Mugello: Italcanditi cessa l’attivita' di ‘Ortofrutta del Mugello’ e delocalizza la produzione di marron glace.
Sindacati, inaccettabile
“L’Azienda continua a parlarci di 9 persone, noi gli abbiamo chiarito un concetto per noi imprescindibile: le persone sono un’ 80ina, poco importa se tecnicamente la procedura prevede l’apertura solo per quelle 9 persone”, tempi indeterminati e stagionali per noi sono la stessa cosa anche se la norma sui trasferimenti/cessazioni aziendali non lo dice”.
Marradi (FI) 29.12.2021.- “Quando i Fondi decidono, le cose vanno fatte.” E’ iniziata così la riunione di ieri tra il responsabile del personale del gruppo Italcanditi, la consulente del lavoro del gruppo e i rappresentanti Flai Cgil e Fai Cisl in cui l’azienda ha comunicato alle parti sociali l’intenzione del Fondo Investindustrial, proprietario al 70% di Italcanditi, di cessare l’attività dell’Ortofrutticola del Mugello, trasferendo tutta la produzione di marron glacè allo stabilimento principale di Pedrengo (BG).
L’ Ortofrutticola del Mugello occupa 9 dipendenti a tempo indeterminato ( di cui due dirigenti) a cui sarà offerta la possibilità di un trasferimento a Pedrengo e circa una 70ina di lavoratori stagionali, molti dei quali “storici”, principalmente donne (oltre il 90%).
Un polmone economico e produttivo per Marradi, ma anche per i paesi limitrofi, che nel 2018 ha fatturato 8,7 milioni di euro, senza considerare l’indotto, composto da coltivatori di castagne, del “marron buono IGP” del Mugello.
“Riteniamo quella di Italcanditi una scelta scellerata”, dicono Chiara Torsoli della Flai Cgil Firenze e Andrea Piccini della Fai Cisl Firenze e Prato, “ motivata solo in apparenza da diseconomie dovute agli impianti e agli aspetti produttivi circostanti, perché questi già esistevano al momento in cui la Fabbrica dei Marroni è stata acquisita nell’Agosto del 2020”.
La realtà è sempre la solita “quella del solido fondo di investimento, che fa operazioni per acquisire fatturato e quote di mercato, da dare in pasto ai futuri azionisti” proseguono i sindacalisti.
“Non è infatti un segreto per nessuno che l’acquisizione di Italcanditi da parte di Investindustrial e poi l’allargamento del gruppo con l’acquisizione di altre piccole realtà evvanuto negli ultimi 2/3 anni, sia un’operazione che ha l’unico scopo di arrivare alla quotazione in borsa del gruppo.”.
Una scelta per noi inaccettabile, con un impatto sociale abnorme, che metterebbe in crisi un territorio “montano”. “ L’Azienda continua a parlarci di 9 persone, noi gli abbiamo chiarito un concetto per noi imprescindibile: le persone sono un’ 80ina, poco importa se tecnicamente la procedura prevede l’apertura solo per quelle 9 persone”, tempi indeterminati e stagionali per noi sono la stessa cosa anche se la norma sui trasferimenti/cessazioni aziendali non lo dice.
“ Siamo in contatto costante con il Sindaco di Marradi e con tutte le istituzioni a livello territoriale e regionale. Domani alle 16.00 abbiamo convocato l’assemblea dei lavoratori presso il teatro comunale di Marradi per informarli del nostro incontro con i rappresentanti di Italcanditi e decidere insieme tutte le iniziative necessarie per opporsi alla decisione aziendale”.
Marradi (FI) 29.12.2021.- “Quando i Fondi decidono, le cose vanno fatte.” E’ iniziata così la riunione di ieri tra il responsabile del personale del gruppo Italcanditi, la consulente del lavoro del gruppo e i rappresentanti Flai Cgil e Fai Cisl in cui l’azienda ha comunicato alle parti sociali l’intenzione del Fondo Investindustrial, proprietario al 70% di Italcanditi, di cessare l’attività dell’Ortofrutticola del Mugello, trasferendo tutta la produzione di marron glacè allo stabilimento principale di Pedrengo (BG).
L’ Ortofrutticola del Mugello occupa 9 dipendenti a tempo indeterminato ( di cui due dirigenti) a cui sarà offerta la possibilità di un trasferimento a Pedrengo e circa una 70ina di lavoratori stagionali, molti dei quali “storici”, principalmente donne (oltre il 90%).
Un polmone economico e produttivo per Marradi, ma anche per i paesi limitrofi, che nel 2018 ha fatturato 8,7 milioni di euro, senza considerare l’indotto, composto da coltivatori di castagne, del “marron buono IGP” del Mugello.
“Riteniamo quella di Italcanditi una scelta scellerata”, dicono Chiara Torsoli della Flai Cgil Firenze e Andrea Piccini della Fai Cisl Firenze e Prato, “ motivata solo in apparenza da diseconomie dovute agli impianti e agli aspetti produttivi circostanti, perché questi già esistevano al momento in cui la Fabbrica dei Marroni è stata acquisita nell’Agosto del 2020”.
La realtà è sempre la solita “quella del solido fondo di investimento, che fa operazioni per acquisire fatturato e quote di mercato, da dare in pasto ai futuri azionisti” proseguono i sindacalisti.
“Non è infatti un segreto per nessuno che l’acquisizione di Italcanditi da parte di Investindustrial e poi l’allargamento del gruppo con l’acquisizione di altre piccole realtà evvanuto negli ultimi 2/3 anni, sia un’operazione che ha l’unico scopo di arrivare alla quotazione in borsa del gruppo.”.
