può accadere oggi stesso in qualsiasi parte d’Italia. Per questo dobbiamo pretendere da governo e istituzioni che siano inseriti paletti ben precisi affinché queste delocalizzazioni che svuotano il territorio di risorse e lavoro siano fermate. Sono inaccettabili logiche predatorie da parte di chi non ha alcuna intenzione di investire ma soltanto di trarre il massimo profitto senza alcun rischio industriale”.
“Firenze difende il lavoro”,
sciopero generale dell'area metropolitana di Firenze
LA PIATTAFORMA CGIL-CISL-UIL
Ormai da anni combattiamo per un sistema economico che non abbia nel massimo profitto e nella libertà di impresa i suoi presupposti. Le grandi vertenze industriali, ultima in ordine di tempo quella della Gkn, mostrano invece sempre più la volontà delle grandi multinazionali di agire in nome del profitto senza considerare il destino di migliaia di lavoratori e lavoratrici. È il nostro tessuto manifatturiero ad essere a rischio, con la sua capacità di produrre lavoro stabile e tutelato. Il rischio è una progressiva desertificazione delle nostre aree industriali con il conseguente aumento del lavoro povero, senza diritti e delle presenze criminali.
Le difficoltà del lavoro attraversano non solo la manifattura, ma interi settori economici del nostro territorio. Dalla grande distribuzione al settore pubblico, dalla cura alla persona al settore agricolo, dal mondo dello spettacolo alla logistica e all'edilizia, il lavoro viene svalorizzato, ridotto a necessità produttiva e non a dignità delle persone. È fortemente presente il rischio che la riorganizzazione capitalistica e produttiva post pandemica crei chiusure, aumento della frammentazione del lavoro, diffusione del precariato e della disoccupazione.
Un rischio che come sindacati non vogliamo correre. Il tempo della mobilitazione è adesso. Chiediamo a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici di partecipare allo sciopero e alla manifestazione. Chiediamo alle Rsu di farsi protagoniste di un'alternativa basata sulla dignità del lavoro, secondo quanto indicato a livello nazionale da Cgil, Cisl e Uil.
Siamo impegnati per ricomporre le filiere, eliminare l'illegalità, fare in modo che il sistema delle imprese offra lavoro stabile e che il sistema pubblico provveda a dare un indirizzo in economia attraverso un suo impegno diretto e più adeguate forme di controllo. Il Pnrr deve servire per diffondere tutele e diritti, e Cgil-Cisl-Uil continueranno nel loro impegno a livello, aziendale, territoriale e nazionale.
In questo, i lavoratori e lavoratrici non sono soli. La qualità del lavoro è alla base di una società più equa e giusta. Per questo siamo sicuri che avremo al nostro fianco i cittadini e le cittadine, le forze politiche e sociali impegnate ogni giorno per rendere il nostro un paese migliore, le amministrazioni locali e la parte sana dell'economia del nostro territorio.
La decisione di chiudere la Gkn è l'espressione più chiara di una arroganza inaccettabile, che deve essere bloccata prima che si possa diffondere e diventare un ‘modello’ di politica industriale. Per tutti è il momento di scegliere da che parte stare non solo con le parole, ma con fatti concreti. Serve una risposta ferma e decisa, serve che i lavoratori e le lavoratrici, organizzati in sindacato, siano i protagonisti del cambiamento.
Ormai da anni combattiamo per un sistema economico che non abbia nel massimo profitto e nella libertà di impresa i suoi presupposti. Le grandi vertenze industriali, ultima in ordine di tempo quella della Gkn, mostrano invece sempre più la volontà delle grandi multinazionali di agire in nome del profitto senza considerare il destino di migliaia di lavoratori e lavoratrici. È il nostro tessuto manifatturiero ad essere a rischio, con la sua capacità di produrre lavoro stabile e tutelato. Il rischio è una progressiva desertificazione delle nostre aree industriali con il conseguente aumento del lavoro povero, senza diritti e delle presenze criminali.
Le difficoltà del lavoro attraversano non solo la manifattura, ma interi settori economici del nostro territorio. Dalla grande distribuzione al settore pubblico, dalla cura alla persona al settore agricolo, dal mondo dello spettacolo alla logistica e all'edilizia, il lavoro viene svalorizzato, ridotto a necessità produttiva e non a dignità delle persone. È fortemente presente il rischio che la riorganizzazione capitalistica e produttiva post pandemica crei chiusure, aumento della frammentazione del lavoro, diffusione del precariato e della disoccupazione.
Un rischio che come sindacati non vogliamo correre. Il tempo della mobilitazione è adesso. Chiediamo a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici di partecipare allo sciopero e alla manifestazione. Chiediamo alle Rsu di farsi protagoniste di un'alternativa basata sulla dignità del lavoro, secondo quanto indicato a livello nazionale da Cgil, Cisl e Uil.
Siamo impegnati per ricomporre le filiere, eliminare l'illegalità, fare in modo che il sistema delle imprese offra lavoro stabile e che il sistema pubblico provveda a dare un indirizzo in economia attraverso un suo impegno diretto e più adeguate forme di controllo. Il Pnrr deve servire per diffondere tutele e diritti, e Cgil-Cisl-Uil continueranno nel loro impegno a livello, aziendale, territoriale e nazionale.
In questo, i lavoratori e lavoratrici non sono soli. La qualità del lavoro è alla base di una società più equa e giusta. Per questo siamo sicuri che avremo al nostro fianco i cittadini e le cittadine, le forze politiche e sociali impegnate ogni giorno per rendere il nostro un paese migliore, le amministrazioni locali e la parte sana dell'economia del nostro territorio.
La decisione di chiudere la Gkn è l'espressione più chiara di una arroganza inaccettabile, che deve essere bloccata prima che si possa diffondere e diventare un ‘modello’ di politica industriale. Per tutti è il momento di scegliere da che parte stare non solo con le parole, ma con fatti concreti. Serve una risposta ferma e decisa, serve che i lavoratori e le lavoratrici, organizzati in sindacato, siano i protagonisti del cambiamento.
MANIFESTAZIONE UNITARIA PER IL LAVORO
FIRENZE * TORINO * BARI * 26 GIUGNO 2021
A Firenze il ritrovo sarà per le ore 10.00 in Piazza Santa Croce: sarà presente il Segretario Generale Luigi Sbarra.
Ecco il manifesto CGIL CISL UIL per ripartire insieme:
A Firenze il ritrovo sarà per le ore 10.00 in Piazza Santa Croce: sarà presente il Segretario Generale Luigi Sbarra.
Ecco il manifesto CGIL CISL UIL per ripartire insieme:
Fabio Franchi e' il nuovo segretario generale della Cisl Firenze-Prato
Fabio Franchi è il nuovo segretario generale della Cisl di Firenze-Prato. Lo ha eletto stamani il Consiglio generale del sindacato territoriale in sostituzione di Roberto Pistonina, che il 14 Maggio scorso è stato eletto nella Segreteria della Cisl toscana. Franchi faceva già parte della Segreteria Cisl Firenze-Prato, come segretario generale aggiunto. A comporre la segreteria provinciale, su sua proposta, saranno anche Erika Caparrini (che già ne faceva parte) e Marco Bucci, finora segretario regionale della Funzione Pubblica Cisl.
Ai lavori del Consiglio Generale era presente anche il segretario generale nazionale della Cisl, Luigi Sbarra.
“Malgrado chi dice il contrario -ha detto Franchi- del sindacato in questo paese c’è ancora bisogno, perché dove siamo presenti ci sono più tutele, più reddito, più sicurezza. Ma anche il sindacato deve rinnovare la propria rappresentanza, mettendo al centro le persone e il territorio in cui esse vivono e favorendo la loro partecipazione attiva. Solo così sapremo rispondere ai nuovi bisogni emergenti, che saranno ulteriormente acuiti dalla pandemia, in una società in cui l’eguaglianza delle opportunità, le condizioni di lavoro dignitose e sicure, la protezione e l’inclusione sociale, son ben lontani dall’essere compiuti. Il nostro ruolo è quello di non accontentarci di come stanno andando le cose, ma non possiamo limitarci a dare la colpa a qualcun altro: fare sindacato vuol dire produrre cambiamento sociale e per farlo dobbiamo esserci e fare la nostra parte.”
Nella sua relazione Franchi ha parlato anche della battaglia per la sicurezza sul lavoro, ricordando l’iniziativa unitaria del 7 Maggio a Prato, dopo le morti di Sabri Jaballah e Luana D’Orazio. “Il dolore straziate della mamma di Sabri e allo stesso tempo la sua composta dignità – ha detto – ci chiede di non girarci dall’altra parte. Morire di lavoro è intollerabile.”
Ai lavori del Consiglio Generale era presente anche il segretario generale nazionale della Cisl, Luigi Sbarra.
“Malgrado chi dice il contrario -ha detto Franchi- del sindacato in questo paese c’è ancora bisogno, perché dove siamo presenti ci sono più tutele, più reddito, più sicurezza. Ma anche il sindacato deve rinnovare la propria rappresentanza, mettendo al centro le persone e il territorio in cui esse vivono e favorendo la loro partecipazione attiva. Solo così sapremo rispondere ai nuovi bisogni emergenti, che saranno ulteriormente acuiti dalla pandemia, in una società in cui l’eguaglianza delle opportunità, le condizioni di lavoro dignitose e sicure, la protezione e l’inclusione sociale, son ben lontani dall’essere compiuti. Il nostro ruolo è quello di non accontentarci di come stanno andando le cose, ma non possiamo limitarci a dare la colpa a qualcun altro: fare sindacato vuol dire produrre cambiamento sociale e per farlo dobbiamo esserci e fare la nostra parte.”
Nella sua relazione Franchi ha parlato anche della battaglia per la sicurezza sul lavoro, ricordando l’iniziativa unitaria del 7 Maggio a Prato, dopo le morti di Sabri Jaballah e Luana D’Orazio. “Il dolore straziate della mamma di Sabri e allo stesso tempo la sua composta dignità – ha detto – ci chiede di non girarci dall’altra parte. Morire di lavoro è intollerabile.”
“Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro”
Sicurezza sul lavoro, oggi mercoledì 26 maggio flash mob Cgil-Cisl-Uil in piazza Signoria a Firenze (ore 9:30-11) per chiedere più controlli e investimenti: “Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro”. Interverranno lavoratori, sindacalisti, Rls e il sindaco Nardella. Nell’occasione, si illustreranno alcuni numeri sulle ispezioni e sugli incidenti sul lavoro
"Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro”: è lo slogan della mobilitazione nazionale lanciata da Cgil-Cisl-Uil per la sicurezza sul lavoro. Dopo le assemblee nei luoghi di lavoro la scorsa settimana, questa settimana sono in programma presìdi nei territori (presidio nazionale a Roma il 28 maggio davanti al Parlamento). A Firenze (dove è avvenuto l’ennesimo incidente in un cantiere in viale Lavagnini) è in programma un flash mob per la mattinata del 26 maggio in piazza Signoria di fronte a Palazzo Vecchio, dalle ore 9:30 alle ore 11.
In occasione del flash mob, lavoratori, lavoratrici, delegati e delegate indosseranno simbolicamente un dispositivo di protezione, con abbigliamento identificativo del settore di appartenenza.
Interverranno alla manifestazione alcuni Rls (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) e parleranno la segretaria generale di Cgil Firenze Paola Galgani, il segretario generale di Cisl Firenze-Prato Roberto Pistonina e il cooordinatore Uil area fiorentina Leonardo Mugnaini.
n programma anche l’intervento del sindaco Nardella.
Nell’occasione, si illustreranno i numeri sulle ispezioni e sugli incidenti sul lavoro. Dal 24 al 28 maggio Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil Firenze hanno indetto un’ora di sciopero alla fine di ogni turno di lavoro, per sensibilizzare sui temi della sicurezza sul lavoro.
In occasione del flash mob, lavoratori, lavoratrici, delegati e delegate indosseranno simbolicamente un dispositivo di protezione, con abbigliamento identificativo del settore di appartenenza.
Interverranno alla manifestazione alcuni Rls (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) e parleranno la segretaria generale di Cgil Firenze Paola Galgani, il segretario generale di Cisl Firenze-Prato Roberto Pistonina e il cooordinatore Uil area fiorentina Leonardo Mugnaini.
n programma anche l’intervento del sindaco Nardella.
Nell’occasione, si illustreranno i numeri sulle ispezioni e sugli incidenti sul lavoro. Dal 24 al 28 maggio Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil Firenze hanno indetto un’ora di sciopero alla fine di ogni turno di lavoro, per sensibilizzare sui temi della sicurezza sul lavoro.
Firmata una convenzione tra Caritas Firenze e CISL Firenze e Prato
L’accordo prevede l’accesso gratuito delle persone assistite da Caritas a tutti gli sportelli CISl
Firmata una convenzione tra la Caritas diocesana di Firenze e la CISL Firenze e Prato. L’accordo ha come obiettivo offrire alle persone che si rivolgono al Centro di Ascolto Diocesano Caritas e ai Centri di Ascolto Parrocchiali, assistenza e supporto anche per necessità burocratiche.
La CISL, a questo scopo, metterà a disposizione la sua rete di strutture, ciascuna specializzata in un settore in grado di offrire una vasta gamma di servizi: CAF (Centro Assistenza Fiscale), ADICONSUM (Associazione Consumatori), SICET (Sindacato Inquilini), INAS (Patronato). Sarà così possibile agli operatori dei Centri di Ascolto Caritas, al momento della rilevazione di una difficoltà, arrivare a mettere in contatto l’assistito con la struttura competente, consentendo così una presa in carico di chi si trova nel bisogno, a 360° e sempre più specializzata.
Alcuni di questi servizi sono comunque – anche al di fuori della Convenzione – erogati a titolo gratuito; per altri invece è previsto un pagamento che, in virtù della Convenzione, sarà a carico dalla Struttura Territoriale CISL. A questo scopo la CISL ha fornito a Caritas dei voucher da consegnare ai propri utenti, che dovranno recapitare al momento della percezione del servizio, presso la sede CISL di Firenze in via Carlo del Prete.
La convenzione, attualmente con validità fino al 31/12/21, potrà inoltre essere rivista, in caso di esaurimento dei voucher già assegnati.
Riccardo Bonechi, direttore Caritas Firenze, ha così commentato l’accordo con CISL: “Questa convenzione con CISL, rappresenta per Caritas una nuova importante opportunità di servizio da offrire alle sempre più numerose persone in difficoltà, che si rivolgono a noi per consulenze di tipo specialistico. Una collaborazione che vede CISL impegnarsi in modo completamente gratuito e alla quale, anche a nome dei componenti del Fondo di Solidarietà per l'Emergenza Covid, esprimiamo tutto il nostro più sincero ringraziamento con l’augurio che sia solo l’inizio di un cammino insieme”.
Per Roberto Pistonina, segretario generale Cisl Firenze-Prato, “questa convenzione dimostra che il ruolo della Cisl e del sindacato non è solo quello classicamente inteso, per quanto essenziale e di grande tutela sociale, legato alla contrattazione e alla tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, ma anche quello, altrettanto nobile, della solidarietà verso le fasce più deboli della società che troppo spesso vengono lasciate ai margini, creando una frattura umana non più tollerabile.”
La CISL, a questo scopo, metterà a disposizione la sua rete di strutture, ciascuna specializzata in un settore in grado di offrire una vasta gamma di servizi: CAF (Centro Assistenza Fiscale), ADICONSUM (Associazione Consumatori), SICET (Sindacato Inquilini), INAS (Patronato). Sarà così possibile agli operatori dei Centri di Ascolto Caritas, al momento della rilevazione di una difficoltà, arrivare a mettere in contatto l’assistito con la struttura competente, consentendo così una presa in carico di chi si trova nel bisogno, a 360° e sempre più specializzata.
Alcuni di questi servizi sono comunque – anche al di fuori della Convenzione – erogati a titolo gratuito; per altri invece è previsto un pagamento che, in virtù della Convenzione, sarà a carico dalla Struttura Territoriale CISL. A questo scopo la CISL ha fornito a Caritas dei voucher da consegnare ai propri utenti, che dovranno recapitare al momento della percezione del servizio, presso la sede CISL di Firenze in via Carlo del Prete.
La convenzione, attualmente con validità fino al 31/12/21, potrà inoltre essere rivista, in caso di esaurimento dei voucher già assegnati.
Riccardo Bonechi, direttore Caritas Firenze, ha così commentato l’accordo con CISL: “Questa convenzione con CISL, rappresenta per Caritas una nuova importante opportunità di servizio da offrire alle sempre più numerose persone in difficoltà, che si rivolgono a noi per consulenze di tipo specialistico. Una collaborazione che vede CISL impegnarsi in modo completamente gratuito e alla quale, anche a nome dei componenti del Fondo di Solidarietà per l'Emergenza Covid, esprimiamo tutto il nostro più sincero ringraziamento con l’augurio che sia solo l’inizio di un cammino insieme”.
Per Roberto Pistonina, segretario generale Cisl Firenze-Prato, “questa convenzione dimostra che il ruolo della Cisl e del sindacato non è solo quello classicamente inteso, per quanto essenziale e di grande tutela sociale, legato alla contrattazione e alla tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, ma anche quello, altrettanto nobile, della solidarietà verso le fasce più deboli della società che troppo spesso vengono lasciate ai margini, creando una frattura umana non più tollerabile.”
Appalti e forniture pubbliche: accordo con le organizzazioni sindacali
Maggiore attenzione alla qualita' dell’offerta e alle tutele dei lavoratori
Siglato questa mattina nella Sala delle Eroine del Comune di Pontassieve il protocollo di intenti in materia di appalti pubblici di lavori, forniture e servizi tra i sindaci dell’Unione dei Comuni Valdarno e Valdisieve e le categorie sindacali di Cgil, Cisl e UIL.
Alla base dell’accordo la volontà di assicurare nelle procedure degli appalti pubblici diritti e qualità del lavoro, garantendo al contempo legalità, efficienza e coesione sociale.
E’, infatti, obiettivo condiviso dei firmatari contrastare il ricorso al lavoro non di qualità, non rispettoso dei contratti collettivi di lavoro nazionali, territoriali e aziendali, che garantisca il rispetto e la piena applicazione delle leggi in materia di lavoro, salute e sicurezza; un deterrente anche per la criminalità organizzata dal condizionare l’economia legale e del territorio.
Nel concreto i Comuni dell’Unione si impegnano in una serie di azioni che si affiancheranno alle procedure di aggiudicazione di appalti pubblici, servizi e forniture. In primo luogo saranno sempre aperti tavoli preventivi di confronto con le organizzazioni sindacali per analizzare le criticità relative agli appalti che la amministrazioni intendono affidare nell’anno successivo.
Nei vari capitolati di gara, oltre al rispetto dei diritti e delle tutele dei lavoratori e delle lavoratrici, le amministrazioni si impegnano a prevedere una durata congrua dei rapporti di lavoro, per quanto compatibile con le esigenze di bilancio, non inferiore al triennio. Tutto questo insieme ad un impegno a stabilire in fase di aggiudicazione come rilevante non soltanto l’economicità dell’offerta, ma anche la qualità della proposta, in termini organizzativo e ambientale, rispetto al prezzo. L’accordo scoraggia anche i ricorsi ai sub-appalti che impoveriscono il lavoro e possono causare problematiche in termini di regolarità contributiva.
“Si tratta di un protocollo importante – afferma il Presidente dell’Unione Comuni Vito Maida a nome di tutti i sindaci del territorio – per tutto il settore dei lavori pubblici sul nostro territorio. Questo documento innescherà un vero e proprio percorso di condivisione che seguiremo insieme a Cgil, Cisl e Uil per far rispettare le regole e garantire il rispetto dei lavoratori. In questo cammino saranno coinvolti anche gli uffici tecnici dei comuni ed il Centro Unico Appalti dell’Unione”.
“Con accordi come questo, non sarà più possibile che gli appalti diventino occasione dove si cerca il massimo ribasso, per abbassare i salari, ridurre le ore di lavoro e i diritti dei lavoratori – ha aggiunto Simone Masi della CGIL – perché con la tutela della qualità del lavoro, si tutela la qualità dei servizi al cittadino”. “Siamo molto soddisfatti di aver raggiunto quest’intesa dopo mesi di trattativa con l’Unione di comuni Valdarno e Valdisieve - dice Fabio Franchi, della Segreteria Cisl Firenze-Prato-. Al centro del protocollo c’è la tutela contrattuale dei lavoratori e il loro diritto di lavorare in totale sicurezza. Niente ribassi, niente lavoro sottopagato. Così si premia l’economia legale del territorio”.
Alla base dell’accordo la volontà di assicurare nelle procedure degli appalti pubblici diritti e qualità del lavoro, garantendo al contempo legalità, efficienza e coesione sociale.
E’, infatti, obiettivo condiviso dei firmatari contrastare il ricorso al lavoro non di qualità, non rispettoso dei contratti collettivi di lavoro nazionali, territoriali e aziendali, che garantisca il rispetto e la piena applicazione delle leggi in materia di lavoro, salute e sicurezza; un deterrente anche per la criminalità organizzata dal condizionare l’economia legale e del territorio.
Nel concreto i Comuni dell’Unione si impegnano in una serie di azioni che si affiancheranno alle procedure di aggiudicazione di appalti pubblici, servizi e forniture. In primo luogo saranno sempre aperti tavoli preventivi di confronto con le organizzazioni sindacali per analizzare le criticità relative agli appalti che la amministrazioni intendono affidare nell’anno successivo.
Nei vari capitolati di gara, oltre al rispetto dei diritti e delle tutele dei lavoratori e delle lavoratrici, le amministrazioni si impegnano a prevedere una durata congrua dei rapporti di lavoro, per quanto compatibile con le esigenze di bilancio, non inferiore al triennio. Tutto questo insieme ad un impegno a stabilire in fase di aggiudicazione come rilevante non soltanto l’economicità dell’offerta, ma anche la qualità della proposta, in termini organizzativo e ambientale, rispetto al prezzo. L’accordo scoraggia anche i ricorsi ai sub-appalti che impoveriscono il lavoro e possono causare problematiche in termini di regolarità contributiva.
“Si tratta di un protocollo importante – afferma il Presidente dell’Unione Comuni Vito Maida a nome di tutti i sindaci del territorio – per tutto il settore dei lavori pubblici sul nostro territorio. Questo documento innescherà un vero e proprio percorso di condivisione che seguiremo insieme a Cgil, Cisl e Uil per far rispettare le regole e garantire il rispetto dei lavoratori. In questo cammino saranno coinvolti anche gli uffici tecnici dei comuni ed il Centro Unico Appalti dell’Unione”.
“Con accordi come questo, non sarà più possibile che gli appalti diventino occasione dove si cerca il massimo ribasso, per abbassare i salari, ridurre le ore di lavoro e i diritti dei lavoratori – ha aggiunto Simone Masi della CGIL – perché con la tutela della qualità del lavoro, si tutela la qualità dei servizi al cittadino”. “Siamo molto soddisfatti di aver raggiunto quest’intesa dopo mesi di trattativa con l’Unione di comuni Valdarno e Valdisieve - dice Fabio Franchi, della Segreteria Cisl Firenze-Prato-. Al centro del protocollo c’è la tutela contrattuale dei lavoratori e il loro diritto di lavorare in totale sicurezza. Niente ribassi, niente lavoro sottopagato. Così si premia l’economia legale del territorio”.
Nella guerra al Covid, ai territori sono mancate le Case della salute
Dovevano garantire la presenza socio-sanitaria sul territorio, che e' stato l’anello debole del sistema di fronte alla pandemia. I sindacati dicono basta ai rinvii e chiedono un incontro urgente ai sindaci presidenti delle SDS dell’area metropolitana fiorentina
Se le “Case della salute”, individuate come elemento fondamentale ed essenziale del sistema sanitario regionale, fossero state realizzate e pienamente funzionanti su tutto il territorio, così come previsto dalla delibera della Giunta regionale 117/2015 e riaffermato con la legge regionale 4 del 2019, forse la Toscana avrebbe avuto maggiori chance per contrastare l’ondata pandemica e avremmo potuto rispondere in maniera più adeguata al bisogno di risposte nelle cure primarie.
Questa è la constatazione drammatica che ci spinge a chiedere un incontro urgente ai sindaci presidenti delle Società della salute dell’area metropolitana, per ribadire la necessità che le ‘Case della salute’ entrino in funzione, per colmare quella lacuna di presenza del sistema socio-sanitario sul territorio, che le organizzazioni sindacali confederali denunciano da tempo e che la Regione Toscana, in un accordo sottoscritto proprio alla vigilia della pandemia con Cgil, Cisl e Uil, si era impegnata a colmare, superando le differenze nell’offerta territoriale e la variabilità del modello tra le diverse realtà locali.
La lezione dell’emergenza pandemica conferma che è il momento di rendere più forte il servizio sanitario pubblico e universale e che una priorità assoluta è il potenziamento dell’assistenza integrata sociosanitaria territoriale, avendo ben presente che la sua risorsa principale, come si è visto, è il personale: piani di assunzione, formazione ed una maggiore integrazione fra la medicina generale, i professionisti e le discipline specialistiche
Il modello che separa sanità da sociale, fondato prevalentemente sul “ricovero”, sia in ospedale che in altre strutture residenziali, come le RSA, ha mostrato enormi limiti.
Per questo occorre che si affermi in maniera compiuta un modello di “salute di comunità e nella comunità” e la soluzione è dare concretezza a quanto previsto dal Protocollo d’intesa fra e Cgil, Cisl e Uil, ovvero costruire in ogni zona-distretto/Società della salute le ‘Case della salute’. Un luogo dove le nostre comunità possano ricevere accoglienza, informazione, orientamento, accompagnamento, prenotazione, consulenza sulla rete dei servizi e sulle alternative disponibili; un luogo aperto almeno 12 ore al giorno, tutti i giorni, ma soprattutto un luogo dove il cittadino trovi davvero le risposte ai propri bisogni e si senta davvero cittadino, al centro di un progetto di coesione sociale e non suddito, ostaggio di una burocrazia cervellotica, spesso fredda, a volte ostile.
Ad oggi solo nella SDS Empolese-Valdelsa le Case della salute sono aperte nel numero necessario, nella SDS Mugello si stanno costruendo le 2 Case della salute previste, mentre nelle altre SDS dell’area metropolitana (Centro, Sud-Est e Nord-Ovest) risultano aperte solo 5 Case della salute sulle 20 previste e più precisamente 3 su 10 nella SDS Centro, 2 su 5 nella SDS Nord-Ovest, nessuna nella SDS Sud-Est. Inoltre, anche per le 5 aperte, nessuna ha lavorato a pieno regime, né è diventata il punto di riferimento sul territorio che avrebbe dovuto essere.
Per questo chiediamo ai sindaci, presidenti delle rispettive Società della salute, un incontro urgente al fine di rendere attuabile questo percorso, perché alla luce del momento terribile che stiamo vivendo, crediamo non ci sia più spazio, per chiacchiere, rinvii e dilazioni, e che vada concretizzato con urgenza questo strumento fondamentale per garantire la salute dei toscani.
Giancarla Casini CdLM FI
Fabio Franchi Cisl FI
Piero Rubbioli Uil FI
Firenze, 14 Aprile 2021
Questa è la constatazione drammatica che ci spinge a chiedere un incontro urgente ai sindaci presidenti delle Società della salute dell’area metropolitana, per ribadire la necessità che le ‘Case della salute’ entrino in funzione, per colmare quella lacuna di presenza del sistema socio-sanitario sul territorio, che le organizzazioni sindacali confederali denunciano da tempo e che la Regione Toscana, in un accordo sottoscritto proprio alla vigilia della pandemia con Cgil, Cisl e Uil, si era impegnata a colmare, superando le differenze nell’offerta territoriale e la variabilità del modello tra le diverse realtà locali.
La lezione dell’emergenza pandemica conferma che è il momento di rendere più forte il servizio sanitario pubblico e universale e che una priorità assoluta è il potenziamento dell’assistenza integrata sociosanitaria territoriale, avendo ben presente che la sua risorsa principale, come si è visto, è il personale: piani di assunzione, formazione ed una maggiore integrazione fra la medicina generale, i professionisti e le discipline specialistiche
Il modello che separa sanità da sociale, fondato prevalentemente sul “ricovero”, sia in ospedale che in altre strutture residenziali, come le RSA, ha mostrato enormi limiti.
Per questo occorre che si affermi in maniera compiuta un modello di “salute di comunità e nella comunità” e la soluzione è dare concretezza a quanto previsto dal Protocollo d’intesa fra e Cgil, Cisl e Uil, ovvero costruire in ogni zona-distretto/Società della salute le ‘Case della salute’. Un luogo dove le nostre comunità possano ricevere accoglienza, informazione, orientamento, accompagnamento, prenotazione, consulenza sulla rete dei servizi e sulle alternative disponibili; un luogo aperto almeno 12 ore al giorno, tutti i giorni, ma soprattutto un luogo dove il cittadino trovi davvero le risposte ai propri bisogni e si senta davvero cittadino, al centro di un progetto di coesione sociale e non suddito, ostaggio di una burocrazia cervellotica, spesso fredda, a volte ostile.
Ad oggi solo nella SDS Empolese-Valdelsa le Case della salute sono aperte nel numero necessario, nella SDS Mugello si stanno costruendo le 2 Case della salute previste, mentre nelle altre SDS dell’area metropolitana (Centro, Sud-Est e Nord-Ovest) risultano aperte solo 5 Case della salute sulle 20 previste e più precisamente 3 su 10 nella SDS Centro, 2 su 5 nella SDS Nord-Ovest, nessuna nella SDS Sud-Est. Inoltre, anche per le 5 aperte, nessuna ha lavorato a pieno regime, né è diventata il punto di riferimento sul territorio che avrebbe dovuto essere.
Per questo chiediamo ai sindaci, presidenti delle rispettive Società della salute, un incontro urgente al fine di rendere attuabile questo percorso, perché alla luce del momento terribile che stiamo vivendo, crediamo non ci sia più spazio, per chiacchiere, rinvii e dilazioni, e che vada concretizzato con urgenza questo strumento fondamentale per garantire la salute dei toscani.
Giancarla Casini CdLM FI
Fabio Franchi Cisl FI
Piero Rubbioli Uil FI
Firenze, 14 Aprile 2021
Vaccini agli over 80, ancora non ci siamo
“Percentuali così basse che producono rabbia, delusione e tanta preoccupazione. Sbagliato aver vaccinato categorie che non entrano in contatto col pubblico. Anche per gli over 80 usare gli hub vaccinali.”
“Il numero di cittadini, compresi gli over 80, raggiunti dai vaccini anticovid in tre mesi è talmente basso che produce rabbia, delusione e tanta preoccupazione.” E’ lo sfogo di Viviano Bigazzi, segretario generale della Fnp, il sindacato pensionati Cisl, di Firenze-Prato. “La Toscana – dice Bigazzi - ha retto bene all’impatto della pandemia grazie ad un sistema ospedaliero forte: nessuno qui è morto in casa senza ossigeno o in barella o in una struttura non adeguata, seppur con affanno e a costo di chiudere, in qualche caso, la medicina programmata. Saltato invece il sistema territoriale, con la gestione della non auto-sufficienza, delle RSA e dei Diurni: capitoli che andranno tutti ripensati profondamente.” “Sul piano vaccinale però siamo molto indietro con gli ultraottantenni e le persone fragili. In questi mesi, con gli altri sindacati pensionati, ci siamo confrontati spesso con le autorità competenti, ma sulla gestione del piano vaccinale restano poco comprensibili alcune scelte: ad esempio ci è parso sbagliato vaccinare chi lavora in smart working e non incontra il pubblico, semplicemente perché appartiene ad una categoria. Così come restano riserve sulla esclusiva vaccinale degli over 80 tramite medici di famiglia: per gli autosufficienti sarebbe meglio, anche in Toscana, utilizzare i punti vaccinali, per poter accelerare.” “L’apertura del portale per i soggetti fragili poi, con i problemi registrati (solo 15mila appuntamenti contro 60 mila persone interessate), ha prodotto tanti malumori, aumentando frustrazione e preoccupazione invece di dare sollievo. A Firenze e Prato i punti vaccinali ci sono e funzionano, non ci sono scorte di vaccini non utilizzate; ma i vaccinati anziani sono meno che in altre regioni. Speriamo che le previsioni di consegna di nuove dosi siano rispettate, per avere una vera vaccinazione di massa, a partire dai più anziani e fragili, che sono i più esposti al rischio di ospedalizzazione e morte per le complicanze del Covid19.”
Firenze, 24 Marzo 2021
“Il numero di cittadini, compresi gli over 80, raggiunti dai vaccini anticovid in tre mesi è talmente basso che produce rabbia, delusione e tanta preoccupazione.” E’ lo sfogo di Viviano Bigazzi, segretario generale della Fnp, il sindacato pensionati Cisl, di Firenze-Prato. “La Toscana – dice Bigazzi - ha retto bene all’impatto della pandemia grazie ad un sistema ospedaliero forte: nessuno qui è morto in casa senza ossigeno o in barella o in una struttura non adeguata, seppur con affanno e a costo di chiudere, in qualche caso, la medicina programmata. Saltato invece il sistema territoriale, con la gestione della non auto-sufficienza, delle RSA e dei Diurni: capitoli che andranno tutti ripensati profondamente.” “Sul piano vaccinale però siamo molto indietro con gli ultraottantenni e le persone fragili. In questi mesi, con gli altri sindacati pensionati, ci siamo confrontati spesso con le autorità competenti, ma sulla gestione del piano vaccinale restano poco comprensibili alcune scelte: ad esempio ci è parso sbagliato vaccinare chi lavora in smart working e non incontra il pubblico, semplicemente perché appartiene ad una categoria. Così come restano riserve sulla esclusiva vaccinale degli over 80 tramite medici di famiglia: per gli autosufficienti sarebbe meglio, anche in Toscana, utilizzare i punti vaccinali, per poter accelerare.” “L’apertura del portale per i soggetti fragili poi, con i problemi registrati (solo 15mila appuntamenti contro 60 mila persone interessate), ha prodotto tanti malumori, aumentando frustrazione e preoccupazione invece di dare sollievo. A Firenze e Prato i punti vaccinali ci sono e funzionano, non ci sono scorte di vaccini non utilizzate; ma i vaccinati anziani sono meno che in altre regioni. Speriamo che le previsioni di consegna di nuove dosi siano rispettate, per avere una vera vaccinazione di massa, a partire dai più anziani e fragili, che sono i più esposti al rischio di ospedalizzazione e morte per le complicanze del Covid19.”
Firenze, 24 Marzo 2021
No allo sviluppo di Peretola da Letta ?
Cisl, “Sorprendente, dimostra disattenzione alla citta'”
“La nuova pista mette in sicurezza migliaia di fiorentini, e' il risultato di un dibattito pluridecennale ed ha il consenso di tutte le parti sociali.”
“La posizione assunta dal neosegretario Pd Enrico Letta sull’aeroporto di Firenze ci sorprende profondamente, perché è in antitesi rispetto all’esito di una discussione pluridecennale sul futuro del Vespucci di Firenze ed a quello che tutte le parti sociali, rappresentanti delle imprese e dei lavoratori, ritengono necessario per il futuro della città.” A dirlo è il segretario generale della Cisl di Firenze-Prato, Roberto Pistonina, in relazione alle dichiarazioni del segretario del Pd, Enrico Letta, in un’intervista pubblicata ieri dal quotidiano Il Tirreno.
