COSA FARE CONTRO LO SFRUTTAMENTO?
intervista del segretario generale a toscana oggi
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Scudo verde, bene le decisioni dei sindaci della Metrocittà
Accolte nostre preoccupazioni: non può diventare una nuova tassa sul lavoro. Allestire prima una rete efficiente di mobilità pubblica con relative opere. Nelle decisioni coinvolgere tutti i comuni e le forze economiche.
“Siamo soddisfatti delle decisioni prese nella riunione dei sindaci della Città metropolitana a proposito dello ‘scudo verde’, che rischiava di trasformarsi in un ulteriore aggravio per i bilanci di lavoratori e famiglie del nostro territorio, in questo momento davvero insostenibile. Vediamo così riconosciute le preoccupazioni che nelle nostre recenti interlocuzioni a diversi livelli avevamo espresso.” A dirlo è il segretario generale Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi, commentando la riunione dei sindaci metropolitani, avvenuta mercoledì a Palazzo Vecchio, sul sistema di porte telematiche per monitorare gli ingressi in città a Firenze.
“Migliorare la qualità dell’aria e spingere verso una mobilità sostenibile – continua Franchi - è anche un nostro obiettivo, perché ha a che fare con la salute di quanti a Firenze vivono e lavorano. E’ però necessario che questo traguardo sia raggiunto progressivamente, con una serie di opere e servizi adeguati, in particolare potenziando la rete del trasporto pubblico a basso impatto ambientale, su rotaia o elettrico, completando le opere in esecuzione e realizzando quelle progettate da anni e rinunciando all’idea di un ticket di ingresso generalizzato diventerebbe, nei fatti, una tassa sul lavoro per chi vive fuori Firenze.”
“Positivo anche il fatto – conclude il segretario Cisl - che sia stato deciso di coinvolgere pienamente, d’ora in avanti, tutti i comuni della Città metropolitana. Altrettanto andrebbe fatto per le realtà che rappresentano il lavoro e l’economia di questo territorio.”
“Siamo soddisfatti delle decisioni prese nella riunione dei sindaci della Città metropolitana a proposito dello ‘scudo verde’, che rischiava di trasformarsi in un ulteriore aggravio per i bilanci di lavoratori e famiglie del nostro territorio, in questo momento davvero insostenibile. Vediamo così riconosciute le preoccupazioni che nelle nostre recenti interlocuzioni a diversi livelli avevamo espresso.” A dirlo è il segretario generale Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi, commentando la riunione dei sindaci metropolitani, avvenuta mercoledì a Palazzo Vecchio, sul sistema di porte telematiche per monitorare gli ingressi in città a Firenze.
“Migliorare la qualità dell’aria e spingere verso una mobilità sostenibile – continua Franchi - è anche un nostro obiettivo, perché ha a che fare con la salute di quanti a Firenze vivono e lavorano. E’ però necessario che questo traguardo sia raggiunto progressivamente, con una serie di opere e servizi adeguati, in particolare potenziando la rete del trasporto pubblico a basso impatto ambientale, su rotaia o elettrico, completando le opere in esecuzione e realizzando quelle progettate da anni e rinunciando all’idea di un ticket di ingresso generalizzato diventerebbe, nei fatti, una tassa sul lavoro per chi vive fuori Firenze.”
“Positivo anche il fatto – conclude il segretario Cisl - che sia stato deciso di coinvolgere pienamente, d’ora in avanti, tutti i comuni della Città metropolitana. Altrettanto andrebbe fatto per le realtà che rappresentano il lavoro e l’economia di questo territorio.”
Orgoglio e Amarezza
La manifestazione di sabato 4 Marzo è stata bella, perché Firenze, la gente di Firenze, ha dato un segnale importante: che non vuole violenze davanti alle scuole, che non sarà inerme davanti ad aggressioni squadriste e neppure davanti ai tentativi di intimidazione di un ministro che ha taciuto per una settimana e dopo ha fatto peggio, con un intervento che sapeva di intimidazione verso la preside del Da Vinci, rea di aver ricordato che è dall’indifferenza che nascono i regimi.
Proprio dopo quell’uscita inaccettabile del ministro, Cgil, Cisl e Uil della scuola hanno deciso di organizzare la manifestazione di sabato.
E guardando la piazza dal palco, sono stato orgoglioso di quello che avevamo innescato.
Non posso negare però che quello che ho visto e letto, mi ha anche provocato amarezza.
In primo luogo per certi slogan, bandiere e cartelli che qualcuno ha portato in corteo, sfruttando una manifestazione che altri avevano convocato per rilanciare contenuti che non c’entrano nulla, non condivisibili, divisivi, in certi casi violenti e antidemocratici.
Ma sono amareggiato anche perché la lettura politica si è presa tutta la scena, con le ipotesi sulle possibili nuove alleanze. Così infatti si sminuiscono i chiari obiettivi sindacali della lettera delle RSU delle scuole fiorentine: no alla violenza squadrista, no all’indifferenza, sì ad una scuola educante che promuova partecipazione, confronto e convivenza, difesa della Costituzione.
Sono temi sui quali la Cisl chiede l’impegno di tutti e di tutte le forze politiche, perché la scuola, la Costituzione sono di tutti e non ci può essere una lettura parziale o il tentativo di una parte ad appropriarsene.