Una scelta per noi inaccettabile, con un impatto sociale abnorme, che metterebbe in crisi un territorio “montano”. “ L’Azienda continua a parlarci di 9 persone, noi gli abbiamo chiarito un concetto per noi imprescindibile: le persone sono un’ 80ina, poco importa se tecnicamente la procedura prevede l’apertura solo per quelle 9 persone”, tempi indeterminati e stagionali per noi sono la stessa cosa anche se la norma sui trasferimenti/cessazioni aziendali non lo dice.
“ Siamo in contatto costante con il Sindaco di Marradi e con tutte le istituzioni a livello territoriale e regionale. Domani alle 16.00 abbiamo convocato l’assemblea dei lavoratori presso il teatro comunale di Marradi per informarli del nostro incontro con i rappresentanti di Italcanditi e decidere insieme tutte le iniziative necessarie per opporsi alla decisione aziendale”.
No a un nuovo commissario per il Forteto
La Fai-Cisl risponde a Coldiretti: “Se non si può nominare un nuovo Cda, meglio lasciare continuare il lavoro, finora fruttuoso, di Marzetti.”
No all’ipotesi di un nuovo commissario per il Forteto, ipotizzato da Coldiretti Firenze-Prato. A dirlo è il segretario della Fai-Cisl Firenze-Prato, Nicola Longo, replicando alle affermazioni del presidente Coldiretti Firenze-Prato riportate dall’Ansa sabato scorso.
“La Fai-Cisl di Firenze e Prato – afferma Longo – concorda con Coldiretti sulla necessità di conservare e rilanciare una realtà economica che rappresenta un’eccellenza del mondo agricolo del Mugello; questo è l’obiettivo primario per la nostra organizzazione, per la conservazione e la tutela dei posti di lavoro, sia del Forteto, sia di tutto l’indotto.”
“Al tempo stesso – continua Longo - siamo preoccupati per l’ipotesi dell’arrivo di un nuovo commissario, in quanto dovrebbe calarsi in quella che ora è quasi una nuova realtà. Sarebbe invece auspicabile - e la nostra organizzazione lo chiede - che qualora non fosse possibile nominare un nuovo consiglio d’amministrazione, sia lo stesso commissario Marzetti a completare il lavoro che fino ad oggi, malgrado le molteplici difficoltà ha dato buoni risultati.”
“La Fai-Cisl di Firenze e Prato – afferma Longo – concorda con Coldiretti sulla necessità di conservare e rilanciare una realtà economica che rappresenta un’eccellenza del mondo agricolo del Mugello; questo è l’obiettivo primario per la nostra organizzazione, per la conservazione e la tutela dei posti di lavoro, sia del Forteto, sia di tutto l’indotto.”
“Al tempo stesso – continua Longo - siamo preoccupati per l’ipotesi dell’arrivo di un nuovo commissario, in quanto dovrebbe calarsi in quella che ora è quasi una nuova realtà. Sarebbe invece auspicabile - e la nostra organizzazione lo chiede - che qualora non fosse possibile nominare un nuovo consiglio d’amministrazione, sia lo stesso commissario Marzetti a completare il lavoro che fino ad oggi, malgrado le molteplici difficoltà ha dato buoni risultati.”
Anche negli incendi prevenire E' meglio che curare
In molte zone della Toscana, in questi giorni, ci sono stati molti incendi boschivi; l’estate, caratterizzata da un clima torrido, rende purtroppo molto più alto il rischio.
Nella situazione emergenziale creatasi, i lavoratori forestali delle Unioni dei Comuni si stanno distinguendo per la loro competenza, per il loro impegno e per la loro conoscenza del territorio nella difficile e complicata attività di spegnimento e di repressione. Sono, in Toscana, circa 470 operai che svolgono quotidianamente turni di avvistamento incendi e attività di pattugliamento e di presidio del nostro territorio. Svolgono un lavoro prezioso, a difesa del nostro paesaggio e dell’incolumità delle persone.
Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil toscane ritengono, però, che, insieme ad un’indispensabile politica di repressione svolta in un contesto emergenziale come quello attuale, occorra un’efficace strategia di prevenzione e di tutela del nostro patrimonio forestale: lo spopolamento delle montagne e l’abbandono di alcune aree rurali comportano l’aumento della superficie dei boschi ed il loro abbandono. Avere un sottobosco denso rende molto più problematica l’attività di spegnimento e molto più facile lo sviluppo del fuoco.
C’è bisogno di una nuova politica di gestione forestale che, soprattutto nei mesi invernali, agisca per rendere meno “infiammabili” i boschi e più sicuri gli interventi di Anti Incendio Boschivo (A.I.B.), una nuova politica che può essere attuata e resa operativa da un contingente esperto e formato come quello forestale della Toscana.
Un’efficace gestione dei boschi unita ad una condivisa cultura della prevenzione potrebbero portare a decisi e consistenti risparmi: si calcola per ogni euro speso nella prevenzione se ne risparmierebbero circa 8/10 euro per la repressione e per il ripristino danni.
Fai-Flai-Uila regionali si muoveranno, nei prossimi giorni e nei prossimi mesi, affinché le istituzioni regionali, in luogo di una strategia di progressivo abbandono delle dinamiche forestali, maturino una nuova consapevolezza sul valore sociale e ambientale legata ad una sana ed efficace politica di gestione e di tutela della montagna e del territorio.
Nella situazione emergenziale creatasi, i lavoratori forestali delle Unioni dei Comuni si stanno distinguendo per la loro competenza, per il loro impegno e per la loro conoscenza del territorio nella difficile e complicata attività di spegnimento e di repressione. Sono, in Toscana, circa 470 operai che svolgono quotidianamente turni di avvistamento incendi e attività di pattugliamento e di presidio del nostro territorio. Svolgono un lavoro prezioso, a difesa del nostro paesaggio e dell’incolumità delle persone.
Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil toscane ritengono, però, che, insieme ad un’indispensabile politica di repressione svolta in un contesto emergenziale come quello attuale, occorra un’efficace strategia di prevenzione e di tutela del nostro patrimonio forestale: lo spopolamento delle montagne e l’abbandono di alcune aree rurali comportano l’aumento della superficie dei boschi ed il loro abbandono. Avere un sottobosco denso rende molto più problematica l’attività di spegnimento e molto più facile lo sviluppo del fuoco.
C’è bisogno di una nuova politica di gestione forestale che, soprattutto nei mesi invernali, agisca per rendere meno “infiammabili” i boschi e più sicuri gli interventi di Anti Incendio Boschivo (A.I.B.), una nuova politica che può essere attuata e resa operativa da un contingente esperto e formato come quello forestale della Toscana.
Un’efficace gestione dei boschi unita ad una condivisa cultura della prevenzione potrebbero portare a decisi e consistenti risparmi: si calcola per ogni euro speso nella prevenzione se ne risparmierebbero circa 8/10 euro per la repressione e per il ripristino danni.
Fai-Flai-Uila regionali si muoveranno, nei prossimi giorni e nei prossimi mesi, affinché le istituzioni regionali, in luogo di una strategia di progressivo abbandono delle dinamiche forestali, maturino una nuova consapevolezza sul valore sociale e ambientale legata ad una sana ed efficace politica di gestione e di tutela della montagna e del territorio.
Fai-Cisl, Fabbri confermata Segretaria generale
“Su agricoltura, alimentare e ambiente le aziende del nostro territorio sono eccellenze riconosciute nel mondo. Per questo la professionalita' dei lavoratori e' decisiva: chiediamo che venga riconosciuta e valorizzata.”
Il Congresso territoriale svoltosi oggi a Firenze ha confermato Udirica Fabbri Segretaria generale di Firenze e Prato della Fai-Cisl, il sindacato Cisl dei settori agricolo, alimentare e ambientale.
Dipendente della Centrale del latte della Toscana, Fabbri era stata eletta per la prima volta alla guida della Fai Firenze-Prato nel dicembre 2015. A far parte della Segreteria territoriale saranno Luca Capecchi e Andrea Piccini.
Al Congresso, svoltosi al Centro studi Cisl nazionale di Firenze, hanno preso parte 49 delegati in rappresentanza di oltre 40 aziende del settore, che rappresentano eccellenze del territorio conosciute in tutto il mondo.
Il Congresso ha affrontato temi legati alla salute e sicurezza, alle conseguenze del cambiamento demografico, alla discriminazione basata sull’età e sul genere. Tema particolarmente caldo poi quello dello sfruttamento del lavoro agricolo, “a cominciare dall’abuso dei voucher agricoli che – ha detto Fabbri - nati per regolarizzare il lavoro sommerso sono finiti fuori controllo, fino alle forme di sfruttamento e di caporalato che hanno riempito le cronache nere di questi mesi.”
“Abbiamo molto lavoro da fare” dice Udirica Fabbri; “le trasformazioni del mercato del lavoro richiedono il costante aggiornamento di capacità progettuali in grado di accompagnare, seguire e presidiare i luoghi di lavoro. Anche nel percorso congressuale si è confermato il forte radicamento della Fai nelle aziende del nostro territorio; si tratta di realtà importanti, conosciute in Italia e all’estero per la qualità dei prodotti, e per le quali dunque la professionalità dei lavoratori rappresenta un valore aggiunto imprescindibile, che merita riconoscimento e valorizzazione. Questo è e sarà l’obiettivo della Fai.”
Dipendente della Centrale del latte della Toscana, Fabbri era stata eletta per la prima volta alla guida della Fai Firenze-Prato nel dicembre 2015. A far parte della Segreteria territoriale saranno Luca Capecchi e Andrea Piccini.
Al Congresso, svoltosi al Centro studi Cisl nazionale di Firenze, hanno preso parte 49 delegati in rappresentanza di oltre 40 aziende del settore, che rappresentano eccellenze del territorio conosciute in tutto il mondo.
Il Congresso ha affrontato temi legati alla salute e sicurezza, alle conseguenze del cambiamento demografico, alla discriminazione basata sull’età e sul genere. Tema particolarmente caldo poi quello dello sfruttamento del lavoro agricolo, “a cominciare dall’abuso dei voucher agricoli che – ha detto Fabbri - nati per regolarizzare il lavoro sommerso sono finiti fuori controllo, fino alle forme di sfruttamento e di caporalato che hanno riempito le cronache nere di questi mesi.”
“Abbiamo molto lavoro da fare” dice Udirica Fabbri; “le trasformazioni del mercato del lavoro richiedono il costante aggiornamento di capacità progettuali in grado di accompagnare, seguire e presidiare i luoghi di lavoro. Anche nel percorso congressuale si è confermato il forte radicamento della Fai nelle aziende del nostro territorio; si tratta di realtà importanti, conosciute in Italia e all’estero per la qualità dei prodotti, e per le quali dunque la professionalità dei lavoratori rappresenta un valore aggiunto imprescindibile, che merita riconoscimento e valorizzazione. Questo è e sarà l’obiettivo della Fai.”
AGRICOLTURA, RINNOVATO CPL FIRENZE-PRATO
FAI CISL: NETTA PROGRESSIONE SU SALARIO E PARTECIPAZIONE
Dopo il blocco delle trattative, il 19 dicembre è stato siglato l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto Collettivo Territoriale per gli operai agricoli, forestali privati, florovivaisti e semenzieri delle province di Firenze e Prato per gli anni 2016 – 2019. Il rinnovo vede un aumento salariale del 3,24% per ogni livello che aggiungendosi a quello del contratto nazionale del 3,9% porta ad un aumento complessivo per il comparto oltre il 7%. L’aumento avverrà in due tranche, la prima il 1 dicembre, la seconda con l’ingresso a regime 1 maggio 2017.
