Engineering: a Firenze 80% di adesione allo sciopero
Vertenza per il rinnovo dell’integrativo: l’azienda parla di ‘bilancio entusiasmante’ con +15% di ricavi, ma vuole un ‘contratto a costo zero’.
Adesioni alte a Firenze, attorno all’80%, allo sciopero di 2 ore dei lavoratori del gruppo Engineering per il contratto integrativo, il cui ultimo rinnovo risale al 2009. A Firenze, dove gli occupati del gruppo sono circa 600, si è svolto anche un presidio, dalle 10 alle 11, davanti alla sede di via Torre degli Agli (l’altra sede fiorentina è in via delle Porte Nuove).
Lo sciopero, il primo di un pacchetto di 14 ore, era stato proclamato a livello nazionale da Fim, Fiom e Uilm. L’azienda, attiva nel settore dell’Information Technology, conta 10 mila occupati in Italia.
“L’azienda – hanno detto Simone Mannini (Fim) e Attilio Barucchi (Fiom) – ha manifestato la totale indisponibilità a discutere delle richieste economiche su premio di risultato, welfare, buoni pasto, trasferte, ecc.: ci hanno detto che vogliono un ‘contratto a costo zero’. Un atteggiamento inaccettabile se si considera che l’integrativo è fermo da 10 anni e che nel frattempo l’a.d. del gruppo, Paolo Pandozy, annuncia ricavi in crescita del 15% nel primo semestre 2018, a 544 milioni, ed un Ebitda del 26% e parla di ‘bilancio entusiasmante’. Chiediamo che i lavoratori, che hanno contribuito a questi risultati, ne possano godere anche i benefici e che ad ‘entusiasmarsi’ non siano solo gli azionisti.”
Domani a Roma è convocato il Coordinamento sindacale unitario del gruppo, mentre giovedì 27 è fissato un nuovo incontro con l’azienda, sempre nella capitale.
Lo sciopero, il primo di un pacchetto di 14 ore, era stato proclamato a livello nazionale da Fim, Fiom e Uilm. L’azienda, attiva nel settore dell’Information Technology, conta 10 mila occupati in Italia.
“L’azienda – hanno detto Simone Mannini (Fim) e Attilio Barucchi (Fiom) – ha manifestato la totale indisponibilità a discutere delle richieste economiche su premio di risultato, welfare, buoni pasto, trasferte, ecc.: ci hanno detto che vogliono un ‘contratto a costo zero’. Un atteggiamento inaccettabile se si considera che l’integrativo è fermo da 10 anni e che nel frattempo l’a.d. del gruppo, Paolo Pandozy, annuncia ricavi in crescita del 15% nel primo semestre 2018, a 544 milioni, ed un Ebitda del 26% e parla di ‘bilancio entusiasmante’. Chiediamo che i lavoratori, che hanno contribuito a questi risultati, ne possano godere anche i benefici e che ad ‘entusiasmarsi’ non siano solo gli azionisti.”
Domani a Roma è convocato il Coordinamento sindacale unitario del gruppo, mentre giovedì 27 è fissato un nuovo incontro con l’azienda, sempre nella capitale.
Engineering:sciopero e presidio a Firenze
Vertenza per il rinnovo dell’integrativo, ormai vecchio di 10 anni.
Due ore di sciopero martedì 25 Settembre, dalle 9,30 alle 11,30 per i lavoratori fiorentini di Engineering, e presidio dalle 10 alle 11 davanti alla sede di via Torre degli Agli, a Firenze.
Lo sciopero è stato proclamato a livello nazionale da Fim, Fiom e Uilm per il contratto integrativo, il cui ultimo rinnovo risale al 2009. L’azienda, attiva nel settore dell’Information Technology, conta 10 mila occupati in Italia. A Firenze i dipendenti Engineering, nelle due sedi di via delle Porte Nuove e di via Torre degli Agli, sono circa 600.