“Un progetto, quello della nuova pista di Peretola – prosegue Pistonina- determinante per rilanciare e potenziare la città metropolitana anche dal punto di vista del turismo congressuale (così come il grande progetto di ristrutturazione della Fortezza da Basso) e che fa parte di un progetto complessivo di sviluppo e di mobilità dell’intera area metropolitana: che senso avrebbe, diversamente, l’investimento fatto sulla linea 2 della tramvia, senza una valorizzazione del Vespucci ?”
“Firenze è una delle poche realtà europee di grandi dimensioni ad avere un aeroporto in città, una peculiarità che va valorizzata, senza alcuna anacronistica contrapposizione con Pisa. I due scali hanno caratteristiche diverse e possono, anzi debbono, crescere e svilupparsi in parallelo, non uno contro l’altro: è questa la logica sulla quale è nata anche l’integrazione delle società di gestione dei due aeroporti in una unica holding.”
“Non realizzare la nuova pista significa oltretutto non mettere in sicurezza la città di Firenze, perché oggi gli aerei passano a 40 metri sulla testa di migliaia di cittadini, riducendone la qualità della vita e mettendone a rischio l’incolumità; alla nuova pista parallela all’autostrada è affidato anche questo fondamentale compito, pensare di rimetterla in discussione con un’intervista rappresenta anche una grave disattenzione nei confronti dei cittadini di questa città.”
“Un progetto, quello della nuova pista di Peretola – prosegue Pistonina- determinante per rilanciare e potenziare la città metropolitana anche dal punto di vista del turismo congressuale (così come il grande progetto di ristrutturazione della Fortezza da Basso) e che fa parte di un progetto complessivo di sviluppo e di mobilità dell’intera area metropolitana: che senso avrebbe, diversamente, l’investimento fatto sulla linea 2 della tramvia, senza una valorizzazione del Vespucci ?”
“Firenze è una delle poche realtà europee di grandi dimensioni ad avere un aeroporto in città, una peculiarità che va valorizzata, senza alcuna anacronistica contrapposizione con Pisa. I due scali hanno caratteristiche diverse e possono, anzi debbono, crescere e svilupparsi in parallelo, non uno contro l’altro: è questa la logica sulla quale è nata anche l’integrazione delle società di gestione dei due aeroporti in una unica holding.”
“Non realizzare la nuova pista significa oltretutto non mettere in sicurezza la città di Firenze, perché oggi gli aerei passano a 40 metri sulla testa di migliaia di cittadini, riducendone la qualità della vita e mettendone a rischio l’incolumità; alla nuova pista parallela all’autostrada è affidato anche questo fondamentale compito, pensare di rimetterla in discussione con un’intervista rappresenta anche una grave disattenzione nei confronti dei cittadini di questa città.”
patto per l'innovazione del lavoro pubblico e della coesione sociale
Cisl, Luigi Sbarra eletto Segretario generale.
Furlan: "Passo il testimone in mani sicure". Sbarra: "Grazie Annamaria, lasci un sindacato 'del fare', riformatore, rinnovato ma radicato nei valori che ne hanno ispirato la nascita e l’azione”
Roma, 3 marzo 2021 -"Care amiche, cari amici, termina oggi questo tratto di strada lungo 7 anni vissuti insieme , Anni intensi, faticosi ma entusiasmanti, contraddistinti da un impegno continuo e su piu' fronti. Non ci è dato di scegliere il tempo nel quale vivere, né i problemi con i quali misurarci; possiamo solo decidere quale strada percorrere. Ed io l’ho percorsa con voi con gioia”. Così la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan al Consiglio generale Cisl oggi a Roma al Palazzo dei Congressi, per la nomina del suo successore Luigi Sbarra eletto con 168 voti favorevoli su 173 votanti (5 schede bianche).
stop femminicidi!
Gli uomini della Cisl contro la violenza sulle donne
Uno striscione, da stamani sulla facciata della sede di Firenze, ricorda a ogni uomo che questa è una battaglia che riguarda in primo luogo lui.
“A noi uomini hanno dato la vita. Usiamola per amarle, non per ucciderle. #stop femminicidi”. E’ il testo dello striscione affisso da stamani sulla facciata della sede Cisl di Firenze-Prato, in via Carlo Del Prete, a Firenze.
Un’iniziativa che arriva a pochi giorni dall’appuntamento dell’8 Marzo, ma che vuole ribadire un impegno costante del sindacato. “Abbiamo deciso di non esporre lo striscione esattamente l’8 Marzo a significare che alle donne, al loro valore e alla tutela dei loro diritti, bisogna pensare ogni giorno, non una volta all’anno” spiega il segretario generale della Cisl territoriale, Roberto Pistonina.
Il messaggio è rivolto agli uomini e ad affiggerlo sono stati, simbolicamente, gli uomini della Cisl. “La battaglia contro la violenza sulle donne – continua Pistonina - non è una battaglia delle donne o per le donne. E’ una battaglia di civiltà e di umanità. E poiché la violenza arriva dagli uomini, è agli uomini che dobbiamo parlare e sono in primo luogo gli uomini che devono farsi carico di questo impegno. Questa battaglia chiama in causa tutti noi: come potenziali carnefici, come testimoni ‘che non si accorgono’, come diffusori di una cultura sbagliata. Comportamenti e atteggiamenti che dobbiamo cambiare. Consapevoli che ogni volta che una donna subisce una violenza, ognuno di noi è meno uomo.”
Firenze, 5 Marzo 2021
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Uno striscione, da stamani sulla facciata della sede di Firenze, ricorda a ogni uomo che questa è una battaglia che riguarda in primo luogo lui.
“A noi uomini hanno dato la vita. Usiamola per amarle, non per ucciderle. #stop femminicidi”. E’ il testo dello striscione affisso da stamani sulla facciata della sede Cisl di Firenze-Prato, in via Carlo Del Prete, a Firenze.
Un’iniziativa che arriva a pochi giorni dall’appuntamento dell’8 Marzo, ma che vuole ribadire un impegno costante del sindacato. “Abbiamo deciso di non esporre lo striscione esattamente l’8 Marzo a significare che alle donne, al loro valore e alla tutela dei loro diritti, bisogna pensare ogni giorno, non una volta all’anno” spiega il segretario generale della Cisl territoriale, Roberto Pistonina.
Il messaggio è rivolto agli uomini e ad affiggerlo sono stati, simbolicamente, gli uomini della Cisl. “La battaglia contro la violenza sulle donne – continua Pistonina - non è una battaglia delle donne o per le donne. E’ una battaglia di civiltà e di umanità. E poiché la violenza arriva dagli uomini, è agli uomini che dobbiamo parlare e sono in primo luogo gli uomini che devono farsi carico di questo impegno. Questa battaglia chiama in causa tutti noi: come potenziali carnefici, come testimoni ‘che non si accorgono’, come diffusori di una cultura sbagliata. Comportamenti e atteggiamenti che dobbiamo cambiare. Consapevoli che ogni volta che una donna subisce una violenza, ognuno di noi è meno uomo.”
Firenze, 5 Marzo 2021
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Bekaert, i lavoratori scrivono a Mattarella e Draghi
Un drammatico appello ai vertici istituzionali per far ripartire il percorso per la reindustrializzazione, saltato a causa della crisi di governo.
Una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e al presidente del Consiglio Mario Draghi, un’estrema richiesta di aiuto, per oltre cento lavoratori e famiglie valdarnesi. E’ quella scritta dal gruppo dei 100 lavoratori della Bekaert e dai delegati Fim-Cisl che insieme alla Cisl Firenze-Prato l’hanno inviata ai vertici delle istituzioni italiane.
La nostra storia, ricordano i lavoratori è “quella di una multinazionale belga che compra nel 2016 un’azienda italiana, la Pirelli, ne prende il know out, ne prende il mercato e nel giugno del 2018 annuncia la chiusura dell’intero stabilimento e il licenziamento dei 318 lavoratori. Così è stata determinata la fine di un’altra importante realtà industriale italiana.”
Da allora, continua la lettera “dal presidio in fabbrica sono passati ministri, senatori, onorevoli e sindaci; tutti ci hanno rassicurato e stimolato nel lottare: ‘Una soluzione verrà trovata’.”
Quando però “l’obiettivo pareva essere vicino”, perché “il Mise aveva preannunciato “un appuntamento nel mese di gennaio 2021 per incontrare dei nuovi soggetti in grado di concretizzare una soluzione industriale” “un’improvvisa crisi di Governo ha fatto saltare quell’incontro”.
“Ora – concludono i lavoratori - noi e le organizzazioni sindacali che ci rappresentano non abbiamo più notizie, mentre la multinazionale belga Bekaert non è più disposta a continuare la trattativa per una possibile reindustrializzazione e si rifiuta ad oggi di concedere ulteriori settimane di cassa integrazione. Per questo ci rivolgiamo a Voi e al vostro importante ruolo: si apre di fronte a noi un periodo fondamentale, nella speranza di poter riconquistare quel tavolo al Ministero e lì trovare la soluzione alla nostra vertenza. Non vogliamo assistenzialismo, vogliamo lavoro. Vi preghiamo di raccogliere il nostro appello.”
CLICCA QUI per leggere il testo integrale della lettera
La nostra storia, ricordano i lavoratori è “quella di una multinazionale belga che compra nel 2016 un’azienda italiana, la Pirelli, ne prende il know out, ne prende il mercato e nel giugno del 2018 annuncia la chiusura dell’intero stabilimento e il licenziamento dei 318 lavoratori. Così è stata determinata la fine di un’altra importante realtà industriale italiana.”
Da allora, continua la lettera “dal presidio in fabbrica sono passati ministri, senatori, onorevoli e sindaci; tutti ci hanno rassicurato e stimolato nel lottare: ‘Una soluzione verrà trovata’.”
Quando però “l’obiettivo pareva essere vicino”, perché “il Mise aveva preannunciato “un appuntamento nel mese di gennaio 2021 per incontrare dei nuovi soggetti in grado di concretizzare una soluzione industriale” “un’improvvisa crisi di Governo ha fatto saltare quell’incontro”.
“Ora – concludono i lavoratori - noi e le organizzazioni sindacali che ci rappresentano non abbiamo più notizie, mentre la multinazionale belga Bekaert non è più disposta a continuare la trattativa per una possibile reindustrializzazione e si rifiuta ad oggi di concedere ulteriori settimane di cassa integrazione. Per questo ci rivolgiamo a Voi e al vostro importante ruolo: si apre di fronte a noi un periodo fondamentale, nella speranza di poter riconquistare quel tavolo al Ministero e lì trovare la soluzione alla nostra vertenza. Non vogliamo assistenzialismo, vogliamo lavoro. Vi preghiamo di raccogliere il nostro appello.”
CLICCA QUI per leggere il testo integrale della lettera
report: attacco alla cisl
In risposta alle informazioni contenute nel servizio di Report andato in onda il 14 dicembre 2020, riteniamo importante rispondere nel merito direttamente ai nostri iscritti, ai lavoratori, ai pensionati agli attivisti, operatori e delegati che fanno parte della Cisl.
Dov’è il contraddittorio?
Nonostante il tweet diffamatorio nei confronti dei vertici Cisl, pubblicato a giugno da Sigfrido Ranucci tramite il profilo di Report, convinti della buona fede della testata, in un primo momento abbiamo espresso disponibilità informale a un confronto con la redazione.
Con il passare delle settimane abbiamo constatato che, nonostante la denuncia presentata da Cisl, il tweet diffamatorio non è stato rimosso. Inoltre, le modalità sempre più aggressive, insinuanti e persecutorie degli inviati hanno rilevato l’impostazione non imparziale da parte della trasmissione.
Una tendenza confermata anche dalla decisione di utilizzare come “fonti di informazioni” persone sfiduciate, indagate, sottoposte a provvedimenti o che non fanno più parte del sindacato in seguito a irregolarità.
Quale credibilità può avere un’inchiesta che si fonda sulla testimonianza di una persona allontanata dal sindacato per non aver rispettato le regole di base? Parliamo di Emilio Lonati, ex Segretario della FNP Cisl Piemonte: non avendo pagato le quote associative per diversi anni, Lonati non risultava iscritto alla FNP Cisl e non aveva dunque titolo a ricoprire il ruolo di Segretario Generale della FNP territoriale.
Quale credibilità può avere una trasmissione che fonda le sue insinuazioni sulla testimonianza di una persona che era a capo della Cisl Campania e che, per il suo operato, ha determinato le dimissioni di tutti i Componenti della Segreteria Regionale, la contrarietà delle categorie sulla gestione politica e organizzativa, la sottoscrizione, da parte della quasi totalità dei Componenti il Consiglio Generale Regionale Cisl, di un documento di denuncia, anche di gravi inadempienze statutarie.
È il caso di Lina Lucci, ex Segretaria della Cisl Campania, denunciata nel dicembre 2016 presso il Tribunale di Napoli per irregolarità nell'uso e nella gestione delle risorse. Rinviata a giudizio dalla Magistratura Ordinaria per appropriazione indebita e tutt’ora sotto processo.
Per queste ragioni abbiamo dato la nostra disponibilità a intervenire in diretta, per rispondere in maniera puntuale alle affermazioni contenute nel servizio. Ma Report ha detto no.
Trasparenza? Cisl risponde sempre
L’inchiesta di Report punta il dito sul tema della trasparenza all’interno del sindacato: è singolare che questo tema sia affrontato parlando proprio di Cisl, il primo sindacato in Italia ad aver pubblicato online stipendi e bilanci, certificati anche da una società autorizzata da Consob.
Prima del 2014, infatti, nessun sindacato in Italia rendeva pubbliche le retribuzioni dei dirigenti. La Cisl è stata la prima a farlo.
Fin dalla sua elezione, la Segretaria Furlan ha avviato l'operazione "Casa di vetro": regolamenti dispositivi obbligatori, Codice Etico, anagrafe unica degli iscritti, certificazione dei bilanci, per garantire massima attenzione e trasparenza su:
-utilizzo delle risorse;
-tesseramento;
-gestione amministrativa delle categorie, delle strutture territoriali e degli enti, inclusi gli stipendi;
La parzialità dell’inchiesta emerge anche dalla polemica sollevata sul ruolo del Collegio dei Probiviri, un organismo democraticamente eletto dal Congresso Confederale Cisl. Il suo obiettivo? Garantire il rispetto nel sindacato, delle regole previste dallo Statuto e dal Regolamento di attuazione dello Statuto e tutelare tutti gli iscritti.
Un attacco al sindacato
Da sempre Cisl ha difeso e lottato per qualsiasi forma di libertà di espressione. Ci spiace constatare che qualcuno metta in discussione la libertà sindacale: è inaccettabile che una trasmissione del servizio pubblico si faccia portavoce di questi attacchi pretestuosi, non solo alla Cisl ma ai 4 milioni di iscritti che ne fanno parte.
È altrettanto inaccettabile che vengano confusi privilegi e libertà sindacali, tutelate dallo Statuto dei Lavoratori e dai contratti, e presenti in tutti i Paesi democratici. È importante ricordare che, prima di questa fondamentale legge, i lavoratori non avevano diritti, perché non c’era nessuno che potesse tutelarli.
Data l’impostazione tendenziosa del servizio, abbiamo dato mandato ai nostri legali per valutare se possano esservi gli estremi per procedere con una querela nei confronti della trasmissione e del suo conduttore Sigfrido Ranucci.
[fonte https://www.cisl.it/in-evidenza/18130-la-nostra-risposta-all-inchiesta-di-report.html?fbclid=IwAR2mUWInYD0ZoLwf_H9gKL3QpDShbNbf6UVLEXUbcDrEKuK8ttkFRWTW8Rk]
Dov’è il contraddittorio?
Nonostante il tweet diffamatorio nei confronti dei vertici Cisl, pubblicato a giugno da Sigfrido Ranucci tramite il profilo di Report, convinti della buona fede della testata, in un primo momento abbiamo espresso disponibilità informale a un confronto con la redazione.
Con il passare delle settimane abbiamo constatato che, nonostante la denuncia presentata da Cisl, il tweet diffamatorio non è stato rimosso. Inoltre, le modalità sempre più aggressive, insinuanti e persecutorie degli inviati hanno rilevato l’impostazione non imparziale da parte della trasmissione.
Una tendenza confermata anche dalla decisione di utilizzare come “fonti di informazioni” persone sfiduciate, indagate, sottoposte a provvedimenti o che non fanno più parte del sindacato in seguito a irregolarità.
Quale credibilità può avere un’inchiesta che si fonda sulla testimonianza di una persona allontanata dal sindacato per non aver rispettato le regole di base? Parliamo di Emilio Lonati, ex Segretario della FNP Cisl Piemonte: non avendo pagato le quote associative per diversi anni, Lonati non risultava iscritto alla FNP Cisl e non aveva dunque titolo a ricoprire il ruolo di Segretario Generale della FNP territoriale.
Quale credibilità può avere una trasmissione che fonda le sue insinuazioni sulla testimonianza di una persona che era a capo della Cisl Campania e che, per il suo operato, ha determinato le dimissioni di tutti i Componenti della Segreteria Regionale, la contrarietà delle categorie sulla gestione politica e organizzativa, la sottoscrizione, da parte della quasi totalità dei Componenti il Consiglio Generale Regionale Cisl, di un documento di denuncia, anche di gravi inadempienze statutarie.
È il caso di Lina Lucci, ex Segretaria della Cisl Campania, denunciata nel dicembre 2016 presso il Tribunale di Napoli per irregolarità nell'uso e nella gestione delle risorse. Rinviata a giudizio dalla Magistratura Ordinaria per appropriazione indebita e tutt’ora sotto processo.
Per queste ragioni abbiamo dato la nostra disponibilità a intervenire in diretta, per rispondere in maniera puntuale alle affermazioni contenute nel servizio. Ma Report ha detto no.
Trasparenza? Cisl risponde sempre
L’inchiesta di Report punta il dito sul tema della trasparenza all’interno del sindacato: è singolare che questo tema sia affrontato parlando proprio di Cisl, il primo sindacato in Italia ad aver pubblicato online stipendi e bilanci, certificati anche da una società autorizzata da Consob.
Prima del 2014, infatti, nessun sindacato in Italia rendeva pubbliche le retribuzioni dei dirigenti. La Cisl è stata la prima a farlo.
Fin dalla sua elezione, la Segretaria Furlan ha avviato l'operazione "Casa di vetro": regolamenti dispositivi obbligatori, Codice Etico, anagrafe unica degli iscritti, certificazione dei bilanci, per garantire massima attenzione e trasparenza su:
-utilizzo delle risorse;
-tesseramento;
-gestione amministrativa delle categorie, delle strutture territoriali e degli enti, inclusi gli stipendi;
La parzialità dell’inchiesta emerge anche dalla polemica sollevata sul ruolo del Collegio dei Probiviri, un organismo democraticamente eletto dal Congresso Confederale Cisl. Il suo obiettivo? Garantire il rispetto nel sindacato, delle regole previste dallo Statuto e dal Regolamento di attuazione dello Statuto e tutelare tutti gli iscritti.
Un attacco al sindacato
Da sempre Cisl ha difeso e lottato per qualsiasi forma di libertà di espressione. Ci spiace constatare che qualcuno metta in discussione la libertà sindacale: è inaccettabile che una trasmissione del servizio pubblico si faccia portavoce di questi attacchi pretestuosi, non solo alla Cisl ma ai 4 milioni di iscritti che ne fanno parte.
È altrettanto inaccettabile che vengano confusi privilegi e libertà sindacali, tutelate dallo Statuto dei Lavoratori e dai contratti, e presenti in tutti i Paesi democratici. È importante ricordare che, prima di questa fondamentale legge, i lavoratori non avevano diritti, perché non c’era nessuno che potesse tutelarli.
Data l’impostazione tendenziosa del servizio, abbiamo dato mandato ai nostri legali per valutare se possano esservi gli estremi per procedere con una querela nei confronti della trasmissione e del suo conduttore Sigfrido Ranucci.
[fonte https://www.cisl.it/in-evidenza/18130-la-nostra-risposta-all-inchiesta-di-report.html?fbclid=IwAR2mUWInYD0ZoLwf_H9gKL3QpDShbNbf6UVLEXUbcDrEKuK8ttkFRWTW8Rk]
LETTERA di annamaria furlan
Roma, 30 novembre 2020
Care delegate, cari delegati,
il 9 dicembre i sindacati della Pubblica amministrazione di Cisl, Cgil e Uil hanno dichiarato sciopero della categoria per cambiare e migliorare la PA, per la sicurezza nel lavoro, per le assunzioni in tutti i settori pubblici e per il rinnovo del contratto.
Scioperano lavoratori che hanno pagato un prezzo altissimo anche in termini di contagi e morti nei luoghi di lavoro a causa del Covid, lavoratori che per 12 anni non hanno rinnovato il contratto, che hanno la contrattazione aziendale bloccata in un settore importante per il sistema Paese dove sono presenti 350.000 lavoratori precari con contratti a scadenza, nell’incertezza per il loro futuro e quello della loro famiglia.
I diritti di cittadinanza passano per l’efficacia e la puntualità del lavoro pubblico: non c’è qualità del servizio se non c’è qualità del e nel lavoro, non c’è diritto alla salute senza strutture adeguate e personale sanitario, non c’è sostegno alla famiglia e alla natalità quando mancano asili nido, strutture e personale nel sociale a sostegno della disabilità e della non autosufficienza, non c’è diritto alla sicurezza quando mancano strumenti e lavoratori dedicati!
La PA ha bisogno di riformarsi e innovarsi, ha bisogno di un grande piano di digitalizzazione e formazione, ma per fare tutto questo occorrono investimenti, visione e partecipazione dei lavoratori.
Lo Stato datore di lavoro per i dipendenti pubblici non può non riconoscere il diritto al contratto per i suoi lavoratori, un contratto già scaduto da oltre 2 anni. Non si sostituisce la contrattazione con le circolari ministeriali, non è così che si realizza il cambiamento, questa è una mentalità vecchia e improduttiva.
Oggi il Paese tutto fa i conti con le scelte sbagliate del passato, tagli ai posti letto, alle piante organiche del personale, centinaia di migliaia di posti di lavoro pubblico cancellati, servizi ridotti all’osso. Tutto questo ha creato un Paese più diviso, ingiusto, diseguale e l’emergenza pandemica ha fatto emergere drammaticamente quanto il lavoro pubblico faccia la differenza! In questo contesto gli attacchi volgari che in questi giorni sono stati fatti ai sindacati confederali dopo la dichiarazione dello sciopero hanno un unico scopo: indebolire il sindacato e dividere i lavoratori, forse per distogliere l’attenzione sui veri problemi del Paese!
La battaglia dei lavoratori pubblici è la battaglia di tutti noi per la dignità del lavoro e della persona,
perché senza i servizi siamo tutti più soli e più deboli.
Fraterni saluti
Annamaria Furlan
SCARICA IL FILE ORIGINALE
Care delegate, cari delegati,
il 9 dicembre i sindacati della Pubblica amministrazione di Cisl, Cgil e Uil hanno dichiarato sciopero della categoria per cambiare e migliorare la PA, per la sicurezza nel lavoro, per le assunzioni in tutti i settori pubblici e per il rinnovo del contratto.
Scioperano lavoratori che hanno pagato un prezzo altissimo anche in termini di contagi e morti nei luoghi di lavoro a causa del Covid, lavoratori che per 12 anni non hanno rinnovato il contratto, che hanno la contrattazione aziendale bloccata in un settore importante per il sistema Paese dove sono presenti 350.000 lavoratori precari con contratti a scadenza, nell’incertezza per il loro futuro e quello della loro famiglia.
I diritti di cittadinanza passano per l’efficacia e la puntualità del lavoro pubblico: non c’è qualità del servizio se non c’è qualità del e nel lavoro, non c’è diritto alla salute senza strutture adeguate e personale sanitario, non c’è sostegno alla famiglia e alla natalità quando mancano asili nido, strutture e personale nel sociale a sostegno della disabilità e della non autosufficienza, non c’è diritto alla sicurezza quando mancano strumenti e lavoratori dedicati!
La PA ha bisogno di riformarsi e innovarsi, ha bisogno di un grande piano di digitalizzazione e formazione, ma per fare tutto questo occorrono investimenti, visione e partecipazione dei lavoratori.
Lo Stato datore di lavoro per i dipendenti pubblici non può non riconoscere il diritto al contratto per i suoi lavoratori, un contratto già scaduto da oltre 2 anni. Non si sostituisce la contrattazione con le circolari ministeriali, non è così che si realizza il cambiamento, questa è una mentalità vecchia e improduttiva.
Oggi il Paese tutto fa i conti con le scelte sbagliate del passato, tagli ai posti letto, alle piante organiche del personale, centinaia di migliaia di posti di lavoro pubblico cancellati, servizi ridotti all’osso. Tutto questo ha creato un Paese più diviso, ingiusto, diseguale e l’emergenza pandemica ha fatto emergere drammaticamente quanto il lavoro pubblico faccia la differenza! In questo contesto gli attacchi volgari che in questi giorni sono stati fatti ai sindacati confederali dopo la dichiarazione dello sciopero hanno un unico scopo: indebolire il sindacato e dividere i lavoratori, forse per distogliere l’attenzione sui veri problemi del Paese!
La battaglia dei lavoratori pubblici è la battaglia di tutti noi per la dignità del lavoro e della persona,
perché senza i servizi siamo tutti più soli e più deboli.
Fraterni saluti
Annamaria Furlan
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officine leonardo.segnali negativi da campi bisenzio.
manca chiarezza su ruoli e strategie
AUSL Toscana Centro licenzia un delegato sindacale
“Gravita' inaudita e atto immotivato contro un rappresentante sindacale ‘scomodo’. Contro di lui un atteggiamento intimidatorio e a tratti persecutorio. Gia' presentato il ricorso per comportamento antisindacale.”
Un atto grave e immotivato quello dell’AUSL Toscana Centro che ieri ha licenziato un suo dipendente, delegato sindacale della Cisl-Fp di Firenze Prato, accusandolo, senza alcuna prova, di aver rilasciato un’intervista al TG2 sulla gestione dell’emergenza Coronavirus all’ospedale San Giovanni di Dio di Torregalli (Firenze). Un atto di una gravità inaudita per il quale la Cisl non solo supporterà il lavoratore con tutti i mezzi possibili nella vertenza individuale per ottenere l’immediato reintegro, ma ha già presentato un ricorso davanti al Tribunale di Firenze per comportamento antisindacale ai sensi della legge 300/70.
Nell’intervista, andata in onda il 17 Aprile scorso, una persona, in forma anonima, critica la gestione dell’emergenza nel nosocomio fiorentino, con affermazioni a giudizio della AUSL “lesive del decoro” e “del prestigio aziendale”. Un castello accusatorio basato solo su ipotesi in quanto dagli esperimenti tecnici eseguiti non è stato possibile addivenire alla certa identificazione del soggetto ignoto.
Il delegato Fp-Cisl, operatore sociosanitario che lavora all’ospedale di Torregalli, ha ribadito di non essere il soggetto che ha rilasciato quell’intervista e pertanto il procedimento disciplinare che ha portato al suo licenziamento è illegittimo.
E’ già vergognoso che in piena emergenza Covid, mentre il nostro delegato era impegnato nei turni di lavoro in ospedale, l’AUSL abbia impegnato risorse umane ed economiche per una caccia alle streghe, con un’attività istruttoria abnorme e quantomeno anomala per dichiarazioni di questo tipo, senza peraltro arrivare ad una sicura identificazione.
Non contenta l’Azienda ha deciso il licenziamento; un’azione spropositata segno evidente che dietro alle contestazioni c’è la volontà di allontanare un rappresentante sindacale “scomodo”, perché nello svolgimento del proprio incarico ha più volte manifestato il proprio pensiero, anche attraverso il ricorso agli organi di stampa, a difesa dei lavoratori e della loro salute; contro di lui infatti l’azienda ha avanzato reiterate contestazioni disciplinari, ignorando la sua funzione di rappresentante dei lavoratori, con un atteggiamento intimidatorio e a tratti persecutorio.
Un atteggiamento, quello dell’AUSL Toscana Centro, che pare voler cancellare i diritti dei lavoratori, proprio nell’anno in cui si celebrano i 50 anni dello Statuto dei lavoratori, e contro il quale la reazione della Cisl sarà durissima.
La violazione della legge 300/70 appare lampante dalla frequenza e dalla natura delle reiterate contestazioni avanzate nei confronti del delegato Fp-Cisl e dai conseguenti procedimenti disciplinari avviati a stretto giro l'uno dall'altro. Una condotta antisindacale, lesiva anche dell'immagine del sindacato e tale da farlo apparire sostanzialmente privo di peso all'interno dell'Azienda, da ridurne l'autorevolezza e la credibilità e, di conseguenza, da compromettere la possibilità per lo stesso di svolgere materialmente e serenamente l'attività sindacale.
L’AUSL non solo dovrà reintegrare il nostro delegato ma dovrà pubblicamente chiedere scusa a lui e a tutte le lavoratrici e lavoratori che la Cisl tutela ogni giorno attraversi i propri delegati.
Firenze, 19 Giugno 2020
Nell’intervista, andata in onda il 17 Aprile scorso, una persona, in forma anonima, critica la gestione dell’emergenza nel nosocomio fiorentino, con affermazioni a giudizio della AUSL “lesive del decoro” e “del prestigio aziendale”. Un castello accusatorio basato solo su ipotesi in quanto dagli esperimenti tecnici eseguiti non è stato possibile addivenire alla certa identificazione del soggetto ignoto.
Il delegato Fp-Cisl, operatore sociosanitario che lavora all’ospedale di Torregalli, ha ribadito di non essere il soggetto che ha rilasciato quell’intervista e pertanto il procedimento disciplinare che ha portato al suo licenziamento è illegittimo.
E’ già vergognoso che in piena emergenza Covid, mentre il nostro delegato era impegnato nei turni di lavoro in ospedale, l’AUSL abbia impegnato risorse umane ed economiche per una caccia alle streghe, con un’attività istruttoria abnorme e quantomeno anomala per dichiarazioni di questo tipo, senza peraltro arrivare ad una sicura identificazione.
Non contenta l’Azienda ha deciso il licenziamento; un’azione spropositata segno evidente che dietro alle contestazioni c’è la volontà di allontanare un rappresentante sindacale “scomodo”, perché nello svolgimento del proprio incarico ha più volte manifestato il proprio pensiero, anche attraverso il ricorso agli organi di stampa, a difesa dei lavoratori e della loro salute; contro di lui infatti l’azienda ha avanzato reiterate contestazioni disciplinari, ignorando la sua funzione di rappresentante dei lavoratori, con un atteggiamento intimidatorio e a tratti persecutorio.
Un atteggiamento, quello dell’AUSL Toscana Centro, che pare voler cancellare i diritti dei lavoratori, proprio nell’anno in cui si celebrano i 50 anni dello Statuto dei lavoratori, e contro il quale la reazione della Cisl sarà durissima.
La violazione della legge 300/70 appare lampante dalla frequenza e dalla natura delle reiterate contestazioni avanzate nei confronti del delegato Fp-Cisl e dai conseguenti procedimenti disciplinari avviati a stretto giro l'uno dall'altro. Una condotta antisindacale, lesiva anche dell'immagine del sindacato e tale da farlo apparire sostanzialmente privo di peso all'interno dell'Azienda, da ridurne l'autorevolezza e la credibilità e, di conseguenza, da compromettere la possibilità per lo stesso di svolgere materialmente e serenamente l'attività sindacale.
L’AUSL non solo dovrà reintegrare il nostro delegato ma dovrà pubblicamente chiedere scusa a lui e a tutte le lavoratrici e lavoratori che la Cisl tutela ogni giorno attraversi i propri delegati.
Firenze, 19 Giugno 2020
lo statuto dei lavoratori compie 50 anni
L'intervista del Segretario Generale Cisl Firenze Prato, Roberto Pistonina
70 anni di cisl: chi siamo chiamati a diventare
lettera di annamaria furlan
“Sospendere le attivita' non indispensabili, si garantisca la sicurezza di chi deve lavorare, pronti a mobilitazioni e scioperi”: Cgil-Cisl-Uil Firenze oggi hanno incontrato sindaco e prefetto. Chiesta anche la chiusura domenicale dei supermercati.
Firenze, 23-3-2020 - “Oggi è il momento di mettere la salute di tutte e tutti al primo posto. Così come il Governo giustamente invita i cittadini a stare a casa, anche i lavoratori e le lavoratrici hanno il diritto di tutelarsi e di restare a casa, per la salute loro e per non mettere in ulteriore difficoltà il servizio sanitario nazionale. Quindi, si sospendano tutte le attività realmente non indispensabili”: lo sostengono Paola Galgani (segretaria generale Cgil Firenze), Roberto Pistonina (segretario generale Cisl Firenze) e Paola Vecchiarino (Responsabile Uil Firenze).
I tre sindacalisti, a seguito dell'uscita del DPCM del 22 marzo 2020 che individua le attività economiche non essenziali che dovranno sospendere la produzione per far fronte al diffondersi del virus Covid-19 nella provincia di Firenze, hanno aperto un confronto con il sindaco della Città Metropolitana e il Prefetto di Firenze.
Questo il report degli incontri di oggi con sindaco e prefetto stilato da Galgani, Pistonina e Vecchiarino:
“Negli incontri che si sono tenuti nella giornata di oggi abbiamo ribadito le nostre posizioni, già espresse a livello nazionale:
− l'elenco dei settori individuati dal DPCM è troppo ampio rispetto alla definizione di “attività indispensabili” ed è quindi necessario che il governo corregga l'Allegato 1 al DPCM (come tra l'altro previsto dall'Art. 1 comma 1 lettera a);
− anche all'interno delle aziende che hanno codici Ateco realmente indispensabili si identifichino le attività essenziali, in modo da prevedere una riduzione della produzione utile all'effettivo rispetto degli obiettivi di salute pubblica;
− in tutte le attività lavorative, senza alcuna distinzione, si provveda a far rispettare il “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” del 14 marzo u.s. come previsto dall'Art. 1 comma 3 del DPCM del 22 marzo 2020 e in caso ciò non sia possibile si attivino gli ammortizzatori sociali previsti;
− in particolare si verifichi che in tutte le attività che restano aperte vi sia l'effettiva distribuzione dei DPI;
− si intervenga per ridurre la pressione sui supermercati, provvedendo alla chiusura domenicale, a incentivare la spesa di vicinato, ad evitare assembramenti comunque pericolosi in una fase di diffusione del contagio.
In particolare al Prefetto abbiamo rappresentato la richiesta di CGIL CISL e UIL nazionali di incontro con il Ministro dell’Economia e quello dello Sviluppo Economico per ridurre le attività ancora considerate essenziali in base al Decreto e perché intervenga attivamente per il rispetto della riduzione delle attività produttive e la tutela della sicurezza, non autorizzando le attività che non sono realmente funzionali ad assicurare la continuità delle filiere delle attività essenziali, che non siano a rischio in caso di interruzione e che non siano strategiche per l'economia nazionale”.
Concludono Galgani, Pistonina e Vecchiarino: “Cgil, Cisl e Uil del territorio fiorentino invitano e sostengono le proprie categorie e le Rsu a mettere in campo tutte le iniziative di lotta e di mobilitazione, fino alla proclamazione dello sciopero, per sostenere le proposte avanzate e valuteranno iniziative territoriali qualora si rendano necessarie, in accordo con quanto verrà stabilito a livello nazionale. Oggi è il momento di mettere la salute di tutte e tutti al primo posto: deve essere una responsabilità di tutti. Responsabilità che non è mai mancata da chi lavora nei servizi essenziali, a partire dalla Sanità: è indispensabile che queste lavoratrici e lavoratori siano messi in condizione di lavorare con risorse e dispositivi adeguati”.