Invece i politici nazionali sono calati su Firenze e hanno monopolizzato l’attenzione.
Si sono presi la ribalta senza chiedere permesso e senza fare sforzi. E poi se ne sono andati, quasi senza salutare.
Questo modo di intendere la politica (e anche di raccontarla) è forse una delle cause della palude in cui è finito, da tempo, questo paese e di un astensionismo arrivato al 50%. Una politica autoreferenziale, capace di sfruttare qualsiasi evento come strumento di autopromozione.
Basta con questa politica che occupa tutti gli spazi!
Abbiamo bisogno invece di politici capaci di ascoltare e rispettare la società, le persone che la compongono e le forme associative attraverso le quali si esprimono.
Le tante persone che hanno percorso il corteo e riempito piazza Santa Croce non erano lì per fare da sfondo al gossip politico, erano lì a condividere e testimoniare il loro amore per la democrazia.
Il Segretario Generale CISL Firenze Prato
Fabio Franchi
Proprio dopo quell’uscita inaccettabile del ministro, Cgil, Cisl e Uil della scuola hanno deciso di organizzare la manifestazione di sabato.
E guardando la piazza dal palco, sono stato orgoglioso di quello che avevamo innescato.
Non posso negare però che quello che ho visto e letto, mi ha anche provocato amarezza.
In primo luogo per certi slogan, bandiere e cartelli che qualcuno ha portato in corteo, sfruttando una manifestazione che altri avevano convocato per rilanciare contenuti che non c’entrano nulla, non condivisibili, divisivi, in certi casi violenti e antidemocratici.
Ma sono amareggiato anche perché la lettura politica si è presa tutta la scena, con le ipotesi sulle possibili nuove alleanze. Così infatti si sminuiscono i chiari obiettivi sindacali della lettera delle RSU delle scuole fiorentine: no alla violenza squadrista, no all’indifferenza, sì ad una scuola educante che promuova partecipazione, confronto e convivenza, difesa della Costituzione.
Sono temi sui quali la Cisl chiede l’impegno di tutti e di tutte le forze politiche, perché la scuola, la Costituzione sono di tutti e non ci può essere una lettura parziale o il tentativo di una parte ad appropriarsene.
Invece i politici nazionali sono calati su Firenze e hanno monopolizzato l’attenzione.
Si sono presi la ribalta senza chiedere permesso e senza fare sforzi. E poi se ne sono andati, quasi senza salutare.
Questo modo di intendere la politica (e anche di raccontarla) è forse una delle cause della palude in cui è finito, da tempo, questo paese e di un astensionismo arrivato al 50%. Una politica autoreferenziale, capace di sfruttare qualsiasi evento come strumento di autopromozione.
Basta con questa politica che occupa tutti gli spazi!
Abbiamo bisogno invece di politici capaci di ascoltare e rispettare la società, le persone che la compongono e le forme associative attraverso le quali si esprimono.
Le tante persone che hanno percorso il corteo e riempito piazza Santa Croce non erano lì per fare da sfondo al gossip politico, erano lì a condividere e testimoniare il loro amore per la democrazia.
Il Segretario Generale CISL Firenze Prato
Fabio Franchi
stiamo reggendo la crisi, ma dobbiamo tutelare le famiglie
UNA SANITA' PIU' VICINA PER RISPONDERE AI BISOGNI

“E’ la grande sfida, oggi realizzabile grazie al PNRR. Ma bisogna avviare subito il confronto con tutte le comunità.”
La Cisl ne ha parlato in un convegno a Prato. Tre i punti focali: la reale funzionalità ed efficacia delle nuove strutture, la rete dei medici di medicina generale (diminuiti del 13% in 20 mesi), la presa in carico della non autosufficienza.
Passare da una sanità prevalentemente concentrata sugli ospedali a una sanità efficace anche sul territorio, fatta assieme ai medici di medicina generale, con un servizio capillare nelle comunità, migliore accessibilità e capacità di presa in carico dei bisogni.
E’ l’obiettivo che la Cisl Firenze-Prato indica, da un convegno svoltosi oggi a Prato, in vista dei grandi investimenti in arrivo e della riorganizzazione prevista dal DM 77. “E’ una sfida impegnativa ma necessaria, come ha certificato la pandemia, e ora è realizzabile grazie alle risorse del PNRR” ha detto il segretario generale Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi.
Dal PNRR arriveranno infatti oltre 80 milioni di euro per realizzare nell’area di Firenze e Prato (che comprende un terzo della popolazione toscana) 22 Case di comunità, 10 Ospedali di comunità e altrettante Centrali operative di coordinamento oltre ad un rafforzamento dell’assistenza domiciliare.
L’inizio del 2026 però, termine entro il quale le opere finanziate dal PNRR dovranno essere completate, è più vicino di quanto sembri: per questo occorre iniziare da subito un confronto tra le istituzioni e le comunità stesse, come ha cercato di fare la Cisl organizzando il convegno di stamani, a cui hanno partecipato tra gli altri l’assessora del comune di Prato Benedetta Squittieri, il direttore amministrativo della Asl Toscana centro Lorenzo Pescini e la direttrice della Società della salute di Prato Lorena Paganelli.