Per non intralciare il traffico e per la sicurezza dei lavoratori il presidio si terrà nel giardino Lando Conti, all’incrocia tra via Torre degli Agli e via Carlo Magno.
Lo sciopero è stato proclamato a livello nazionale da Fim, Fiom e Uilm per il contratto integrativo, il cui ultimo rinnovo risale al 2009. L’azienda, attiva nel settore dell’Information Technology, conta 10 mila occupati in Italia. A Firenze i dipendenti Engineering, nelle due sedi di via delle Porte Nuove e di via Torre degli Agli, sono circa 600.
Per non intralciare il traffico e per la sicurezza dei lavoratori il presidio si terrà nel giardino Lando Conti, all’incrocia tra via Torre degli Agli e via Carlo Magno.
Infogroup, Nardella sostiene la richiesta dei sindacati per un tavolo al Mise
Il sindaco di Firenze assicura il sostegno dell’amministrazione comunale ai lavoratori in sciopero incontrandoli sotto Palazzo Vecchio
Massima attenzione a tutta la fase di trasferimento della proprietà di Infogroup da Intesa SanPaolo a Engineering e richiesta immediata di un incontro a Roma al ministero dello Sviluppo Economico, con le due aziende, le organizzazioni sindacali e il Comune di Firenze.
E’ quanto ha assicurato il sindaco di Firenze, Dario Nardella, incontrando stamani in via de’ Gondi, sotto Palazzo Vecchio, i lavoratori di Infogroup che, in sciopero, hanno attuato un presidio e un volantinaggio per sensibilizzare la città e chiedere di nuovo che il passaggio da Intesa Sanpaolo alla nuova proprietà avvenga con tutte le garanzie necessarie. Al presidio erano presenti il segretario Fiom-Cgil Firenze Daniele Calosi e il segretario Fim-Cisl Toscana Alessandro Beccastrini ed hanno portato la loro solidarietà anche i segretari generali di Cgil e Cisl Firenze, Paola Galgani e Roberto Pistonina. Lo sciopero, per l’intera giornata di oggi, rientra nel pacchetto di iniziative votate dall'assemblea dei lavoratori che venerdì scorso hanno chiesto l'apertura del tavolo presso il Mise. Una richiesta sposata anche dal primo cittadino di Firenze che ha detto inoltre di voler utilizzare il rapporto positivo esistente con Intesa SanPaolo per avere dal Gruppo bancario un impegno non di facciata ma sostanziale su Infogroup e di essere impegnato a far sì che non ci sia un solo esubero da questa operazione. Il sindaco ha anche ribadito che, alla luce del valore dimostrato da Infogroup, le professionalità dell’azienda sono il primo elemento da tutelare e che l’amministrazione comunale ha intenzione di stare accanto ai lavoratori finché tutta la vicenda non sarà chiusa in modo positivo. Lo stato di agitazione in Infogroup proseguirà finché non ci saranno novità positive sulla vicenda: l’assemblea dei lavoratori ha già deliberato altre due giornate di astensione dal lavoro, una in concomitanza con l'incontro al Ministero e l'altra sotto la sede centrale di Intesa San Paolo a Milano. |
Inaccettabile. I lavoratori proseguono gli scioperi
e chiedono l’apertura di un tavolo al ministero
27/10/17 La mediazione istituzionale del 16 ottobre sembrava aver prodotto un ammorbidimento delle posizioni di Infogroup e Intesa Sanpaolo rispetto alle garanzie richieste dai lavoratori in termini di territorialità, volumi dell'accordo commerciale di vendita del pacchetto azionario ad Engineering e tenuta occupazionale.
Mercoledì scorso invece, a fronte della richiesta delle rappresentanze sindacali di formalizzare gli impegni assunti, Infogroup ha ribadito con una lettera la chiusura di ogni rapporto negoziale. “Singolare che la lettera porti la sola firma di Infogroup e non quella di Intesa Sanpaolo, detentrice dell'intero pacchetto azionario” sottolineano Fim e Fiom.