I tre sindacalisti, a seguito dell'uscita del DPCM del 22 marzo 2020 che individua le attività economiche non essenziali che dovranno sospendere la produzione per far fronte al diffondersi del virus Covid-19 nella provincia di Firenze, hanno aperto un confronto con il sindaco della Città Metropolitana e il Prefetto di Firenze.
Questo il report degli incontri di oggi con sindaco e prefetto stilato da Galgani, Pistonina e Vecchiarino:
“Negli incontri che si sono tenuti nella giornata di oggi abbiamo ribadito le nostre posizioni, già espresse a livello nazionale:
− l'elenco dei settori individuati dal DPCM è troppo ampio rispetto alla definizione di “attività indispensabili” ed è quindi necessario che il governo corregga l'Allegato 1 al DPCM (come tra l'altro previsto dall'Art. 1 comma 1 lettera a);
− anche all'interno delle aziende che hanno codici Ateco realmente indispensabili si identifichino le attività essenziali, in modo da prevedere una riduzione della produzione utile all'effettivo rispetto degli obiettivi di salute pubblica;
− in tutte le attività lavorative, senza alcuna distinzione, si provveda a far rispettare il “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” del 14 marzo u.s. come previsto dall'Art. 1 comma 3 del DPCM del 22 marzo 2020 e in caso ciò non sia possibile si attivino gli ammortizzatori sociali previsti;
− in particolare si verifichi che in tutte le attività che restano aperte vi sia l'effettiva distribuzione dei DPI;
− si intervenga per ridurre la pressione sui supermercati, provvedendo alla chiusura domenicale, a incentivare la spesa di vicinato, ad evitare assembramenti comunque pericolosi in una fase di diffusione del contagio.
In particolare al Prefetto abbiamo rappresentato la richiesta di CGIL CISL e UIL nazionali di incontro con il Ministro dell’Economia e quello dello Sviluppo Economico per ridurre le attività ancora considerate essenziali in base al Decreto e perché intervenga attivamente per il rispetto della riduzione delle attività produttive e la tutela della sicurezza, non autorizzando le attività che non sono realmente funzionali ad assicurare la continuità delle filiere delle attività essenziali, che non siano a rischio in caso di interruzione e che non siano strategiche per l'economia nazionale”.
Concludono Galgani, Pistonina e Vecchiarino: “Cgil, Cisl e Uil del territorio fiorentino invitano e sostengono le proprie categorie e le Rsu a mettere in campo tutte le iniziative di lotta e di mobilitazione, fino alla proclamazione dello sciopero, per sostenere le proposte avanzate e valuteranno iniziative territoriali qualora si rendano necessarie, in accordo con quanto verrà stabilito a livello nazionale. Oggi è il momento di mettere la salute di tutte e tutti al primo posto: deve essere una responsabilità di tutti. Responsabilità che non è mai mancata da chi lavora nei servizi essenziali, a partire dalla Sanità: è indispensabile che queste lavoratrici e lavoratori siano messi in condizione di lavorare con risorse e dispositivi adeguati”.
DL CURA ITALIA: MISURE STRAORDINARIE PER AZIENDE E LAVORATORI IN TEMPI DI COVID19
COVID19 PROTOCOLLO PER LE AZIENDE
Clicca qui per scaricare il volantino in formato pdf
NUOVA SEGRETERIA UST CISL FIRENZE PRATO
Cambio nella Segreteria Cisl Firenze-Prato
Alla presenza della segretaria nazionale Annamaria Furlan l’elezione di Erika Caparrini, che finora ha guidato la categoria dei lavoratori atipici
Erika Caparrini entra a far parte della Segreteria Cisl Firenze-Prato, in sostituzione di Rossella Bugiani, che si è dimessa per il pensionamento; affiancherà il segretario generale Roberto Pistonina e il segretario generale aggiunto Fabio Franchi. Ad eleggerla stamani a Firenze il Consiglio Generale del sindacato territoriale, alla presenza anche della segretaria generale Cisl Annamaria Furlan e del segretario generale Cisl Toscana Riccardo Cerza.
42 anni, di Campi Bisenzio, Caparrini è iscritta alla Cisl dal 2005 e si è finora occupata di lavoro atipico e interinale, fino a diventare nel 2014 segretaria regionale della Felsa, la categoria Cisl che segue questa tipologia di lavoratori.
“Viene valorizzato così – ha detto Pistonina - anche il lavoro di una categoria innovativa e dinamica, che in questi anni ha presidiato per la Cisl la frontiera del lavoro, a dimostrazione che chi ci accusa di non avere attenzione per giovani e precari mente o non sa di cosa parla.”
“La Cisl Firenze-Prato - ha aggiunto Pistonina - è un sindacato in salute, che ha chiuso il 2019 con 1661 tesserati in più, arrivando a quota 71.860 iscritti, ha migliorato la sua presenza sul territorio, con 5 sedi rinnovate e aumentato quantità e qualità dei servizi offerti sul fronte fiscale e previdenziale.”
“Sono arrivata in Cisl nel 2005 – ha detto Caparrini nel suo intervento dopo l’elezione – come giovane ‘atipica’ che aveva perso il lavoro e voleva saperne di più sul contratto che le era stato applicato e la Cisl mi ha accolta. Da allora questo è il valore principale che cerco di mettere nel mio lavoro: che chiunque si rivolge alla Cisl si senta accolto. Da oggi per me cambia il tipo di lavoro, ma non cambia l’impegno a dare ad ogni persona l’attenzione che merita.”
Alla presenza della segretaria nazionale Annamaria Furlan l’elezione di Erika Caparrini, che finora ha guidato la categoria dei lavoratori atipici
Erika Caparrini entra a far parte della Segreteria Cisl Firenze-Prato, in sostituzione di Rossella Bugiani, che si è dimessa per il pensionamento; affiancherà il segretario generale Roberto Pistonina e il segretario generale aggiunto Fabio Franchi. Ad eleggerla stamani a Firenze il Consiglio Generale del sindacato territoriale, alla presenza anche della segretaria generale Cisl Annamaria Furlan e del segretario generale Cisl Toscana Riccardo Cerza.
42 anni, di Campi Bisenzio, Caparrini è iscritta alla Cisl dal 2005 e si è finora occupata di lavoro atipico e interinale, fino a diventare nel 2014 segretaria regionale della Felsa, la categoria Cisl che segue questa tipologia di lavoratori.
“Viene valorizzato così – ha detto Pistonina - anche il lavoro di una categoria innovativa e dinamica, che in questi anni ha presidiato per la Cisl la frontiera del lavoro, a dimostrazione che chi ci accusa di non avere attenzione per giovani e precari mente o non sa di cosa parla.”
“La Cisl Firenze-Prato - ha aggiunto Pistonina - è un sindacato in salute, che ha chiuso il 2019 con 1661 tesserati in più, arrivando a quota 71.860 iscritti, ha migliorato la sua presenza sul territorio, con 5 sedi rinnovate e aumentato quantità e qualità dei servizi offerti sul fronte fiscale e previdenziale.”
“Sono arrivata in Cisl nel 2005 – ha detto Caparrini nel suo intervento dopo l’elezione – come giovane ‘atipica’ che aveva perso il lavoro e voleva saperne di più sul contratto che le era stato applicato e la Cisl mi ha accolta. Da allora questo è il valore principale che cerco di mettere nel mio lavoro: che chiunque si rivolge alla Cisl si senta accolto. Da oggi per me cambia il tipo di lavoro, ma non cambia l’impegno a dare ad ogni persona l’attenzione che merita.”
APPALTI E CONDIZIONI DI LAVORO:
sottoscritto un atto d'indirizzo
E’ stato sottoscritto presso l’Osservatorio provinciale sulla Cooperazione dell’Ispettorato territoriale di Prato e Pistoia, un importante atto d’indirizzo ad uso delle Pubbliche Amministrazioni e dei soggetti privati in materia di condizioni di lavoro negli appalti.
Insieme a CGIL CISL UIL e ITL Prato Pistoia hanno sottoscritto l’atto d’indirizzo INPS INAIL A.G.C.I Confcooperative Legacoop.
L’obiettivo comune è di perseguire la garanzia e il pieno rispetto della disciplina legislativa in materia di lavoro, di regolarità contributiva , il miglioramento delle condizioni di sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro, per contrastare il lavoro sommerso e il fenomeno delle cosiddette “cooperative spurie” che adottano comportamenti illegali non rispettando le norme sulla sicurezza del lavoro e non assicurando il trattamento economico complessivo del contratto di lavoro sottoscritto dalle associazioni del movimento cooperativo e dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale nel settore di riferimento.
CLICCA QUI per leggere il documento
Insieme a CGIL CISL UIL e ITL Prato Pistoia hanno sottoscritto l’atto d’indirizzo INPS INAIL A.G.C.I Confcooperative Legacoop.
L’obiettivo comune è di perseguire la garanzia e il pieno rispetto della disciplina legislativa in materia di lavoro, di regolarità contributiva , il miglioramento delle condizioni di sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro, per contrastare il lavoro sommerso e il fenomeno delle cosiddette “cooperative spurie” che adottano comportamenti illegali non rispettando le norme sulla sicurezza del lavoro e non assicurando il trattamento economico complessivo del contratto di lavoro sottoscritto dalle associazioni del movimento cooperativo e dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale nel settore di riferimento.
CLICCA QUI per leggere il documento
clausole sociali negli appalti
firmato il protocollo fra la sds pratese e cgil cisl e uil
In data 16 Dicembre 19 è stato firmato un protocollo d’intesa tra la Società della Salute Pratese e CGIL CISL UIL per l’introduzione delle clausole sociali negli appalti.
Il protocollo d’intesa firmato con la Società della Salute pratese in materia di appalti nell’ erogazione dei servizi socio sanitari e socio assistenziali, - dice Rossella Bugiani - riveste un ruolo fondamentale, sia per quanto riguarda la qualità dei servizi erogati alle persone, sia per quanto riguarda un uso efficiente dei finanziamenti pubblici.
Con lo strumento del dialogo tecnico abbiamo la possibilità come organizzazioni sindacali di elaborare le condizioni di esecuzione degli appalti, introdurre clausole di salvaguardia per la riassunzione del personale, prevedere il rispetto del Contratto Nazionale firmato dalle Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative, e dei contratti decentrati sia provinciali che aziendali.
CLICCA QUI per scaricare il protocollo
Il protocollo d’intesa firmato con la Società della Salute pratese in materia di appalti nell’ erogazione dei servizi socio sanitari e socio assistenziali, - dice Rossella Bugiani - riveste un ruolo fondamentale, sia per quanto riguarda la qualità dei servizi erogati alle persone, sia per quanto riguarda un uso efficiente dei finanziamenti pubblici.
Con lo strumento del dialogo tecnico abbiamo la possibilità come organizzazioni sindacali di elaborare le condizioni di esecuzione degli appalti, introdurre clausole di salvaguardia per la riassunzione del personale, prevedere il rispetto del Contratto Nazionale firmato dalle Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative, e dei contratti decentrati sia provinciali che aziendali.
CLICCA QUI per scaricare il protocollo
Violenza contro le donne
al via il protocollo di intesa fra Comune e sindacati per la prevenzione e il contrasto del fenomeno
Contrastare la violenza sulle donne creando una rete di collaborazione e confronto continuo fra Comune di Firenze, Cgil, Cisl e Uil, mettendo in atto una serie di azioni concrete che partano dalla prevenzione fino ad arrivare alla promozione del sostegno e del reinserimento socio-lavorativa delle vittime. E’ l’obiettivo del protocollo di intesa firmato questa mattina a Palazzo Vecchio dall’assessore a diritti e pari opportunità Sara Funaro, dall’assessore al welfare Andrea Vannucci, dalla responsabile Uil Area Metropolitana Firenze Paola Vecchiarino, dalla segretaria territoriale Cisl Firenze Prato Rossella Bugiani, dalla segretaria generale Cgil Firenze Paola Galgani e dalla responsabile Coordinamento donne Cgil Firenze Maria Cristina Arba.
“Questo protocollo è il risultato di un lavoro che portiamo avanti da tempo insieme per unirsi e vincere la battaglia” hanno detto gli assessori Funaro e Vannucci, che hanno aggiunto: “Con questa firma mettiamo in sinergia le iniziative che già ci sono a livello territoriale contro la violenza di genere e per metterne in campo di nuove. Purtroppo è un fenomeno sempre più attuale e sempre più preoccupante per cui bisogna unirsi per cercare di dare risposte e informazioni sulle opportunità che ci sono. Abbiamo deciso, insieme alle sigle sindacali, di firmare questo protocollo per mettere tutto a sistema con le imprese e le associazioni che si occupano di violenza di genere”.
“Come Cgil Firenze siamo da sempre impegnati contro la violenza sulle donne. Se i femminicidi sono la punta dell’iceberg, tante sono le violenze di cui le donne sono vittima, dai maltrattamenti familiari, alle percosse, alla violenza psicologica, alle vessazioni – hanno detto Paola Galgani, segretaria generale Cgil Firenze e, Maria Cristina Arba, responsabile Coordinamento donne Cgil Firenze - che nella maggior parte dei casi accadono in famiglia ma anche nei luoghi di lavoro. Fondamentale risulta quindi la prevenzione e l’educazione a una cultura di genere mirata alla eliminazione degli stereotipi e alla sensibilizzazione anche nei posti di lavoro”.
“Contrastare la violenza sulle donne significa impegnarsi in una battaglia civile sui diritti, sulla libertà, per la dignità della persona, per il rispetto delle diversità” ha detto Rossella Bugiani, segretaria territoriale Cisl Firenze Prato, che ha aggiunto: “Il tavolo costituito con il Comune, i sindacati, le associazioni impegnate contro la violenza di genere, potrà servire a informare, condurre iniziative concrete di prevenzione, sviluppare percorsi per l’inserimento lavorativo. E’ assolutamente necessario uno sforzo coordinato di tutti anche sotto il profilo culturale per contrastare questo bieco fenomeno che devasta le vite di troppe donne. La Cisl è da tempo impegnata nelle aziende con i lavoratori e i datori di lavoro, negli spazi della contrattazione, per diffondere la cultura del rispetto delle diversità, contro ogni forma di discriminazione e contro ogni forma di violenza”.
“E’ un passo molto importante l’istituzione del tavolo di contrasto voluto dal Comune di Firenze insieme alle organizzazioni sindacali e all'assessorato di pari opportunità e di genere. Il protocollo firmato oggi – dice che Paola Vecchiarino, responsabile Uil Area Metropolitana Firenze - non è significativo soltanto per il valore in sé nella lotta alla violenza di genere, ma perché grazie a questa intesa sarà più facile per le donne vittime di abusi il reinserimento sociale e lavorativo secondo specifici progetti ad hoc. E’ fondamentale non far sentire sole le vittime di violenza, dando loro una prospettiva con cui costruirsi un futuro”.
Con questo protocollo, approvato con la delibera di indirizzo del festival dei diritti, viene stabilito un impegno ulteriore per contrastare la violenza di genere nel territorio fiorentino creando tra tutti i soggetti interessati una rete di collaborazione e confronto con la quale definire programmi e processi di contrasto al fenomeno. Fra questi viene istituito un tavolo di contrasto alla violenza di genere che fornisca elementi per la conoscenza del fenomeno sul territorio cittadino e in particolare per costruire azioni e iniziative volte al suo contrasto. Al tavolo parteciperanno sia il Comune di Firenze, con l’assessorato Pari Opportunità e l’assessorato al Welfare, e le Organizzazioni Sindacali firmatarie del protocollo che lo estenderanno insieme alle associazioni impegnate sulla violenza di genere. Fra le azioni concrete che verranno messe in campo c’è la predisposizione di una campagna di prevenzione alla violenza di genere con l'obiettivo di sensibilizzare le lavoratrici e i lavoratori all'interno delle aziende del territorio fiorentino e con il coinvolgimento delle associazioni datoriali e delle associazioni che si occupano di violenza di genere. Inoltre si vuole promuovere iniziative congiunte a carattere pubblico per sensibilizzare sul tema della violenza di genere e preparare azioni volte al reinserimento sociale e lavorativo per le donne vittime di violenza attraverso specifici progetti. Verranno inoltre messe in rete le azioni che verranno portate avanti per garantire il sostegno al percorso di studi per i figli delle vittime di violenza, il supporto psicologico per le donne vittime di violenza e per eventuali figli e la possibilità di promuovere soluzioni abitative per donne che devono sottrarsi alla violenza domestica del partner.
(comune.fi.it/comunicati stampa) 12/11/19
“Questo protocollo è il risultato di un lavoro che portiamo avanti da tempo insieme per unirsi e vincere la battaglia” hanno detto gli assessori Funaro e Vannucci, che hanno aggiunto: “Con questa firma mettiamo in sinergia le iniziative che già ci sono a livello territoriale contro la violenza di genere e per metterne in campo di nuove. Purtroppo è un fenomeno sempre più attuale e sempre più preoccupante per cui bisogna unirsi per cercare di dare risposte e informazioni sulle opportunità che ci sono. Abbiamo deciso, insieme alle sigle sindacali, di firmare questo protocollo per mettere tutto a sistema con le imprese e le associazioni che si occupano di violenza di genere”.
“Come Cgil Firenze siamo da sempre impegnati contro la violenza sulle donne. Se i femminicidi sono la punta dell’iceberg, tante sono le violenze di cui le donne sono vittima, dai maltrattamenti familiari, alle percosse, alla violenza psicologica, alle vessazioni – hanno detto Paola Galgani, segretaria generale Cgil Firenze e, Maria Cristina Arba, responsabile Coordinamento donne Cgil Firenze - che nella maggior parte dei casi accadono in famiglia ma anche nei luoghi di lavoro. Fondamentale risulta quindi la prevenzione e l’educazione a una cultura di genere mirata alla eliminazione degli stereotipi e alla sensibilizzazione anche nei posti di lavoro”.
“Contrastare la violenza sulle donne significa impegnarsi in una battaglia civile sui diritti, sulla libertà, per la dignità della persona, per il rispetto delle diversità” ha detto Rossella Bugiani, segretaria territoriale Cisl Firenze Prato, che ha aggiunto: “Il tavolo costituito con il Comune, i sindacati, le associazioni impegnate contro la violenza di genere, potrà servire a informare, condurre iniziative concrete di prevenzione, sviluppare percorsi per l’inserimento lavorativo. E’ assolutamente necessario uno sforzo coordinato di tutti anche sotto il profilo culturale per contrastare questo bieco fenomeno che devasta le vite di troppe donne. La Cisl è da tempo impegnata nelle aziende con i lavoratori e i datori di lavoro, negli spazi della contrattazione, per diffondere la cultura del rispetto delle diversità, contro ogni forma di discriminazione e contro ogni forma di violenza”.
“E’ un passo molto importante l’istituzione del tavolo di contrasto voluto dal Comune di Firenze insieme alle organizzazioni sindacali e all'assessorato di pari opportunità e di genere. Il protocollo firmato oggi – dice che Paola Vecchiarino, responsabile Uil Area Metropolitana Firenze - non è significativo soltanto per il valore in sé nella lotta alla violenza di genere, ma perché grazie a questa intesa sarà più facile per le donne vittime di abusi il reinserimento sociale e lavorativo secondo specifici progetti ad hoc. E’ fondamentale non far sentire sole le vittime di violenza, dando loro una prospettiva con cui costruirsi un futuro”.
Con questo protocollo, approvato con la delibera di indirizzo del festival dei diritti, viene stabilito un impegno ulteriore per contrastare la violenza di genere nel territorio fiorentino creando tra tutti i soggetti interessati una rete di collaborazione e confronto con la quale definire programmi e processi di contrasto al fenomeno. Fra questi viene istituito un tavolo di contrasto alla violenza di genere che fornisca elementi per la conoscenza del fenomeno sul territorio cittadino e in particolare per costruire azioni e iniziative volte al suo contrasto. Al tavolo parteciperanno sia il Comune di Firenze, con l’assessorato Pari Opportunità e l’assessorato al Welfare, e le Organizzazioni Sindacali firmatarie del protocollo che lo estenderanno insieme alle associazioni impegnate sulla violenza di genere. Fra le azioni concrete che verranno messe in campo c’è la predisposizione di una campagna di prevenzione alla violenza di genere con l'obiettivo di sensibilizzare le lavoratrici e i lavoratori all'interno delle aziende del territorio fiorentino e con il coinvolgimento delle associazioni datoriali e delle associazioni che si occupano di violenza di genere. Inoltre si vuole promuovere iniziative congiunte a carattere pubblico per sensibilizzare sul tema della violenza di genere e preparare azioni volte al reinserimento sociale e lavorativo per le donne vittime di violenza attraverso specifici progetti. Verranno inoltre messe in rete le azioni che verranno portate avanti per garantire il sostegno al percorso di studi per i figli delle vittime di violenza, il supporto psicologico per le donne vittime di violenza e per eventuali figli e la possibilità di promuovere soluzioni abitative per donne che devono sottrarsi alla violenza domestica del partner.
(comune.fi.it/comunicati stampa) 12/11/19
Patto tra imprese e sindacato per far incontrare domanda e offerta di lavoro
Sorani: “Opportunità occupazionali in maniera più efficace con un canale diretto”. Franchi: “Per il sindacato è un cambio di paradigma.”
Firenze, 16 ottobre 2019 - Far incontrare domanda e offerta di lavoro in maniera più diretta e quindi efficace attraverso un canale diretto di informazione e comunicazione fra le imprese e i sindacati. E' questa la motivazione che ha portato al patto di azione comune fra la Confartigianato di Firenze e l'Ust Cisl di Firenze e Prato che prevede, appunto, una comune azione che partendo da due esigenze diverse, quella di chi cerca personale e quella di chi cerca un lavoro, punta a farle incontrare nel modo più veloce possibile.
“E' una grande opportunità – spiega Alessandro Sorani,Presidente di Confartigianato Firenze – perché per la prima volta attorno allo stesso tavolo abbiamo messo, grazie alla Cisl, aziende e rappresentanti de i lavoratori che si pongono il comune obiettivo di rispondere a uno dei problemi principali di oggi e cioè la disoccupazione”.
“Per ilsindacato – dice Fabio Franchi, della Cisl di Firenze-Prato - è un cambio diparadigma: alla tradizionale gestione delle politiche passive, che restalegittima e doverosa, affianchiamo ora l’impegno per affrontare la sfida dellepolitiche attive.”
“Questa intesa produrrà una virtuosa sinergia – aggiunge Sorani– tra chi rappresenta le aziende e chi rappresenta i lavoratori, perché in pratica ogni qualvolta un nostro associato manifesterà la necessità di ricercadi personale comunicherà o alla Confartigiano o direttamente allo SportelloLavoro della Ust Cisl di Firenze e Prato le proprie necessità. E lo SportelloLavoro Ust Cisl di Firenze e Prato, una volta ricevute le informazioni,verificherà se, all’ interno del portale Sportello Lavoro, siano presenti candidati con i profili professionali ricercati e invierà questi nomi alla Confartigianato Imprese Firenze oppure direttamente all’azienda interessata”.
“Sarà nostro impegno – conclude Sorani – far conoscere questa nuova opportunità a tutti i nostri associati e presto avvieremo anche incontri specifici con la Cisl al fine non solo di conoscere quali profili siano disponibili ma anche quali esigenze hanno le nostre imprese in maniera tale ch e anche da parte della Cisl ci possa essere una comunicazione larga e diffusa di orientamento rivolta a chi è alla ricerca di una occupazione”.
“Da un anno – dice Franchi – abbiamo avviato lo sportello lavoro su Firenze e abbiamo già oltre 700 iscritti. In maniera completamente gratuita accompagniamo le persone nella ricerca del lavoro, aiutandole a migliorare la formazione e dotandole di tutte gli strumenti che possono essere utili nella transizione scuola-lavoro e lavoro-lavoro. Non possiamo garantire il posto di lavoro, ma assicuriamo una migliore occupabilità nel mercato del lavoro di oggi.”
“Accord icome questo -conclude Franchi – sono importanti perché è importante creare unarete tra i vari attori dell’economia del territorio. Né le associazioni di rappresentanza, né le istituzioni possono da sole sciogliere il nodo occupazionale: per vincere questa partita bisogna fare squadra.”
“Promuovere l’incontro tra domanda e offerta di lavoro – ha detto Andrea Vannucci,assessore comunale al Lavoro, che ha partecipato all’incontro - è un obiettivo per noi prioritario. È necessario favorire il match tra chi cerca lavoro e aziende. Siamo a fianco di organizzazioni sindacali per affrontare crisi e vertenze cercando di difendere sempre i livelli occupazionali. Ma fondamentale è anche investire su politiche attive con percorsi per tutte le fasce della popolazione. E l’accordo tra Confartigianato e Cisl rappresenta quind iun’opportunità positiva”.
Firenze, 16 ottobre 2019 - Far incontrare domanda e offerta di lavoro in maniera più diretta e quindi efficace attraverso un canale diretto di informazione e comunicazione fra le imprese e i sindacati. E' questa la motivazione che ha portato al patto di azione comune fra la Confartigianato di Firenze e l'Ust Cisl di Firenze e Prato che prevede, appunto, una comune azione che partendo da due esigenze diverse, quella di chi cerca personale e quella di chi cerca un lavoro, punta a farle incontrare nel modo più veloce possibile.
“E' una grande opportunità – spiega Alessandro Sorani,Presidente di Confartigianato Firenze – perché per la prima volta attorno allo stesso tavolo abbiamo messo, grazie alla Cisl, aziende e rappresentanti de i lavoratori che si pongono il comune obiettivo di rispondere a uno dei problemi principali di oggi e cioè la disoccupazione”.
“Per ilsindacato – dice Fabio Franchi, della Cisl di Firenze-Prato - è un cambio diparadigma: alla tradizionale gestione delle politiche passive, che restalegittima e doverosa, affianchiamo ora l’impegno per affrontare la sfida dellepolitiche attive.”
“Questa intesa produrrà una virtuosa sinergia – aggiunge Sorani– tra chi rappresenta le aziende e chi rappresenta i lavoratori, perché in pratica ogni qualvolta un nostro associato manifesterà la necessità di ricercadi personale comunicherà o alla Confartigiano o direttamente allo SportelloLavoro della Ust Cisl di Firenze e Prato le proprie necessità. E lo SportelloLavoro Ust Cisl di Firenze e Prato, una volta ricevute le informazioni,verificherà se, all’ interno del portale Sportello Lavoro, siano presenti candidati con i profili professionali ricercati e invierà questi nomi alla Confartigianato Imprese Firenze oppure direttamente all’azienda interessata”.
“Sarà nostro impegno – conclude Sorani – far conoscere questa nuova opportunità a tutti i nostri associati e presto avvieremo anche incontri specifici con la Cisl al fine non solo di conoscere quali profili siano disponibili ma anche quali esigenze hanno le nostre imprese in maniera tale ch e anche da parte della Cisl ci possa essere una comunicazione larga e diffusa di orientamento rivolta a chi è alla ricerca di una occupazione”.
“Da un anno – dice Franchi – abbiamo avviato lo sportello lavoro su Firenze e abbiamo già oltre 700 iscritti. In maniera completamente gratuita accompagniamo le persone nella ricerca del lavoro, aiutandole a migliorare la formazione e dotandole di tutte gli strumenti che possono essere utili nella transizione scuola-lavoro e lavoro-lavoro. Non possiamo garantire il posto di lavoro, ma assicuriamo una migliore occupabilità nel mercato del lavoro di oggi.”
“Accord icome questo -conclude Franchi – sono importanti perché è importante creare unarete tra i vari attori dell’economia del territorio. Né le associazioni di rappresentanza, né le istituzioni possono da sole sciogliere il nodo occupazionale: per vincere questa partita bisogna fare squadra.”
“Promuovere l’incontro tra domanda e offerta di lavoro – ha detto Andrea Vannucci,assessore comunale al Lavoro, che ha partecipato all’incontro - è un obiettivo per noi prioritario. È necessario favorire il match tra chi cerca lavoro e aziende. Siamo a fianco di organizzazioni sindacali per affrontare crisi e vertenze cercando di difendere sempre i livelli occupazionali. Ma fondamentale è anche investire su politiche attive con percorsi per tutte le fasce della popolazione. E l’accordo tra Confartigianato e Cisl rappresenta quind iun’opportunità positiva”.
Relazioni industriali, formazione, parita' di genere e sicurezza sui luoghi di lavoro
accordo quadro Confindustria – Cgil - Cisl – Uil Firenze
FIRENZE, 23 settembre ’19 – Formazione, sicurezza sul lavoro, premi di risultato e parità di genere: Confindustria, Cgil, Cisl e Uil Firenze hanno siglato un accordo con il “comune obbiettivo di proseguire nelle buone pratiche e nel costruttivo confronto che da sempre hanno caratterizzato le relazioni industriali del territorio”.
Lo scopo è quello di favorire l’applicazione territoriale degli accordi sottoscritti a livello nazionale, quale ad esempio il “patto per la fabbrica”, i premi di produttività, la formazione finanziata, la parità di genere e la sicurezza sul lavoro.
Per monitorare e promuovere ulteriormente le buone pratiche in essere sul territorio e consolidare i rapporti già in atto, è prevista la costituzione di un osservatorio territoriale, che attuerà anche azioni di divulgazione, di promozione e di approfondimento sui temi di comune interesse che l’intesa valorizza.
La sottoscrizione dell’accordo riconferma i fattivi rapporti, che hanno sempre contraddistinto, anche in sede aziendale, le relazioni fra Confindustria Firenze, Cgil Firenze, Cisl Firenze, Uil Firenze.care.
Lo scopo è quello di favorire l’applicazione territoriale degli accordi sottoscritti a livello nazionale, quale ad esempio il “patto per la fabbrica”, i premi di produttività, la formazione finanziata, la parità di genere e la sicurezza sul lavoro.
Per monitorare e promuovere ulteriormente le buone pratiche in essere sul territorio e consolidare i rapporti già in atto, è prevista la costituzione di un osservatorio territoriale, che attuerà anche azioni di divulgazione, di promozione e di approfondimento sui temi di comune interesse che l’intesa valorizza.
La sottoscrizione dell’accordo riconferma i fattivi rapporti, che hanno sempre contraddistinto, anche in sede aziendale, le relazioni fra Confindustria Firenze, Cgil Firenze, Cisl Firenze, Uil Firenze.care.
CALENZANO, PROTOCOLLO FRA AMMINISTRAZIONE E SINDACATI
rifiuti e autorizzazioni
la nazione 9 giugno 2019
LA cerimonia della discordia
protocollo firmato a Prato tra SDS cgil cisl uil Caritas, Consulta terzo settore, Comitato di partecipazione per la costituzione del TAVOLO DELLA RETE DI PROTEZIONE ED INCLUSIONE SOCIALE
Così Rossella Bugiani, Segretario Ust Cisl Firenze Prato: " è un ulteriore strumento che abbiamo messo in campo per andare incontro alle persone più in difficoltà e a rischio di povertà ed esclusione sociale.
Lavoreremo in rete con SDS, Caritas , soggetti del terzo settore, associazioni datoriali e istituti di ricerca e formazione per individuare persone che appartengono alla così detta "zona grigia" della povertà per intraprendere percorsi a loro dedicati che potranno prevedere interventi sulle politiche abitative, della salute, per l'inserimento lavorativo, l'istruzione e la formazione.
Per scaricare il protocollo, clicca QUI
Lavoreremo in rete con SDS, Caritas , soggetti del terzo settore, associazioni datoriali e istituti di ricerca e formazione per individuare persone che appartengono alla così detta "zona grigia" della povertà per intraprendere percorsi a loro dedicati che potranno prevedere interventi sulle politiche abitative, della salute, per l'inserimento lavorativo, l'istruzione e la formazione.
Per scaricare il protocollo, clicca QUI
Clausole sociali per tutelare l’occupazione, lotta al dumping contrattuale, sicurezza sul lavoro, legalita'.
il confronto come metodo:
comune di Firenze e Cgil-Cisl-Uil firmano due protocolli su appalti pubblici e relazioni industriali
Firenze, 24-5-2019 - Ieri a Palazzo Vecchio Paola Galgani (segretaria generale Cgil Firenze), Roberto Pistonina (segretario generale Cisl Firenze-Prato) e Paola Vecchiarino (coordinatrice Uil Firenze) hanno firmato col sindaco Dario Nardella due protocolli: il “Protocollo d’intesa in materia di appalti pubblici di lavoro, forniture e servizi” e un Protocollo sulle relazioni sindacali.
Il Protocollo sugli appalti (che fa seguito a quello sottoscritto nel 2018 con la Città metropolitana di Firenze, sulla scia del quale sono già stati firmati analoghi protocolli con diversi comuni dell’area) ha come obiettivo quello di tutelare il lavoro in appalto, migliorandone la qualità e la continuità nel tempo; alle aziende aggiudicatarie potrà essere chiesto di applicare i contratti collettivi nazionali di riferimento e di garantire la riassunzione del personale impiegato dall’appaltatore precedente nel caso di subentro. Una serie di clausole che vanno a tutela dei lavoratori, ma anche a garanzia di una qualità più alta del servizio stesso. Nel dettaglio, questi sono i punti fondanti:
- Incontri tra le parti preventivi alla presentazione dei bandi;
- Clausola sociale per la riassunzione dei lavoratori nel cambio di appalto;
- Applicazione negli appalti dei Contratti nazionali firmati dai sindacati più rappresentativi e strettamente attinenti alle lavorazioni dell'appalto (stop, dunque, al dumping contrattuale);
- Controllo dell'utilizzo di Partite Iva e distacchi nella catena degli appalti;
- Richiesta del Durc per congruità e inserimento della procedura “Cantiere trasparente” (rilevazione delle presenze sul cantiere) per monitorare la regolarità del lavoro nell'edilizia;
- Massima sorveglianza sulla legalità e nessun ribasso e alta priorità sulla sicurezza sui luoghi di lavoro (istituzione dell'Osservatorio paritetico tra sindacati e Comune per il controllo della legalità e il rispetto delle normative).
Il Protocollo sulle relazioni sindacali punta a consolidarle, definendo tra l’altro le procedure di concertazione, in modo che sulle principali scelte dell’amministrazione (anche quelle relative al bilancio) ci sia un confronto tra pubblica amministrazione e parti sociali. Sarà così possibile anche verificare, con chi ha un osservatorio privilegiato sulla comunità come le organizzazioni sindacali, gli impatti e l’efficacia delle misure messe in campo dalla pubblica amministrazione.
Ha commentato Galgani: “Questi accordi segnano un passo avanti nelle relazioni sindacali e nella lotta al lavoro povero e poco tutelato. Gli appalti non saranno più una occasione per abbassare i salari, ridurre le ore di lavoro e i diritti dei lavoratori, a vantaggio anche della qualità del servizio ai cittadini. Una parte innovativa, da sottolineare, è sui compensi a Partite Iva, liberi professionisti o collaboratori, che avranno un compenso non inferiore ai costi previsti per un lavoratore di stessa qualifica in relazione ai Contratti nazionali di riferimento. Inoltre, la parte pubblica si impegna a prevedere forme di tutela volte a salvaguardare il pagamento delle fatture in caso di mancato pagamento entro i termini previsti”.
“Sono due accordi importanti - ha aggiunto Pistonina - che da un lato valorizzano la concertazione e la possibilità di confrontarci e incidere sulle scelte importanti del comune, dall’altro ci fanno compiere un passo avanti per rendere il lavoro più giusto e più sicuro. Con il protocollo sugli appalti si danno risposte al bisogno di continuità di lavoro e di qualità delle opere e dei servizi; e si contrasta il dumping contrattuale che si è fatto strada sempre più nel sistema degli appalti, limitando oltretutto la possibilità.