Il rinnovo della parte normativa prevede il recepimento delle novità nazionali, l’aumento della flessibilità di orario ampliando i periodi della differenziazione degli orari, il chiarimento in merito al diritto alla conservazione del posto in caso di malattia, estensione dell’anticipo del Tfr anche in caso di ristrutturazione della casa di abitazione per i lavoratori e per i figli.
Molto significativi sono gli aumenti degli indennizzi e dei rimborsi già in atto come ad esempio il sostegno alla maternità alle lavoratrici, con l’impegno delle parti di incrementare ulteriormente le tipologie delle prestazioni aggiuntive frutto della bilateralità. Le organizzazioni sindacali e le parti datoriali hanno riconosciuto l’importanza delle professionalità degli addetti, pertanto nel rendere operativa la formazione è stata formalizzata la volontà di redigere un libretto formativo dei lavoratori.
Con questo rinnovo viene arricchita la parte relativa agli appalti per mettere ulteriori paletti e controlli: l’appaltatore dovrà consegnare all’appaltante oltre alla copia del Durc anche Unilav. Inoltre, nella volontà di sottolineare la circoscrizione dell’utilizzo dei voucher in agricoltura ai soli casi previsti dalla legge, è stato deciso di riportare la normativa dei voucher tra gli allegati al Ctl.
“E’ un rinnovo importante- dice il segretario Udirica Fabbri- sia per la parte economica, con l’aumento salariale e tutta la bilateralità, che quella normativa rimettendo al centro il ruolo dei sindacati e dei suoi rappresentanti in più istituti a cui si aggiungono l’articolo sugli appalti e la sfida di creare, in sostegno al protocollo regionale, un albo delle aziende abilitate a svolgere il lavoro in appalto in agricoltura .In merito a quest’ultimo aspetto, le parti si sono impegnate a riprendere la discussione per far decollare l’iniziativa nell’interesse di tutto il comparto agricolo interprovinciale. Adesso inizieranno le consultazioni dei lavoratori per arrivare alla firma dell’ipotesi di accordo”.
Un risultato che, per il segretario nazionale Fai Cisl Fabrizio Colonna, "migliora nettamente le condizioni di vita dei lavoratori determinando un sensibile aumento del potere d'acquisto dei dipendenti e rinnovando ruolo e funzioni della bilateralità. Altrettanto importante il capitolo sulla gestione degli appalti, che viene regolamentata e riorganizzata su basi proattive, finalizzate a promuovere e sostenere il lavoro di qualità. Nel complesso, un accordo di grande spessore che consolida il ruolo delle relazioni sindacali e della contrattazione nelle dinamiche di crescita e integrazione del territorio", conclude Colonna.
Il rinnovo della parte normativa prevede il recepimento delle novità nazionali, l’aumento della flessibilità di orario ampliando i periodi della differenziazione degli orari, il chiarimento in merito al diritto alla conservazione del posto in caso di malattia, estensione dell’anticipo del Tfr anche in caso di ristrutturazione della casa di abitazione per i lavoratori e per i figli.
Molto significativi sono gli aumenti degli indennizzi e dei rimborsi già in atto come ad esempio il sostegno alla maternità alle lavoratrici, con l’impegno delle parti di incrementare ulteriormente le tipologie delle prestazioni aggiuntive frutto della bilateralità. Le organizzazioni sindacali e le parti datoriali hanno riconosciuto l’importanza delle professionalità degli addetti, pertanto nel rendere operativa la formazione è stata formalizzata la volontà di redigere un libretto formativo dei lavoratori.
Con questo rinnovo viene arricchita la parte relativa agli appalti per mettere ulteriori paletti e controlli: l’appaltatore dovrà consegnare all’appaltante oltre alla copia del Durc anche Unilav. Inoltre, nella volontà di sottolineare la circoscrizione dell’utilizzo dei voucher in agricoltura ai soli casi previsti dalla legge, è stato deciso di riportare la normativa dei voucher tra gli allegati al Ctl.
“E’ un rinnovo importante- dice il segretario Udirica Fabbri- sia per la parte economica, con l’aumento salariale e tutta la bilateralità, che quella normativa rimettendo al centro il ruolo dei sindacati e dei suoi rappresentanti in più istituti a cui si aggiungono l’articolo sugli appalti e la sfida di creare, in sostegno al protocollo regionale, un albo delle aziende abilitate a svolgere il lavoro in appalto in agricoltura .In merito a quest’ultimo aspetto, le parti si sono impegnate a riprendere la discussione per far decollare l’iniziativa nell’interesse di tutto il comparto agricolo interprovinciale. Adesso inizieranno le consultazioni dei lavoratori per arrivare alla firma dell’ipotesi di accordo”.
Un risultato che, per il segretario nazionale Fai Cisl Fabrizio Colonna, "migliora nettamente le condizioni di vita dei lavoratori determinando un sensibile aumento del potere d'acquisto dei dipendenti e rinnovando ruolo e funzioni della bilateralità. Altrettanto importante il capitolo sulla gestione degli appalti, che viene regolamentata e riorganizzata su basi proattive, finalizzate a promuovere e sostenere il lavoro di qualità. Nel complesso, un accordo di grande spessore che consolida il ruolo delle relazioni sindacali e della contrattazione nelle dinamiche di crescita e integrazione del territorio", conclude Colonna.
Sammontana elezioni RSU : LA FAI CISL CRESCE E SI TINGE DI ROSA
Il 15 giugno si sono svolte le elezioni per il rinnovo della Rsu a Sammontana nello stabilimento di Empoli. "Abbiamo ottenuto un grande risultato - dice Udirica Fabbri, segretario della Fai di Firenze e Prato - perché abbiamo raggiunto due obiettivi: aumentare la rappresentanza e la rappresentatività raddoppiando il numero dei suoi delegati con un numero di voti quasi quadruplicato ". La FAI ha oggi due delegati con 83 voti.