Questa mattina i lavoratori riuniti in assemblea con Fim, Fiom e la RSU di Infogroup hanno giudicato inaccettabile questo passo indietro. “Intesa Sanpaolo, non può pensare di cedere Infogroup ad Engineering senza riconoscere le dovute garanzie. Vogliamo rimetterci al tavolo e veder riconosciuto il ruolo di lavoratori, per questo intendiamo portare la discussione al Ministero dello Sviluppo Economico prima della conclusione della vendita e alla presenza di tutte le parti in causa, Engineering compresa” è la dichiarazione delle organizzazioni sindacali.
Prosegue intanto lo stato di agitazione dei lavoratori e per martedì 31 ottobre sono previste otto ore di sciopero con volantinaggio dalle 9.30 alle 11.30 di fronte alla filiale di Piazza Signoria. “Siamo solo all'inizio della mobilitazione – avvertono i sindacati – Questa mattina l'assemblea ha aumentato da 24 a 48 le ore di sciopero deliberate e siamo pronti per altre due giornate di sciopero: una in concomitanza con l'incontro al Ministero e l'altra sotto la sede centrale di Intesa San Paolo a Milano.”
Mercoledì scorso invece, a fronte della richiesta delle rappresentanze sindacali di formalizzare gli impegni assunti, Infogroup ha ribadito con una lettera la chiusura di ogni rapporto negoziale. “Singolare che la lettera porti la sola firma di Infogroup e non quella di Intesa Sanpaolo, detentrice dell'intero pacchetto azionario” sottolineano Fim e Fiom.
Questa mattina i lavoratori riuniti in assemblea con Fim, Fiom e la RSU di Infogroup hanno giudicato inaccettabile questo passo indietro. “Intesa Sanpaolo, non può pensare di cedere Infogroup ad Engineering senza riconoscere le dovute garanzie. Vogliamo rimetterci al tavolo e veder riconosciuto il ruolo di lavoratori, per questo intendiamo portare la discussione al Ministero dello Sviluppo Economico prima della conclusione della vendita e alla presenza di tutte le parti in causa, Engineering compresa” è la dichiarazione delle organizzazioni sindacali.
Prosegue intanto lo stato di agitazione dei lavoratori e per martedì 31 ottobre sono previste otto ore di sciopero con volantinaggio dalle 9.30 alle 11.30 di fronte alla filiale di Piazza Signoria. “Siamo solo all'inizio della mobilitazione – avvertono i sindacati – Questa mattina l'assemblea ha aumentato da 24 a 48 le ore di sciopero deliberate e siamo pronti per altre due giornate di sciopero: una in concomitanza con l'incontro al Ministero e l'altra sotto la sede centrale di Intesa San Paolo a Milano.”
INFOGROUP: I LAVORATORI CHIEDONO GARANZIE.
FIM E FIOM: IN MANCANZA DI RISPOSTE, PRONTI ALLA MOBILITAZIONE
Firenze, 03.08.2017 – Garanzie sui livelli occupazionali e retributivi, l'impegno a non trasferire lavorazioni e personale, informazioni più concrete sui volumi di lavoro che Intesa Sanpaolo intende garantire ad Infogroup e il mantenimento delle attuali condizioni sui rapporti in essere con Intesa Sanpaolo: queste le principali richieste dei lavoratori che in oltre 250, stamani, si sono riuniti in assemblea.
Durante l'incontro di martedì scorso con le parti sindacali l'azienda non si è dimostrata disponibile a condividere sufficienti informazioni sulla vendita della società perciò, nel prendere atto dell'impegno sottoscritto da Engineering a non procedere con licenziamenti collettivi per i prossimi cinque anni, entro il 12 settembre è previsto un nuovo confronto in vista del quale la dirigenza si è presa l'impegno di fornire risposte chiare e concrete.