Il sindacato ha indicato quelle che ritiene le priorità del percorso: realizzazione delle strutture finanziate dal PNRR nei tempi previsti; impegno puntuale a garantire i servizi con personale e strumentazione tecnologica adeguata, come indicato dalla normativa nazionale; trasparenza e costante confronto con le parti sociali a partire dalla garanzia anche sulla gestione futura dei servizi, e non solo sulle risorse stanziate per le mura delle strutture. “Perché – ha spiegato Franchi – sulla continuità e il mantenimento di queste nuove strutture, che riguarda le risorse per il personale, l’effettiva assunzione di nuovi medici, infermieri e personale qualificato, il percorso è tutto da costruire.”
Un altro grande problema evidenziato nell’incontro è quello della carenza dei medici di medicina generale: nell’area Firenze-Prato già oggi sono diminuiti del 13% in soli 20 mesi: dai 1195 del 2021 ai 1037 dell’ultimo monitoraggio (-158 unità). E questa è la tendenza anche per i prossimi anni, a cui occorre trovare con urgenza risposte efficaci.
C’è poi il grande tema della non autosufficienza e della presa in carico delle cronicità legate all’invecchiamento della popolazione: nell’area metropolitana Firenze Prato il 25,5% delle persone hanno più di 65 anni. Se il nuovo decreto sulla sanità territoriale prevede l’attuazione di una assistenza domiciliare mediamente pari al 10% della popolazione over 65, su Prato la presa in carico progressiva dovrà attestarsi su oltre 4.300 assistiti e su Firenze oltre i 9500: “numeri – rileva la Cisl - ben lontani dalle attuali capacità di risposta del sistema.”
“La nostra sanità – ha detto Franchi - soffre da anni una situazione di debolezza sul territorio. Ora abbiamo l'opportunità per un vero cambiamento e per costruire una rete di servizi in cui le strutture siano luoghi di cura e di presa in carico effettiva, efficace e funzionale. E’ un’occasione che non possiamo sprecare.”
La Cisl ne ha parlato in un convegno a Prato. Tre i punti focali: la reale funzionalità ed efficacia delle nuove strutture, la rete dei medici di medicina generale (diminuiti del 13% in 20 mesi), la presa in carico della non autosufficienza.
Passare da una sanità prevalentemente concentrata sugli ospedali a una sanità efficace anche sul territorio, fatta assieme ai medici di medicina generale, con un servizio capillare nelle comunità, migliore accessibilità e capacità di presa in carico dei bisogni.
E’ l’obiettivo che la Cisl Firenze-Prato indica, da un convegno svoltosi oggi a Prato, in vista dei grandi investimenti in arrivo e della riorganizzazione prevista dal DM 77. “E’ una sfida impegnativa ma necessaria, come ha certificato la pandemia, e ora è realizzabile grazie alle risorse del PNRR” ha detto il segretario generale Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi.
Dal PNRR arriveranno infatti oltre 80 milioni di euro per realizzare nell’area di Firenze e Prato (che comprende un terzo della popolazione toscana) 22 Case di comunità, 10 Ospedali di comunità e altrettante Centrali operative di coordinamento oltre ad un rafforzamento dell’assistenza domiciliare.
L’inizio del 2026 però, termine entro il quale le opere finanziate dal PNRR dovranno essere completate, è più vicino di quanto sembri: per questo occorre iniziare da subito un confronto tra le istituzioni e le comunità stesse, come ha cercato di fare la Cisl organizzando il convegno di stamani, a cui hanno partecipato tra gli altri l’assessora del comune di Prato Benedetta Squittieri, il direttore amministrativo della Asl Toscana centro Lorenzo Pescini e la direttrice della Società della salute di Prato Lorena Paganelli.
Il sindacato ha indicato quelle che ritiene le priorità del percorso: realizzazione delle strutture finanziate dal PNRR nei tempi previsti; impegno puntuale a garantire i servizi con personale e strumentazione tecnologica adeguata, come indicato dalla normativa nazionale; trasparenza e costante confronto con le parti sociali a partire dalla garanzia anche sulla gestione futura dei servizi, e non solo sulle risorse stanziate per le mura delle strutture. “Perché – ha spiegato Franchi – sulla continuità e il mantenimento di queste nuove strutture, che riguarda le risorse per il personale, l’effettiva assunzione di nuovi medici, infermieri e personale qualificato, il percorso è tutto da costruire.”
Un altro grande problema evidenziato nell’incontro è quello della carenza dei medici di medicina generale: nell’area Firenze-Prato già oggi sono diminuiti del 13% in soli 20 mesi: dai 1195 del 2021 ai 1037 dell’ultimo monitoraggio (-158 unità). E questa è la tendenza anche per i prossimi anni, a cui occorre trovare con urgenza risposte efficaci.
C’è poi il grande tema della non autosufficienza e della presa in carico delle cronicità legate all’invecchiamento della popolazione: nell’area metropolitana Firenze Prato il 25,5% delle persone hanno più di 65 anni. Se il nuovo decreto sulla sanità territoriale prevede l’attuazione di una assistenza domiciliare mediamente pari al 10% della popolazione over 65, su Prato la presa in carico progressiva dovrà attestarsi su oltre 4.300 assistiti e su Firenze oltre i 9500: “numeri – rileva la Cisl - ben lontani dalle attuali capacità di risposta del sistema.”