"Questo risultato lo dobbiamo a tutte le lavoratrici e lavoratori che hanno apprezzato il nostro lavoro e che non avendo in passato trovato una loro rappresentanza finalmente oggi l'hanno trovata in noi. – continua Udirica Fabbri- Tutti sanno che lo stabilimento di Empoli è da sempre un feudo della CGIL. Non è stato facile farsi conoscere ed apprezzare. Sta arrivando il tempo del confronto.
“Il rinnovo della RSU rappresenta il momento più alto della partecipazione. Inoltre - dice il Segretario - dobbiamo evidenziare che dopo più di venti anni, l'RSU Sammontana si tinge di rosa. La presenza femminile consentirà di avere nuove visioni e aprirà a nuove discussioni in tema di contrattazione di genere. Per questo faccio i miei migliori auguri di buon lavoro a Federica Amato per la tenacia che dovrà dimostrare in un ambito non semplice. Aggiungo gli auguri a Gerardo Albano, anche lui nuovo delegato. Va invece un particolare saluto è un ringraziamento a Marco Bacchi, ex delegato FAI Cisl, che in questi anni ha lavorato con grande impegno e serietà consentendo alla FAI di farsi conoscere e raggiungere questo risultato”.
SAMMONTANA spa : azienda leader nella produzione del gelato con capitale tutto italiano. Si confronta con Algida (Unilever) e Motta ( Nestlè). Lo stabilimento di Empoli occupa 698 addetti.
"Questo risultato lo dobbiamo a tutte le lavoratrici e lavoratori che hanno apprezzato il nostro lavoro e che non avendo in passato trovato una loro rappresentanza finalmente oggi l'hanno trovata in noi. – continua Udirica Fabbri- Tutti sanno che lo stabilimento di Empoli è da sempre un feudo della CGIL. Non è stato facile farsi conoscere ed apprezzare. Sta arrivando il tempo del confronto.
“Il rinnovo della RSU rappresenta il momento più alto della partecipazione. Inoltre - dice il Segretario - dobbiamo evidenziare che dopo più di venti anni, l'RSU Sammontana si tinge di rosa. La presenza femminile consentirà di avere nuove visioni e aprirà a nuove discussioni in tema di contrattazione di genere. Per questo faccio i miei migliori auguri di buon lavoro a Federica Amato per la tenacia che dovrà dimostrare in un ambito non semplice. Aggiungo gli auguri a Gerardo Albano, anche lui nuovo delegato. Va invece un particolare saluto è un ringraziamento a Marco Bacchi, ex delegato FAI Cisl, che in questi anni ha lavorato con grande impegno e serietà consentendo alla FAI di farsi conoscere e raggiungere questo risultato”.
SAMMONTANA spa : azienda leader nella produzione del gelato con capitale tutto italiano. Si confronta con Algida (Unilever) e Motta ( Nestlè). Lo stabilimento di Empoli occupa 698 addetti.
Caporalato, NUOVO SCHIAVISMO
aziende non esternalizzino ma usino stagionali
L’inchiesta della procura di Prato riaccende i riflettori sul fenomeno del caporalato nella nostra regione.
Questa nuova forma di schiavismo dei nostri tempi, va combattuta anche attraverso la certificazione etica delle aziende che rispettano le regole.
Va resa efficace la funzione della “rete del lavoro agricolo di qualità” che ha la sua cabina di regia presieduta dall’INPS e di cui fanno parte le organizzazioni sindacali, le organizzazioni professionali, rappresentanti dei ministeri delle Politiche Agricole, del Lavoro, dell’Economia e della conferenza delle regioni.
Questo strumento va declinato anche a livello regionale perché diventi condizione indispensabile per avere accesso ai contributi PAC e PSR.
Il caporalato purtroppo non è un’emergenza, ma sta diventando un dato strutturale del lavoro agricolo in molte zone del paese, e come vediamo sempre più anche qui da noi.
Spesso è soltanto la punta dell’iceberg che presuppone una organizzazione criminale ampia, efficiente e spietata. E’ giusto contrastare questo fenomeno attraverso i medesimi strumenti con i quali si contrastano le organizzazioni criminali di stampo mafioso, con l‘aggressione patrimoniale e la confisca dei beni a chi se ne avvale.
Le aziende che si sono affidate a queste società fittizie, dovrebbero riflettere sul loro operato e magari anziché esternalizzare il lavoro, farlo fare a lavoratori stagionali assunti direttamente da loro. Questo darebbe loro la certezza di essere nelle regole e di non contribuire ad alimentare questa rete criminale.
L'OPINIONE DEL SEGRETARIO GENERALE CISL FIRENZE PRATO, ROBERTO PISTONINA,
“L’inchiesta della Procura di Prato conferma che il caporalato in Italia è un fenomeno esplosivo, che propagandosi riduce i diritti di chi lavora a vantaggio dei più disonesti e spregiudicati che sono i nuovi schiavisti.”
E’ il commento del segretario generale della Cisl di Firenze-Prato, Roberto Pistonina, all’inchiesta della Procura di Prato su un giro di sfruttamento di immigrati in aziende agricole delle due province.
“Come sindacato – dice Pistonina - non abbiamo strumenti per combattere questa piaga se non quello della denuncia, perché la legge non ci consente di monitorare più a fondo il fenomeno. Tocca alle istituzioni e alle forze dell’ordine, che però sempre più spesso non hanno risorse sufficienti da dedicare a questo settore.”