“Vogliamo vedere messe per iscritto garanzie che ci devono in parte Intesa Sanpaolo e in parte Engineering” avvertono i sindacati; “in mancanza di queste siamo pronti ad attivare i tavoli di crisi a tutti i livelli istituzionali, fino a quello ministeriale, e a ricorrere ad iniziative di sciopero.”
Durante l'incontro di martedì scorso con le parti sindacali l'azienda non si è dimostrata disponibile a condividere sufficienti informazioni sulla vendita della società perciò, nel prendere atto dell'impegno sottoscritto da Engineering a non procedere con licenziamenti collettivi per i prossimi cinque anni, entro il 12 settembre è previsto un nuovo confronto in vista del quale la dirigenza si è presa l'impegno di fornire risposte chiare e concrete.
“Vogliamo vedere messe per iscritto garanzie che ci devono in parte Intesa Sanpaolo e in parte Engineering” avvertono i sindacati; “in mancanza di queste siamo pronti ad attivare i tavoli di crisi a tutti i livelli istituzionali, fino a quello ministeriale, e a ricorrere ad iniziative di sciopero.”
Infogroup: fare chiarezza sul futuro
27/10/16 Incontro in Palazzo Vecchio sul futuro di Infogroup tra Fim-Cisl, Fiom-Cgil, RSU aziendali e l'assessore Federico Gianassi.
L’incontro, chiesto dalle organizzazioni sindacali, aveva il fine di informare l’amministrazione comunale sulle insistenti voci di una possibile vendita dell’azienda informatica fiorentina (400 dipendenti diretti a Firenze e 200 nell’indotto, 60 a Torino), con trattative già in fase avanzata.
“Qualche settimana fa – dicono Fim e Fiom – abbiamo chiesto insieme alla Rsu un incontro all'azienda per comprendere quanto concrete siano le notizie che aleggiano. Ci è stato risposto che in questo momento non vi è alcunché su cui confrontarsi. In passato, di fronte ad analoghe indiscrezioni su una possibile cessione, avevamo avuto la possibilità di un confronto e di una verifica con l’azienda, che invece oggi ci è negata. Queste continue voci preoccupando comprensibilmente i lavoratori.”
“Al Comune – continuano i sindacati - abbiamo espresso le nostre preoccupazioni, chiedendo che ci aiuti a far luce sulla situazione, perché Infogroup è un'azienda importante del territorio fiorentino, per la qualità del lavoro che produce e la professionalità dei suoi addetti, sana e che non ha mai chiuso i bilanci in rosso. Una realtà che il nostro territorio non deve perdere.”
L’incontro, chiesto dalle organizzazioni sindacali, aveva il fine di informare l’amministrazione comunale sulle insistenti voci di una possibile vendita dell’azienda informatica fiorentina (400 dipendenti diretti a Firenze e 200 nell’indotto, 60 a Torino), con trattative già in fase avanzata.
“Qualche settimana fa – dicono Fim e Fiom – abbiamo chiesto insieme alla Rsu un incontro all'azienda per comprendere quanto concrete siano le notizie che aleggiano. Ci è stato risposto che in questo momento non vi è alcunché su cui confrontarsi. In passato, di fronte ad analoghe indiscrezioni su una possibile cessione, avevamo avuto la possibilità di un confronto e di una verifica con l’azienda, che invece oggi ci è negata. Queste continue voci preoccupando comprensibilmente i lavoratori.”
“Al Comune – continuano i sindacati - abbiamo espresso le nostre preoccupazioni, chiedendo che ci aiuti a far luce sulla situazione, perché Infogroup è un'azienda importante del territorio fiorentino, per la qualità del lavoro che produce e la professionalità dei suoi addetti, sana e che non ha mai chiuso i bilanci in rosso. Una realtà che il nostro territorio non deve perdere.”
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