“La nostra sanità – ha detto Franchi - soffre da anni una situazione di debolezza sul territorio. Ora abbiamo l'opportunità per un vero cambiamento e per costruire una rete di servizi in cui le strutture siano luoghi di cura e di presa in carico effettiva, efficace e funzionale. E’ un’occasione che non possiamo sprecare.”
energia e materie prime, mix letale
Elezioni, la Cisl Firenze-Prato scrive ai candidati del territorio: “Ecco le nostre priorita'.”
“Lavoro, ambiente, sociale, sanita', autonomie locali, infrastrutture i temi principali su cui ci aspettiamo risposte concrete,
per far fare anche al nostro territorio un salto di qualita'.”
Lavoro, ambiente, sociale, sanità, autonomie locali, infrastrutture: sono le questioni su cui la Cisl Firenze-Prato si attende, dai candidati delle due province alle prossime elezioni politiche, “risposte concrete, che facciano fare al nostro territorio un salto di qualità”.
Lo scrive, in una lettera indirizzata a quanti sono inseriti nelle liste di tutti gli schieramenti, il segretario generale Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi.
Nel testo, ribadendo la propria autonomia ma non la propria indifferenza, la Cisl parla delle prossime elezioni politiche come di un “appuntamento di straordinaria importanza”, “in una fase che si annuncia molto complicata” soprattutto per effetto delle tensioni internazionali”; nella lettera si cita l’emergenza energetica, che “richiama a responsabilità e a scelte conseguenti e coraggiose”.
Per la Cisl Firenze-Prato chi si candida a governare “deve porsi come primo obiettivo quello di costruire un tessuto economico e sociale improntato ad uno sviluppo sostenibile che non sia immobilismo, ma che produca un aumento di ricchezza e di benessere”, “per un’equa redistribuzione e una rinnovata coesione sociale.”
✅Primo tema fondamentale, ovviamente il lavoro “che non può e non deve più essere precarietà, sfruttamento, luogo di morte” e per il quale “il tema delle politiche attive è centrale”. Di fronte al dilagare del lavoro povero però, avverte la Cisl, la risposta “non è l’introduzione del salario minimo legale” ma quella di rinnovare, estendere e rafforzare la contrattazione collettiva.
✅L’ambiente poi che, per la Cisl “è la bussola che da ora in avanti dovrà orientare ogni scelta” ma “sgombrando il campo da pericolosi approcci ideologici”, perché secondo la Cisl “i comitati del NO sono sempre, in ultima istanza, nemici dell’ambiente.”
✅Dal punto di vista sociale il sindacato sottolinea con preoccupazione che “i livelli di natalità del nostro territorio sono i più bassi di tutto il Paese”, evidenziando che “molte famiglie si trovano in grandi difficoltà nel conciliare vita e lavoro” e sul fronte della sanità segnala “la necessità di realizzare un modello nuovo, più vicino ai cittadini e con servizi più diffusi.”
✅Un capitolo è dedicato anche alle autonomie locali, chiamate a “far fronte a crescenti bisogni dei cittadini” nonostante “la scarsità e incertezza delle risorse” loro destinate, mentre si ribadisce l’importanza delle infrastrutture, perché “senza una rete adeguata il territorio trova difficoltà nelle relazioni/comunicazioni economiche e sociali.”
“Abbiamo voluto presentare alla tua attenzione – conclude Franchi rivolto a ogni candidato –questi temi sui quali ci attendiamo risposte concrete, che facciano fare anche al nostro territorio un salto di qualità.”
Leggi la lettera CLICCANDO QUI
Lo scrive, in una lettera indirizzata a quanti sono inseriti nelle liste di tutti gli schieramenti, il segretario generale Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi.
Nel testo, ribadendo la propria autonomia ma non la propria indifferenza, la Cisl parla delle prossime elezioni politiche come di un “appuntamento di straordinaria importanza”, “in una fase che si annuncia molto complicata” soprattutto per effetto delle tensioni internazionali”; nella lettera si cita l’emergenza energetica, che “richiama a responsabilità e a scelte conseguenti e coraggiose”.
Per la Cisl Firenze-Prato chi si candida a governare “deve porsi come primo obiettivo quello di costruire un tessuto economico e sociale improntato ad uno sviluppo sostenibile che non sia immobilismo, ma che produca un aumento di ricchezza e di benessere”, “per un’equa redistribuzione e una rinnovata coesione sociale.”
✅Primo tema fondamentale, ovviamente il lavoro “che non può e non deve più essere precarietà, sfruttamento, luogo di morte” e per il quale “il tema delle politiche attive è centrale”. Di fronte al dilagare del lavoro povero però, avverte la Cisl, la risposta “non è l’introduzione del salario minimo legale” ma quella di rinnovare, estendere e rafforzare la contrattazione collettiva.
✅L’ambiente poi che, per la Cisl “è la bussola che da ora in avanti dovrà orientare ogni scelta” ma “sgombrando il campo da pericolosi approcci ideologici”, perché secondo la Cisl “i comitati del NO sono sempre, in ultima istanza, nemici dell’ambiente.”