Il Protocollo sugli appalti (che fa seguito a quello sottoscritto nel 2018 con la Città metropolitana di Firenze, sulla scia del quale sono già stati firmati analoghi protocolli con diversi comuni dell’area) ha come obiettivo quello di tutelare il lavoro in appalto, migliorandone la qualità e la continuità nel tempo; alle aziende aggiudicatarie potrà essere chiesto di applicare i contratti collettivi nazionali di riferimento e di garantire la riassunzione del personale impiegato dall’appaltatore precedente nel caso di subentro. Una serie di clausole che vanno a tutela dei lavoratori, ma anche a garanzia di una qualità più alta del servizio stesso. Nel dettaglio, questi sono i punti fondanti:
- Incontri tra le parti preventivi alla presentazione dei bandi;
- Clausola sociale per la riassunzione dei lavoratori nel cambio di appalto;
- Applicazione negli appalti dei Contratti nazionali firmati dai sindacati più rappresentativi e strettamente attinenti alle lavorazioni dell'appalto (stop, dunque, al dumping contrattuale);
- Controllo dell'utilizzo di Partite Iva e distacchi nella catena degli appalti;
- Richiesta del Durc per congruità e inserimento della procedura “Cantiere trasparente” (rilevazione delle presenze sul cantiere) per monitorare la regolarità del lavoro nell'edilizia;
- Massima sorveglianza sulla legalità e nessun ribasso e alta priorità sulla sicurezza sui luoghi di lavoro (istituzione dell'Osservatorio paritetico tra sindacati e Comune per il controllo della legalità e il rispetto delle normative).
Il Protocollo sulle relazioni sindacali punta a consolidarle, definendo tra l’altro le procedure di concertazione, in modo che sulle principali scelte dell’amministrazione (anche quelle relative al bilancio) ci sia un confronto tra pubblica amministrazione e parti sociali. Sarà così possibile anche verificare, con chi ha un osservatorio privilegiato sulla comunità come le organizzazioni sindacali, gli impatti e l’efficacia delle misure messe in campo dalla pubblica amministrazione.
Ha commentato Galgani: “Questi accordi segnano un passo avanti nelle relazioni sindacali e nella lotta al lavoro povero e poco tutelato. Gli appalti non saranno più una occasione per abbassare i salari, ridurre le ore di lavoro e i diritti dei lavoratori, a vantaggio anche della qualità del servizio ai cittadini. Una parte innovativa, da sottolineare, è sui compensi a Partite Iva, liberi professionisti o collaboratori, che avranno un compenso non inferiore ai costi previsti per un lavoratore di stessa qualifica in relazione ai Contratti nazionali di riferimento. Inoltre, la parte pubblica si impegna a prevedere forme di tutela volte a salvaguardare il pagamento delle fatture in caso di mancato pagamento entro i termini previsti”.
“Sono due accordi importanti - ha aggiunto Pistonina - che da un lato valorizzano la concertazione e la possibilità di confrontarci e incidere sulle scelte importanti del comune, dall’altro ci fanno compiere un passo avanti per rendere il lavoro più giusto e più sicuro. Con il protocollo sugli appalti si danno risposte al bisogno di continuità di lavoro e di qualità delle opere e dei servizi; e si contrasta il dumping contrattuale che si è fatto strada sempre più nel sistema degli appalti, limitando oltretutto la possibilità.
RIPARTIAMO DALLE NOSTRE CITTA'
IL MANIFESTO DEI SINDACATI PER FIRENZE
SALARIO MINIMO: SICURO CHE CONVIENE?
Clicca qui per modificare.
APPALTI E CLAUSOLE SOCIALI: SI AL PATTO COMUNI-SINDACATI
(IN)TOLLERANZA ZERO
Doveva essere vietata perché contraria alle norme e allo spirito della nostra Carta Costituzionale.
Saremo in tanti con le nostre bandiere alla alle 14.30 del 23 /03 in Piazza della Carceri a Prato alla manifestazione antifascista, pacifica, popolare. Sconcertati e molto preoccupati della decisione del comitato dell’ordine pubblico di Prato che non ha trovato nulla in contrario a che in città si svolga una manifestazione fascista nell’anniversario della fondazione dei fasci di combattimento , nonostante la forte contrarietà del sindaco della città e di una arco vastissimo di forze politiche e sociali. Doveva essere vietata perché contraria alle norme e allo spirito della nostra Carta Costituzionale. Prefetto e Questore con il loro nulla osta si assumono una grande responsabilità, alla loro responsabilità avrebbero dovuto pensare prima di appellarsi a quella di tutti gli altri. La responsabilità di Cgil Cisl Uil di certo non mancherà, saremo in tanti con le nostre bandiere alla alle 14.30 del 23 /03 in Piazza della Carceri a Prato alla manifestazione antifascista, pacifica, popolare perché tutti sappiano che fascisti, xenofobi, sovranisti, razzisti, violenti, non sono i benvenuti nella città di Prato e in Toscana. Cgil Cisl Uil Toscana |
ddl pillon, dall'incontro a san casciano all'accusa: 'pericolo per i diritti di donne e bambini'
edilizia: anche a prato diritti violati per risparmiare
firenze verde
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RISCATTO AGEVOLATO ANNI DI LAUREA
Per vedere dove si trova il Patronato Inas Cisl, clicca qui
manifestazione unitaria, 9 febbraio 2019 roma
SPORTELLO LAVORO, ECCO LE NOSTRE RISPOSTE CONTRO LA CRISI
LEGGI L'ARTICOLO DE LA NAZIONE, 4/2/19
Clicca qui per scaricare l'articolo
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prato, risposte carenti nella sanita'. serve subito un cambio di rotta
Di seguito l'articolo de Il Tirreno del 27/01/2019
LA BEFFA DEL BONUS RENZI
Decreto Salvini, Pistonina: “Coinvolgere l’intera Citta' Metropolitana con il modello del tavolo fiorentino”
“Ringrazio il sindaco per la sensibilità e l’appello che ci ha rivolto. Crediamo che il problema di cui stiamo discutendo stamani e questo tipo di approccio debba essere portato all’attenzione dell’intera Città Metropolitana.”
Lo ha detto il segretario generale della Cisl di Firenze-Prato, Roberto Pistonina, intervenendo al tavolo convocato dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, con i sindacati e le associazioni del terzo settore e del volontariato, per valutare come fronteggiare gli effetti del Decreto Salvini, che nella sola provincia di Firenze potrebbe gettare in mezzo a una strada 900 migranti finora accolti nei centri.
“Come organizzazioni sindacali – ha aggiunto Pistonina – siamo anche preoccupati e stiamo seguendo con attenzione la situazione dei lavoratori che operano nel settore sociale, che andranno incontro ad un futuro incerto come conseguenza di questo Decreto. Ci rendiamo al tempo stesso disponibili ad ascoltare gli appelli o le richieste di coinvolgimento che ci arriveranno dalle associazioni del terzo settore per facilitare l’inserimento lavorativo; su questo fronte ci adopereremo anche al fine di sensibilizzare le associazioni datoriali.”
Lo ha detto il segretario generale della Cisl di Firenze-Prato, Roberto Pistonina, intervenendo al tavolo convocato dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, con i sindacati e le associazioni del terzo settore e del volontariato, per valutare come fronteggiare gli effetti del Decreto Salvini, che nella sola provincia di Firenze potrebbe gettare in mezzo a una strada 900 migranti finora accolti nei centri.
“Come organizzazioni sindacali – ha aggiunto Pistonina – siamo anche preoccupati e stiamo seguendo con attenzione la situazione dei lavoratori che operano nel settore sociale, che andranno incontro ad un futuro incerto come conseguenza di questo Decreto. Ci rendiamo al tempo stesso disponibili ad ascoltare gli appelli o le richieste di coinvolgimento che ci arriveranno dalle associazioni del terzo settore per facilitare l’inserimento lavorativo; su questo fronte ci adopereremo anche al fine di sensibilizzare le associazioni datoriali.”
Legge di bilancio,
le prioritA' di Cgil, Cisl e Uil
Attivi unitari a Arezzo, Pontedera e Prato, Venerdì 30 Novembre
I segretari generali Dalida Angelini (Cgil), Riccardo Cerza (Cisl) e Annalisa Nocentini (Uil) erano rispettivamente ad Arezzo, Pontedera e Prato. Chiaro il messaggio al governo, questa manovra non ci convince, va cambiata. Intanto qualcosa sembra essersi mosso, il presidente del consiglio Giuseppe Conte vedrà i sindacati il prossimo 10 dicembre.
Firenze 30.11.2018.- Investire in sviluppo per creare lavoro; proteggere il lavoro (ammortizzatori sociali e politiche attive); non condoni agli evasori e no Flat tx, sì alla riduzione delle tasse ai lavoratori e ai pensonati; lotta all'evasione fiscale; un progetto di sviluppo per il Mezzogiorno che parta dal lavoro; pensioni, soluzioni per giovani, donne, gravosi e flessibilità in uscita; sanità, povertà e politiche sociali, garantire i diritti primari. Di questo centinaia di delegati, sindacalisti, lavoratrici e lavoratori hanno discusso, oggi, nei tre attivi unitari di Arezzo, Prato e Pontedera. Una risposta forte contro una legge di bilancio che delude le aspettative e che non affronta i problemi veri del paese.
Dall’attivo Unitario di Arezzo Dalida Angelini, segretaria generale regionale Cgil, si sofferma sugli spazi bianchi della legge di bilancio: "manca il tema del lavoro e degli investimenti, soprattutto quelli che sarebbero in grado di generare occupazione. Assistiamo al blocco delle grandi opere che sono fondamentali: bloccare i cantieri aperti vuol dire fare passi indietro. Sulla previdenza si continua a parlare di quota 100 e questo è un argomento al quale siamo interessati ma non si può pensare di farla diventare realtà con una decurtazione del 30% della pensione. Il reddito di cittadinanza non ha contorni chiari e se non ci saranno delucidazioni positive rischiamo di avere un 'reddito di sudditanza'"
E da Pontedera Riccardo Cerza, segretario generale Cisl Toscana, manda a dire al governo che “non si possono ignorare 12 milioni di lavoratori e pensionati e non si possono ignorare le richieste che fanno al governo per migliorare nel merito la legge di bilancio. Nel DEF non ci può essere solo assistenza, devono esserci soprattutto investimenti su infrastrutture e lavoro, per creare sviluppo, ricchezza e occupazione."
Era a Prato Annalisa Nocentini segretario generale Uil Toscana. “Da Pontedera, Prato e Arezzo è arrivato un chiaro messaggio da parte di Cgil Cisl e Uil”, dice soddisfatta dopo essersi informata sulla partecipazione agli altri due appuntamenti, “la manovra del governo, così come è stata concepita, non ci convince, va cambiata. Le priorità secondo noi sono altre e cioè, come indicato nella nostra piattaforma unitaria, lavoro, sviluppo e pensioni dignitose. Su questo chiediamo un confronto serio per dare risposte concrete ai cittadini e ai lavoratori”.
Intanto qualcosa sembra essersi mosso, il presidente del consiglio Giuseppe Conte vedrà i sindacati il prossimo 10 dicembre.
Firenze 30.11.2018.- Investire in sviluppo per creare lavoro; proteggere il lavoro (ammortizzatori sociali e politiche attive); non condoni agli evasori e no Flat tx, sì alla riduzione delle tasse ai lavoratori e ai pensonati; lotta all'evasione fiscale; un progetto di sviluppo per il Mezzogiorno che parta dal lavoro; pensioni, soluzioni per giovani, donne, gravosi e flessibilità in uscita; sanità, povertà e politiche sociali, garantire i diritti primari. Di questo centinaia di delegati, sindacalisti, lavoratrici e lavoratori hanno discusso, oggi, nei tre attivi unitari di Arezzo, Prato e Pontedera. Una risposta forte contro una legge di bilancio che delude le aspettative e che non affronta i problemi veri del paese.
Dall’attivo Unitario di Arezzo Dalida Angelini, segretaria generale regionale Cgil, si sofferma sugli spazi bianchi della legge di bilancio: "manca il tema del lavoro e degli investimenti, soprattutto quelli che sarebbero in grado di generare occupazione. Assistiamo al blocco delle grandi opere che sono fondamentali: bloccare i cantieri aperti vuol dire fare passi indietro. Sulla previdenza si continua a parlare di quota 100 e questo è un argomento al quale siamo interessati ma non si può pensare di farla diventare realtà con una decurtazione del 30% della pensione. Il reddito di cittadinanza non ha contorni chiari e se non ci saranno delucidazioni positive rischiamo di avere un 'reddito di sudditanza'"
E da Pontedera Riccardo Cerza, segretario generale Cisl Toscana, manda a dire al governo che “non si possono ignorare 12 milioni di lavoratori e pensionati e non si possono ignorare le richieste che fanno al governo per migliorare nel merito la legge di bilancio. Nel DEF non ci può essere solo assistenza, devono esserci soprattutto investimenti su infrastrutture e lavoro, per creare sviluppo, ricchezza e occupazione."
Era a Prato Annalisa Nocentini segretario generale Uil Toscana. “Da Pontedera, Prato e Arezzo è arrivato un chiaro messaggio da parte di Cgil Cisl e Uil”, dice soddisfatta dopo essersi informata sulla partecipazione agli altri due appuntamenti, “la manovra del governo, così come è stata concepita, non ci convince, va cambiata. Le priorità secondo noi sono altre e cioè, come indicato nella nostra piattaforma unitaria, lavoro, sviluppo e pensioni dignitose. Su questo chiediamo un confronto serio per dare risposte concrete ai cittadini e ai lavoratori”.
Intanto qualcosa sembra essersi mosso, il presidente del consiglio Giuseppe Conte vedrà i sindacati il prossimo 10 dicembre.
Vertenza ciclofattorini Foodora-Glovo (Firenze), riunito il Tavolo di crisi in Regione. Cgil e Cisl: “Il tempo stringe, va trovata una soluzione, i biker vanno riassunti”
Firenze, 20-11-2018 - “Il tempo stringe, è adesso che bisogna trovare una soluzione e portare le aziende a una trattativa. Per noi l’obiettivo è lo stesso: i ciclofattorini, che hanno subito un trattamento grave e inaccettabile, devono essere riassunti alle stesse condizioni e occorre regolamentare il settore per garantire a tutti diritti e tutele. Terremo alto il livello di attenzione”: così Ilaria Lani di Nidil Cgil e Silvia Casini di Felsa Cisl, al termine del Tavolo sulla vertenza Foodora-Glovo che si è riunito oggi pomeriggio in Regione alla presenza del consigliere del Presidente sul lavoro Gianfranco Simoncini e di un esponente dell’assessorato al lavoro del Comune di Firenze. La Regione si è impegnata a convocare le aziende interessate e a sollecitare sulla vertenza il Ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico, anche alla luce del tavolo che su questo settore si è insediato con le organizzazioni di rappresentanza. La vertenza fiorentina Foodora-Glovo, sempre questo pomeriggio, è stata oggetto anche di una discussione nella Commissione lavoro del Consiglio comunale di Firenze, che ha avuto in audizione lavoratori e rappresentanti sindacali.
LA VICENDA
A Firenze sono circa 200 i ciclofattorini di Foodora che resteranno senza lavoro dal 1° dicembre, quando scadrà il loro contratto (un Co.co.co): con l’annunciata vendita di Foodora a Glovo, è infatti trapelata la volontà di Glovo di non voler dare continuità ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa instaurati da Foodora con quasi 2mila rider in tutta Italia. Per continuare a lavorare, se vorranno, potranno solo partecipare alle selezioni di Glovo, senza nessuna garanzia di continuità occupazionale, e sperare di vincerle all’interno di una gara con nuovi sistemi di ranking. Qualora fossero scelti da Glovo, vedrebbero in ogni caso peggiorare le proprie condizioni di lavoro, in quanto non avrebbero un [ http://Co.co.co ]Co.co.co ma una collaborazione occasionale pagata a cottimo.
LA VICENDA
A Firenze sono circa 200 i ciclofattorini di Foodora che resteranno senza lavoro dal 1° dicembre, quando scadrà il loro contratto (un Co.co.co): con l’annunciata vendita di Foodora a Glovo, è infatti trapelata la volontà di Glovo di non voler dare continuità ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa instaurati da Foodora con quasi 2mila rider in tutta Italia. Per continuare a lavorare, se vorranno, potranno solo partecipare alle selezioni di Glovo, senza nessuna garanzia di continuità occupazionale, e sperare di vincerle all’interno di una gara con nuovi sistemi di ranking. Qualora fossero scelti da Glovo, vedrebbero in ogni caso peggiorare le proprie condizioni di lavoro, in quanto non avrebbero un [ http://Co.co.co ]Co.co.co ma una collaborazione occasionale pagata a cottimo.
A Jobbando anche lo ‘Sportello Lavoro’
Confermata la collaborazione con l’evento che punta a far incontrare domanda e offerta di lavoro. Domani pomeriggio (ore 15.00) la presenza di Annamaria Furlan ad un dibattito sui temi del lavoro.
Ci sarà anche il nuovo ‘Sportello Lavoro’ Cisl quest’anno a Jobbando, in programma domani (giovedì 25) e venerdì 26 Ottobre all’Obihall di Firenze.
Lo ‘Sportello Lavoro’ è nato a Firenze il 20 giugno scorso, per iniziativa della Cisl Firenze-Prato e della Felsa Toscana, la categoria Cisl dei lavoratori atipici, autonomi e somministrati. Si tratta di uno strumento che punta a favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e vuole aiutare ad orientarsi i giovani che si affacciano per la prima volta nel mondo del lavoro, ma anche i tanti, senza limiti di età, che un lavoro l’hanno perso.
“Uno strumento che in prospettiva può diventare ancora più importante e attuale, alla luce dei cambiamenti annunciati dal governo, con l’introduzione del reddito di cittadinanza e del ruolo che dovranno avere i nuovi centri per l’impiego” dice Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato. “Ci sono tanti giovani che si affacciano per la prima volta sul mercato del lavoro e sono disorientati, ma anche 50enni che si ritrovano senza lavoro e non sanno come muoversi, perché oggi è cambiato anche il modo in cui si cerca lavoro. In una situazione così il sindacato non può restare passivo o chiamarsi fuori. Tocca a noi offrire a queste persone gli strumenti oggi indispensabili. Dobbiamo passare dalle politiche passive alle politiche attive del lavoro. Per questo abbiamo lanciato lo ‘Sportello Lavoro’ e per questo partecipiamo ogni anno a Jobbando.”
All’appuntamento dell’Obihall la Cisl sarà protagonista anche con la sua segretaria generale nazionale Annamaria Furlan, che parteciperà domani pomeriggio (giovedì 24) a partire dalle ore 15, ad un dibattito sui temi del lavoro.
Firenze, 24 Ottobre
Lo ‘Sportello Lavoro’ è nato a Firenze il 20 giugno scorso, per iniziativa della Cisl Firenze-Prato e della Felsa Toscana, la categoria Cisl dei lavoratori atipici, autonomi e somministrati. Si tratta di uno strumento che punta a favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e vuole aiutare ad orientarsi i giovani che si affacciano per la prima volta nel mondo del lavoro, ma anche i tanti, senza limiti di età, che un lavoro l’hanno perso.
“Uno strumento che in prospettiva può diventare ancora più importante e attuale, alla luce dei cambiamenti annunciati dal governo, con l’introduzione del reddito di cittadinanza e del ruolo che dovranno avere i nuovi centri per l’impiego” dice Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato. “Ci sono tanti giovani che si affacciano per la prima volta sul mercato del lavoro e sono disorientati, ma anche 50enni che si ritrovano senza lavoro e non sanno come muoversi, perché oggi è cambiato anche il modo in cui si cerca lavoro. In una situazione così il sindacato non può restare passivo o chiamarsi fuori. Tocca a noi offrire a queste persone gli strumenti oggi indispensabili. Dobbiamo passare dalle politiche passive alle politiche attive del lavoro. Per questo abbiamo lanciato lo ‘Sportello Lavoro’ e per questo partecipiamo ogni anno a Jobbando.”
All’appuntamento dell’Obihall la Cisl sarà protagonista anche con la sua segretaria generale nazionale Annamaria Furlan, che parteciperà domani pomeriggio (giovedì 24) a partire dalle ore 15, ad un dibattito sui temi del lavoro.
Firenze, 24 Ottobre
al lavoro in sicurezza, un impegno per la citta'
MERCOLEDI' 26 SETTEMBRE 2018, PALAZZO VECCHIO
ORE 9.00 Cerimonia Arengario Piazza della Signoria
ORE 9.30 INIZIO LAVORI Paola Vecchiarino, Segretaria Regionale Uil Toscana
RELAZIONE Paola Galgani, Segretaria Generale CGIL Firenze
INTERVENTI
Renzo Berti, Direttore PISLL Firenze
Lorenzo Leoncini, Direttore Inps Firenze
Riccardo Sabatini, CNA Firenze
Paola Fabbrini, Confindustria Firenze
Luca Bartolesi, Confesercenti Firenze
TESTIMONIANZA
Federico Gianassi, Ass. Lavoro e Sicurezza Comune di Firenze
Dario Nardella, Sindaco di Firenze
ORE 12.00 CONCLUSIONI Roberto Pistonina, Segretario Generale Cisl Firenze Prato
ORE 9.30 INIZIO LAVORI Paola Vecchiarino, Segretaria Regionale Uil Toscana
RELAZIONE Paola Galgani, Segretaria Generale CGIL Firenze
INTERVENTI
Renzo Berti, Direttore PISLL Firenze
Lorenzo Leoncini, Direttore Inps Firenze
Riccardo Sabatini, CNA Firenze
Paola Fabbrini, Confindustria Firenze
Luca Bartolesi, Confesercenti Firenze
TESTIMONIANZA
Federico Gianassi, Ass. Lavoro e Sicurezza Comune di Firenze
Dario Nardella, Sindaco di Firenze
ORE 12.00 CONCLUSIONI Roberto Pistonina, Segretario Generale Cisl Firenze Prato
Siglato il Patto Territoriale Dell’ Empolese Valdelsa
EMPOLI, 18 luglio ’18 – Un territorio per essere “accogliente” per le imprese deve investire su: Infrastrutture materiali e digitali; Adeguate Governance e Politiche di Territorio; Sicurezza nei luoghi di lavoro; Legalità e contrasto allo sfruttamento;Formazione e Sviluppo di un nuovo sistema scolastico; Ambiente Sostenibile e Economia Circolare.
Sono queste, infatti, le azioni prioritarie individuate dal “Patto Territoriale dell’Empolese Valdelsa”, firmato oggi da Michele Pezza, presidente Sezione Territoriale Empolese Valdelsa di Confindustria Firenze; Paolo Aglietti, coordinatore Cgil Empolese; Fabio Franchi , segretario generale aggiunto Cisl Firenze Prato; Arturo Papini , Segretario Organizzativo Uil Toscana.
Il Patto, si legge nel documento, “ha lo scopo di costruire un quadro di impegni condiviso per la definizione e la realizzazione di azioni finalizzate a promuovere e coordinare lo sviluppo economico del territorio metropolitano con l'obiettivo della piena e buona occupazione e del mantenimento delle aziende sul territorio”.
In concreto, quindi, il Patto sottoscritto dalla Sezione Empolese Valdelsa di Confindustria Firenze e le associazioni sindacali CGIL, CISL e UIL, vuole definire “un piano di lavoro condiviso, fatto di specifiche azioni e attività, seguendo quattro direttrici prioritarie”:
- Sviluppo del territorio: attrarre e difendere gli investimenti;
- L’Economia che si muove: infrastrutture materiali e immateriali per lo sviluppo;
- Un territorio semplice: dal Circondario all’Unione di Comuni;
- Industria turistica, culturale e tecnologica: più internazionalizzazione dell’Empolese Valdelsa
Fra le azioni individuate come prioritarie:
- Infrastrutture: Collegamenti più rapidi e garantiti con l’esterno.
- Governance di territorio: Un assetto istituzionale finalmente adeguato alle esigenze di un territorio contemporaneo, non fossilizzato sui campanili.
- Politiche del territorio: Scelte adeguate ad un territorio che competa alla pari con le altre aree e realtà industriali europee, con un posizionamento competitivo forte sia in tema di industria, sia in tema di cultura e di turismo.
- Attrazione di nuovi investimenti sul territorio e capacità di trattenerli.
- Progettazioni e realizzazioni di qualità, perché si interviene su un contesto prezioso.
- Buona occupazione e lavoro stabile, anche con una grande attenzione ai temi della sicurezza sul lavoro.
Il Patto nasce dalla consapevolezza che il “grande patrimonio industriale presente nell’Empolese Valdelsa deve essere salvaguardato e valorizzato perché l’economia del territorio possa continuare a crescere in maniera sostenuta e duratura”.
“ L'Area Fiorentina – si legge nella premessa al Patto - rappresenta il quinto polo manifatturiero italiano caratterizzato da una forte multisettorialità, diventando nel tempo un potente attrattore turistico. L'Empolese Valdelsa, inserito nella Città Metropolitana, costituisce uno dei poli decisivi di questa economia. Nell' Empolese Valdelsa si trovano circa 1/4 delle aziende manifatturiere e quasi 1/5 del totale delle aziende della città metropolitana.
Nel territorio sono presenti circa 5.800 imprese industriali che occupano circa 31.000 dipendenti, appartenenti a diversi settori merceologici: dall’agroalimentare al settore chimico e delle materie plastiche, dal metalmeccanico alle nuove tecnologie digitali senza dimenticare il comporto storico della filiera della moda che negli ultimi anni si è maggiormente rafforzato rendendo l’Empolese Valdelsa territorio di cerniera tra la zona del Cuoio (Santa Croce, Ponte a Egola, etc…) e l’area della pelletteria di Scandicci”.
Sono queste, infatti, le azioni prioritarie individuate dal “Patto Territoriale dell’Empolese Valdelsa”, firmato oggi da Michele Pezza, presidente Sezione Territoriale Empolese Valdelsa di Confindustria Firenze; Paolo Aglietti, coordinatore Cgil Empolese; Fabio Franchi , segretario generale aggiunto Cisl Firenze Prato; Arturo Papini , Segretario Organizzativo Uil Toscana.
Il Patto, si legge nel documento, “ha lo scopo di costruire un quadro di impegni condiviso per la definizione e la realizzazione di azioni finalizzate a promuovere e coordinare lo sviluppo economico del territorio metropolitano con l'obiettivo della piena e buona occupazione e del mantenimento delle aziende sul territorio”.
In concreto, quindi, il Patto sottoscritto dalla Sezione Empolese Valdelsa di Confindustria Firenze e le associazioni sindacali CGIL, CISL e UIL, vuole definire “un piano di lavoro condiviso, fatto di specifiche azioni e attività, seguendo quattro direttrici prioritarie”:
- Sviluppo del territorio: attrarre e difendere gli investimenti;
- L’Economia che si muove: infrastrutture materiali e immateriali per lo sviluppo;
- Un territorio semplice: dal Circondario all’Unione di Comuni;
- Industria turistica, culturale e tecnologica: più internazionalizzazione dell’Empolese Valdelsa
Fra le azioni individuate come prioritarie:
- Infrastrutture: Collegamenti più rapidi e garantiti con l’esterno.
- Governance di territorio: Un assetto istituzionale finalmente adeguato alle esigenze di un territorio contemporaneo, non fossilizzato sui campanili.
- Politiche del territorio: Scelte adeguate ad un territorio che competa alla pari con le altre aree e realtà industriali europee, con un posizionamento competitivo forte sia in tema di industria, sia in tema di cultura e di turismo.
- Attrazione di nuovi investimenti sul territorio e capacità di trattenerli.
- Progettazioni e realizzazioni di qualità, perché si interviene su un contesto prezioso.
- Buona occupazione e lavoro stabile, anche con una grande attenzione ai temi della sicurezza sul lavoro.
Il Patto nasce dalla consapevolezza che il “grande patrimonio industriale presente nell’Empolese Valdelsa deve essere salvaguardato e valorizzato perché l’economia del territorio possa continuare a crescere in maniera sostenuta e duratura”.
“ L'Area Fiorentina – si legge nella premessa al Patto - rappresenta il quinto polo manifatturiero italiano caratterizzato da una forte multisettorialità, diventando nel tempo un potente attrattore turistico. L'Empolese Valdelsa, inserito nella Città Metropolitana, costituisce uno dei poli decisivi di questa economia. Nell' Empolese Valdelsa si trovano circa 1/4 delle aziende manifatturiere e quasi 1/5 del totale delle aziende della città metropolitana.
Nel territorio sono presenti circa 5.800 imprese industriali che occupano circa 31.000 dipendenti, appartenenti a diversi settori merceologici: dall’agroalimentare al settore chimico e delle materie plastiche, dal metalmeccanico alle nuove tecnologie digitali senza dimenticare il comporto storico della filiera della moda che negli ultimi anni si è maggiormente rafforzato rendendo l’Empolese Valdelsa territorio di cerniera tra la zona del Cuoio (Santa Croce, Ponte a Egola, etc…) e l’area della pelletteria di Scandicci”.
caso bekaert: incontro del 5 luglio 2018
"non ho mai visto un atteggiamento cosi' arrogante da parte di un’azienda, alla presenza dei lavoratori, delle organizzazioni sindacali, degli enti locali e dello stesso Stato italiano."
[se vuoi seguire l'intera vicenda bekaert clicca qui]
"In trent’anni di attività sindacale non ho mai visto un atteggiamento così arrogante da parte di un’azienda, alla presenza dei lavoratori, delle organizzazioni sindacali, degli enti locali e dello stesso Stato italiano, rappresentato a quel tavolo dal ministro."
Così il segretario generale della Cisl Toscana, Riccardo Cerza, al termine dell'incontro oggi pomeriggio al Mise sulla vicenda Bekaert.
"L’azienda - ha detto Cerza - non è disponibile a sospendere la procedura, ha detto che per loro si può trattare, ma entro 75 giorni, ben sapendo che 14 se ne sono già andati. Non ha voluto prendere in considerazione alternative, pur con la disponibilità del ministro di mettere a disposizione tutti gli ammortizzatori possibili e con la nostra disponibilità di cercare una soluzione con l’azienda."
"La posizione del governo - secondo Cerza - è stata esemplare. Ha detto chiaramente che in Italia c’è un’etica del lavoro e che una multinazionale non può solo prendere. Ha ribadito che questo atteggiamento da parte loro non viene certo preso bene dallo Stato, che lo porterà a conoscenza degli altri partner europei e che questa cosa non si fermerà in Italia.
Così il segretario generale della Cisl Toscana, Riccardo Cerza, al termine dell'incontro oggi pomeriggio al Mise sulla vicenda Bekaert.
"L’azienda - ha detto Cerza - non è disponibile a sospendere la procedura, ha detto che per loro si può trattare, ma entro 75 giorni, ben sapendo che 14 se ne sono già andati. Non ha voluto prendere in considerazione alternative, pur con la disponibilità del ministro di mettere a disposizione tutti gli ammortizzatori possibili e con la nostra disponibilità di cercare una soluzione con l’azienda."
"La posizione del governo - secondo Cerza - è stata esemplare. Ha detto chiaramente che in Italia c’è un’etica del lavoro e che una multinazionale non può solo prendere. Ha ribadito che questo atteggiamento da parte loro non viene certo preso bene dallo Stato, che lo porterà a conoscenza degli altri partner europei e che questa cosa non si fermerà in Italia.
CONTRO LA PRECARIETA'
Bekaert, Cisl e Fim: “Molto scontenti dall’incontro di stamani.”
“L’assenza dell’azienda grande mancanza di rispetto per i lavoratori.
Alla prossima convocazione sia presente anche il ministro Di Maio; non si puo' sottovalutare una vicenda cosi' importante per il Valdarno.”
“Siamo molto scontenti dell’esito dell’incontro di stamani.
L’azienda non si è presentata e ieri al ministero ha ribadito una linea di totale chiusura,
confermando una grave mancanza di rispetto verso i lavoratori e verso lo stesso governo italiano.”
E’ il commento di Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato e Alessandro Beccastrini, segretario Fim-Cisl Toscana, dopo l’incontro di questa mattina al ministero dello Sviluppo economico, a Roma sulla vertenza Bekaert, la multinazionale belga che venerdi scorso ha annunciato la chiusura entro 75 giorni dello stabilimento di Figline Valdarno (Fi) e il licenziamento di tutti i 318 dipendenti.
“I funzionari del ministero – continuano Franchi e Beccastrini - che ci hanno ricevuto oggi hanno annunciato che riconvocheranno le parti per la prossima settimana: ci aspettiamo che a quel tavolo ci siano anche i vertici politici del ministero, il ministro e il viceministro.
Devono essere loro ad occuparsi in prima persona di una vicenda come questa che è troppo importante per la comunità valdarnese per essere sottovalutata.”
L’azienda non si è presentata e ieri al ministero ha ribadito una linea di totale chiusura,
confermando una grave mancanza di rispetto verso i lavoratori e verso lo stesso governo italiano.”
E’ il commento di Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato e Alessandro Beccastrini, segretario Fim-Cisl Toscana, dopo l’incontro di questa mattina al ministero dello Sviluppo economico, a Roma sulla vertenza Bekaert, la multinazionale belga che venerdi scorso ha annunciato la chiusura entro 75 giorni dello stabilimento di Figline Valdarno (Fi) e il licenziamento di tutti i 318 dipendenti.
“I funzionari del ministero – continuano Franchi e Beccastrini - che ci hanno ricevuto oggi hanno annunciato che riconvocheranno le parti per la prossima settimana: ci aspettiamo che a quel tavolo ci siano anche i vertici politici del ministero, il ministro e il viceministro.
Devono essere loro ad occuparsi in prima persona di una vicenda come questa che è troppo importante per la comunità valdarnese per essere sottovalutata.”
Chiusura Bekaert: "annuncio scioccante e irresponsabile"
Lunedi giA' fissato un incontro con Rossi, si lavora per incontrare Di Maio. E intanto i lavoratori decidono l’occupazione dello stabilimento.
“Quello di Bekaert è un annuncio scioccante, un atto vile nelle modalità e irresponsabile per le conseguenze drammatiche nei confronti di 320 famiglie dello stabilimento di Figline Valdarno.”
Così Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato e Alessandro Beccastrini, segretario Fim-Cisl Firenze-Prato, commentano l’annuncio da parte della multinazione belga di voler chiudere lo stabilimento di Figline Valdarno (Fi), mentre i lavoratori, riuniti in assemblea stanno decidendo l’occupazione dello stabilimento.
“Questa azienda ha fatto shopping in Italia, appropriandosi di tecnologie e professionalità italiane ed oggi abbandona il nostro Paese e i suoi lavoratori con questa modalità ingiustificabile: alle 7,30 di stamani, un’ora prima dell’incontro fissato con i sindacati, ha preannunciato la sua decisione alle istituzioni. Un comportamento che rappresenta un ulteriore affronto a chi vive il dramma della perdita del lavoro.”
“L’unico modo per indurre Bekaert a ritirare questa scellerata decisione è la mobilitazione di tutte le forze coinvolte, istituzionali e sociali, a cominciare dal Governo. Lunedì mattina saremo in Regione dal presidente Rossi e sono in corso contatti con il ministero dello Sviluppo economico per un incontro lunedi pomeriggio. Chiederemo al ministro Di Maio di attivarsi per difendere i posti di lavoro, ma anche la tecnologia storica dello steel-cord ex Pirelli. E chiediamo alla stessa Pirelli di intervenire a tutela dei propri prodotti.”
Così Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato e Alessandro Beccastrini, segretario Fim-Cisl Firenze-Prato, commentano l’annuncio da parte della multinazione belga di voler chiudere lo stabilimento di Figline Valdarno (Fi), mentre i lavoratori, riuniti in assemblea stanno decidendo l’occupazione dello stabilimento.