“La riforma del lavoro varata un anno fa, che sta anche dimostrando tutti suoi limiti in termini di crescita occupazionale legata solo agli incentivi, non ha messo a disposizione strumenti e risorse per combattere efficacemente questo fenomeno sempre più diffuso, che umilia la dignità delle persone, riduce la ricchezza del Paese e mette in difficoltà le aziende oneste.”
“E’ la conferma – conclude il segretario Cisl - che il mercato del lavoro ha bisogno di regole più stringenti, a partire dalla gestione dei voucher, che nei fatti sono diventati un paravento per il lavoro nero.”
PER APPROFONDIRE LA POSIZIONE DEL SEGRETARIO GENERALE, CLICCA QUI
Questa nuova forma di schiavismo dei nostri tempi, va combattuta anche attraverso la certificazione etica delle aziende che rispettano le regole.
Va resa efficace la funzione della “rete del lavoro agricolo di qualità” che ha la sua cabina di regia presieduta dall’INPS e di cui fanno parte le organizzazioni sindacali, le organizzazioni professionali, rappresentanti dei ministeri delle Politiche Agricole, del Lavoro, dell’Economia e della conferenza delle regioni.
Questo strumento va declinato anche a livello regionale perché diventi condizione indispensabile per avere accesso ai contributi PAC e PSR.
Il caporalato purtroppo non è un’emergenza, ma sta diventando un dato strutturale del lavoro agricolo in molte zone del paese, e come vediamo sempre più anche qui da noi.
Spesso è soltanto la punta dell’iceberg che presuppone una organizzazione criminale ampia, efficiente e spietata. E’ giusto contrastare questo fenomeno attraverso i medesimi strumenti con i quali si contrastano le organizzazioni criminali di stampo mafioso, con l‘aggressione patrimoniale e la confisca dei beni a chi se ne avvale.
Le aziende che si sono affidate a queste società fittizie, dovrebbero riflettere sul loro operato e magari anziché esternalizzare il lavoro, farlo fare a lavoratori stagionali assunti direttamente da loro. Questo darebbe loro la certezza di essere nelle regole e di non contribuire ad alimentare questa rete criminale.
L'OPINIONE DEL SEGRETARIO GENERALE CISL FIRENZE PRATO, ROBERTO PISTONINA,
“L’inchiesta della Procura di Prato conferma che il caporalato in Italia è un fenomeno esplosivo, che propagandosi riduce i diritti di chi lavora a vantaggio dei più disonesti e spregiudicati che sono i nuovi schiavisti.”
E’ il commento del segretario generale della Cisl di Firenze-Prato, Roberto Pistonina, all’inchiesta della Procura di Prato su un giro di sfruttamento di immigrati in aziende agricole delle due province.
“Come sindacato – dice Pistonina - non abbiamo strumenti per combattere questa piaga se non quello della denuncia, perché la legge non ci consente di monitorare più a fondo il fenomeno. Tocca alle istituzioni e alle forze dell’ordine, che però sempre più spesso non hanno risorse sufficienti da dedicare a questo settore.”
“La riforma del lavoro varata un anno fa, che sta anche dimostrando tutti suoi limiti in termini di crescita occupazionale legata solo agli incentivi, non ha messo a disposizione strumenti e risorse per combattere efficacemente questo fenomeno sempre più diffuso, che umilia la dignità delle persone, riduce la ricchezza del Paese e mette in difficoltà le aziende oneste.”
“E’ la conferma – conclude il segretario Cisl - che il mercato del lavoro ha bisogno di regole più stringenti, a partire dalla gestione dei voucher, che nei fatti sono diventati un paravento per il lavoro nero.”
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RINNOVO CCNL INDUSTRIA ALIMENTARE
“Un grande risultato, che premia i contenuti di una piattaforma sindacale innovativa e coraggiosa, in un negoziato difficile e tortuoso, sostenuto con la mobilitazione dei lavoratori e la battaglia unitaria del sindacato. Un impianto complessivo fortemente voluto dalla Fai-Cisl che conferisce al sindacato vera autorità contrattuale al servizio dei lavoratori e del Paese”. Così, in un comunicato congiunto, Luigi Sbarra, Commissario nazionale Fai-Cisl e Claudio Risso, responsabile delle politiche industriali della Federazione agro-industriale-ambientale di Via Po, commentando il rinnovo del Ccnl industria alimentare, siglato oggi a Roma da Fai Cisl, Flai-Cgil. Uila Uil e Federalientare. “I punti qualificanti dell’accordo danno corpo alla visione Fai-Cisl nella partecipazione dei lavoratori alle dinamiche d’impresa; negli assetti contrattuali, ora coerenti con la proposta unitaria di un nuovo sistema di relazioni industriali; nella bilateralità; nella formazione congiunta, nelle nuove modalità su telelavoro e lavoro agile. Il contratto, ora quadriennale, integra linee guida che rafforzano ed estendono significativamente il secondo livello, rilanciando innovazione, produttività, competitività e condizioni di lavoro dei dipendenti. Si respinge inoltre il vincolo dell’invarianza di costi, in favore della non sovrapponibilità delle funzioni tra primo e secondo livello”. “Altro grande risultato – aggiungono Sbarra e Risso - è la sospensione per tutta la durata del contratto della contribuzione al fondo Fasa da parte dei lavoratori”. “Potenziata ed estesa la bilateralità di settore, che per la prima volta viene definita dal Ccnl. Si dà vita ad un fondo specifico che interviene a sostegno dei lavoratori che perdono occupazione a due anni dalla pensione. Tale fondo interverrà anche per lavoratori che volontariamente vogliono trasformare il contratto da full a part-time e promuoverà il turnover: un vero ’ponte generazionale’”. Quanto agli aspetti salariali, concludono Sbarra e Risso, “non ci limitiamo ad un’ottica difensiva, ma incrementiamo il potere d’acquisto dei lavoratori attraverso aumenti salariali pari a 105 euro, condizione necessaria per sostenere il reddito delle persone, rilanciare i consumi e contribuire alla ripresa della domanda aggregata. Le parti sociali attraverso la libera contrattazione e negoziazione diventano oggi più di ieri vera autorità salariale, protagonisti di una ripresa che coinvolge tutti: lavoratori, imprese e l’intero sistema paese”.