✅Dal punto di vista sociale il sindacato sottolinea con preoccupazione che “i livelli di natalità del nostro territorio sono i più bassi di tutto il Paese”, evidenziando che “molte famiglie si trovano in grandi difficoltà nel conciliare vita e lavoro” e sul fronte della sanità segnala “la necessità di realizzare un modello nuovo, più vicino ai cittadini e con servizi più diffusi.”
✅Un capitolo è dedicato anche alle autonomie locali, chiamate a “far fronte a crescenti bisogni dei cittadini” nonostante “la scarsità e incertezza delle risorse” loro destinate, mentre si ribadisce l’importanza delle infrastrutture, perché “senza una rete adeguata il territorio trova difficoltà nelle relazioni/comunicazioni economiche e sociali.”
“Abbiamo voluto presentare alla tua attenzione – conclude Franchi rivolto a ogni candidato –questi temi sui quali ci attendiamo risposte concrete, che facciano fare anche al nostro territorio un salto di qualità.”
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tari 2022
la nazione 05/06/22
Ortofrutticola Marradi,
bene che non chiuda, ma restano forte preoccupazione e perplessita' per lo scenario disegnato dalla proprieta'.
Questo pomeriggio 13/01/22 si è svolta la riunione per l’Ortofrutticola di Marradi, alla presenza del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, del consigliere per le crisi aziendali Valerio Fabiani, delle assessore Stefania Saccardi e Alessandra Nardini, del sindaco Triberti e del delegato della Città Metropolitana Bettarini, di Cisl e Cgil, dell’azienda e delle RSU.
Fabio Franchi, segretario generale Cisl Firenze-Prato, ha detto di accogliere con favore l’annuncio dell’azienda di non voler procedere alla chiusura dello stabilimento ma ha espresso forti preoccupazioni su cosa succederà nell’imminente futuro, visto che la produzione di marron glacés verrà comunque trasferita a Bergamo e produrrà una riduzione consistente degli attuali occupati e con una riduzione della stagionalità: “Se non viene mantenuto il livello occupazionale – spiega Franchi – siamo perplessi rispetto alla novità di un accordo commerciale con il vecchio proprietario e ai tre nuovi prodotti proposti dall’azienda, oltre al fatto che chiediamo il piano industriale e relativi investimenti di ammodernamento che sono stati presentati oggi”.
Andrea Piccini, della Fai Cisl Firenze-Prato ha sottolineato con forza la necessità di continuare ad investire sul territorio di Marradi: “vogliamo un progetto dettagliato e vogliamo che la produzione di qualità dello stabilimento abbia una progettualità che tende al futuro e non all’imminente”.
“Procediamo con cautela e con un’analisi dettagliata del progetto – conclude Franchi -. Continueremo a stare al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Ortofrutticola e delle istituzioni e viglieremo perché niente sia portato altrove, né macchinari, né personale, né dipendenti; Ortofrutticola non è solo una fabbrica è Marradi.”
Fabio Franchi, segretario generale Cisl Firenze-Prato, ha detto di accogliere con favore l’annuncio dell’azienda di non voler procedere alla chiusura dello stabilimento ma ha espresso forti preoccupazioni su cosa succederà nell’imminente futuro, visto che la produzione di marron glacés verrà comunque trasferita a Bergamo e produrrà una riduzione consistente degli attuali occupati e con una riduzione della stagionalità: “Se non viene mantenuto il livello occupazionale – spiega Franchi – siamo perplessi rispetto alla novità di un accordo commerciale con il vecchio proprietario e ai tre nuovi prodotti proposti dall’azienda, oltre al fatto che chiediamo il piano industriale e relativi investimenti di ammodernamento che sono stati presentati oggi”.
Andrea Piccini, della Fai Cisl Firenze-Prato ha sottolineato con forza la necessità di continuare ad investire sul territorio di Marradi: “vogliamo un progetto dettagliato e vogliamo che la produzione di qualità dello stabilimento abbia una progettualità che tende al futuro e non all’imminente”.
“Procediamo con cautela e con un’analisi dettagliata del progetto – conclude Franchi -. Continueremo a stare al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Ortofrutticola e delle istituzioni e viglieremo perché niente sia portato altrove, né macchinari, né personale, né dipendenti; Ortofrutticola non è solo una fabbrica è Marradi.”
un patto per il lavoro
FUTURO INSIEME? SI, MA LE AZIENDE AIUTINO I GIOVANI
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Sindaci: il tempo di oggi e' dell’impegno, non di pensare al terzo mandato
Negli ultimi giorni sembra essersi aperto un dibattito sul prossimo sindaco dei comuni, a partire da Firenze, dove i primi cittadini hanno davanti a loro ancora tre anni di mandato. Un dibattito che appare per lo meno fuori tempo.
In questa città le conseguenze della pandemia, non ancora vinta, si sono sommate ai problemi preesistenti e questa situazione richiede da parte di tutti il pieno impegno per dare le risposte che i cittadini aspettano e giustamente pretendono.
Non c’è proprio bisogno di distrazioni, che sarebbero inutili se non dannose.
Oltre ai ritardi sulla realizzazione delle infrastrutture (sottoattraversamento AV e nuova pista dell’aeroporto su tutte), ci saranno da gestire efficacemente i progetti e i soldi del PNNR, da affrontare il tema lavoro (sicurezza, lotta al precariato e lotta alle delocalizzazioni), da continuare nella transizione ecologica sulla città e sull’area metropolitana, considerandone opportunità e problemi da risolvere, da adeguare welfare e sanità alla nuova realtà post covid.