“Questa azienda ha fatto shopping in Italia, appropriandosi di tecnologie e professionalità italiane ed oggi abbandona il nostro Paese e i suoi lavoratori con questa modalità ingiustificabile: alle 7,30 di stamani, un’ora prima dell’incontro fissato con i sindacati, ha preannunciato la sua decisione alle istituzioni. Un comportamento che rappresenta un ulteriore affronto a chi vive il dramma della perdita del lavoro.”
“L’unico modo per indurre Bekaert a ritirare questa scellerata decisione è la mobilitazione di tutte le forze coinvolte, istituzionali e sociali, a cominciare dal Governo. Lunedì mattina saremo in Regione dal presidente Rossi e sono in corso contatti con il ministero dello Sviluppo economico per un incontro lunedi pomeriggio. Chiederemo al ministro Di Maio di attivarsi per difendere i posti di lavoro, ma anche la tecnologia storica dello steel-cord ex Pirelli. E chiediamo alla stessa Pirelli di intervenire a tutela dei propri prodotti.”
La Cisl Firenze-Prato aderisce all’appello contro il rischio razzismo di Rossi e Nardella
La Cisl Firenze-Prato aderisce all’appello contro il rischio razzismo lanciato dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e dal sindaco di Firenze Dario Nardella.
“Abbiamo deciso – dice il segretario generale Roberto Pistonina - di rispondere all’appello lanciato dal Governatore e dal Sindaco a istituzioni, partiti e forze sociali a mobiliarsi in difesa della democrazia e dei diritti umani perché non si può confondere la sacrosanta esigenza di legalità, sicurezza e rispetto delle regole con iniziative che evocano spettri che vogliamo lasciare chiusi negli armadi della storia. Tutti noi, ed a maggior ragione chi ha responsabilità istituzionali, dobbiamo stare molto attenti ai messaggi che mandiamo alla società su questo delicato fronte.”
La Cisl Firenze-Prato ha anche lanciato sul suo sito e sui social una campagna di comunicazione sociale, basata su un’immagine e uno slogan: tre bicchieri di vino, bianco, rosso e rosè, con scritto “Gli unici colori che è meglio non mischiare”.
“Abbiamo deciso – dice il segretario generale Roberto Pistonina - di rispondere all’appello lanciato dal Governatore e dal Sindaco a istituzioni, partiti e forze sociali a mobiliarsi in difesa della democrazia e dei diritti umani perché non si può confondere la sacrosanta esigenza di legalità, sicurezza e rispetto delle regole con iniziative che evocano spettri che vogliamo lasciare chiusi negli armadi della storia. Tutti noi, ed a maggior ragione chi ha responsabilità istituzionali, dobbiamo stare molto attenti ai messaggi che mandiamo alla società su questo delicato fronte.”
La Cisl Firenze-Prato ha anche lanciato sul suo sito e sui social una campagna di comunicazione sociale, basata su un’immagine e uno slogan: tre bicchieri di vino, bianco, rosso e rosè, con scritto “Gli unici colori che è meglio non mischiare”.
Nasce a Firenze lo ‘Sportello lavoro’ Cisl
“Il sindacato non puo' restare passivo, tocca a noi offrire a chi cerca lavoro gli strumenti oggi indispensabili.”
Uno sportello che favorisca l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, per aiutare ad orientarsi i giovani che si affacciano per la prima volta nel mondo del lavoro, ma anche i tanti, senza limiti di età, che un lavoro l’hanno perso. E’ il nuovo servizio che nasce a Firenze per iniziativa della Cisl Firenze-Prato e della Felsa Toscana, la categoria Cisl dei lavoratori atipici, autonomi e somministrati.
L’attività dello sportello è stata presentata stamani a Firenze durante una mattinata a cui hanno preso parte esperti del mercato del lavoro e sindacalisti e durante la quale è stata anche formalmente sottoscritta dal segretario generale Cisl di Firenze e Prato Roberto Pistonina e dal presidente della Camera di Commercio di Firenze Leonardo Bassilichi, la convenzione che servirà a consentire l’incrocio tra le professionalità ricercate dalle aziende fiorentine attraverso il sistema informativo Excelsior con quelle presenti nella banca dati Cisl.
“Ci sono tanti giovani che si affacciano per la prima volta sul mercato del lavoro e sono disorientati, ma anche 50enni che si ritrovano senza lavoro e non sanno come muoversi, perché oggi è cambiato anche il modo in cui si cerca lavoro” dicono Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato e Erika Caparrini, segretaria Felsa Toscana. “In una situazione così il sindacato non può restare passivo o chiamarsi fuori. Tocca a noi offrire a queste persone gli strumenti oggi indispensabili. Dobbiamo passare dalle politiche passive alle politiche attive del lavoro.”
“Vincere la sfida, anche con tecniche innovative, dell’incontro fra domanda e offerta di lavoro, è una grande opportunità per far ripartire il Paese in modo duraturo. E’ inconcepibile vedere tanti, troppi disoccupati e allo stesso tempo imprenditori che non riescono a trovare i profili utili alle loro imprese. Il nostro sistema che monitora i fabbisogni lavorativi Excelsior, la convenzione con CISL e il nuovo Sportello lavoro vanno proprio in questa direzione. Auguriamo a questo progetto un grande successo e la possibilità di essere replicato sempre più su vasta scala”, ha commentato Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di Commercio di Firenze.
Ma come funziona? Chi cerca lavoro può rivolgersi allo ‘Sportello lavoro’ Cisl, trovando una rete di soggetti che lo aiuteranno concretamente con consulenza, orientamento, anche per adempimenti telematici, profilazione e compilazione di un efficace curriculum.
CLICCAMI PER SAPERNE DI PIU'
Le agenzie per il lavoro GI Group e Umana, che hanno già sottoscritto a livello nazionale con Cisl accordi specifici, forniranno periodicamente alla Cisl le opportunità di lavoro; il sindacato incrocerà i profili ricercati dalle aziende con quelli presenti nella propria banca dati e li segnalerà (in forma anonima) alle agenzie convenzionate, alle quali spetterà mettere in contatto i soggetti e facilitare il rapporto di lavoro.
Parallelamente a questo si svilupperà uno scambio di informazioni con la Camera di Commercio per far conoscere alle aziende fiorentine i profili professionali presenti nella banca dati Cisl.
A chi cerca lavoro lo ‘sportello Cisl’ proporrà inoltre, in base alle competenze di ciascuno e alle richieste del mercato, specifici percorsi formativi.
Ci saranno poi dei ‘job club’ in cui, chi lo vorrà, potrà condividere le proprie esperienze e i propri tentativi con altre persone in cerca di lavoro, seguito e aiutato da un tutor in grado di offrire suggerimenti e stimolo psicologico e motivazionale.
Esperienze di questo tipo sono già partite in Lombardia e in alcune regioni del Nord-Italia, quello di Firenze è il primo sportello in Toscana. Si pensa ora di estendere la rete, firmando altre convenzioni con associazioni datoriali e agenzie per il lavoro a livello territoriale e prossimamente di aprire uno sportello anche a Prato. All’incontro di questa mattina ha assistito anche il presidente di Confindustria Firenze, Luigi Salvadori.
I lavori sono stati conclusi dal segretario generale aggiunto della Cisl nazionale, Luigi Sbarra: “Questo è un progetto – ha detto - sul quale abbiamo lavorato da tempo e nel quale la Cisl di Firenze ha creduto. Stiamo realizzando sinergie per creare in maniera concreta nuove e maggiori opportunità di incrociare domanda e offerta di lavoro. Noi dobbiamo stare molto, molto vicini ai giovani che non hanno alcun riferimento e l’azione del sindacato, come la Cisl dice da anni, non si può limitare all’esercizio della tutela e rappresentanza per chi ha un lavoro, ma dobbiamo aprire, spalancare le porte delle nostre sedi per chi è in cerca disperata di un’occupazione. Il sindacato, la Cisl di Firenze in questo caso, vuole fare da apripista verso questa nuova prospettiva, anche per rafforzare la capacità di rappresentanza.”
L’attività dello sportello è stata presentata stamani a Firenze durante una mattinata a cui hanno preso parte esperti del mercato del lavoro e sindacalisti e durante la quale è stata anche formalmente sottoscritta dal segretario generale Cisl di Firenze e Prato Roberto Pistonina e dal presidente della Camera di Commercio di Firenze Leonardo Bassilichi, la convenzione che servirà a consentire l’incrocio tra le professionalità ricercate dalle aziende fiorentine attraverso il sistema informativo Excelsior con quelle presenti nella banca dati Cisl.
“Ci sono tanti giovani che si affacciano per la prima volta sul mercato del lavoro e sono disorientati, ma anche 50enni che si ritrovano senza lavoro e non sanno come muoversi, perché oggi è cambiato anche il modo in cui si cerca lavoro” dicono Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato e Erika Caparrini, segretaria Felsa Toscana. “In una situazione così il sindacato non può restare passivo o chiamarsi fuori. Tocca a noi offrire a queste persone gli strumenti oggi indispensabili. Dobbiamo passare dalle politiche passive alle politiche attive del lavoro.”
“Vincere la sfida, anche con tecniche innovative, dell’incontro fra domanda e offerta di lavoro, è una grande opportunità per far ripartire il Paese in modo duraturo. E’ inconcepibile vedere tanti, troppi disoccupati e allo stesso tempo imprenditori che non riescono a trovare i profili utili alle loro imprese. Il nostro sistema che monitora i fabbisogni lavorativi Excelsior, la convenzione con CISL e il nuovo Sportello lavoro vanno proprio in questa direzione. Auguriamo a questo progetto un grande successo e la possibilità di essere replicato sempre più su vasta scala”, ha commentato Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di Commercio di Firenze.
Ma come funziona? Chi cerca lavoro può rivolgersi allo ‘Sportello lavoro’ Cisl, trovando una rete di soggetti che lo aiuteranno concretamente con consulenza, orientamento, anche per adempimenti telematici, profilazione e compilazione di un efficace curriculum.
CLICCAMI PER SAPERNE DI PIU'
Le agenzie per il lavoro GI Group e Umana, che hanno già sottoscritto a livello nazionale con Cisl accordi specifici, forniranno periodicamente alla Cisl le opportunità di lavoro; il sindacato incrocerà i profili ricercati dalle aziende con quelli presenti nella propria banca dati e li segnalerà (in forma anonima) alle agenzie convenzionate, alle quali spetterà mettere in contatto i soggetti e facilitare il rapporto di lavoro.
Parallelamente a questo si svilupperà uno scambio di informazioni con la Camera di Commercio per far conoscere alle aziende fiorentine i profili professionali presenti nella banca dati Cisl.
A chi cerca lavoro lo ‘sportello Cisl’ proporrà inoltre, in base alle competenze di ciascuno e alle richieste del mercato, specifici percorsi formativi.
Ci saranno poi dei ‘job club’ in cui, chi lo vorrà, potrà condividere le proprie esperienze e i propri tentativi con altre persone in cerca di lavoro, seguito e aiutato da un tutor in grado di offrire suggerimenti e stimolo psicologico e motivazionale.
Esperienze di questo tipo sono già partite in Lombardia e in alcune regioni del Nord-Italia, quello di Firenze è il primo sportello in Toscana. Si pensa ora di estendere la rete, firmando altre convenzioni con associazioni datoriali e agenzie per il lavoro a livello territoriale e prossimamente di aprire uno sportello anche a Prato. All’incontro di questa mattina ha assistito anche il presidente di Confindustria Firenze, Luigi Salvadori.
I lavori sono stati conclusi dal segretario generale aggiunto della Cisl nazionale, Luigi Sbarra: “Questo è un progetto – ha detto - sul quale abbiamo lavorato da tempo e nel quale la Cisl di Firenze ha creduto. Stiamo realizzando sinergie per creare in maniera concreta nuove e maggiori opportunità di incrociare domanda e offerta di lavoro. Noi dobbiamo stare molto, molto vicini ai giovani che non hanno alcun riferimento e l’azione del sindacato, come la Cisl dice da anni, non si può limitare all’esercizio della tutela e rappresentanza per chi ha un lavoro, ma dobbiamo aprire, spalancare le porte delle nostre sedi per chi è in cerca disperata di un’occupazione. Il sindacato, la Cisl di Firenze in questo caso, vuole fare da apripista verso questa nuova prospettiva, anche per rafforzare la capacità di rappresentanza.”
CIAO, PIERRE
05/06/2018 Se n'è andato uno storico Segretario Generale della Cisl, Pierre Carniti.
CI UNIAMO AL LUTTO E ALLA COMMOZIONE DI TUTTA LA CISL E CONDIVIDIAMO LE PAROLE DI ANNAMARIA FURLAN :
“Pierre è stato per i lavoratori italiani e per tutti noi un punto di riferimento costante ed una guida morale e politica. E’ stato un sindacalista che ha segnato con la sua azione sindacale davvero un’ epoca. Lascia un vuoto enorme nella società italiana. "
CI UNIAMO AL LUTTO E ALLA COMMOZIONE DI TUTTA LA CISL E CONDIVIDIAMO LE PAROLE DI ANNAMARIA FURLAN :
“Pierre è stato per i lavoratori italiani e per tutti noi un punto di riferimento costante ed una guida morale e politica. E’ stato un sindacalista che ha segnato con la sua azione sindacale davvero un’ epoca. Lascia un vuoto enorme nella società italiana. "
Rifiuti, dall’economia circolare opportunitA' per lavoratori e cittadini
Pistonina: “Il nostro nemico non sono i termovalorizzatori, ma le discariche e i rifiuti portati altrove che aumetano i costi per le famiglie.
Bonafe': “Dal tessile di Prato, al cartario di Lucca, all’orafo di Arezzo, Toscana all’avanguardia sull’economia circolare”
Bettini: “E’ un modello culturale nuovo. Investire sull’educazione dei bambini”
“Il nostro nemico non sono i termovalorizzatori ma le discariche e l’emergenza che costringe a portare lontano i rifiuti con costi sempre maggiori per le famiglie. E questo è inaccettabile.” Lo ha detto il segretario generale della Cisl Firenze-Prato, Roberto Pistonina, a margine del convegno che la Cisl e l’associazione Economia & Lavoro hanno dedicato, stamani a Firenze, al tema dell’economia circolare, in relazione alle nuove linee guida europee sui rifiuti.
“L’economia circolare – ha aggiunto Pistonina - non dev’essere una moda passeggera, ma un obiettivo che richiede un cambiamento profondo nel modo di produrre e consumare, con il coinvolgimento di tutti. Ma ‘economia circolare’ non è una parola magica che cancella il problema dei rifiuti. Bisogna differenziare di più e soprattutto riciclare di più, perché è questa la vera scommessa; e poi bisogna affrontare i problemi per quello che sono, assicurando lo smaltimento corretto dei rifiuti ed evitando di far pagare ai cittadini i costi di mancate scelte o di scelte sbagliate. Nel Nord Italia c’è più raccolta differenziata, più riciclaggio e più impianti di trattamento, fra cui i termovalorizzatori. Anche in Toscana ci vorrebbero meno discussioni fra tifoserie e si dovrebbero copiare le cose che in altri territori funzionano. Speriamo che il nuovo piano regionale dei rifiuti vada in questa direzione.”
Delle nuove direttive comunitarie ha parlato nel suo intervento l’Europarlamentare Simona Bonafè: “Essere oggi a Firenze, due giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle quattro direttive sull’economia circolare – ha affermato - mi permette di dire, anche con un po’ di orgoglio, che finalmente si è avviato un processo che porterà benefici in termini ambientali ed economici a cittadini e imprenditori. A partire dai 600 miliardi di risparmi annui per le aziende, ai 140mila posti di lavoro in più, ai 617 milioni di tonnellate di Co2 in meno entro il 2035, alle bollette sui rifiuti più leggere”.
“E’ indubbiamente una buona notizia – ha proseguito Bonafè – anche l’introduzione nello Statuto regionale toscano dei principi generali sullo sviluppo sostenibile per l’attuazione dell’economia circolare quale modello economico idoneo a rigenerarsi da solo, a dimostrazione di come questa regione sia un esempio virtuoso. Nelle scorse settimane – ha raccontato Bonafè - ho visitato il distretto tessile di Prato, quello della carta di Lucca e quello orafo di Arezzo: realtà imprenditoriali che hanno saputo precorrere i tempi valorizzando il rifiuto come una risorsa e come generatore di altre materie prime. Adesso che l’Europa ha fatto la propria parte – ha proseguito la parlamentare europea – tocca a chi ancora guarda a vecchie pratiche di riciclo adeguarsi ai nuovi criteri previsti, a partire dall'innalzamento dei target di riciclaggio dei rifiuti urbani e da imballaggio, all'inserimento di un limite di conferimento massimo in discarica pari al 10 per cento, all'estensione degli obblighi di raccolta separata ai rifiuti organici, tessili e domestici pericolosi. Misure che permetteranno di ridurre l'utilizzo delle materie prime che, ricordiamolo, non sono infinite. Anche in tal senso – ha concluso Bonafè - l'economia circolare è un’opportunità per il nostro Paese, povero di materie prime che se recuperate dai rifiuti possono creare addirittura un nuovo ciclo produttivo virtuoso.”
“Parlare di economia circolare significa parlare di un modello anche culturale – ha sottolineato nel suo intervento l'assessore all'ambiente del Comune di Firenze Alessia Bettini – entrare nella logica secondo la quale dobbiamo concepire la produzione e l'organizzazione in maniera completamente diversa. Questo non riguarda solo le imprese ma anche i cittadini: è sempre più necessario passare dal concetto di proprietà di un bene a quello di utilizzo di un servizio. É un cambiamento importante che riguarda tutti noi e per questo dobbiamo investire molto sull'educazione dei bambini. In gioco c'è la salvaguardia delle risorse del nostro pianeta che non sono illimitate. Dobbiamo avere capacità di avere orizzonti lunghi che sappiano coniugare tante persone con modelli di consumo completamente diversi da quelli fino ad oggi concepiti: la tecnologia ce lo consente.”
“L’economia circolare – ha detto nell’intervento conclusivo Angelo Colombini, della segreteria nazionale Cisl – è un’opportunità ed a questo dobbiamo educare cittadini, lavoratori e imprese. Un’economia che abbia la possibilità di riutilizzare rifiuti e scarti è un’opportunità per abbattare le emissioni di CO2 e tenere conto sempre di più delle questioni ambientali; ma è un’opportunità anche perché creeerà in Europa e in Italia anche nuovi posti di lavoro. Per questo spero che il nuovo governo stanzi molte risorse per finanziare questa opportunità, che può offrire tanto ai lavoratori e ai cittadini italiani.”
“L’economia circolare – ha aggiunto Pistonina - non dev’essere una moda passeggera, ma un obiettivo che richiede un cambiamento profondo nel modo di produrre e consumare, con il coinvolgimento di tutti. Ma ‘economia circolare’ non è una parola magica che cancella il problema dei rifiuti. Bisogna differenziare di più e soprattutto riciclare di più, perché è questa la vera scommessa; e poi bisogna affrontare i problemi per quello che sono, assicurando lo smaltimento corretto dei rifiuti ed evitando di far pagare ai cittadini i costi di mancate scelte o di scelte sbagliate. Nel Nord Italia c’è più raccolta differenziata, più riciclaggio e più impianti di trattamento, fra cui i termovalorizzatori. Anche in Toscana ci vorrebbero meno discussioni fra tifoserie e si dovrebbero copiare le cose che in altri territori funzionano. Speriamo che il nuovo piano regionale dei rifiuti vada in questa direzione.”
Delle nuove direttive comunitarie ha parlato nel suo intervento l’Europarlamentare Simona Bonafè: “Essere oggi a Firenze, due giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle quattro direttive sull’economia circolare – ha affermato - mi permette di dire, anche con un po’ di orgoglio, che finalmente si è avviato un processo che porterà benefici in termini ambientali ed economici a cittadini e imprenditori. A partire dai 600 miliardi di risparmi annui per le aziende, ai 140mila posti di lavoro in più, ai 617 milioni di tonnellate di Co2 in meno entro il 2035, alle bollette sui rifiuti più leggere”.
“E’ indubbiamente una buona notizia – ha proseguito Bonafè – anche l’introduzione nello Statuto regionale toscano dei principi generali sullo sviluppo sostenibile per l’attuazione dell’economia circolare quale modello economico idoneo a rigenerarsi da solo, a dimostrazione di come questa regione sia un esempio virtuoso. Nelle scorse settimane – ha raccontato Bonafè - ho visitato il distretto tessile di Prato, quello della carta di Lucca e quello orafo di Arezzo: realtà imprenditoriali che hanno saputo precorrere i tempi valorizzando il rifiuto come una risorsa e come generatore di altre materie prime. Adesso che l’Europa ha fatto la propria parte – ha proseguito la parlamentare europea – tocca a chi ancora guarda a vecchie pratiche di riciclo adeguarsi ai nuovi criteri previsti, a partire dall'innalzamento dei target di riciclaggio dei rifiuti urbani e da imballaggio, all'inserimento di un limite di conferimento massimo in discarica pari al 10 per cento, all'estensione degli obblighi di raccolta separata ai rifiuti organici, tessili e domestici pericolosi. Misure che permetteranno di ridurre l'utilizzo delle materie prime che, ricordiamolo, non sono infinite. Anche in tal senso – ha concluso Bonafè - l'economia circolare è un’opportunità per il nostro Paese, povero di materie prime che se recuperate dai rifiuti possono creare addirittura un nuovo ciclo produttivo virtuoso.”
“Parlare di economia circolare significa parlare di un modello anche culturale – ha sottolineato nel suo intervento l'assessore all'ambiente del Comune di Firenze Alessia Bettini – entrare nella logica secondo la quale dobbiamo concepire la produzione e l'organizzazione in maniera completamente diversa. Questo non riguarda solo le imprese ma anche i cittadini: è sempre più necessario passare dal concetto di proprietà di un bene a quello di utilizzo di un servizio. É un cambiamento importante che riguarda tutti noi e per questo dobbiamo investire molto sull'educazione dei bambini. In gioco c'è la salvaguardia delle risorse del nostro pianeta che non sono illimitate. Dobbiamo avere capacità di avere orizzonti lunghi che sappiano coniugare tante persone con modelli di consumo completamente diversi da quelli fino ad oggi concepiti: la tecnologia ce lo consente.”
“L’economia circolare – ha detto nell’intervento conclusivo Angelo Colombini, della segreteria nazionale Cisl – è un’opportunità ed a questo dobbiamo educare cittadini, lavoratori e imprese. Un’economia che abbia la possibilità di riutilizzare rifiuti e scarti è un’opportunità per abbattare le emissioni di CO2 e tenere conto sempre di più delle questioni ambientali; ma è un’opportunità anche perché creeerà in Europa e in Italia anche nuovi posti di lavoro. Per questo spero che il nuovo governo stanzi molte risorse per finanziare questa opportunità, che può offrire tanto ai lavoratori e ai cittadini italiani.”
appalti: firmato accordo sindacati e citta' metropolitana
la nazione 31/05/18
per leggere il protocollo clicca qui
caro presidente
il ciclo dei rifiuti
venerdi 1 giugno 2018 | via b.dei 2/a firenze
CIAO, RENATO
SCANDICCI: UN PIANO PER I CITTADINI
L'amministrazione Comunale, con CGIL CISL e UIL ha sottoscritto un accordo complessivo sulle linee politiche e sociali dell'Amministrazione fino alla conclusione della legislatura.
Per conoscere il contenuto dell'accordo, clicca qui
Per conoscere il contenuto dell'accordo, clicca qui
il tirreno, 04/04/18
CIAO, MICHELE
18 GENNAIO 2018
“Per la Cisl questo è un giorno triste, perdiamo un uomo che ha dato un contributo importante alla nostra organizzazione, alla vita civile fiorentina e alla causa dei più deboli.”
E’ il commento del segretario generale della Cisl di Firenze e Prato, Roberto Pistonina, alla scomparsa di Michele Gesualdi, che la Cisl di Firenze aveva guidato fino al 1995, quando si era dimesso per candidarsi alla guida della Provincia di Firenze.
“Michele – prosegue Pistonina – è rimasto nella memoria e negli affetti di chi lo ha conosciuto ed ha rappresentato per tutti un esempio, attuando nella sua vita l’insegnamento di Barbiana, prima in ambito sociale, con il sindacato che proprio don Milani aveva indicato come strumento di impegno sociale e politico, e poi anche nelle istituzioni.”
“Siamo rattristati e vogliamo esprimere il cordoglio della Cisl e mandare un abbraccio grande, come si fa tra amici veri, alla famiglia di Michele.”
“Per la Cisl questo è un giorno triste, perdiamo un uomo che ha dato un contributo importante alla nostra organizzazione, alla vita civile fiorentina e alla causa dei più deboli.”
E’ il commento del segretario generale della Cisl di Firenze e Prato, Roberto Pistonina, alla scomparsa di Michele Gesualdi, che la Cisl di Firenze aveva guidato fino al 1995, quando si era dimesso per candidarsi alla guida della Provincia di Firenze.
“Michele – prosegue Pistonina – è rimasto nella memoria e negli affetti di chi lo ha conosciuto ed ha rappresentato per tutti un esempio, attuando nella sua vita l’insegnamento di Barbiana, prima in ambito sociale, con il sindacato che proprio don Milani aveva indicato come strumento di impegno sociale e politico, e poi anche nelle istituzioni.”
“Siamo rattristati e vogliamo esprimere il cordoglio della Cisl e mandare un abbraccio grande, come si fa tra amici veri, alla famiglia di Michele.”
ABILI AL LAVORO
In tutta Italia sono oltre 752mila le persone con disabilità iscritte nelle liste di collocamento a loro dedicate. Un vero e proprio esercito in attesa di lavoro. A questa emergenza, così almeno la definiscono i sindacati, è stato dedicato l'incontro che si è svolto il 19 gennaio 2018 alla Camera di Commercio di Prato, dal titolo "Abili a lavoro". Organizzata da Cgil, Cisl e Uil, la mattinata ha fatto il punto della situazione, generale e locale, sull'occupazione delle persone con disabilità con interventi e riflessioni degli amministratori pubblici locali, di rappresentanti del mondo delle cooperative e con testimonianze dirette su cosa rappresenti l'inserimento lavorativo per chi è diversamente abile.
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PATRONATO INAS: ALCUNE PRESTAZIONI DIVENTANO A PAGAMENTO.
Tutti i servizi restano gratuiti per gli iscritti
Intrattabili: libere dalla tratta, libere dalla schiavitu'
In Palazzo Vecchio, a raccontare davanti a trecento persone la propria odissea di giovane ragazza portata in Italia dalla Romania con la speranza di un lavoro e poi venduta e costretta a prostituirsi con la violenza e le minacce; affrontando la vergogna e il dolore di rievocare, “per amore delle altre ragazze, perché ci sono persone che soffrono tanto e non hanno la forza e il coraggio di liberarsi” e per inviare loro il consiglio “di chiedere aiuto e di sperare sempre che Dio esiste, anche per loro come è stato per me.”
E’ una parte della testimonianza di Ionela, stamani a Firenze per l’iniziativa organizzata dalla Cisl di Firenze e Prato contro la prostituzione e la tratta ed a sostegno della campagna ‘Questo è il mio corpo’ lanciata dall'Associazione Papa Giovanni XXIII, per chiedere al Parlamento di approvare una legge per fermare la domanda, il modo più efficace per arginare il turpe fenomeno della prostituzione e della tratta di donne.
L’incontro si è svolto nella sala dei gigli di Palazzo Vecchio ed ha visto la partecipazione della segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, di don Aldo Buonaiuto della Comunità Papa Giovanni XXIII (che ha strappato dalla strada e accolto Ionela, come altre centinaia di ragazze in tutta Italia) e del sindaco di Firenze, Dario Nardella, che due mesi fa ha emesso, primo sindaco di una grande città italiana, un’ordinanza che colpisce i ‘clienti’ proprio per scoraggiare la domanda di prostituzione.
Perché la prostituzione, è stato detto stamani, è un fenomeno esteso e drammaticamente in espansione. Si stima che in Italia siano oltre centomila le donne costrette a vendere il proprio corpo. Il 37% ha tra i tredici e i diciassette anni. La prostituzione è diventata una vera e propria industria, un business criminale che frutta novanta milioni di euro al mese sulla pelle di ragazze sfruttate, ricattate, umiliate e violentate.
“Per questo – ha detto il segretario generale della Cisl di Firenze e Prato, Roberto Pistonina - un sindacato, che è consapevole di quali sono i drammi sociali, non può sottovalutare il problema della tratta, non può non pensare agli ultimi, perché è nella sua missione e nel suo DNA. Noi crediamo che quella del sindaco di Firenze sia un’ordinanza corretta rispetto a questo problema. Si può fare di più, come dice qualcuno ? Certamente, e noi come parti sociali, congiuntamente alle associazioni di volontariato e alle istituzioni, siamo disposti a fare la nostra parte, per aggredire un fenomeno che non può essere catalogato solo come un problema di ‘degrado delle città’: è un problema di dignità di vita, un dramma sociale e umano, perché queste sono persone strappate dalla loro terra, schiavizzate e costrette a fare la prostitute.”
E’ una parte della testimonianza di Ionela, stamani a Firenze per l’iniziativa organizzata dalla Cisl di Firenze e Prato contro la prostituzione e la tratta ed a sostegno della campagna ‘Questo è il mio corpo’ lanciata dall'Associazione Papa Giovanni XXIII, per chiedere al Parlamento di approvare una legge per fermare la domanda, il modo più efficace per arginare il turpe fenomeno della prostituzione e della tratta di donne.
L’incontro si è svolto nella sala dei gigli di Palazzo Vecchio ed ha visto la partecipazione della segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, di don Aldo Buonaiuto della Comunità Papa Giovanni XXIII (che ha strappato dalla strada e accolto Ionela, come altre centinaia di ragazze in tutta Italia) e del sindaco di Firenze, Dario Nardella, che due mesi fa ha emesso, primo sindaco di una grande città italiana, un’ordinanza che colpisce i ‘clienti’ proprio per scoraggiare la domanda di prostituzione.
Perché la prostituzione, è stato detto stamani, è un fenomeno esteso e drammaticamente in espansione. Si stima che in Italia siano oltre centomila le donne costrette a vendere il proprio corpo. Il 37% ha tra i tredici e i diciassette anni. La prostituzione è diventata una vera e propria industria, un business criminale che frutta novanta milioni di euro al mese sulla pelle di ragazze sfruttate, ricattate, umiliate e violentate.
“Per questo – ha detto il segretario generale della Cisl di Firenze e Prato, Roberto Pistonina - un sindacato, che è consapevole di quali sono i drammi sociali, non può sottovalutare il problema della tratta, non può non pensare agli ultimi, perché è nella sua missione e nel suo DNA. Noi crediamo che quella del sindaco di Firenze sia un’ordinanza corretta rispetto a questo problema. Si può fare di più, come dice qualcuno ? Certamente, e noi come parti sociali, congiuntamente alle associazioni di volontariato e alle istituzioni, siamo disposti a fare la nostra parte, per aggredire un fenomeno che non può essere catalogato solo come un problema di ‘degrado delle città’: è un problema di dignità di vita, un dramma sociale e umano, perché queste sono persone strappate dalla loro terra, schiavizzate e costrette a fare la prostitute.”
passo dopo passo...
SI COMINCIA DA AREZZO IL 1 DICEMBRE
Roma, 21 novembre 2017 - "Diamo un giudizio positivo del percorso prospettato oggi dal Governo e del lavoro svolto e lo inseriamo in un altrettanto positivo giudizio sul fatto che questa finanziaria da 20 miliardi praticamente si rivolga a temi sociali importanti". Lo ha sottolineato la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan allargando la sua visione al complesso delle misure contenute nella manovra, al termine dell'incontro conclusivo sul capitolo pensioni, svoltosi a Palazzo Chigi tra i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan, Carmelo Barbagallo ed il premier Paolo Gentiloni, oltre ai ministri dell'economia Pier Carlo Padoan, della Pa Marianna Madia, del Lavoro Giuliano Poletti. Al centro dell'incontro il pacchetto da 300 milioni illustrato negli incontri scorsi dall'esecutivo che sara' inserito nella legge di bilancio su cui ai sindacati è stato chiesto di formalizzare la loro condivisione.
CLICCA QUI per accedere alla pagina dei nostri download e scaricare il volantino sulla previdenza: scoprirai tutte le cose che prima non c'erano ed adesso si!
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Una grande assemblea con i delegati e i dirigenti Cisl della Toscana e dell’Umbria, per spiegare la valutazione positiva della Cisl ai risultati della trattativa sulla previdenza con il Governo, che ha portato a disegnare un percorso di modifiche significative alla legge Fornero, con lo stanziamento di 300 milioni nella legge di bilancio.
E’ l’appuntamento in programma Venerdì prossimo, 1 Dicembre, ad Arezzo. L’incontro si svolgerà a partire dalle 9,30 al Teatro Tenda di viale Amendola e vedrà la partecipazione di delegati provenienti dalle due regioni, dei Segretari generali della Cisl Toscana, Riccardo Cerza e della Cisl Umbria, Ulderico Sbarra e dei Segretari confederali della Cisl nazionale Gianluigi Petteni e Piero Ragazzini.
Assemblee come quella di Arezzo sono in corso in questi giorni in tutta Italia, con lo scopo di informare giovani, lavoratori e pensionati, sui contenuti dell’intesa con il Governo, anche attraverso un volantino che la Cisl ha predisposto sui cambiamenti ottenuti con la trattativa sulle pensioni, presenti e future (in allegato).
“La Fornero non l’abbiamo certo voluta noi” dice il Segretario generale della Cisl Toscana, Riccardo Cerza. “Ma grazie al nostro impegno sarà meno iniqua, perché non tutti i lavori sono uguali. Segnalo due risultati su tutti: l’allargamento del numero dei lavori gravosi a cui non si applicherà l’allungamento dell’età della pensione e il cambiamento in meglio del sistema di calcolo dell’aspettativa di vita che riguarderà tutti. Con il Governo che sta concludendo il suo mandato abbiamo ottenuto questo. Con il prossimo, di qualunque colore sia, la grande battaglia sarà per costruire pensioni dignitose per i giovani di oggi. E’ curioso – conclude Cerza - che alcuni di quelli che hanno approvato la legge Fornero in Parlamento, oggi accusino noi di non aver fatto abbastanza per modificarla. La Cisl è un sindacato al 100% e, passo dopo passo, punta a costruire equità, giustizia e diritti.”
E’ l’appuntamento in programma Venerdì prossimo, 1 Dicembre, ad Arezzo. L’incontro si svolgerà a partire dalle 9,30 al Teatro Tenda di viale Amendola e vedrà la partecipazione di delegati provenienti dalle due regioni, dei Segretari generali della Cisl Toscana, Riccardo Cerza e della Cisl Umbria, Ulderico Sbarra e dei Segretari confederali della Cisl nazionale Gianluigi Petteni e Piero Ragazzini.
Assemblee come quella di Arezzo sono in corso in questi giorni in tutta Italia, con lo scopo di informare giovani, lavoratori e pensionati, sui contenuti dell’intesa con il Governo, anche attraverso un volantino che la Cisl ha predisposto sui cambiamenti ottenuti con la trattativa sulle pensioni, presenti e future (in allegato).