22 GENNAIO - I LAVORATORI DELL’ INDUSTRIA ALIMENTARE FANNO LE ULTIME QUATTRO ORE DI SCIOPERO
Venerdì 22 gennaio i lavoratori del comparto dell’Industria Alimentare delle Province di Firenze e Prato hanno incrociato le braccia per quattro ore per la difesa del loro CCNL.
Lo sciopero, il blocco degli straordinari e delle flessibilità, sono stati proclamati dalla delegazione trattante dopo che la notte del 11 gennaio si è assistito alla rottura delle trattative. Federalimentare, la controparte, non ha voluto accettare la piattaforma presentata unitariamente dalla FAI-FLAI-UILA, facendo proposte tese unicamente a penalizzare non solo la retribuzione con il blocco degli scatti di anzianità, l’eliminazione dei premi ma volto a destrutturare il CCNL.
Nell’ultima plenaria una parte della delegazione di Federalimentare si è resa irreperibile inasprendo il tavolo e costringendo la delegazione trattante dei lavoratori e le OOSS a interrompere le trattative.
“ La rottura delle trattative – dice il segretario della Fai Cisl Firenze Prato , Udirica Fabbri – è stata compresa dai lavoratori delle aziende che operano sul nostro territorio. L’adesione allo sciopero del’80% dei lavoratori ne è la dimostrazione. Non poteva essere diversamente tenuto conto che la piattaforma per il rinnovo del CCNL è arrivata dopo una attenta attività di condivisione sui luoghi di lavoro delle proposte con tutte le lavoratrici e i lavoratori e una continua informazione delle lavoratrici e dei lavoratori sullo stato di avanzamento delle trattative.”
Il settore agroalimentare, con l’EXPO, ha aumentato il suo lustro dando dimostrazione della qualità del cibo italiano. I dati ne danno conferma. “ All’’interno di questo scenario si distingue il valore della Toscana e dell’are fiorentina, con tutte le sue eccellenze – continua Fabbri- di cui i lavoratori vanno fieri. La loro professionalità è importante. Il CCNL e il contratto integrativo non possono essere destrutturati: sono gli strumenti di tutela dei loro diritti.”
L’iniziativa del 22 gennaio non è l’ultima: per il 29 gennaio è stato indetto uno sciopero nazionale di otto ore. Si spera che le trattative riprendano per un comparto che interessa 400.000 lavoratori.
DOPO LA STRAORDINARIA ADESIONE ALLO SCIOPERO, CI CONVOCANO PER LA RIPRESA DELLE TRATTATIVE. UN GRANDE RISULTATO
Lo sciopero, il blocco degli straordinari e delle flessibilità, sono stati proclamati dalla delegazione trattante dopo che la notte del 11 gennaio si è assistito alla rottura delle trattative. Federalimentare, la controparte, non ha voluto accettare la piattaforma presentata unitariamente dalla FAI-FLAI-UILA, facendo proposte tese unicamente a penalizzare non solo la retribuzione con il blocco degli scatti di anzianità, l’eliminazione dei premi ma volto a destrutturare il CCNL.
Nell’ultima plenaria una parte della delegazione di Federalimentare si è resa irreperibile inasprendo il tavolo e costringendo la delegazione trattante dei lavoratori e le OOSS a interrompere le trattative.
“ La rottura delle trattative – dice il segretario della Fai Cisl Firenze Prato , Udirica Fabbri – è stata compresa dai lavoratori delle aziende che operano sul nostro territorio. L’adesione allo sciopero del’80% dei lavoratori ne è la dimostrazione. Non poteva essere diversamente tenuto conto che la piattaforma per il rinnovo del CCNL è arrivata dopo una attenta attività di condivisione sui luoghi di lavoro delle proposte con tutte le lavoratrici e i lavoratori e una continua informazione delle lavoratrici e dei lavoratori sullo stato di avanzamento delle trattative.”
Il settore agroalimentare, con l’EXPO, ha aumentato il suo lustro dando dimostrazione della qualità del cibo italiano. I dati ne danno conferma. “ All’’interno di questo scenario si distingue il valore della Toscana e dell’are fiorentina, con tutte le sue eccellenze – continua Fabbri- di cui i lavoratori vanno fieri. La loro professionalità è importante. Il CCNL e il contratto integrativo non possono essere destrutturati: sono gli strumenti di tutela dei loro diritti.”
L’iniziativa del 22 gennaio non è l’ultima: per il 29 gennaio è stato indetto uno sciopero nazionale di otto ore. Si spera che le trattative riprendano per un comparto che interessa 400.000 lavoratori.
DOPO LA STRAORDINARIA ADESIONE ALLO SCIOPERO, CI CONVOCANO PER LA RIPRESA DELLE TRATTATIVE. UN GRANDE RISULTATO
COLUSSI! LA FAI CISL VINCE!
Il 15 e il 16 giugno 2015 si sono svolte le elezioni della RSU dell’azienda Colussi spa nello stabilimento di Tavarnelle in Val di Pesa (FI) .
La Fai Cisl, con i suoi canditati eletti Maurizio Marinangeli e Patrizia Bartolini, ha vinto le elezioni . “E’ un grande risultato perché ha portato la FAI ad essere il primo sindacato nello stabilimento di Tavarnelle con due delegati su quattro – dice Udirica Fabbri segretario generale aggiunto della Fai Cisl di Firenze e Prato- Un risultato che aumenta di valore se si considera che l’RSU è passata dai precedenti 3 componenti ( due rappresentanti flai e uno fai) agli attuali 4 (due rappresentanti Fai, uno Flai e uno Uila)”.