Basterebbe questo elenco molto parziale a far tremare i polsi a chiunque, per cui facciamo un appello alla politica tutta: rimbocchiamoci le maniche e confrontiamoci su come costruire un futuro migliore per i cittadini del nostro territorio.
Se c’è una cosa positiva che è accaduta nel periodo del covid, è stata la grande collaborazione fra istituzioni e società organizzata (associazioni di categoria, sindacati, volontariato).
E’ uno schema che ha funzionato in emergenza ma che deve diventare strumento ordinario di progresso e coesione sociale.
Ciascuno per il proprio ruolo, senza sovrapposizioni improprie, ma con un obiettivo condiviso: il bene comune.
Per questo, davvero non riteniamo né utile, né necessario avviare ora una campagna elettorale lunga tre anni. Rischieremmo solo di non esser capiti e di dare un cattivo segnale alla cittadinanza.
Si lavori piuttosto per la città, tutti insieme, rimandando la discussione a tempo debito.
Fabio Franchi, segretario generale Cisl Firenze-Prato
La Nazione, 16/09/2021
In questa città le conseguenze della pandemia, non ancora vinta, si sono sommate ai problemi preesistenti e questa situazione richiede da parte di tutti il pieno impegno per dare le risposte che i cittadini aspettano e giustamente pretendono.
Non c’è proprio bisogno di distrazioni, che sarebbero inutili se non dannose.
Oltre ai ritardi sulla realizzazione delle infrastrutture (sottoattraversamento AV e nuova pista dell’aeroporto su tutte), ci saranno da gestire efficacemente i progetti e i soldi del PNNR, da affrontare il tema lavoro (sicurezza, lotta al precariato e lotta alle delocalizzazioni), da continuare nella transizione ecologica sulla città e sull’area metropolitana, considerandone opportunità e problemi da risolvere, da adeguare welfare e sanità alla nuova realtà post covid.
Basterebbe questo elenco molto parziale a far tremare i polsi a chiunque, per cui facciamo un appello alla politica tutta: rimbocchiamoci le maniche e confrontiamoci su come costruire un futuro migliore per i cittadini del nostro territorio.
Se c’è una cosa positiva che è accaduta nel periodo del covid, è stata la grande collaborazione fra istituzioni e società organizzata (associazioni di categoria, sindacati, volontariato).
E’ uno schema che ha funzionato in emergenza ma che deve diventare strumento ordinario di progresso e coesione sociale.
Ciascuno per il proprio ruolo, senza sovrapposizioni improprie, ma con un obiettivo condiviso: il bene comune.
Per questo, davvero non riteniamo né utile, né necessario avviare ora una campagna elettorale lunga tre anni. Rischieremmo solo di non esser capiti e di dare un cattivo segnale alla cittadinanza.
Si lavori piuttosto per la città, tutti insieme, rimandando la discussione a tempo debito.
Fabio Franchi, segretario generale Cisl Firenze-Prato
La Nazione, 16/09/2021
covid19
lettera a nicola burzio, segretario generale fp firenze prato
e a tutti coloro che lavorano incessantemente per salvarci
Caro Nicola,
quante volte abbiamo assistito a dibattiti fuorvianti e ingenerosi verso la categoria del pubblico impiego. Lavoratori troppo volte additati come fannulloni, come irresponsabili e, a volte, come disonesti; certo l’eccezioni ci sono e ci saranno, ma valutare milioni di lavoratori come una categoria sostanzialmente improduttiva credo sia stato non solo ingeneroso, ma soprattutto ingiustificato.
Oggi, alla luce di un fenomeno globale che vede proprio quella categoria di lavoratori impegnata in prima linea con abnegazione totale e con senso di responsabilità mai visto prima, proprio oggi quel sentir comune viene rimosso e si applaude al loro senso di servizio verso il Paese ed i suoi cittadini.
Doveva accadere una catastrofe planetaria per far emergere quelle qualità che oggi ci invidiano anche all’estero.
Un servizio sanitario che ha risposto all’emergenza senza tentennamenti e con grande senso di servizio fino al sacrificio di alcuni dei suoi addetti, quelle forze di polizia locali che si adoperano quotidianamente per far rispettare regole stringenti e forse poco popolari, quei dipendenti pubblici che garantiscono servizi essenziali in nome di un Paese che non vuol cedere e che anzi vuol reagire collettivamente rispetto allo strisciante male.
Oggi, solo oggi, il pubblico impiego, appare agli occhi dei cittadini come un settore eroico, come una comunità dedita al servizio del Paese.
Noi, invece, che li rappresentiamo socialmente, sappiamo di quanta professionalità è composto questo spaccato del lavoro, lo sappiamo quando rivendichiamo i giusti riconoscimenti economici e normativi, lo sappiamo quando per anni sono stati bistrattati dalla politica che li sfruttava da una parte per il consenso elettorale nel far emergere quei pochi casi di cattivi lavoratori, dall’altra nel negare i dovuti incrementi salariali solo per far quadrare il bilancio pubblico.