“La Fornero non l’abbiamo certo voluta noi” dice il Segretario generale della Cisl Toscana, Riccardo Cerza. “Ma grazie al nostro impegno sarà meno iniqua, perché non tutti i lavori sono uguali. Segnalo due risultati su tutti: l’allargamento del numero dei lavori gravosi a cui non si applicherà l’allungamento dell’età della pensione e il cambiamento in meglio del sistema di calcolo dell’aspettativa di vita che riguarderà tutti. Con il Governo che sta concludendo il suo mandato abbiamo ottenuto questo. Con il prossimo, di qualunque colore sia, la grande battaglia sarà per costruire pensioni dignitose per i giovani di oggi. E’ curioso – conclude Cerza - che alcuni di quelli che hanno approvato la legge Fornero in Parlamento, oggi accusino noi di non aver fatto abbastanza per modificarla. La Cisl è un sindacato al 100% e, passo dopo passo, punta a costruire equità, giustizia e diritti.”
semplificare l’attivita' amministrativa finalizzata alla trattazione delle pratiche riguardanti i cittadini extracomunitari
questo il protocollo siglato fra la questura e i patronati
In data 7 novembre, il Questore di Firenze ha sottoscritto un protocollo d’intesa con i rappresentanti delle OO.SS. CGIL – CISL/ANOLF – UIL, a cui fanno capo i numerosi Patronati dell’Area Metropolitana di Firenze che svolgono compiti di supporto e consulenza nei confronti dei cittadini extracomunitari regolarmente soggiornanti.
Con la sottoscrizione del protocollo, le parti si prefiggono di semplificare l’attività amministrativa finalizzata alla trattazione delle pratiche riguardanti i cittadini extracomunitari presenti nell’area di competenza, mediante una stretta sinergia tra l’Ufficio Immigrazione della Questura di Firenze e gli altri soggetti che operano nel settore, con benefici per l’utenza in termini di minori disagi e riduzione dei tempi di attesa.
Sotto l’aspetto pratico, la collaborazione prevista dal protocollo permetterà ai cittadini stranieri regolarmente soggiornanti di richiedere ed ottenere la fissazione di appuntamenti per la presentazione e la trattazione di particolari tipologie di permessi di soggiorno (es.ricongiungimenti familiari in deroga, assistenza minori su autorizzazione del Tribunale per i Minorenni, carta di soggiorno per congiunti cittadini UE, cure mediche, ecc), senza necessità di recarsi presso gli sportelli dell’Ufficio Immigrazione della Questura, ma attraverso il canale offerto dai Patronati dislocati sul territorio. In tal modo, i cittadini extracomunitari dovranno recarsi presso gli sportelli dell’Ufficio Immigrazione della Questura solo nella data ed all’orario già prefissato, con la documentazione indicata per la singola e specifica tipologia di permesso.
Il protocollo prevede, inoltre, incontri periodici tra personale dell’Ufficio Immigrazione della Questura e dipendenti dei Patronati, per un continuo aggiornamento sulla normativa in materia e per snellire ed uniformare le procedure amministrative di competenza.
La sottoscrizione del protocollo rappresenta un concreto tentativo di fornire, alla numerosa utenza dell’Ufficio Immigrazione della Questura, un nuovo strumento di comunicazione che renda più agevole la presentazione e la valutazione delle relative istanze, evitando lunghe ed estenuanti attese ed avendo come interlocutori qualificati referenti dei Patronati.
A livello nazionale, analogo protocollo è stato sottoscritto anche dalle Questure di Roma, Bologna e Venezia.
Con la sottoscrizione del protocollo, le parti si prefiggono di semplificare l’attività amministrativa finalizzata alla trattazione delle pratiche riguardanti i cittadini extracomunitari presenti nell’area di competenza, mediante una stretta sinergia tra l’Ufficio Immigrazione della Questura di Firenze e gli altri soggetti che operano nel settore, con benefici per l’utenza in termini di minori disagi e riduzione dei tempi di attesa.
Sotto l’aspetto pratico, la collaborazione prevista dal protocollo permetterà ai cittadini stranieri regolarmente soggiornanti di richiedere ed ottenere la fissazione di appuntamenti per la presentazione e la trattazione di particolari tipologie di permessi di soggiorno (es.ricongiungimenti familiari in deroga, assistenza minori su autorizzazione del Tribunale per i Minorenni, carta di soggiorno per congiunti cittadini UE, cure mediche, ecc), senza necessità di recarsi presso gli sportelli dell’Ufficio Immigrazione della Questura, ma attraverso il canale offerto dai Patronati dislocati sul territorio. In tal modo, i cittadini extracomunitari dovranno recarsi presso gli sportelli dell’Ufficio Immigrazione della Questura solo nella data ed all’orario già prefissato, con la documentazione indicata per la singola e specifica tipologia di permesso.
Il protocollo prevede, inoltre, incontri periodici tra personale dell’Ufficio Immigrazione della Questura e dipendenti dei Patronati, per un continuo aggiornamento sulla normativa in materia e per snellire ed uniformare le procedure amministrative di competenza.
La sottoscrizione del protocollo rappresenta un concreto tentativo di fornire, alla numerosa utenza dell’Ufficio Immigrazione della Questura, un nuovo strumento di comunicazione che renda più agevole la presentazione e la valutazione delle relative istanze, evitando lunghe ed estenuanti attese ed avendo come interlocutori qualificati referenti dei Patronati.
A livello nazionale, analogo protocollo è stato sottoscritto anche dalle Questure di Roma, Bologna e Venezia.
“Basta ritardi: Prato deve avere la sua prima Casa della salute”
La proposta della segretaria territoriale Cisl, Rossella Bugiani
Dal piano regolatore dei servizi territoriali si apprende la volontà della zona distretto dell’Area Pratese di ampliare il distretto di San Paolo, ricomprendendo all’interno l’hospice e il centro di salute mentale/psicologica o in alternativa il centro salute donna ed odontoiatria.
Ci chiediamo perché all’interno del distretto di San Paolo non possa essere realizzata la prima Casa della Salute di Prato. Abbiamo a Prato il Pronto soccorso più frequentato della Toscana e quello con il maggior numero di accessi inappropriati (codici bianchi), proprio perché i cittadini pratesi non trovano nel territorio una struttura che possa rispondere ai loro bisogni.
L’obiettivo delle Case della salute è proprio quello della presa in carico dei pazienti, soprattutto coloro che sono portatori di malattie croniche e di evitare il ricorso al Pronto soccorso che verrebbe così ‘alleggerito’ dal superafflusso a cui assistiamo oggi e che crea disagio sia ai cittadini, per le lunghe attese, che al personale.
E’ inaccettabile il ritardo rispetto alla delibera della Regione Toscana del 2015 e che, a oltre due anni di distanza, a Prato si stia ancora ipotizzando di programmare la realizzazione di una Casa della Salute.
Ritengo che il distretto di San Paolo debba essere organizzato con gli ambulatori dei medici di medicina generale, con i servizi di diagnostica, con la presenza di specialisti che prevedano solo in caso di necessità di indirizzare i pazienti verso la struttura ospedaliera. Iniziamo concretamente dal distretto di San Paolo, è veramente l’ora di passare dalle ipotesi ai fatti, senza tollerare ulteriori ritardi.
Ci chiediamo perché all’interno del distretto di San Paolo non possa essere realizzata la prima Casa della Salute di Prato. Abbiamo a Prato il Pronto soccorso più frequentato della Toscana e quello con il maggior numero di accessi inappropriati (codici bianchi), proprio perché i cittadini pratesi non trovano nel territorio una struttura che possa rispondere ai loro bisogni.
L’obiettivo delle Case della salute è proprio quello della presa in carico dei pazienti, soprattutto coloro che sono portatori di malattie croniche e di evitare il ricorso al Pronto soccorso che verrebbe così ‘alleggerito’ dal superafflusso a cui assistiamo oggi e che crea disagio sia ai cittadini, per le lunghe attese, che al personale.
E’ inaccettabile il ritardo rispetto alla delibera della Regione Toscana del 2015 e che, a oltre due anni di distanza, a Prato si stia ancora ipotizzando di programmare la realizzazione di una Casa della Salute.
Ritengo che il distretto di San Paolo debba essere organizzato con gli ambulatori dei medici di medicina generale, con i servizi di diagnostica, con la presenza di specialisti che prevedano solo in caso di necessità di indirizzare i pazienti verso la struttura ospedaliera. Iniziamo concretamente dal distretto di San Paolo, è veramente l’ora di passare dalle ipotesi ai fatti, senza tollerare ulteriori ritardi.
CAMBIARE LA LEGGE DI BILANCIO
E’ l’obiettivo della mobilitazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil che oggi hanno tenuto tre attivi unitari in Toscana (a Firenze, Lucca e Siena). Circa tremila i presenti tra lavoratori, pensionati e giovani.
Tanta gente agli attivi unitari di Firenze, Lucca e Siena organizzati da Cgil, Cisl e Uil per chiedere a governo e parlamento di cambiare la legge di bilancio, dedicando più attenzione e risorse per giovani, pensioni, occupazione, sanità, sociale e contratti.
Circa tremila persone, complessivamente, nelle tre ‘piazze’, scelte per le iniziative toscane che rientrano in una mobilitazione lanciata a livello nazionale e che prevede fino a metà novembre, in Toscana come nel resto d’Italia, una campagna di assemblee di Cgil, Cisl e Uil nei luoghi di lavoro e nei territori a sostegno delle posizioni dei sindacati confederali sulla legge di bilancio approvata dal Consiglio dei ministri.
Sui palchi si sono succeduti gli interventi di lavoratori, pensionati e giovani che fanno i conti con un mercato del lavoro che, a loro in particolare, offre per lo più contratti non stabili.
A Firenze l’incontro, presieduto dal segretario generale della Cisl Toscana, Riccardo Cerza, si è svolto al PalAffari ed è stato concluso dal segretario nazionale della Uil, Domenico Proietti.
A Lucca l’assemblea si è tenuta al Polo Fiere e Congressi, con la segretaria generale Cgil Toscana, Dalida Angelini e il segretario nazionale Cisl Maurizio Petriccioli.
A Siena l’appuntamento era fissato invece al PalaGiannelli di viale Sclavo ed ha visto la partecipazione del segretario organizzativo della Uil Toscana, Arturo Papini e del segretario nazionale della Cgil, Roberto Ghiselli.
Anche dalla Toscana Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto più risorse l’occupazione giovanile e per gli ammortizzatori sociali; il congelamento dell’innalzamento automatico dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita; un meccanismo per costruire pensioni dignitose per i giovani con lavori discontinui; una riduzione dei requisiti per l’accesso alla pensione delle donne con figli o impegnate in lavori di cura; l’adeguamento delle pensioni attuali; la copertura finanziaria per i contratti del pubblico impiego; più risorse per la sanità e la non autosufficienza. “Ne abbiamo discusso per settimane ai tavoli di confronto con il Governo che – dicono Cgil, Cisl e Uil – ora deve tenere conto anche delle nostre richieste.”
Circa tremila persone, complessivamente, nelle tre ‘piazze’, scelte per le iniziative toscane che rientrano in una mobilitazione lanciata a livello nazionale e che prevede fino a metà novembre, in Toscana come nel resto d’Italia, una campagna di assemblee di Cgil, Cisl e Uil nei luoghi di lavoro e nei territori a sostegno delle posizioni dei sindacati confederali sulla legge di bilancio approvata dal Consiglio dei ministri.
Sui palchi si sono succeduti gli interventi di lavoratori, pensionati e giovani che fanno i conti con un mercato del lavoro che, a loro in particolare, offre per lo più contratti non stabili.
A Firenze l’incontro, presieduto dal segretario generale della Cisl Toscana, Riccardo Cerza, si è svolto al PalAffari ed è stato concluso dal segretario nazionale della Uil, Domenico Proietti.
A Lucca l’assemblea si è tenuta al Polo Fiere e Congressi, con la segretaria generale Cgil Toscana, Dalida Angelini e il segretario nazionale Cisl Maurizio Petriccioli.
A Siena l’appuntamento era fissato invece al PalaGiannelli di viale Sclavo ed ha visto la partecipazione del segretario organizzativo della Uil Toscana, Arturo Papini e del segretario nazionale della Cgil, Roberto Ghiselli.
Anche dalla Toscana Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto più risorse l’occupazione giovanile e per gli ammortizzatori sociali; il congelamento dell’innalzamento automatico dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita; un meccanismo per costruire pensioni dignitose per i giovani con lavori discontinui; una riduzione dei requisiti per l’accesso alla pensione delle donne con figli o impegnate in lavori di cura; l’adeguamento delle pensioni attuali; la copertura finanziaria per i contratti del pubblico impiego; più risorse per la sanità e la non autosufficienza. “Ne abbiamo discusso per settimane ai tavoli di confronto con il Governo che – dicono Cgil, Cisl e Uil – ora deve tenere conto anche delle nostre richieste.”
MOBILITAZIONE UNITARIA SULLA LEGGE DEL BILANCIO SOCIALE
“Cambiare le pensioni, difendere l’occupazione, garantire la sanità, rinnovare i contratti”: con questi obiettivi si svolgeranno in tutta Italia iniziative di mobilitazione di CGIL, CISL e UIL sulla Legge di Bilancio.
In Toscana martedì 24 ottobre sono in programma tre Attivi unitari e avranno luogo a Firenze, Lucca e Siena con inizio alle ore 10 e conclusione alle ore 13.
Sono attese circa mille persone ad ogni Attivo, all’interno di cui sarà data la parola a pensionati, giovani, lavoratori attivi privati e lavoratori attivi pubblici, con una particolare attenzione alle donne. |
Il sostegno della Cisl al provvedimento adottato dal Comune
Prostituzione, bene l’ordinanza di Firenze
“Contrastare il fenomeno della prostituzione dalla parte della domanda è la strada giusta per togliere queste donne dall'inferno. Bene quindi l'ordinanza del sindaco Nardella che appoggiamo convintamente.” E’ il commento di Rossella Bugiani, della Segreteria Cisl di Firenze e Prato, al provvedimento del Comune di Firenze sulla prostituzione.
“Dobbiamo agire –continua Bugiani - contro coloro che si arricchiscono e vivono sulla pelle delle tantissime vittime che appartengono alle categorie più vulnerabili, in condizioni sociali ed economiche sfavorevoli: un business che in Italia frutta 90 milioni di euro al mese.”
“Il provvedimento del Comune di Firenze è un importante tassello per una battaglia giusta; non si può far finta di niente quando esseri umani vengono trattati come merce. Dobbiamo ribellarci a tutto questo; basta indifferenza, basta ipocrisia. I rapporti intimi si conquistano, non si acquistano.”
La Cisl, nel corso del suo ultimo congresso ha sottoscritto e lanciato la campagna dell'associazione Papa Giovanni XXIII ‘Fermiamo la domanda’. “Abbiamo ascoltato le testimonianze di donne vittime di sfruttamento sessuale, ridotte in schiavitù, ricattate, terrorizzate. Il cliente che va con una prostituta si rende complice di tutto questo, si rende complice di un crimine” conclude Bugiani.
“Dobbiamo agire –continua Bugiani - contro coloro che si arricchiscono e vivono sulla pelle delle tantissime vittime che appartengono alle categorie più vulnerabili, in condizioni sociali ed economiche sfavorevoli: un business che in Italia frutta 90 milioni di euro al mese.”
“Il provvedimento del Comune di Firenze è un importante tassello per una battaglia giusta; non si può far finta di niente quando esseri umani vengono trattati come merce. Dobbiamo ribellarci a tutto questo; basta indifferenza, basta ipocrisia. I rapporti intimi si conquistano, non si acquistano.”
La Cisl, nel corso del suo ultimo congresso ha sottoscritto e lanciato la campagna dell'associazione Papa Giovanni XXIII ‘Fermiamo la domanda’. “Abbiamo ascoltato le testimonianze di donne vittime di sfruttamento sessuale, ridotte in schiavitù, ricattate, terrorizzate. Il cliente che va con una prostituta si rende complice di tutto questo, si rende complice di un crimine” conclude Bugiani.
#CRESCEREPERILFUTURO VERSO IL CONGRESSO 2017 CISL NAZIONALE
PAPA FRANCESCO AL SINDACATO
Avete scelto un bel tema per il vostro congresso. Perché se pensiamo alla persona senza lavoro diciamo qualcosa di parziale, di non completo, perché la persona si realizza in completo quando lavora, perché l'individuo diventa persona quando fiorisce nel lavoro.
Il lavoro e' una forma di amore civile, non è un amore romantico, ma un amore vero autentico che ci fa vivere.
Certo la persona non è solo lavoro, dobbiamo pensare alla sana cultura dell'ozio!!! Il riposo e' un bisogno umano.
Una mamma deve giocare coi propri figli, se una mamma e' solo lavoro: questo è disumano.
Quando un lavoratore si ammala e viene scartato dal mondo del lavoro per questioni di inefficienza: anche questo e' inumano, a volte si guarisce lavorando con gli altri e per gli altri.
Quando i giovani sono fuori dal mondo del lavoro alle imprese manca innovazione e gioia di vivere, i giovani sono preziosi beni comuni.
Un nuovo patto sociale, umano, per il lavoro, che riduca le ore di lavoro di chi è nell'ultima stagione lavorativa per fare posto ai giovani.
Due sfide importanti che oggi il movimento sindacale deve affrontare e vincere:
1) la profezia: riguarda la natura stessa del sindacato, nasce e rinasce tutte le volte che, come i profeti, da' voce a chi non ce l'ha, smaschera i potenti che ledono i diritti dei più fragili. Il sindacato col passare del tempo ha finito per passare troppo per politica, deve esserci la tipica azione della profezia all'interno delle imprese
2)l'innovazione: il sindacato deve guardare e proteggere sia chi è dentro la città del lavoro sia chi è fuori le mura, altrimenti non svolge il suo compito se tutela solo chi il lavoro lo ha già. La metà del vostro compito e' guardare anche chi il lavoro non lo ha. Economia sociale di mercato come ci ha insegnato Giovanni Paolo II, la natura sociale dell'impresa.
La nostra società non capisce l'importanza del sindacato perché non lo vede nelle periferie degli scartati dal lavoro, dei poveri che sono sotto le mura della città. A volte la corruzione e' entrata nel cuore di alcuni sindacalisti. Non lasciatevi bloccare da questo. So che vi state impegnando da tempo nella direzione giusta: degli immigrati, dei giovani e delle donne. La donna nel mondo del lavoro non deve essere di seconda classe, guadagna di meno ed e' più facilmente sfruttata. Fate qualcosa.
Abitare le periferie può essere una svolta per un buon sindacato di domani.
Non c'è un sindacato buono che non rinasca ogni giorno nelle periferie che non trasformi le pietre scartate in pietre angolari.
Sindacato deriva dal greco: sin-dike, fare giustizia assieme.
Vi ringrazio per l'incontro di oggi, vi benedico e vi ringrazio del vostro lavoro di oggi e di domani.
Convertitevi e vi chiedo di pregare per me perché anche io devo convertirmi.
Adesso vi saluto e vado in piazza nel bagno turco!!!"
Papa Francesco
Il lavoro e' una forma di amore civile, non è un amore romantico, ma un amore vero autentico che ci fa vivere.
Certo la persona non è solo lavoro, dobbiamo pensare alla sana cultura dell'ozio!!! Il riposo e' un bisogno umano.
Una mamma deve giocare coi propri figli, se una mamma e' solo lavoro: questo è disumano.
Quando un lavoratore si ammala e viene scartato dal mondo del lavoro per questioni di inefficienza: anche questo e' inumano, a volte si guarisce lavorando con gli altri e per gli altri.
Quando i giovani sono fuori dal mondo del lavoro alle imprese manca innovazione e gioia di vivere, i giovani sono preziosi beni comuni.
Un nuovo patto sociale, umano, per il lavoro, che riduca le ore di lavoro di chi è nell'ultima stagione lavorativa per fare posto ai giovani.
Due sfide importanti che oggi il movimento sindacale deve affrontare e vincere:
1) la profezia: riguarda la natura stessa del sindacato, nasce e rinasce tutte le volte che, come i profeti, da' voce a chi non ce l'ha, smaschera i potenti che ledono i diritti dei più fragili. Il sindacato col passare del tempo ha finito per passare troppo per politica, deve esserci la tipica azione della profezia all'interno delle imprese
2)l'innovazione: il sindacato deve guardare e proteggere sia chi è dentro la città del lavoro sia chi è fuori le mura, altrimenti non svolge il suo compito se tutela solo chi il lavoro lo ha già. La metà del vostro compito e' guardare anche chi il lavoro non lo ha. Economia sociale di mercato come ci ha insegnato Giovanni Paolo II, la natura sociale dell'impresa.
La nostra società non capisce l'importanza del sindacato perché non lo vede nelle periferie degli scartati dal lavoro, dei poveri che sono sotto le mura della città. A volte la corruzione e' entrata nel cuore di alcuni sindacalisti. Non lasciatevi bloccare da questo. So che vi state impegnando da tempo nella direzione giusta: degli immigrati, dei giovani e delle donne. La donna nel mondo del lavoro non deve essere di seconda classe, guadagna di meno ed e' più facilmente sfruttata. Fate qualcosa.
Abitare le periferie può essere una svolta per un buon sindacato di domani.
Non c'è un sindacato buono che non rinasca ogni giorno nelle periferie che non trasformi le pietre scartate in pietre angolari.
Sindacato deriva dal greco: sin-dike, fare giustizia assieme.
Vi ringrazio per l'incontro di oggi, vi benedico e vi ringrazio del vostro lavoro di oggi e di domani.
Convertitevi e vi chiedo di pregare per me perché anche io devo convertirmi.
Adesso vi saluto e vado in piazza nel bagno turco!!!"
Papa Francesco
Cisl Firenze-Prato: cambio nella Segreteria territoriale
Rossella Bugiani sostituisce Simona Riccio. Si occuperA' in particolare della struttura di Prato
Rossella Bugiani entra a far parte della Segreteria territoriale della Cisl di Firenze e Prato. Lo ha deciso con il voto il Consiglio generale del sindacato riunito stamani a Firenze. Bugiani sostituisce Simona Riccio, dimessasi per andare a ricoprire un nuovo incarico categoriale.
La Segreteria Cisl di Firenze e Prato è ora costituita da Roberto Pistonina (segretario generale), Fabio Franchi (segretario generale aggiunto), Rossella Bugiani e Giuseppe Viviano.
Rossella Bugiani, pistoiese di Casalguidi, dipendente di Poste Spa, ha iniziato l’attività sindacale nella Slp, il sindacato postali della Cisl, nel 1981 a Prato. Negli ultimi 12 anni ha fatto parte della Segreteria regionale occupandosi in particolare di politiche organizzative e delle tematiche socio-sanitarie.
Ora, nella Cisl territoriale, avrà tra le altre deleghe la responsabilità della struttura di Prato.
La Segreteria Cisl di Firenze e Prato è ora costituita da Roberto Pistonina (segretario generale), Fabio Franchi (segretario generale aggiunto), Rossella Bugiani e Giuseppe Viviano.
Rossella Bugiani, pistoiese di Casalguidi, dipendente di Poste Spa, ha iniziato l’attività sindacale nella Slp, il sindacato postali della Cisl, nel 1981 a Prato. Negli ultimi 12 anni ha fatto parte della Segreteria regionale occupandosi in particolare di politiche organizzative e delle tematiche socio-sanitarie.
Ora, nella Cisl territoriale, avrà tra le altre deleghe la responsabilità della struttura di Prato.
1 maggio 2017
cgil cisl uil in piazza
Chianti:
ore 10.30 presso la sala consiliare del Comune di Tavarnelle Val di Pesa, piazza Matteotti, ci sarà un incontro/dibattito sul tema ‘Lavoro, Territorio, Legalità’ con interventi del sindaco David Baroncelli e di Roberto Pistonina Segretario Generale Cisl Firenze Prato.
Empoli:
ore 9.30 Ritrovo in piazza Stazione
ore 10.00 Partenza corteo per le vie cittadine
ore 11.30 in Piazza della Vittoria intervento di Alessio Rigatti per la Cisl Firenze Prato e comizio conclusivo di Gianna Fracassi Segreteria CGIL Nazionale
San Francesco (Pontassieve):
ore 9.30 concentramento in Piazza Vittorio Emanuele II di fronte al Comune
ore 9.45 corteo per le vie cittadine
ore 11.30 in Piazza dell’Unità d’Italia a S.Francesco comizio conclusivo di Fabio Franchi Segreteria Ust Cisl Firenze Prato
Fiesole:
ore 10.30 partenza del Corteo dalla Casa del Popolo di Borgunto (Fiesole) con proseguimento fino a Piazza Mino a Fiesole, saluto del sindaco di Fiesole, Anna Ravoni e Comizio conclusivo di Paola Galgani Segretaria Generale CGIL Firenze
Barberino di Mugello:
ore 10.00 concentramento in Piazza Cavour, corteo per le vie cittadine con comizio conclusivo in Piazza Cavour di Davide Materazzi Segreteria Uilm Firenze
Sesto Fiorentino:
ore 10.00 concentramento in Piazza Ginori, corteo per le vie cittadine e deposizione di corone ai caduti. Ore 11.30 comizio conclusivo di Laura Zucchini Segreteria Uil Toscana
Prato:
ore 9.00 S. messa in Duomo
ore 10.00 Ritrovo in Piazza Mercatale, partenza corte, arrivo in Piazza delle Carceri con intervento di Giuseppe Viviano Segreteria Ust Cisl Firenze Prato e comizio conclusivo di Dalida Angelini Segretaria Generale CGIL Toscana
Seano/Carmignano:
ore 16.00 Dibattito sul tema "Nuovo lavoro, nuovi lavoratori" con interventi di Cgil Cisl e Uil, sarà presente Mirko Zacchei della Femca Cisl Firenze Prato e seguirà concerto alla Pista Rossa di Seano
Vaiano:
ore 10.00 ritrovo presso la Casa del Popolo in via braga, ore 10.30 corteo per le vie cittadine, ore 11.30 presso la casa del Popolo in via braga Comizio conclusivo di Manuela Marigolli Segretaria CGIL di Prato
ore 10.30 presso la sala consiliare del Comune di Tavarnelle Val di Pesa, piazza Matteotti, ci sarà un incontro/dibattito sul tema ‘Lavoro, Territorio, Legalità’ con interventi del sindaco David Baroncelli e di Roberto Pistonina Segretario Generale Cisl Firenze Prato.
Empoli:
ore 9.30 Ritrovo in piazza Stazione
ore 10.00 Partenza corteo per le vie cittadine
ore 11.30 in Piazza della Vittoria intervento di Alessio Rigatti per la Cisl Firenze Prato e comizio conclusivo di Gianna Fracassi Segreteria CGIL Nazionale
San Francesco (Pontassieve):
ore 9.30 concentramento in Piazza Vittorio Emanuele II di fronte al Comune
ore 9.45 corteo per le vie cittadine
ore 11.30 in Piazza dell’Unità d’Italia a S.Francesco comizio conclusivo di Fabio Franchi Segreteria Ust Cisl Firenze Prato
Fiesole:
ore 10.30 partenza del Corteo dalla Casa del Popolo di Borgunto (Fiesole) con proseguimento fino a Piazza Mino a Fiesole, saluto del sindaco di Fiesole, Anna Ravoni e Comizio conclusivo di Paola Galgani Segretaria Generale CGIL Firenze
Barberino di Mugello:
ore 10.00 concentramento in Piazza Cavour, corteo per le vie cittadine con comizio conclusivo in Piazza Cavour di Davide Materazzi Segreteria Uilm Firenze
Sesto Fiorentino:
ore 10.00 concentramento in Piazza Ginori, corteo per le vie cittadine e deposizione di corone ai caduti. Ore 11.30 comizio conclusivo di Laura Zucchini Segreteria Uil Toscana
Prato:
ore 9.00 S. messa in Duomo
ore 10.00 Ritrovo in Piazza Mercatale, partenza corte, arrivo in Piazza delle Carceri con intervento di Giuseppe Viviano Segreteria Ust Cisl Firenze Prato e comizio conclusivo di Dalida Angelini Segretaria Generale CGIL Toscana
Seano/Carmignano:
ore 16.00 Dibattito sul tema "Nuovo lavoro, nuovi lavoratori" con interventi di Cgil Cisl e Uil, sarà presente Mirko Zacchei della Femca Cisl Firenze Prato e seguirà concerto alla Pista Rossa di Seano
Vaiano:
ore 10.00 ritrovo presso la Casa del Popolo in via braga, ore 10.30 corteo per le vie cittadine, ore 11.30 presso la casa del Popolo in via braga Comizio conclusivo di Manuela Marigolli Segretaria CGIL di Prato
Cisl di Firenze e Prato a Congresso
ELETTA LA NUOVA SEGRETERIA
Roberto Pistonina è stato confermato alla guida della Unione Sindacale Territoriale Cisl Firenze e Prato.
Ad eleggerlo è stato il Consiglio generale Cisl al termine del Congresso svoltosi ieri e oggi a Firenze.
Pistonina, 55 anni, dipendente bancario (gruppo Mps) era stato eletto segretario generale della Cisl di Firenze nel 2009 e confermato dal Congresso del 2013 alla guida della nuova unione territoriale nata dalla fusione delle strutture di Firenze e Prato.
A far parte della nuova Segreteria, che guiderà la Cisl di Firenze e Prato per i prossimi 4 anni, sono stati eletti anche Fabio Franchi (segretario generale aggiunto), Simona Riccio e Giuseppe Viviano.
La mattinata si era aperta con la presentazione delle esperienze di Oxfam (con cui Cisl Firenze-Prato ha di recente siglato un accordo che prevede percorsi di ‘alfabetizzazione al lavoro’ per giovani migranti) e delle aziende BB Holding e Flo Concept (che ha realizzato il gadget del Congresso, una spilla Cisl in feltro): aziende a forte connotazione sociale, la cui esperienza però dimostra come la solidarietà non escluda la capacità di competere efficacemente sul mercato. L’attenzione al sociale del Congresso è confermata anche dalla pausa pranzo, visto che ad occuparsi del catering delle due giornate sarà la Cooperativa Matrix, che opera da anni sul fronte della disabilità, fisica e mentale, favorendo percorsi di inclusione lavorativa.
L’intervento della segretaria generale nazionale della Cisl, Annamaria Furlan, ha chiuso il dibattito congressuale.
Nel pomeriggio si è svolto lo scrutinio dei voti per l’elezione del nuovo Consiglio Generale, il ‘parlamentino’ del sindacato, composto da -- membri.
l Consiglio, appena insediato, ha poi eletto il segretario generale e la segreteria.
La Cisl di Firenze e Prato ha oltre 73 mila iscritti, 3/5 dei quali lavoratori attivi (45.009 a fronte di 28.049 pensionati) e per la prima volta quest’anno le iscritte donne hanno pareggiato in numero gli uomini. Sul territorio il sindacato è organizzato in 19 categorie e 7 enti e associazioni, conta 17 sedi territoriali che coprono le province di Firenze e Prato e nel 2016 sono state quasi 80 mila le pratiche espletate dal CAF e oltre 41 mila quelle gestite dal patronato Inas.
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Badanti: convenzione Cisl per aiutare le famiglie
Facilitare la ricerca di una badante professionalmente qualificata, in modo trasparente e sicuro, a condizioni favorevoli per gli iscritti Cisl. E’ lo scopo della convenzione sottoscritta stamani a Firenze tra la Cisl Firenze-Prato e la Beyond Srl, titolare del sito www.lamiabadante.it. Beyond Srl è una società che opera nell’ambito dei servizi socio-sanitari in collaborazione con il Consorzio CORI, ed in questo contesto ha creato, attraverso il portale ‘lamiabadante’, un nuovo servizio di promozione del badantato e dei servizi domiciliari ed infermieristici.
Grazie alla convenzione gli iscritti Cisl Firenze-Prato potranno godere di uno sconto del 20% su tutti i servizi erogati e pubblicizzati tramite il sito www.lamiabadante.it.
Iscritti (a prezzi ridotti) e non iscritti possono inoltre usufruire di tutti i servizi che il CAF Cisl mette a disposizione per la gestione di tutti gli aspetti, burocratici e legali, legati all’impiego di colf e badanti.
“Anche attraverso convenzioni come questa – dice Roberto Pistonina, Segretario generale Cisl Firenze-Prato - vogliamo accrescere e implementare la già vasta gamma di servizi rivolti agli iscritti e alla cittadinanza in generale. Oggi più che mai è importante che un sindacato oltre a rappresentare i lavoratori e contrattare, sappia anche mettere a loro disposizione una serie di servizi, di qualità ma offerti alle condizioni più favorevoli possibile.”
Grazie alla convenzione gli iscritti Cisl Firenze-Prato potranno godere di uno sconto del 20% su tutti i servizi erogati e pubblicizzati tramite il sito www.lamiabadante.it.
Iscritti (a prezzi ridotti) e non iscritti possono inoltre usufruire di tutti i servizi che il CAF Cisl mette a disposizione per la gestione di tutti gli aspetti, burocratici e legali, legati all’impiego di colf e badanti.
“Anche attraverso convenzioni come questa – dice Roberto Pistonina, Segretario generale Cisl Firenze-Prato - vogliamo accrescere e implementare la già vasta gamma di servizi rivolti agli iscritti e alla cittadinanza in generale. Oggi più che mai è importante che un sindacato oltre a rappresentare i lavoratori e contrattare, sappia anche mettere a loro disposizione una serie di servizi, di qualità ma offerti alle condizioni più favorevoli possibile.”
Fondo di Solidarieta' Bilaterale per l’Artigianato: c’e' l’accordo
Firenze, 15 febbraio 2017 – È stato siglato oggi, a Firenze, l’accordo che regolamenta il funzionamento del Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato (FBSA). Hanno firmato il documento il direttore generale Cna Firenze Franco Vichi, il segretario generale di Confartigianato Imprese Firenze Jacopo Ferretti, i segretari sindacali Paola Galgani (Cgil), Roberto Pistonina (Cisl) e Francesca Cantini (Uil).
Tale intesa, in caso di crisi o grave difficoltà aziendale, consente di attivare le procedure relative all’accesso all’assegno ordinario o di solidarietà, a oggi l’unico ammortizzatore sociale che permette alle imprese di procedere alla sospensione dell’attività o di riduzione dell’orario di lavoro ai lavoratori.
«Siamo contenti di essere insieme, a un tavolo comune, con piena soddisfazione per avere trovato procedure condivise da tutti, utili ed efficaci – hanno spiegato Franco Vichi, direttore generale Cna Firenze e Jacopo Ferretti, segretario generale di Confartigianato Imprese Firenze -. Nel settore delle imprese artigiane la cassa integrazione in deroga è in esaurimento. L’accordo siglato oggi consente l’accesso ai benefici previsti dalla legge ossia al sostegno economico dei lavoratori Il Fsba diventa così l’unico ammortizzatore sociale, “un’ancora di salvezza” che in presenza di crisi aziendali interviene a supportare i dipendenti delle imprese iscritte all’Ente bilaterale nazionale artigianato».
«Quando si firmano accordi che consentono di sostenere i lavoratori, non possiamo che essere soddisfatti», sono le parole dei tre segretari di Cgil, Cisl e Uil di Firenze, Paola Galgani, Roberto Pistonina e Francesca Cantini. «L’accordo siglato oggi consente l’accelerazione dell’iter burocratico per l’accesso alle prestazioni a favore dei lavoratori iscritti all’EBNA. Il settore dell’artigianato nella provincia di Firenze necessita di un tavolo di confronto permanente per dare serenità, certezza e tutela a tutti i lavoratori in presenza di crisi aziendali. L’accordo odierno va in questa direzione. Siamo convinti che i problemi nel mondo dell’artigianato si risolvano più facilmente attraverso un dialogo continuo e costante tra le parti».