Le lezioni hanno visto la partecipazione del 79% sui 104 degli aventi diritto, a conferma che il rinnovo della rappresentanza sindacale unitaria è un
argomento in cui le lavoratrici e i lavoratori individuano nella partecipazione un atto fondamentale della loro vita lavorativa.
“Abbiamo raddoppiato la nostra rappresentanza – continua Udirica Fabbri- Le lavoratrici e i lavoratori hanno apprezzato l’impegno di Marinangeli nel precedente mandato e le posizioni che abbiamo assunto come OO.SS. sulle diverse questioni che hanno interessato il gruppo Colussi. Questo risultato ci obbliga a mantenere alta l’attenzione sugli investimenti che l’azienda sta facendo sul sito produttivo. Lo stabilimento di Tavarnelle è molto importante all’interno del gruppo Colussi: qui si producono specialità dolciarie con il marchio “ Sapori Siena 1832”, la linea benessere “Misura”e alcuni biscotti della linea “Colussi”. Prodotti di nicchia che hanno ben sopportato il colpo della crisi” “ Ovviamente- continua Udirica Fabbri- questa tipologie di produzione richiedono una elevata professionalità. Per questo continueremo a mettere in risalto i lavoratori come fattore strategico e concorrenziale sostenendo. Inoltre, il nostro impegno sarà rivolto a determinare relazioni
sindacali costruttive e propositive”.
La Fai Cisl, con i suoi canditati eletti Maurizio Marinangeli e Patrizia Bartolini, ha vinto le elezioni . “E’ un grande risultato perché ha portato la FAI ad essere il primo sindacato nello stabilimento di Tavarnelle con due delegati su quattro – dice Udirica Fabbri segretario generale aggiunto della Fai Cisl di Firenze e Prato- Un risultato che aumenta di valore se si considera che l’RSU è passata dai precedenti 3 componenti ( due rappresentanti flai e uno fai) agli attuali 4 (due rappresentanti Fai, uno Flai e uno Uila)”.
Le lezioni hanno visto la partecipazione del 79% sui 104 degli aventi diritto, a conferma che il rinnovo della rappresentanza sindacale unitaria è un
argomento in cui le lavoratrici e i lavoratori individuano nella partecipazione un atto fondamentale della loro vita lavorativa.
“Abbiamo raddoppiato la nostra rappresentanza – continua Udirica Fabbri- Le lavoratrici e i lavoratori hanno apprezzato l’impegno di Marinangeli nel precedente mandato e le posizioni che abbiamo assunto come OO.SS. sulle diverse questioni che hanno interessato il gruppo Colussi. Questo risultato ci obbliga a mantenere alta l’attenzione sugli investimenti che l’azienda sta facendo sul sito produttivo. Lo stabilimento di Tavarnelle è molto importante all’interno del gruppo Colussi: qui si producono specialità dolciarie con il marchio “ Sapori Siena 1832”, la linea benessere “Misura”e alcuni biscotti della linea “Colussi”. Prodotti di nicchia che hanno ben sopportato il colpo della crisi” “ Ovviamente- continua Udirica Fabbri- questa tipologie di produzione richiedono una elevata professionalità. Per questo continueremo a mettere in risalto i lavoratori come fattore strategico e concorrenziale sostenendo. Inoltre, il nostro impegno sarà rivolto a determinare relazioni
sindacali costruttive e propositive”.
GAIT! RISULTATO STORICO IN AZIENDA
Il 3 e il 4 giugno 2015 si sono svolte le elezioni della RSU dell’azienda Gruppo Alimentare in Toscana spa, di Reggello.
La Fai Cisl , con il suo Candidato Carlo Calcinai è entrata nella nuova RSU.
“E’ un risultato molto importante sotto più aspetti – dice Udirica Fabbri Segretario generale aggiunto della FAI CISL di Firenze e Prato - In primo luogo perché abbiamo ottenuto la fiducia delle lavoratrici e dei lavoratori dopo un duro periodo di ristrutturazione che ha visto l’uscita volontaria di quasi 90 addetti.
In secondo luogo perché in questi anni, non essendo all’interno della RSU ci siamo presentati al tavolo delle trattative con l’azienda, unicamente come OO.SS. FAI CISL affiancati da una RSU composta unicamente da delegati Flai Cgil.
Inoltre, tenuto conto che alle elezioni ha partecipato l’82% dei 168 aventi diritto, possiamo dire che la lista FAI Cisl ha ottenuto un risultato che ha un grosso peso all’interno degli equilibri della nuova RSU e che ci obbliga a tenere sempre presente quanti hanno riposto la fiducia in questo voto”.
La Fai Cisl , con il suo Candidato Carlo Calcinai è entrata nella nuova RSU.
“E’ un risultato molto importante sotto più aspetti – dice Udirica Fabbri Segretario generale aggiunto della FAI CISL di Firenze e Prato - In primo luogo perché abbiamo ottenuto la fiducia delle lavoratrici e dei lavoratori dopo un duro periodo di ristrutturazione che ha visto l’uscita volontaria di quasi 90 addetti.
In secondo luogo perché in questi anni, non essendo all’interno della RSU ci siamo presentati al tavolo delle trattative con l’azienda, unicamente come OO.SS. FAI CISL affiancati da una RSU composta unicamente da delegati Flai Cgil.
Inoltre, tenuto conto che alle elezioni ha partecipato l’82% dei 168 aventi diritto, possiamo dire che la lista FAI Cisl ha ottenuto un risultato che ha un grosso peso all’interno degli equilibri della nuova RSU e che ci obbliga a tenere sempre presente quanti hanno riposto la fiducia in questo voto”.
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