Di fronte a tanta miseria morale, permettimi di ringraziare attraverso la tua Federazione tutti, ma proprio tutti i lavoratori e gli iscritti alla Funzione Pubblica, non solo per un senso di dovere civico legato alla straordinarietà del momento storico che stiamo vivendo ( sarebbe facile e scontato), ma soprattutto perché in futuro si abbia memoria di questo straordinario senso del dovere che troppo spesso viene dimenticato dall’opinione pubblica che in questo Paese ha, purtroppo, memoria corta.
Nell’abbracciarti ti prego di diffondere queste poche righe a tutti i lavoratori.
Roberto Pistonina
Seg. Gen. CISL Firenze Prato
quante volte abbiamo assistito a dibattiti fuorvianti e ingenerosi verso la categoria del pubblico impiego. Lavoratori troppo volte additati come fannulloni, come irresponsabili e, a volte, come disonesti; certo l’eccezioni ci sono e ci saranno, ma valutare milioni di lavoratori come una categoria sostanzialmente improduttiva credo sia stato non solo ingeneroso, ma soprattutto ingiustificato.
Oggi, alla luce di un fenomeno globale che vede proprio quella categoria di lavoratori impegnata in prima linea con abnegazione totale e con senso di responsabilità mai visto prima, proprio oggi quel sentir comune viene rimosso e si applaude al loro senso di servizio verso il Paese ed i suoi cittadini.
Doveva accadere una catastrofe planetaria per far emergere quelle qualità che oggi ci invidiano anche all’estero.
Un servizio sanitario che ha risposto all’emergenza senza tentennamenti e con grande senso di servizio fino al sacrificio di alcuni dei suoi addetti, quelle forze di polizia locali che si adoperano quotidianamente per far rispettare regole stringenti e forse poco popolari, quei dipendenti pubblici che garantiscono servizi essenziali in nome di un Paese che non vuol cedere e che anzi vuol reagire collettivamente rispetto allo strisciante male.
Oggi, solo oggi, il pubblico impiego, appare agli occhi dei cittadini come un settore eroico, come una comunità dedita al servizio del Paese.
Noi, invece, che li rappresentiamo socialmente, sappiamo di quanta professionalità è composto questo spaccato del lavoro, lo sappiamo quando rivendichiamo i giusti riconoscimenti economici e normativi, lo sappiamo quando per anni sono stati bistrattati dalla politica che li sfruttava da una parte per il consenso elettorale nel far emergere quei pochi casi di cattivi lavoratori, dall’altra nel negare i dovuti incrementi salariali solo per far quadrare il bilancio pubblico.
Di fronte a tanta miseria morale, permettimi di ringraziare attraverso la tua Federazione tutti, ma proprio tutti i lavoratori e gli iscritti alla Funzione Pubblica, non solo per un senso di dovere civico legato alla straordinarietà del momento storico che stiamo vivendo ( sarebbe facile e scontato), ma soprattutto perché in futuro si abbia memoria di questo straordinario senso del dovere che troppo spesso viene dimenticato dall’opinione pubblica che in questo Paese ha, purtroppo, memoria corta.
Nell’abbracciarti ti prego di diffondere queste poche righe a tutti i lavoratori.
Roberto Pistonina
Seg. Gen. CISL Firenze Prato
LA STORIA INFINITA DEL MAGGIO MUSICALE
corriere fiorentino 30/07/19
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Peretola, soddisfazione Cisl: dopo 30 anni di discussioni Firenze avra' uno scalo degno della citta'
Le parole del segretario generale Cisl Firenze-Prato Roberto Pistonina
“Finalmente una buona notizia sul fronte aeroporto: dopo oltre 30 anni di discussione Firenze avrà uno scalo degno della città.”
E’ il commento del segretario generale della Cisl Firenze-Prato, Roberto Pistonina, al via libera definitivo arrivato oggi da Roma per il potenziamento dello scalo cittadino.
“Il rinnovamento dell’aeroporto rappresenta un volano di crescita per la regione e per la città in particolare” dice Pistonina. “E’ un’opera necessaria all’economia, utile al lavoro e che, non dimentichiamolo mai, mette finalmente al riparo dai rischi e da un impatto acustico pesante, migliaia di cittadini. Un’infrastruttura che parla la lingua dell’ammodernamento e dell’occupazione e quindi, come sindacato, non possiamo che essere molto soddisfatti del via libera pronunciato oggi.”
E’ il commento del segretario generale della Cisl Firenze-Prato, Roberto Pistonina, al via libera definitivo arrivato oggi da Roma per il potenziamento dello scalo cittadino.