Tale intesa, in caso di crisi o grave difficoltà aziendale, consente di attivare le procedure relative all’accesso all’assegno ordinario o di solidarietà, a oggi l’unico ammortizzatore sociale che permette alle imprese di procedere alla sospensione dell’attività o di riduzione dell’orario di lavoro ai lavoratori.
«Siamo contenti di essere insieme, a un tavolo comune, con piena soddisfazione per avere trovato procedure condivise da tutti, utili ed efficaci – hanno spiegato Franco Vichi, direttore generale Cna Firenze e Jacopo Ferretti, segretario generale di Confartigianato Imprese Firenze -. Nel settore delle imprese artigiane la cassa integrazione in deroga è in esaurimento. L’accordo siglato oggi consente l’accesso ai benefici previsti dalla legge ossia al sostegno economico dei lavoratori Il Fsba diventa così l’unico ammortizzatore sociale, “un’ancora di salvezza” che in presenza di crisi aziendali interviene a supportare i dipendenti delle imprese iscritte all’Ente bilaterale nazionale artigianato».
«Quando si firmano accordi che consentono di sostenere i lavoratori, non possiamo che essere soddisfatti», sono le parole dei tre segretari di Cgil, Cisl e Uil di Firenze, Paola Galgani, Roberto Pistonina e Francesca Cantini. «L’accordo siglato oggi consente l’accelerazione dell’iter burocratico per l’accesso alle prestazioni a favore dei lavoratori iscritti all’EBNA. Il settore dell’artigianato nella provincia di Firenze necessita di un tavolo di confronto permanente per dare serenità, certezza e tutela a tutti i lavoratori in presenza di crisi aziendali. L’accordo odierno va in questa direzione. Siamo convinti che i problemi nel mondo dell’artigianato si risolvano più facilmente attraverso un dialogo continuo e costante tra le parti».
Lavoro: accordo per l’accesso regolare dei migranti
Un triangolo virtuoso tra Oxfam, Cisl Firenze-Prato e agenzie per il lavoro, contro lo sfruttamento e la concorrenza sleale.~ E’ la prima intesa del genere in Italia.
Firenze,16/11/2016 Un innovativo accordo, il primo del genere in Italia, per offrire a giovani migranti richiedenti asilo, un percorso di accesso, regolare e trasparente, al mercato del lavoro italiano, sconfiggendo sfruttamento e concorrenza sleale.
E’ il risultato dell’intesa, sottoscritta stamani tra Oxfam Italia, Cisl Firenze-Prato, Felsa-Cisl Toscana e le agenzie per il lavoro del territorio Adecco Italia, Ali-Spa, GI-Group, LavoroPiù e Synergie Italia.~ Ultimo step di un percorso iniziato già nei mesi scorsi che dalla formazione si pone adesso l’obiettivo di passare all’inserimento lavorativo, consentendo ai migranti di proporsi sul mercato del lavoro attraverso canali legali, come alternativa alle reti parallele di lavoro nero nelle quali spesso rischiano di finire.
Dall’orientamento alla ricerca di lavoro regolare
In virtù dell’intesa sottoscritta nei mesi scorsi tra Oxfam e Cisl, un primo gruppo di 16 giovani migranti accolti da Oxfam in Toscana, ha avuto infatti l’occasione di partecipare l’8 e il 9 novembre scorsi, ad un corso di orientamento attivo al lavoro (che verrà replicato ed esteso) dedicato alla formazione sull’impostazione del curriculum vitae, alla profilazione e alle informazioni sulle varie tipologie contrattuali.
Il corso è stato organizzato dalla Felsa-Cisl Toscana, che all’interno della Cisl si occupa di lavoratori somministrati e atipici e gestisce lo sportello di orientamento al lavoro e formazione, e che per l’occasione ha creato un percorso di formazione specifico che adesso aprirà nuove occasioni lavorative ai giovani migranti accolti da Oxfam. Nell’accordo sottoscritto stamani infatti le agenzie firmatarie “si rendono disponibili ad individuare percorsi specifici” previo colloqui con ogni singolo migrante, “che possano valorizzare le competenze maturande o maturate delle persone coinvolte, al fine di un loro inserimento lavorativo”.
“Con questa intesa si passa dalle parole ai fatti – ha detto il segretario generale della Cisl di Firenze e Prato, Roberto Pistonina - .In una società spaccata tra quanti vedono l’immigrazione solo come un problema e quanti invece se ne fanno carico in termini di integrazione e opportunità, la Cisl di Firenze e Prato ha pensato e reso operativo, grazie alla collaborazione di Oxfam e la disponibilità di 5 agenzie interinali, un progetto concreto. Abbiamo creato un circuito positivo che è esempio di cosa possiamo fare lavorando insieme. Il fenomeno migratorio deve essere interpretato come un’opportunità e non come un problema, consci del fatto che si tratta di una situazione strutturale che ci interesserà nei prossimi decenni e non di un fatto episodico.”
“La firma dell’accordo con le agenzie per il lavoro del territorio è il risultato concreto dell’impegno costante che in questi mesi ha contraddistinto il lavoro di Oxfam e Cisl Firenze-Prato, la cui intesa pone al centro l’interesse per la legalità e per il rispetto dei diritti dei migranti, troppo spesso vittime di sfruttamento. - dichiara Alessandro Bechini, direttore dei programmi di Oxfam Italia – Per i giovani che hanno preso parte al corso di orientamento al lavoro appena conclusosi potrebbero aprirsi adesso prospettive concrete di inserimento lavorativo: obiettivo primario per noi infatti è aiutarli nella ricerca attiva di un impiego, sottraendoli al caporalato e al lavoro nero, che oltre a costituire un pericolo per loro, rappresentano anche un danno per le tante imprese che operano correttamente sul mercato del lavoro”.
Cisl Firenze-Prato conta oltre 70.000 mila iscritti. Svolge periodicamente corsi gratuiti per la ricerca attiva del lavoro, in collaborazione con la categoria dei lavoratori atipici e somministrati Felsa-Cisl. Ha promosso la nascita di Anolf (Associazione nazionale oltre le frontiere) che si occupa dei temi dell’immigrazione associando italiani e stranieri e che a Firenze conta 2500 iscritti.
E’ il risultato dell’intesa, sottoscritta stamani tra Oxfam Italia, Cisl Firenze-Prato, Felsa-Cisl Toscana e le agenzie per il lavoro del territorio Adecco Italia, Ali-Spa, GI-Group, LavoroPiù e Synergie Italia.~ Ultimo step di un percorso iniziato già nei mesi scorsi che dalla formazione si pone adesso l’obiettivo di passare all’inserimento lavorativo, consentendo ai migranti di proporsi sul mercato del lavoro attraverso canali legali, come alternativa alle reti parallele di lavoro nero nelle quali spesso rischiano di finire.
Dall’orientamento alla ricerca di lavoro regolare
In virtù dell’intesa sottoscritta nei mesi scorsi tra Oxfam e Cisl, un primo gruppo di 16 giovani migranti accolti da Oxfam in Toscana, ha avuto infatti l’occasione di partecipare l’8 e il 9 novembre scorsi, ad un corso di orientamento attivo al lavoro (che verrà replicato ed esteso) dedicato alla formazione sull’impostazione del curriculum vitae, alla profilazione e alle informazioni sulle varie tipologie contrattuali.
Il corso è stato organizzato dalla Felsa-Cisl Toscana, che all’interno della Cisl si occupa di lavoratori somministrati e atipici e gestisce lo sportello di orientamento al lavoro e formazione, e che per l’occasione ha creato un percorso di formazione specifico che adesso aprirà nuove occasioni lavorative ai giovani migranti accolti da Oxfam. Nell’accordo sottoscritto stamani infatti le agenzie firmatarie “si rendono disponibili ad individuare percorsi specifici” previo colloqui con ogni singolo migrante, “che possano valorizzare le competenze maturande o maturate delle persone coinvolte, al fine di un loro inserimento lavorativo”.
“Con questa intesa si passa dalle parole ai fatti – ha detto il segretario generale della Cisl di Firenze e Prato, Roberto Pistonina - .In una società spaccata tra quanti vedono l’immigrazione solo come un problema e quanti invece se ne fanno carico in termini di integrazione e opportunità, la Cisl di Firenze e Prato ha pensato e reso operativo, grazie alla collaborazione di Oxfam e la disponibilità di 5 agenzie interinali, un progetto concreto. Abbiamo creato un circuito positivo che è esempio di cosa possiamo fare lavorando insieme. Il fenomeno migratorio deve essere interpretato come un’opportunità e non come un problema, consci del fatto che si tratta di una situazione strutturale che ci interesserà nei prossimi decenni e non di un fatto episodico.”
“La firma dell’accordo con le agenzie per il lavoro del territorio è il risultato concreto dell’impegno costante che in questi mesi ha contraddistinto il lavoro di Oxfam e Cisl Firenze-Prato, la cui intesa pone al centro l’interesse per la legalità e per il rispetto dei diritti dei migranti, troppo spesso vittime di sfruttamento. - dichiara Alessandro Bechini, direttore dei programmi di Oxfam Italia – Per i giovani che hanno preso parte al corso di orientamento al lavoro appena conclusosi potrebbero aprirsi adesso prospettive concrete di inserimento lavorativo: obiettivo primario per noi infatti è aiutarli nella ricerca attiva di un impiego, sottraendoli al caporalato e al lavoro nero, che oltre a costituire un pericolo per loro, rappresentano anche un danno per le tante imprese che operano correttamente sul mercato del lavoro”.
Cisl Firenze-Prato conta oltre 70.000 mila iscritti. Svolge periodicamente corsi gratuiti per la ricerca attiva del lavoro, in collaborazione con la categoria dei lavoratori atipici e somministrati Felsa-Cisl. Ha promosso la nascita di Anolf (Associazione nazionale oltre le frontiere) che si occupa dei temi dell’immigrazione associando italiani e stranieri e che a Firenze conta 2500 iscritti.
Rifiuti: nemmeno un euro in piu' di Tari !
La Cisl prende posizione contro il rischio che lo stop al termovalorizzatore si traduca in un +18% in bolletta per i cittadini
“Nemmeno un euro in più di Tari !” E’ la reazione della Cisl di Firenze-Prato dopo che ieri il presidente di Q-Thermo Giorgio Moretti ha paventato il rischio per gli utenti di aumenti in bolletta del 15-18% come conseguenza del blocco alla realizzazione del termovalorizzatore, che farebbe perdere alla società 80 milioni di euro di incentivi europei.
“La vicenda del termovalorizzatore, con la sospensione dei lavori prevista dalla sentenza del TAR – dice Giovanni Ronchi, della segreteria Cisl Firenze-Prato - conferma l’incapacità della politica a portare a termine le infrastrutture già decise. Ma non è tollerabile che i costi di questo immobilismo si scarichino sui cittadini.”
“La Cisl – continua Ronchi - non accetterà neanche un euro di aumento delle tariffe sui rifiuti che, stando a quanto leggiamo, sono destinate a salire visto il continuo aumento dei costi di smaltimento degli stessi in discarica.”
“Rimaniamo convinti che sia più ecologico e economico bruciare, in tutta sicurezza, rifiuti trattati e generare calore ed energia pulita, piuttosto che scavare buche e sotterrare i rifiuti nel nostro bellissimo territorio toscano o, peggio ancora, caricare i nostri rifiuti su tir o su treni e portarli altrove, in Italia o all’estero, dove peraltro grazie ai nostri rifiuti guadagnano un sacco di soldi !”
“La vicenda del termovalorizzatore, con la sospensione dei lavori prevista dalla sentenza del TAR – dice Giovanni Ronchi, della segreteria Cisl Firenze-Prato - conferma l’incapacità della politica a portare a termine le infrastrutture già decise. Ma non è tollerabile che i costi di questo immobilismo si scarichino sui cittadini.”
“La Cisl – continua Ronchi - non accetterà neanche un euro di aumento delle tariffe sui rifiuti che, stando a quanto leggiamo, sono destinate a salire visto il continuo aumento dei costi di smaltimento degli stessi in discarica.”
“Rimaniamo convinti che sia più ecologico e economico bruciare, in tutta sicurezza, rifiuti trattati e generare calore ed energia pulita, piuttosto che scavare buche e sotterrare i rifiuti nel nostro bellissimo territorio toscano o, peggio ancora, caricare i nostri rifiuti su tir o su treni e portarli altrove, in Italia o all’estero, dove peraltro grazie ai nostri rifiuti guadagnano un sacco di soldi !”
tav e foster: LA CITTA' CHE CAMBIA
anche nardella al consiglio generale della ust cisl firenze prato. e pistonina attacca
alta velocita' o grande lentezza?
L'INTERVENTO SU TOSCANA OGGI DEL segretario territoriale giovanni ronchi
In Italia, ma soprattutto a Firenze e in Toscana, le grandi opere che dovrebbero modernizzare il paese sono in realtà un grande gioco dell'oca, quando si arriva all'ultima casella si ritorna sempre al punto di partenza.
La vicenda dell'Alta Velocità è emblematica e sconcertante allo stesso tempo.
Rimettere in discussione da parte di Ferrovie dello Stato un progetto frutto di anni e anni di studi e discussioni e approvato da tutte le istituzioni interessate è inconcepibile.
Sicuramente potevano essere scelte altre soluzioni, alcune potevano essere migliori e più funzionali, ma a questo punto il rischio è che non si faccia nulla o si ripieghi su qualcosa di minimale, che può far risparmiare qualche soldo, ma che rischia di non funzionare.
Eliminare la stazione Foster e lasciare il tunnel ha, a mio parere, due controindicazioni: si scava sotto la città per farci passare pochi treni passanti e non si separa il traffico AV da quello metropolitano rischiando di penalizzare i pendolari toscani.
La nuova tecnologia invocata come toccasana non può risolvere i limiti fisici del numero dei binari e della stazione di testa com'è Santa Maria Novella, per cui è irrealistico pensare di farci transitare molti più treni di quelli attuali, e se si dovrà dare una precedenza si può stare sicuri che saranno fatti passare prima i Frecciarossa rispetto ai treni del trasporto metropolitano.
Per cui è bene che Regione Toscana, Città Metropolitana e Comune di Firenze si facciano rispettare e non diano via libera a soluzioni pasticciate e penalizzanti per i loro cittadini.
Inoltre, purtroppo, questa vicenda non è la sola. Anzi le opere rimesse in discussione sono anche il termovalorizzatore e la nuova pista dell'aeroporto.
Tutte opere attese da decenni e indispensabili per assicurare al nostro territorio sviluppo sostenibile e posti di lavoro. Se poi a tutto questo ci aggiungiamo la sospensione della gara regionale per il trasporto pubblico locale allora il quadro è completo: l'immobilismo assoluto.
Firenze e la Toscana non possono rassegnarsi a tutto ciò occorre una scossa soprattutto da parte della politica, che deve riprendersi il proprio ruolo di decisore e di attuatore delle decisioni prese.
Non possiamo essere appesi sempre alle sentenze del TAR o all'esito dei ricorsi.
Altra necessità è quella di vigilare affinché non ci siano episodi di corruzione e anche questo è un compito primario della politica e non può essere lasciato esclusivamente alla magistratura che può essere solo a posteriori e avere l'effetto di fermare tutto.
In ultimo bisogna che i cittadini, soprattutto quelli direttamente interessati dai lavori di queste opere, vengano coinvolti, interpellati e venga loro spiegato quali vantaggi giustificano i disagi da sopportare. E questo percorso di partecipazione deve avvenire in prossimità dei lavori non, come è successo, in anticipo di anni rispetto all'apertura dei cantieri.
La conclusione della vicenda dell'Alta Velocità ci dirà se la Toscana ha imboccato la china dell'immobilismo e del declino o se, con un colpo di reni della politica e delle istituzioni, si potrà guardare con fiducia al futuro. Ovviamente facciamo il tifo per questa seconda ipotesi e per la realizzazione di tutte le opere infrastrutturali previste.
PER LEGGERE L'INTERVENTO DEL SEGRETARIO SU TOSCANA OGGI, CLICCA QUI
La vicenda dell'Alta Velocità è emblematica e sconcertante allo stesso tempo.
Rimettere in discussione da parte di Ferrovie dello Stato un progetto frutto di anni e anni di studi e discussioni e approvato da tutte le istituzioni interessate è inconcepibile.
Sicuramente potevano essere scelte altre soluzioni, alcune potevano essere migliori e più funzionali, ma a questo punto il rischio è che non si faccia nulla o si ripieghi su qualcosa di minimale, che può far risparmiare qualche soldo, ma che rischia di non funzionare.
Eliminare la stazione Foster e lasciare il tunnel ha, a mio parere, due controindicazioni: si scava sotto la città per farci passare pochi treni passanti e non si separa il traffico AV da quello metropolitano rischiando di penalizzare i pendolari toscani.
La nuova tecnologia invocata come toccasana non può risolvere i limiti fisici del numero dei binari e della stazione di testa com'è Santa Maria Novella, per cui è irrealistico pensare di farci transitare molti più treni di quelli attuali, e se si dovrà dare una precedenza si può stare sicuri che saranno fatti passare prima i Frecciarossa rispetto ai treni del trasporto metropolitano.
Per cui è bene che Regione Toscana, Città Metropolitana e Comune di Firenze si facciano rispettare e non diano via libera a soluzioni pasticciate e penalizzanti per i loro cittadini.
Inoltre, purtroppo, questa vicenda non è la sola. Anzi le opere rimesse in discussione sono anche il termovalorizzatore e la nuova pista dell'aeroporto.
Tutte opere attese da decenni e indispensabili per assicurare al nostro territorio sviluppo sostenibile e posti di lavoro. Se poi a tutto questo ci aggiungiamo la sospensione della gara regionale per il trasporto pubblico locale allora il quadro è completo: l'immobilismo assoluto.
Firenze e la Toscana non possono rassegnarsi a tutto ciò occorre una scossa soprattutto da parte della politica, che deve riprendersi il proprio ruolo di decisore e di attuatore delle decisioni prese.
Non possiamo essere appesi sempre alle sentenze del TAR o all'esito dei ricorsi.
Altra necessità è quella di vigilare affinché non ci siano episodi di corruzione e anche questo è un compito primario della politica e non può essere lasciato esclusivamente alla magistratura che può essere solo a posteriori e avere l'effetto di fermare tutto.
In ultimo bisogna che i cittadini, soprattutto quelli direttamente interessati dai lavori di queste opere, vengano coinvolti, interpellati e venga loro spiegato quali vantaggi giustificano i disagi da sopportare. E questo percorso di partecipazione deve avvenire in prossimità dei lavori non, come è successo, in anticipo di anni rispetto all'apertura dei cantieri.
La conclusione della vicenda dell'Alta Velocità ci dirà se la Toscana ha imboccato la china dell'immobilismo e del declino o se, con un colpo di reni della politica e delle istituzioni, si potrà guardare con fiducia al futuro. Ovviamente facciamo il tifo per questa seconda ipotesi e per la realizzazione di tutte le opere infrastrutturali previste.
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immigrati in toscana: la cisl insieme con oxfam per formarli al lavoro
l'intervista del segretario territoriale fabio franchi per toscana oggi
Clicca sulla foto per scaricare l'articolo
Migranti e lavoro: accordo Oxfam-Cisl Firenze
Un’ occasione unica per chi fugge da guerra e povertA' per conoscere i propri diritti e sfuggire alle insidie del mercato illegale e dello sfruttamento.
Firenze, 25/10/2016_ Orientare al mondo del lavoro giovani migranti, richiedenti asilo e rifugiati. È questo l’impegno comune sancito dal protocollo d’intesa sottoscritto da Oxfam Italia e Cisl territoriale Firenze-Prato, il primo di questo genere a livello nazionale.
Un’occasione per orientarsi al lavoro e sentirsi meno esclusi
“Programmare e realizzare percorsi di formazione, approfondimento e informazione sull'orientamento al lavoro dei migranti” è questa la finalità dell’accordo siglato dall'organizzazione umanitaria e dal sindacato, che collaboreranno a iniziative “rivolte alla lotta alla povertà e alla riduzione dell’esclusione sociale, anche attraverso l’individuazione di percorsi di inserimento lavorativo” e promuoveranno insieme campagne di sensibilizzazione sul tema delle migrazioni.
Al via l’8 e il 9 novembre il primo corso di orientamento attivo al lavoro, sul modello di quelli già periodicamente svolti da Cisl, ma tarato sulle esigenze peculiari di 16 giovani migranti ospiti delle strutture di accoglienza di Oxfam a Firenze, ragazzi che sono ormai in Italia da circa 8-10 mesi. Le due giornate, in particolare, saranno dedicate all'impostazione del curriculum vitae, alla profilazione e alle informazioni sulle varie tipologie contrattuali.
Sbocchi concreti a favore dei lavoratori onesti, contro le insidie del caporalato
“Se la nostra Repubblica è fondata sul lavoro, è logico che il canale principale per entrare a farne parte passi da qui. - dice Roberto Pistonina, segretario generale della Cisl Firenze-Prato - Da tempo abbiamo avviato dei corsi di orientamento e ricerca attiva del lavoro per i giovani italiani; ci è parso dunque giusto proporli, ritarati ad hoc e in collaborazione con Oxfam, anche a questi giovani che arrivano nel nostro Paese fuggendo da fame e guerre. Perché i lavoratori non hanno colore. E perché anche così si combatte l’infamia del caporalato, che umilia i migranti e crea concorrenza sleale per i lavoratori e le imprese oneste”.
Sbocco concreto del percorso formativo è infatti quello di consentire ai migranti di proporsi sul mercato del lavoro attraverso canali legali, alternativa alle reti parallele di lavoro nero e sfruttamento, nelle quali spesso rischiano di finire.
“Siamo molto contenti dell’accordo sottoscritto con Cisl, grazie al quale potremo avviare una serie di iniziative e progetti dall'impatto incisivo a livello territoriale, per orientare i giovani migranti che accogliamo in Toscana a seguire un percorso di legalità e formazione, che eviti il rischio per loro di cadere nelle maglie del lavoro nero e dello sfruttamento”, aggiunge Alessandro Bechini, direttore dei programmi in Italia di Oxfam.
Oxfam Italia attualmente offre infatti accoglienza e percorsi di integrazione a circa 230 migranti nelle province di Firenze, Arezzo, Siena e Livorno, provenienti da paesi come Ghana, Guinea, Nigeria, Senegal, Mali, Burkina Faso,~Costa d'Avorio, Eritrea, Pakistan, Afghanistan.~
“Grazie alla Cisl – conclude Bechini – abbiamo già chiuso anche un accordo con cinque agenzie interinali, quali Adecco, Gi Group, Ali, Lavoropiù, Sinergy, che in seguito alle giornate di formazione si impegneranno a supportare i ragazzi nella ricerca di lavoro e nella candidatura alle posizioni per le quali hanno offerte attive. Un primo ma importante passo”.
Se vuoi scaricare il PROTOCOLLO OXFAM CISL clicca qui
Un’occasione per orientarsi al lavoro e sentirsi meno esclusi
“Programmare e realizzare percorsi di formazione, approfondimento e informazione sull'orientamento al lavoro dei migranti” è questa la finalità dell’accordo siglato dall'organizzazione umanitaria e dal sindacato, che collaboreranno a iniziative “rivolte alla lotta alla povertà e alla riduzione dell’esclusione sociale, anche attraverso l’individuazione di percorsi di inserimento lavorativo” e promuoveranno insieme campagne di sensibilizzazione sul tema delle migrazioni.
Al via l’8 e il 9 novembre il primo corso di orientamento attivo al lavoro, sul modello di quelli già periodicamente svolti da Cisl, ma tarato sulle esigenze peculiari di 16 giovani migranti ospiti delle strutture di accoglienza di Oxfam a Firenze, ragazzi che sono ormai in Italia da circa 8-10 mesi. Le due giornate, in particolare, saranno dedicate all'impostazione del curriculum vitae, alla profilazione e alle informazioni sulle varie tipologie contrattuali.
Sbocchi concreti a favore dei lavoratori onesti, contro le insidie del caporalato
“Se la nostra Repubblica è fondata sul lavoro, è logico che il canale principale per entrare a farne parte passi da qui. - dice Roberto Pistonina, segretario generale della Cisl Firenze-Prato - Da tempo abbiamo avviato dei corsi di orientamento e ricerca attiva del lavoro per i giovani italiani; ci è parso dunque giusto proporli, ritarati ad hoc e in collaborazione con Oxfam, anche a questi giovani che arrivano nel nostro Paese fuggendo da fame e guerre. Perché i lavoratori non hanno colore. E perché anche così si combatte l’infamia del caporalato, che umilia i migranti e crea concorrenza sleale per i lavoratori e le imprese oneste”.
Sbocco concreto del percorso formativo è infatti quello di consentire ai migranti di proporsi sul mercato del lavoro attraverso canali legali, alternativa alle reti parallele di lavoro nero e sfruttamento, nelle quali spesso rischiano di finire.
“Siamo molto contenti dell’accordo sottoscritto con Cisl, grazie al quale potremo avviare una serie di iniziative e progetti dall'impatto incisivo a livello territoriale, per orientare i giovani migranti che accogliamo in Toscana a seguire un percorso di legalità e formazione, che eviti il rischio per loro di cadere nelle maglie del lavoro nero e dello sfruttamento”, aggiunge Alessandro Bechini, direttore dei programmi in Italia di Oxfam.
Oxfam Italia attualmente offre infatti accoglienza e percorsi di integrazione a circa 230 migranti nelle province di Firenze, Arezzo, Siena e Livorno, provenienti da paesi come Ghana, Guinea, Nigeria, Senegal, Mali, Burkina Faso,~Costa d'Avorio, Eritrea, Pakistan, Afghanistan.~
“Grazie alla Cisl – conclude Bechini – abbiamo già chiuso anche un accordo con cinque agenzie interinali, quali Adecco, Gi Group, Ali, Lavoropiù, Sinergy, che in seguito alle giornate di formazione si impegneranno a supportare i ragazzi nella ricerca di lavoro e nella candidatura alle posizioni per le quali hanno offerte attive. Un primo ma importante passo”.
Se vuoi scaricare il PROTOCOLLO OXFAM CISL clicca qui
FESTIVAL DELLE GENERAZIONI 2016
Si è concluso a Firenze la sesta edizione de il Festival delle Generazioni.
Ecco l'articolo uscito su La Nazione il 17/10/16
Ecco l'articolo uscito su La Nazione il 17/10/16
PROGETTO WIN: UN SISTEMA ANTIDISAGIO MESSO A PUNTO NELL'EMPOLESE VAL D'ELSA
PIANTALA DI SOTTOVALUTARTI!
la Cisl a Jobbando, la due giorni fiorentina dedicata all’incontro tra domanda e offerta di lavoro
Anche la Cisl di Firenze e Prato ha partecipato quest’anno a Jobbando, l’appuntamento per l’incontro di domanda e offerta di lavoro svoltosi il 21 e 22 settembre all’Obihall di Firenze.
“Dove ci sono i giovani in cerca di lavoro – spiega Fabio Franchi, della Segreteria territoriale Cisl - è giusto che ci sia anche il sindacato. Per questo abbiamo deciso di essere presenti a Jobbando. Non a offrire lavoro, che non è il nostro compito, ma a dare informazioni, consigli, orientamento ai giovani, che spesso si mettono in cerca di un lavoro senza avere gli strumenti per orientarsi e valorizzare le proprie competenze. Vogliamo aiutarli a riconoscere un buon lavoro da un cattivo lavoro, in un panorama mai come ora difficile da interpretare, che offre opportunità ma nasconde anche tante insidie.”
Nell’ambito di Jobbando la Cisl Firenze-Prato è staat presente, con il proprio segretario generale Roberto Pistonina, anche al convegno “Il futuro del lavoro”e con il seminario con Luca Raffaele, Project manager di Next-Nuova Economia per Tutti, dal titolo “Prepararsi al futuro: come realizzare idee sostenibili al servizio del territorio”.
“Dove ci sono i giovani in cerca di lavoro – spiega Fabio Franchi, della Segreteria territoriale Cisl - è giusto che ci sia anche il sindacato. Per questo abbiamo deciso di essere presenti a Jobbando. Non a offrire lavoro, che non è il nostro compito, ma a dare informazioni, consigli, orientamento ai giovani, che spesso si mettono in cerca di un lavoro senza avere gli strumenti per orientarsi e valorizzare le proprie competenze. Vogliamo aiutarli a riconoscere un buon lavoro da un cattivo lavoro, in un panorama mai come ora difficile da interpretare, che offre opportunità ma nasconde anche tante insidie.”
Nell’ambito di Jobbando la Cisl Firenze-Prato è staat presente, con il proprio segretario generale Roberto Pistonina, anche al convegno “Il futuro del lavoro”e con il seminario con Luca Raffaele, Project manager di Next-Nuova Economia per Tutti, dal titolo “Prepararsi al futuro: come realizzare idee sostenibili al servizio del territorio”.
NUOVO APPUNTAMENTO PER CORSO DI FORMAZIONE E ORIENTAMENTO RICERCA ATTIVA LAVORO
SCONTRO CNA E SINDACATI SUL FONDO SOLIDARIETA'
I Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Firenze, Paola Galgani, Roberto Pistonina e Francesca Cantini, hanno inviato al Presidente e Direttore Generale di CNA Firenze, rispettivamente Andrea Calistri e Franco Vichi, una lettera in risposta alle accuse rivolte agli stessi sindacati da Vichi in una lettera inviata e ribadita a mezzo stampa (su La Repubblica Firenze).
Il Direttore Generale di CNA Firenze accusa i sindacati di non sottoscrivere gli accordi per il Fondo di solidarietà dell’artigianato (che ha preso il posto della cassa integrazione in deroga) nelle aziende dove non hanno iscritti.
Un richiamo che Cgil, Cisl e Uil respingono al mittente nel merito e nel metodo.
Di seguito la lettera:
"Egr. Direttore,
abbiamo preso visione della sua missiva del 9 settembre u.s. e a tale proposito crediamo necessario stigmatizzare sia sotto il profilo formale che politico un atteggiamento irrituale.
Risulta quantomeno singolare il metodo adottato per comunicare con queste Organizzazioni; ricevere, infatti, una formale missiva il 9 settembre (venerdì) e prendere visione di un articolo pubblicato su La Repubblica il giorno 11 (domenica), significa, innanzitutto, denunciare una questione senza la volontà di confrontarsi per risolverla. Nel recente passato, infatti, quanto ha desiderato comunicare con noi è sempre stato celere nell’ adoperare le vie brevi anziché quelle formali e i media. Conseguentemente crediamo che tale missiva rappresenti tutto all’ infuori che la volontà di confronto come, invece, sarebbe necessario nella normali e costruttive relazioni industriali.
Detto ciò, la sua missiva difetta sotto il profilo politico; dichiarare, infatti, che non abbiamo interesse a partecipare a tavoli inerenti crisi aziendali dove non abbiamo iscritti è indubbiamente irreale. A tale proposito La invitiamo a non sottovalutare la funzione, anche di rigore negoziale, alla quale noi teniamo: se qualcuno crede che il sindacato sia prone a sottoscrivere intese senza verificare la vera situazione di crisi aziendale e senza confrontarsi con i lavoratori, iscritti o no, sbaglia clamorosamente. Sotto il profilo metodologico è bene ricordarsi che per noi è essenziale il dialogo, prima di ogni ipotetico accordo, con i lavoratori e le lavoratrici ed è nostro interesse, contrariamente a quanto da Lei denunciato pubblicamente, esercitare tale confronto, anche ai fini della nostra rappresentanza e del proselitismo, proprio dove non siamo presenti. Casomai si dovrebbe domandare se il confronto con i lavoratori ci è concesso, perché questo è il requisito essenziale per ogni negoziato.
La missione sindacale, da quando è vivo il movimento, è proprio la tutela occupazionale e il miglioramento della qualità della vita dei lavoratori, come dimostra anche la recente intesa con Confindustria consegnata nei giorni scorsi al Governo; credere che CGIL, CISL e UIL di Firenze si comportino in modo difforme rispetto al mandato di rappresentanza e alle linee condivise a livello nazionale, francamente appare offensivo.
Ci rivolgiamo anche al Presidente, in qualità di massima rappresentanza di codesta Confederazione, affinché prenda nota della nostra reale volontà e possa intervenire rispetto a questa anomala questione, confermando la nostra totale disponibilità a risolvere situazioni che richiedono il nostro contributo e, magari, riattivando i normali canali di relazione e di comunicazione, a partire da quelli diretti, senza uscite sensazionali che creano solo condizioni di attrito.
Con l’occasione salutiamo cortesemente"
Il Direttore Generale di CNA Firenze accusa i sindacati di non sottoscrivere gli accordi per il Fondo di solidarietà dell’artigianato (che ha preso il posto della cassa integrazione in deroga) nelle aziende dove non hanno iscritti.
Un richiamo che Cgil, Cisl e Uil respingono al mittente nel merito e nel metodo.
Di seguito la lettera:
"Egr. Direttore,
abbiamo preso visione della sua missiva del 9 settembre u.s. e a tale proposito crediamo necessario stigmatizzare sia sotto il profilo formale che politico un atteggiamento irrituale.
Risulta quantomeno singolare il metodo adottato per comunicare con queste Organizzazioni; ricevere, infatti, una formale missiva il 9 settembre (venerdì) e prendere visione di un articolo pubblicato su La Repubblica il giorno 11 (domenica), significa, innanzitutto, denunciare una questione senza la volontà di confrontarsi per risolverla. Nel recente passato, infatti, quanto ha desiderato comunicare con noi è sempre stato celere nell’ adoperare le vie brevi anziché quelle formali e i media. Conseguentemente crediamo che tale missiva rappresenti tutto all’ infuori che la volontà di confronto come, invece, sarebbe necessario nella normali e costruttive relazioni industriali.
Detto ciò, la sua missiva difetta sotto il profilo politico; dichiarare, infatti, che non abbiamo interesse a partecipare a tavoli inerenti crisi aziendali dove non abbiamo iscritti è indubbiamente irreale. A tale proposito La invitiamo a non sottovalutare la funzione, anche di rigore negoziale, alla quale noi teniamo: se qualcuno crede che il sindacato sia prone a sottoscrivere intese senza verificare la vera situazione di crisi aziendale e senza confrontarsi con i lavoratori, iscritti o no, sbaglia clamorosamente. Sotto il profilo metodologico è bene ricordarsi che per noi è essenziale il dialogo, prima di ogni ipotetico accordo, con i lavoratori e le lavoratrici ed è nostro interesse, contrariamente a quanto da Lei denunciato pubblicamente, esercitare tale confronto, anche ai fini della nostra rappresentanza e del proselitismo, proprio dove non siamo presenti. Casomai si dovrebbe domandare se il confronto con i lavoratori ci è concesso, perché questo è il requisito essenziale per ogni negoziato.
La missione sindacale, da quando è vivo il movimento, è proprio la tutela occupazionale e il miglioramento della qualità della vita dei lavoratori, come dimostra anche la recente intesa con Confindustria consegnata nei giorni scorsi al Governo; credere che CGIL, CISL e UIL di Firenze si comportino in modo difforme rispetto al mandato di rappresentanza e alle linee condivise a livello nazionale, francamente appare offensivo.
Ci rivolgiamo anche al Presidente, in qualità di massima rappresentanza di codesta Confederazione, affinché prenda nota della nostra reale volontà e possa intervenire rispetto a questa anomala questione, confermando la nostra totale disponibilità a risolvere situazioni che richiedono il nostro contributo e, magari, riattivando i normali canali di relazione e di comunicazione, a partire da quelli diretti, senza uscite sensazionali che creano solo condizioni di attrito.
Con l’occasione salutiamo cortesemente"
ANCHE SE NON POSSIAMO ESSERE CON LE NOSTRE MANI FRA LE MACERIE DEL TERREMOTO , LO SIAMO COL CUORE
STOP AL TERMOVALORIZZATORE
“Dopo la Tav è la volta dell'inceneritore, ora aspettiamo lo stop per l'aeroporto e il tris è servito. Come nel gioco dell'oca l'iter delle infrastrutture in Toscana arriva all'ultima casella e ritorna al punto di partenza.”
E’ la dura reazione di Giovanni Ronchi, responsabile infrastrutture e ambiente della segreteria Cisl di Firenze e Prato, alle notizie, che paiono confermate, di un nuovo pesante stop alla realizzazione del termovalorizzatore di Case Passerini, per un intoppo burocratico.
“La politica della Toscana si sta rivelando incapace di portare in fondo le decisioni già prese” dice Ronchi. “Evidentemente per i partiti politici e le istituzioni tutto va bene così, non c'è bisogno di nulla di nuovo e di più. La massima aspirazione pare essere il mantenimento dello status quo. Non importa se poi il conto lo pagheranno i cittadini, che avranno meno treni e aumenti della tariffa dei rifiuti, maggiorata dall'uso delle discariche locali e di altre regioni quando non di altri paesi, e dalle relative penali.”
“Per la Cisl neanche un euro in più devono pagare i cittadini per l'insipienza di una politica incapace di decidere. E meno male che era il sindacato a bloccare il paese…”
E’ la dura reazione di Giovanni Ronchi, responsabile infrastrutture e ambiente della segreteria Cisl di Firenze e Prato, alle notizie, che paiono confermate, di un nuovo pesante stop alla realizzazione del termovalorizzatore di Case Passerini, per un intoppo burocratico.
“La politica della Toscana si sta rivelando incapace di portare in fondo le decisioni già prese” dice Ronchi. “Evidentemente per i partiti politici e le istituzioni tutto va bene così, non c'è bisogno di nulla di nuovo e di più. La massima aspirazione pare essere il mantenimento dello status quo. Non importa se poi il conto lo pagheranno i cittadini, che avranno meno treni e aumenti della tariffa dei rifiuti, maggiorata dall'uso delle discariche locali e di altre regioni quando non di altri paesi, e dalle relative penali.”
“Per la Cisl neanche un euro in più devono pagare i cittadini per l'insipienza di una politica incapace di decidere. E meno male che era il sindacato a bloccare il paese…”
Precariato, liste di attesa, presenza sul territorio.
Sanita' toscana, le criticita' sollevate dai sindacati
Il problema delle liste di attesa ancora irrisolto, risultati insufficienti per quanto riguarda la non autosufficienza, la presenza sul territorio di presidi sanitari (Case della salute) ancora ampiamente deficitaria, le carenze di personale e l’estendersi di forme di precariato anche nella sanità pubblica. Sono questi alcuni dei punti critici sollevati da Cgil, Cisl, Uil della Toscana nell’attivo unitario che si è tenuto il 14 Luglio nella sede della Cisl Toscana, che si è chiuso con l’approvazione di una piattaforma regionale sui temi socio-sanitari per il confronto con la Regione Toscana.
La recente riforma socio sanitaria regionale, che segue già altre precedenti modifiche di assetto e riordino del sistema, crea rischi e preoccupazioni sia sul fronte della qualità e quantità dei servizi al cittadino, sia per quanto riguarda i lavoratori del settore socio-sanitario.
“Per questo – hanno detto Mauro Fuso della Cgil Toscana, Rosella Bugiani della Cisl Toscana e Paolo Camelli della Uil Toscana – chiediamo alla Regione Toscana la verifica delle criticità emerse e un impegno a programmare mensilmente incontri sull’andamento del processo di riforma”.
Nel documento approvato è contenuta anche la proposta di creare un fondo regionale, aperto all’adesione volontaria di cittadini anche non lavoratori, con l’obiettivo di allargare l’accesso alle prestazioni socio-sanitarie integrative. Ad oggi infatti solo il 7% dei toscani usufruisce di forme di sanità integrativa contrattuale.
La recente riforma socio sanitaria regionale, che segue già altre precedenti modifiche di assetto e riordino del sistema, crea rischi e preoccupazioni sia sul fronte della qualità e quantità dei servizi al cittadino, sia per quanto riguarda i lavoratori del settore socio-sanitario.
“Per questo – hanno detto Mauro Fuso della Cgil Toscana, Rosella Bugiani della Cisl Toscana e Paolo Camelli della Uil Toscana – chiediamo alla Regione Toscana la verifica delle criticità emerse e un impegno a programmare mensilmente incontri sull’andamento del processo di riforma”.
Nel documento approvato è contenuta anche la proposta di creare un fondo regionale, aperto all’adesione volontaria di cittadini anche non lavoratori, con l’obiettivo di allargare l’accesso alle prestazioni socio-sanitarie integrative. Ad oggi infatti solo il 7% dei toscani usufruisce di forme di sanità integrativa contrattuale.
OCCUPAZIONE: '' AD OGGI LA SITUAZIONE E' DRAMMATICA''
PER LONGO SAREBBE COLPA ANCHE DELLA LEGGE FORNERO
CHE LAVORO!
Nasce a Firenze una rete di associazioni per tornare a coniugare insieme le parole ‘giovani’ e ‘lavoro’
“Rifacciamo insieme il lavoro” è il nome, ma anche la ‘mission’ dichiarata della Rete di associazioni che si è costituita oggi pomeriggio a Firenze con lo scopo di tornare a coniugare insieme le parole ‘giovani’ e ‘lavoro’, per riportare l’economia a servizio della società e creare opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani.
Si tratta delle articolazioni locali e regionali di undici associazioni attive nel mondo giovanile: Agesci, Azione cattolica Firenze, Azione cattolica Fiesole, Caritas Firenze, Centro diocesano giovani Firenze, Cisl Firenze-Prato, Consulta giovani della diocesi di Fiesole, Giovani democratici Firenze, Fuci Firenze, Opera per la gioventù Giorgio La Pira, Progetto Policoro. Nell’incontro di oggi, a cui ha concesso il suo patrocinio il comune di Firenze, è stato sottoscritto un manifesto di intenti e di valori comuni. Punto di partenza la constatazione che “la cittadinanza sociale ha come cardine il lavoro, oggi penalizzato dall’instabilità di un sistema economico colpito da una dura crisi e sempre meno politicamente orientato alla piena occupazione”. Uno scenario a fronte del quale “è necessario aprire ulteriori strade che generino opportunità di lavoro” agendo “nell’ottica dell’economia civile.” “L’obiettivo del progetto – è scritto ancora nel manifesto - è quello di costruire relazioni di comunità, animando culturalmente il territorio e realizzando modalità innovative nella ricerca e nell’inserimento al lavoro dei giovani, modalità che favoriscano l’inclusione sociale delle persone e al tempo stesso propongano pratiche di nuova economia.” Sempre secondo il documento approvato “l’offerta può modificare la domanda, se riparte dalla domanda di cura della persona e della comunità, (welfare generativo, attività sociali, educative, ricreative, ecc.), dalla salvaguardia sul territorio dei beni comuni (ambiente, cultura, arte, turismo, ecc.), e dal rilancio di settori come l’agricoltura, ecc.” Tutto ciò può essere possibile attraverso un “metodo di lavoro centrato sulla valorizzazione e sul funzionamento della rete di associazioni” che porti, “nell’integrazione di idealità, saperi, risorse, competenze” a “dare vita a luoghi di elaborazione, condivisione, animazione culturale accompagnamento delle giovani generazioni nell’inserimento al lavoro e nella transizione all’età adulta.” |
DATTI TEMPO
SENZA PREVENZIONE NON CI SARA' MAI SICUREZZA
Nella Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro assemblea di Rls a Firenze.
Firenze nel 2015 è stata la provincia toscana più colpita da incidenti mortali sul lavoro, con 22 vittime.
In Toscana sono stati 109 i lutti (69 al lavoro+30 in itinere), con un drammatico +43% rispetto al 2014 (76 decessi).
Nel primo trimestre del 2016 le morti sul lavoro in Toscana, escluse quelle in itinere con o senza mezzo di trasporto, sono state 11 e 3 di queste sono avvenute nella provincia di Firenze. (fonte: Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering su dati Inail)
Dati che evidenziano l’attualità e drammaticità del tema sicurezza, al centro dell’assemblea degli Rls (Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) di Cgil, Cisl e Uil di Firenze e provincia, svoltasi questa mattina nell’Auditorium della Cisl Toscana, a Firenze. All’incontro, in programma nella Giornata per la Sicurezza sul lavoro che si celebra in tutto il mondo il 28 Aprile, hanno partecipato anche i segretari generali provinciali di Cgil Paola Galgani, Cisl Roberto Pistonina e Arturo Papini della Segreteria Uil.
La Toscana si colloca al 4° posto per numero di incidenti fra le regioni italiane e Firenze al 50° posto fra tutte le province italiane come indice di incidenza della mortalità da lavoro in rapporto alla popolazione occupata (431.643). Fanno peggio Pistoia 11° posto (2 morti), Livorno 17° (2 morti), Arezzo 21° (2 morti), Grosseto 30° (1 morto), meglio Pisa 59° (1morto) e le altre province che non hanno registrato morti sul lavoro nei primi 3 mesi dell'anno. Fra queste c'è anche Massa Carrara teatro a metà aprile della tragedia sulle cave che è costata la vita a due cavatori travolti da una frana di marmo e detriti.
“Bisogna radicalizzare la cultura della prevenzione – affermano Cgil, Cisl e Uil nel documento approvato al temine dei lavori – perché senza prevenzione non ci sarà mai sicurezza.”
Nel testo si ribadisce anche il fondamentale ruolo della rappresentanza e del confronto tra i soggetti coinvolti e si preannuncia una richiesta di incontro con le associazioni datoriali di categoria e gli enti competenti, Asl, Inail e DTL (Direzione Territoriale del Lavoro), “per costruire sul territorio una piattaforma di azioni concrete e impegnative in tema di salute e sicurezza”.
Firenze nel 2015 è stata la provincia toscana più colpita da incidenti mortali sul lavoro, con 22 vittime.
In Toscana sono stati 109 i lutti (69 al lavoro+30 in itinere), con un drammatico +43% rispetto al 2014 (76 decessi).
Nel primo trimestre del 2016 le morti sul lavoro in Toscana, escluse quelle in itinere con o senza mezzo di trasporto, sono state 11 e 3 di queste sono avvenute nella provincia di Firenze. (fonte: Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering su dati Inail)
Dati che evidenziano l’attualità e drammaticità del tema sicurezza, al centro dell’assemblea degli Rls (Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) di Cgil, Cisl e Uil di Firenze e provincia, svoltasi questa mattina nell’Auditorium della Cisl Toscana, a Firenze. All’incontro, in programma nella Giornata per la Sicurezza sul lavoro che si celebra in tutto il mondo il 28 Aprile, hanno partecipato anche i segretari generali provinciali di Cgil Paola Galgani, Cisl Roberto Pistonina e Arturo Papini della Segreteria Uil.
La Toscana si colloca al 4° posto per numero di incidenti fra le regioni italiane e Firenze al 50° posto fra tutte le province italiane come indice di incidenza della mortalità da lavoro in rapporto alla popolazione occupata (431.643). Fanno peggio Pistoia 11° posto (2 morti), Livorno 17° (2 morti), Arezzo 21° (2 morti), Grosseto 30° (1 morto), meglio Pisa 59° (1morto) e le altre province che non hanno registrato morti sul lavoro nei primi 3 mesi dell'anno. Fra queste c'è anche Massa Carrara teatro a metà aprile della tragedia sulle cave che è costata la vita a due cavatori travolti da una frana di marmo e detriti.
“Bisogna radicalizzare la cultura della prevenzione – affermano Cgil, Cisl e Uil nel documento approvato al temine dei lavori – perché senza prevenzione non ci sarà mai sicurezza.”
Nel testo si ribadisce anche il fondamentale ruolo della rappresentanza e del confronto tra i soggetti coinvolti e si preannuncia una richiesta di incontro con le associazioni datoriali di categoria e gli enti competenti, Asl, Inail e DTL (Direzione Territoriale del Lavoro), “per costruire sul territorio una piattaforma di azioni concrete e impegnative in tema di salute e sicurezza”.
TASSE, COSI' LE FAMIGLIE RESPIRANO. OPPURE NO?
Il contributo del Segretario Territoriale Cisl Firenze Prato, Giovanni Ronchi
DIMISSIONI TELEMATICHE
COSA SONO
A seguito delle riforme introdotte con il "Jobs Act", a partire dal 12 marzo 2016 le dimissioni volontarie e la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro dovranno essere effettuate in modalità esclusivamente telematiche.
Questo con l’obiettivo di contrastare il fenomeno delle "dimissioni in bianco", una pratica molto diffusa che sino ad oggi ha penalizzato i lavoratori più deboli.
QUANDO E COME PRESENTARE LE DIMISSIONI
Questo con l’obiettivo di contrastare il fenomeno delle "dimissioni in bianco", una pratica molto diffusa che sino ad oggi ha penalizzato i lavoratori più deboli.
QUANDO E COME PRESENTARE LE DIMISSIONI
Le dimissioni vanno presentate tenendo conto del periodo di preavviso, ovvero del periodo che intercorre fra la comunicazione delle dimissioni e l’effettiva interruzione del rapporto di lavoro. Tale periodo è diverso per ogni contratto collettivo di lavoro.
Una volta presentate, le dimissioni possono essere revocate entro 7 giorni.
A seconda se le tue dimissioni siano motivate da giusta causa, da un avvio al pensionamento o siano riferite a motivi personali, sarai tenuto a presentarle secondo diverse modalità, che ti elenco di seguito:
Una volta presentate, le dimissioni possono essere revocate entro 7 giorni.
A seconda se le tue dimissioni siano motivate da giusta causa, da un avvio al pensionamento o siano riferite a motivi personali, sarai tenuto a presentarle secondo diverse modalità, che ti elenco di seguito:
SE VUOI INVIARE IL NUOVO MODULO AUTONOMAMENTE
senza la nostra assistenza, puoi farlo. Guarda il VIDEO TUTORIAL elaborato dal Ministero del Lavoro:
senza la nostra assistenza, puoi farlo. Guarda il VIDEO TUTORIAL elaborato dal Ministero del Lavoro:
LA PROCEDURA DI INVIO TELEMATICO DIMISSIONI NON E' OBBLIGATORIA NEI SEGUENTI CASI
• rapporti di lavoro domestico (es. baby sitter, colf e badanti);
• durante il periodo di prova;
• dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni;
• lavoratrice nel periodo di gravidanza (convalida presso la Direzione del Lavoro);
• lavoratrice/lavoratore durante i primi 3 anni di vita del bambino (convalida presso la Direzione del Lavoro);
• dimissioni e risoluzione consensuale effettuate nelle sedi c.d. “protette” (Direzione del Lavoro, Sindacato e Commissione di Certificazione);
• lavoratori del settore marittimo (in quanto il contratto di arruolamento dei lavoratori marittimi è regolato da legge speciale del Codice della Navigazione);
• lavoratrice dalla data di pubblicazione del matrimonio all’anno successivo alla sua celebrazione (convalida presso la Direzione del Lavoro – Legge n. 7/1963);
• rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, anche a progetto;
• rapporti di associazione in partecipazione con apporto di lavoro;
• rapporti di collaborazione con partita IVA.
Il Ministero del Lavoro ha messo a disposizione degli utenti, per eventuali dubbi, il seguente indirizzo email: [email protected]
• rapporti di lavoro domestico (es. baby sitter, colf e badanti);
• durante il periodo di prova;
• dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni;
• lavoratrice nel periodo di gravidanza (convalida presso la Direzione del Lavoro);
• lavoratrice/lavoratore durante i primi 3 anni di vita del bambino (convalida presso la Direzione del Lavoro);
• dimissioni e risoluzione consensuale effettuate nelle sedi c.d. “protette” (Direzione del Lavoro, Sindacato e Commissione di Certificazione);
• lavoratori del settore marittimo (in quanto il contratto di arruolamento dei lavoratori marittimi è regolato da legge speciale del Codice della Navigazione);
• lavoratrice dalla data di pubblicazione del matrimonio all’anno successivo alla sua celebrazione (convalida presso la Direzione del Lavoro – Legge n. 7/1963);
• rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, anche a progetto;
• rapporti di associazione in partecipazione con apporto di lavoro;
• rapporti di collaborazione con partita IVA.
Il Ministero del Lavoro ha messo a disposizione degli utenti, per eventuali dubbi, il seguente indirizzo email: [email protected]
Esecutivi unitari per i sindacati toscani
Si discute della proposta nazionale per riformare le relazioni industriali
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I vertici dei sindacati toscani si ritrovano mercoledì 24 febbraio a Firenze (Auditorium Cisl Toscana, via Dei 2/a, a partire dalle 9,30). All’appuntamento i Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil della Toscana, rispettivamente Dalida Angelini, Riccardo Cerza e Francesca Cantini, i segretari delle categorie regionali e di ogni territorio della nostra regione.
All’ordine del giorno la proposta unitaria che Cgil, Cisl e Uil nazionali hanno inviato a tutte le controparti per l’apertura di un confronto finalizzato a definire un nuovo progetto di relazioni industriali per l’intero mondo del lavoro e dell’impresa, in grado di affermare il ruolo delle parti sociali come elemento di democrazia, di tutela e miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, oltre che di sviluppo economico e sociale del Paese. La relazione introduttiva sarà svolta da Riccardo Cerza, Segretario generale Cisl Toscana, mentre concluderà la giornata Tiziana Bocchi della Segreteria nazionale Uil. |
Non confondiamo i tirocini con il lavoro
Il provvedimento della Regione che li lega alla concessione di fondi europei non ha efficacia occupazionale e rischia di restare solo uno spot
Il recente provvedimento della Regione che lega la concessione alle aziende di fondi comunitari all’attivazione di tirocini per i giovani non ha un’efficacia dal punto di vista occupazionale e rischia di restare solo uno spot.
Quello dei tirocini è uno strumento per avvicinare i giovani alle realtà aziendali, ma non è certo un lavoro vero, né rappresenta un canale di accesso efficace al mondo del lavoro, visto che in Toscana soltanto il 4,6% dei tirocini, nonostante gli incentivi, viene poi trasformato in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato nell'impresa o nel settore in cui si é svolto il tirocinio. Non è questa insomma la strada per consentire ai giovani di trovare lavoro.
E’ curioso che un governo regionale che si vuol caratterizzare come ‘di sinistra’ e vicino al lavoro confonda simili strumenti, di cui oltretutto troppe aziende fanno un uso distorto e abusano, come più volte denunciato dal sindacato nelle sedi proprie, comprese le tripartite regionali.
Se si voleva istituire un incentivo efficace, meglio sarebbe stato legarlo alla creazione di un posto di lavoro strutturale. Le imprese che vogliono attivare un tirocinio non hanno certo bisogno degli incentivi e delle prescrizioni della Regione Toscana.
La Regione dice di sperare che l’esperienza di uno stage o di un tirocinio si possa trasformare in un lavoro vero: sarebbe meglio che si impegnasse, con un confronto strutturato e continuo con le parti sociali che di lavoro se ne intendono, a costruire percorsi concreti che favoriscano la creazione di lavoro, piuttosto che accontentarsi di spot come questo.
Quello dei tirocini è uno strumento per avvicinare i giovani alle realtà aziendali, ma non è certo un lavoro vero, né rappresenta un canale di accesso efficace al mondo del lavoro, visto che in Toscana soltanto il 4,6% dei tirocini, nonostante gli incentivi, viene poi trasformato in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato nell'impresa o nel settore in cui si é svolto il tirocinio. Non è questa insomma la strada per consentire ai giovani di trovare lavoro.
E’ curioso che un governo regionale che si vuol caratterizzare come ‘di sinistra’ e vicino al lavoro confonda simili strumenti, di cui oltretutto troppe aziende fanno un uso distorto e abusano, come più volte denunciato dal sindacato nelle sedi proprie, comprese le tripartite regionali.
Se si voleva istituire un incentivo efficace, meglio sarebbe stato legarlo alla creazione di un posto di lavoro strutturale. Le imprese che vogliono attivare un tirocinio non hanno certo bisogno degli incentivi e delle prescrizioni della Regione Toscana.
La Regione dice di sperare che l’esperienza di uno stage o di un tirocinio si possa trasformare in un lavoro vero: sarebbe meglio che si impegnasse, con un confronto strutturato e continuo con le parti sociali che di lavoro se ne intendono, a costruire percorsi concreti che favoriscano la creazione di lavoro, piuttosto che accontentarsi di spot come questo.
ERAVAMO IN 3000 PER LE PENSIONI, MA SUI GIORNALI QUESTA NOTIZIA NON LA TROVERETE. perché?
C’erano tremila persone ieri al Mandela forum di Firenze, arrivate da tutto il Centro Italia per chiedere al Governo una legge più giusta e capace di guardare al futuro sulle pensioni.
Ma sui quotidiani di stamani questa notizia non la troverete. Né su quelli fiorentini, né (con pochissime eccezioni: Gazzetta del Mezzogiorno, Il Manifesto, un trafiletto su La Stampa) su quelli nazionali.
Nessuno che abbia sentito l’esigenza di raccontare che cosa aveva spinto migliaia di persone a salire su un pullman prima dell’alba per esserci e quali sono le proposte di Cgil, Cisl e Uil, che avevano convocato gli attivi unitari con i loro Segretari generali nazionali. Zero assoluto, a Firenze, come a Torino, come a Bari.
Eppure si parlava di pensioni, un argomento che riguarda tutti (chi c’è e ancor più chi ci dovrà andare, chissà quando). Si parlava di ‘Soldi’, una delle tre ‘S’ (insieme a Sesso e Sangue) che fanno vendere i giornali.
Ma sui giornali non è arrivato niente. Perché ?
Pagine troppo piene di mercatini di Natale ? Tutti concentrati a capire il perché del crack di Banca Etruria ? Speriamo. Perché altrimenti torna in mente l’allarme lanciato dal palco, proprio ieri, da Bob, un delegato Filca del Lazio: “Il Governo vuol fare tutto per decreto, perché i corpi intermedi danno noia. Io vengo dalla Romania – ha raccontato – e lì 5 anni fa, per decreto, è stato cambiato tutto il mondo del lavoro, sotto la pressione delle multinazionali e ora il sindacato è presente soltanto nella commissione per il dialogo sociale, senza neppure diritto di voto. In Italia non deve accadere lo stesso."
Peccato che non ci fosse lì qualche Direttore di quotidiano ad ascoltarlo.
Anche noi siamo convinti che in Italia non debba accadere altrettanto e ci batteremo fino in fondo per questo.
Perché i lavoratori continuino ad avere una voce.
E se non ci hanno ascoltato nei palazzetti, ci ascolteranno quando scenderemo nelle strade e nelle piazze.
Ma sui quotidiani di stamani questa notizia non la troverete. Né su quelli fiorentini, né (con pochissime eccezioni: Gazzetta del Mezzogiorno, Il Manifesto, un trafiletto su La Stampa) su quelli nazionali.
Nessuno che abbia sentito l’esigenza di raccontare che cosa aveva spinto migliaia di persone a salire su un pullman prima dell’alba per esserci e quali sono le proposte di Cgil, Cisl e Uil, che avevano convocato gli attivi unitari con i loro Segretari generali nazionali. Zero assoluto, a Firenze, come a Torino, come a Bari.
Eppure si parlava di pensioni, un argomento che riguarda tutti (chi c’è e ancor più chi ci dovrà andare, chissà quando). Si parlava di ‘Soldi’, una delle tre ‘S’ (insieme a Sesso e Sangue) che fanno vendere i giornali.
Ma sui giornali non è arrivato niente. Perché ?
Pagine troppo piene di mercatini di Natale ? Tutti concentrati a capire il perché del crack di Banca Etruria ? Speriamo. Perché altrimenti torna in mente l’allarme lanciato dal palco, proprio ieri, da Bob, un delegato Filca del Lazio: “Il Governo vuol fare tutto per decreto, perché i corpi intermedi danno noia. Io vengo dalla Romania – ha raccontato – e lì 5 anni fa, per decreto, è stato cambiato tutto il mondo del lavoro, sotto la pressione delle multinazionali e ora il sindacato è presente soltanto nella commissione per il dialogo sociale, senza neppure diritto di voto. In Italia non deve accadere lo stesso."
Peccato che non ci fosse lì qualche Direttore di quotidiano ad ascoltarlo.
Anche noi siamo convinti che in Italia non debba accadere altrettanto e ci batteremo fino in fondo per questo.
Perché i lavoratori continuino ad avere una voce.
E se non ci hanno ascoltato nei palazzetti, ci ascolteranno quando scenderemo nelle strade e nelle piazze.
sindacati a rossi: confronto o mobilitazione
Rinnovata “tensione unitaria” tra Cgil, Cisl e Uil e un messaggio alla Regione
Rossi pensa che il confronto sia utile o solo un orpello del passato ? Valutazione negativa sulle modalità con le quali si sta procedendo alla modifica del sistema socio sanitario. Pronti a mobilitazioni”.
“Chiediamo al Presidente della Regione Enrico Rossi: ritiene che il confronto con le organizzazioni sindacali sia un valore per tenere assieme sviluppo equità e coesione sociale, oppure un fastidioso orpello del passato? Sia chiaro che per quel che siamo e per chi rappresentiamo nella nostra regione non assisteremo inerti a tale negativa scelta. Se necessario siamo pronti a mobilitazioni.”
Si rivolgono direttamente a Enrico Rossi Cgil, Cisl e Uil della Toscana, dopo la riunione delle segreterie regionali, al termine della quale viene condivisa una rinnovata “tensione unitaria”. “Solo l'unità delle organizzazioni sindacali - spiegano Cgil, Cisl, Uil Toscana - e quindi dei lavoratori e delle lavoratrici, riuscirà ad imporre alla politica scelte che guardino al mondo del lavoro”.
“Tensione unitaria” che parte sì da temi nazionali (la condivisione del ruolo positivo del sindacato per la tenuta del Paese a fronte di insopportabili campagne denigratorie, la condanna dei tagli ai patronati, la battaglia per il rinnovo del contratto del comparto pubblico e l'importanza della manifestazione del giorno 28 novembre dei lavoratori a Roma, i temi del fisco, della lotta all'evasione e delle politiche per il Mezzogiorno, nonché un rilancio del Testo Unico su rappresentanza e rappresentatività) ma si configura anche in Toscana: “Vogliamo irrobustire questa tensione unitaria a livello regionale, iniziando con l’assemblea generale dei delegati al Nelson Mandela Forum a Firenze il 17 dicembre sulla previdenza e proseguiremo con una campagna di assemblee nei luoghi di lavoro e nel territorio, coinvolgendo cittadini, lavoratori e pensionati per avere risposte celeri e positive alle nostre richieste, in tema di welfare, sviluppo, lavoro e sanità.
Proprio sul fronte della sanità, Cgil, Cisl e Uil Toscana esprimono “concordemente una valutazione negativa sulle modalità con le quali si sta procedendo alla modifica del sistema socio sanitario della nostra regione; mancano completamente momenti di confronto strutturato ed istituzionale nei quali far valere le nostre idee e le nostre ragioni, previsti dalle stesse norme regionali attualmente vigenti.”
“Chiediamo al Presidente della Regione Enrico Rossi: ritiene che il confronto con le organizzazioni sindacali sia un valore per tenere assieme sviluppo equità e coesione sociale, oppure un fastidioso orpello del passato? Sia chiaro che per quel che siamo e per chi rappresentiamo nella nostra regione non assisteremo inerti a tale negativa scelta. Se necessario siamo pronti a mobilitazioni.”
Si rivolgono direttamente a Enrico Rossi Cgil, Cisl e Uil della Toscana, dopo la riunione delle segreterie regionali, al termine della quale viene condivisa una rinnovata “tensione unitaria”. “Solo l'unità delle organizzazioni sindacali - spiegano Cgil, Cisl, Uil Toscana - e quindi dei lavoratori e delle lavoratrici, riuscirà ad imporre alla politica scelte che guardino al mondo del lavoro”.
“Tensione unitaria” che parte sì da temi nazionali (la condivisione del ruolo positivo del sindacato per la tenuta del Paese a fronte di insopportabili campagne denigratorie, la condanna dei tagli ai patronati, la battaglia per il rinnovo del contratto del comparto pubblico e l'importanza della manifestazione del giorno 28 novembre dei lavoratori a Roma, i temi del fisco, della lotta all'evasione e delle politiche per il Mezzogiorno, nonché un rilancio del Testo Unico su rappresentanza e rappresentatività) ma si configura anche in Toscana: “Vogliamo irrobustire questa tensione unitaria a livello regionale, iniziando con l’assemblea generale dei delegati al Nelson Mandela Forum a Firenze il 17 dicembre sulla previdenza e proseguiremo con una campagna di assemblee nei luoghi di lavoro e nel territorio, coinvolgendo cittadini, lavoratori e pensionati per avere risposte celeri e positive alle nostre richieste, in tema di welfare, sviluppo, lavoro e sanità.
Proprio sul fronte della sanità, Cgil, Cisl e Uil Toscana esprimono “concordemente una valutazione negativa sulle modalità con le quali si sta procedendo alla modifica del sistema socio sanitario della nostra regione; mancano completamente momenti di confronto strutturato ed istituzionale nei quali far valere le nostre idee e le nostre ragioni, previsti dalle stesse norme regionali attualmente vigenti.”
LA LEGGE FORNERO VA CAMBIATA! PRESIDI
Per chi deve andare in pensione e per i giovani che non trovano lavoro. Il governo intervenga per reintrodurre flessibilitA' nell’accesso alla pensione e correggere gli errori della riforma Fornero.
Presidio giovedì 15 ottobre a Firenze, dalle 10,30, davanti alla Prefettura (via Cavour n° 1) per chiedere modifiche alla legge Fornero, che ha sconquassato il settore pensionistico. Modifiche che guardino alla situazione di chi è prossimo alla pensione dopo una vita di lavoro, ma anche ai giovani che il lavoro non riescono a trovarlo a causa del blocco del turn over.
A promuovere l’iniziativa le segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil, nell’ambito di una mobilitazione nazionale e in contemporanea con altre iniziative analoghe in tutte le province toscane.
Cgil, Cisl e Uil, in occasione dell'imminente presentazione del disegno di legge sulla stabilità per il 2016, lanciano una vertenza previdenziale per chiedere al governo di individuare soluzioni adeguate ai molteplici problemi aperti dalla legge Fornero. In particolare è urgente una modifica strutturale che abbassi l'età di accesso alla pensione, reintroducendo una vera flessibilità in uscita e intervenendo sui lavoratori precoci. Ciò anche per favorire il turn over, quindi per incrementare l'occupazione giovanile, che nonostante i primi segnali di ripresa dell’economia resta stagnante a livelli da vero dramma generazionale.
Va inoltre varata la settima salvaguardia per i lavoratori esodati, e consentita l'applicazione dell'opzione donna, misure entrambe che non hanno bisogno di nuove coperture, così come vanno sanati alcuni tra i più macroscopici “errori” della legge Fornero, come quelli sui macchinisti dei treni e su ‘quota 96’ della scuola.
A promuovere l’iniziativa le segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil, nell’ambito di una mobilitazione nazionale e in contemporanea con altre iniziative analoghe in tutte le province toscane.
Cgil, Cisl e Uil, in occasione dell'imminente presentazione del disegno di legge sulla stabilità per il 2016, lanciano una vertenza previdenziale per chiedere al governo di individuare soluzioni adeguate ai molteplici problemi aperti dalla legge Fornero. In particolare è urgente una modifica strutturale che abbassi l'età di accesso alla pensione, reintroducendo una vera flessibilità in uscita e intervenendo sui lavoratori precoci. Ciò anche per favorire il turn over, quindi per incrementare l'occupazione giovanile, che nonostante i primi segnali di ripresa dell’economia resta stagnante a livelli da vero dramma generazionale.
Va inoltre varata la settima salvaguardia per i lavoratori esodati, e consentita l'applicazione dell'opzione donna, misure entrambe che non hanno bisogno di nuove coperture, così come vanno sanati alcuni tra i più macroscopici “errori” della legge Fornero, come quelli sui macchinisti dei treni e su ‘quota 96’ della scuola.
FURLAN, LETTERA APERTA A RENZI
''I lavoratori entrino nella governance delle Poste''! Questa la posizione della Cisl espressa dal Segretario Generale Cisl Furlan, nella lettera aperta pubblicata su l'Unità del 29 Settembre 2015. Clicca qui per leggere l'articolo |
EMERGENZA UMANITARIA E PROTEZIONE INTERNAZIONALE
Un tema caldo e imprescindibile, affrontato nell'Esecutivo Cisl del 4 Settembre 2015.
Leggi il documento ufficiale |
PENSIONI E SINDACATO: CHIAREZZA E NON BUFALE
LEGGI IL DOCUMENTO UFFICIALE DELLA CISL, cliccando qui
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TASSE, TASSE E ANCORA TASSE!
Dalle tasche dei cittadini della cittA' metropolitana di Firenze usciranno nove milioni in piU': per il 90% da lavoratori dipendenti e pensionati. Inaccettabile continuare a sommare tasse locali a tasse nazionali: non E' piu' rimandabile una riforma complessiva del fisco in ItaliA
Ancora tasse. La città metropolitana di Firenze ha deciso di aumentare le tasse di propria competenza per complessivi 9 milioni, tra aumento dell’addizionale Rc auto e sovrattassa sui rifiuti. 9 milioni che usciranno dalle tasche dei già tartassati cittadini della ex Provincia di Firenze.
Non possiamo accettare che ancora una volta si aggiungano tasse locali a quelle nazionali, disattendendo una precisa norma di legge, quella sul federalismo fiscale, che prevede la ‘sostituzione’ fra imposte locali e nazionali e non la somma di tasse a tasse.
E’ inaccettabile che per coprire il taglio dei trasferimenti da parte dello Stato si aumentino ancora le tasse locali, pagate per oltre il 90% da lavoratori dipendenti e pensionati.
A sentire loro, tutti hanno ragione: ha ragione lo Stato che deve far quadrare i conti; hanno ragione gli enti locali che devono erogare i servizi. Ma non è possibile che il conto di queste ‘ragioni’ venga presentato sempre ai soliti noti.
E’ l’ora di una riforma complessiva e definitiva del fisco in Italia, facendo pagare meno a chi è spremuto e andando a colpire evasione e grandi ricchezze.
LEGGI L'ARTICOLO COMPARSO SU LA NAZIONE DI Giovedì 2/07/15
Non possiamo accettare che ancora una volta si aggiungano tasse locali a quelle nazionali, disattendendo una precisa norma di legge, quella sul federalismo fiscale, che prevede la ‘sostituzione’ fra imposte locali e nazionali e non la somma di tasse a tasse.
E’ inaccettabile che per coprire il taglio dei trasferimenti da parte dello Stato si aumentino ancora le tasse locali, pagate per oltre il 90% da lavoratori dipendenti e pensionati.
A sentire loro, tutti hanno ragione: ha ragione lo Stato che deve far quadrare i conti; hanno ragione gli enti locali che devono erogare i servizi. Ma non è possibile che il conto di queste ‘ragioni’ venga presentato sempre ai soliti noti.
E’ l’ora di una riforma complessiva e definitiva del fisco in Italia, facendo pagare meno a chi è spremuto e andando a colpire evasione e grandi ricchezze.
LEGGI L'ARTICOLO COMPARSO SU LA NAZIONE DI Giovedì 2/07/15
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