“Il rinnovamento dell’aeroporto rappresenta un volano di crescita per la regione e per la città in particolare” dice Pistonina. “E’ un’opera necessaria all’economia, utile al lavoro e che, non dimentichiamolo mai, mette finalmente al riparo dai rischi e da un impatto acustico pesante, migliaia di cittadini. Un’infrastruttura che parla la lingua dell’ammodernamento e dell’occupazione e quindi, come sindacato, non possiamo che essere molto soddisfatti del via libera pronunciato oggi.”
rifiuti? puntiamo sulla differenziata
L'opinione della Cisl Firenze Prato in un articolo de La Nazione, 04/06/2018
Firenze e il suo aereoporto
Intervista del Segretario Generale Roberto Pistonina a RTV38, 7/5/2018
INFRASTRUTTURE
TUNNEL SENZA FOSTER:
DANNO ENORME PER FIRENZE
''Se si deve fare la Tav, bisogna tornare al progetto originario, anche con una stazione ridimensionata"
Leggi l'intervista rilasciata dal Segretario Generale della Cisl Firenze Prato, a La Nazione, Sabato 22 Ottobre 2016. pistonina_lanazione_221016.pdf |
Caporalato: dalla paga gli tolgono anche gli spiccioli per l'acqua
rEPUBBLICA FIRENZE 11/05/2016
WELFARE AZIENDALE, NUOVI STRUMENTI, NUOVE PROSPETTIVE
8 aprile 2016
''QUALITA' E SERVIZI, LO SCATTO DI FIRENZE''
IL CASO ETRURIA
1° MAGGIO A EMPOLI.
LETTERA APERTA AL DIRETTORE DELLA NAZIONE ED AL SEGR. GEN. CGIL FIRENZE MAURO FUSO
Caro Mauro,
con sorpresa ed amarezza il 1° Maggio a Empoli, in occasione della manifestazione unitaria che caratterizza da sempre questa festa, ho appreso dal quotidiano La Nazione, che la FIOM di Empoli non avrebbe partecipato né come Organizzazione sindacale né come iscritti alla suddetta ricorrenza perché il comizio finale lo avrebbe tenuto Giuseppe Farina.
Quel Farina che ha fatto gli accordi in Mirafiori contro la volontà dei metalmeccanici della CGIL. Da sempre, per cultura personale e per politica della CISL, sono rispettoso delle opinioni altrui, ma rispetto alla strumentalizzazione e alle becera contrapposizione non posso che avere una razione ferma e decisa.
Ricordo, per chi ha memoria corta, che se gli investimenti della FIAT sono rimasti in Italia è per merito di quegli accordi, anche sofferti, ma che hanno avuto un riconoscimento plebiscitario proprio da parte dei lavoratoti interessati che, con maggiore lungimiranza, hanno respinto il referendum promosso dalla FIOM.
In democrazia varrebbe la pena, almeno rispetto alle questioni più spinose, farsi un esame di coscienza e capire che la linea contrattuale della FIOM , ammessa l’esistenza, era perdente per giudizio universale. Permettimi, inoltre, di ricordarti che l’esclusione dal tavolo negoziale della FIOM in FIAT ( cosa di cui la CISL non gioisce ) per non avere firmato l’intesa in questione è il risultato di un referendum popolare sostenuto proprio dalla FIOM e accettato dal popolo italiano. Come dire qualcuno si è fato la frusta per se stesso ed ora cerca di imputare la responsabilità ad altri.
Troppo facile per quanto mi riguarda.
Richiamare, conseguentemente, l’unità sindacale da parte di chi ha una cultura egemonica e vede come unico avversario coloro che non la pensano in modo univoco è contro l’interesse di chi rappresentiamo e tu che hai la responsabilità politica della CGIL dovresti intervenire rispetto a tali censure.
Con stima
Roberto Pistonina
Segretario Generale CISL Firenze e Prato
con sorpresa ed amarezza il 1° Maggio a Empoli, in occasione della manifestazione unitaria che caratterizza da sempre questa festa, ho appreso dal quotidiano La Nazione, che la FIOM di Empoli non avrebbe partecipato né come Organizzazione sindacale né come iscritti alla suddetta ricorrenza perché il comizio finale lo avrebbe tenuto Giuseppe Farina.
Quel Farina che ha fatto gli accordi in Mirafiori contro la volontà dei metalmeccanici della CGIL. Da sempre, per cultura personale e per politica della CISL, sono rispettoso delle opinioni altrui, ma rispetto alla strumentalizzazione e alle becera contrapposizione non posso che avere una razione ferma e decisa.
Ricordo, per chi ha memoria corta, che se gli investimenti della FIAT sono rimasti in Italia è per merito di quegli accordi, anche sofferti, ma che hanno avuto un riconoscimento plebiscitario proprio da parte dei lavoratoti interessati che, con maggiore lungimiranza, hanno respinto il referendum promosso dalla FIOM.
In democrazia varrebbe la pena, almeno rispetto alle questioni più spinose, farsi un esame di coscienza e capire che la linea contrattuale della FIOM , ammessa l’esistenza, era perdente per giudizio universale. Permettimi, inoltre, di ricordarti che l’esclusione dal tavolo negoziale della FIOM in FIAT ( cosa di cui la CISL non gioisce ) per non avere firmato l’intesa in questione è il risultato di un referendum popolare sostenuto proprio dalla FIOM e accettato dal popolo italiano. Come dire qualcuno si è fato la frusta per se stesso ed ora cerca di imputare la responsabilità ad altri.
Troppo facile per quanto mi riguarda.
Richiamare, conseguentemente, l’unità sindacale da parte di chi ha una cultura egemonica e vede come unico avversario coloro che non la pensano in modo univoco è contro l’interesse di chi rappresentiamo e tu che hai la responsabilità politica della CGIL dovresti intervenire rispetto a tali censure.
Con stima
Roberto Pistonina
Segretario Generale CISL Firenze e Prato
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