Sicurezza: mobilitazione di Cgil, Cisl, Uil.
In Toscana arriva Luigi Sbarra
Giovedì 20 maggio,ore 10, cantiere Pavimental lungo la A/1, Barberino del Mugello.
Nel quadro delle iniziative di mobilitazione di Cgil, Cisl, Uil nazionali sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro giovedì 20 maggio si terranno in tutta Italia assemblee unitarie con le lavoratrici ed i lavoratori con lo slogan “Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro".
Nell’occasione in Toscana arriverà il segretario generale della Cisl: Luigi Sbarra parteciperà, dalle ore 10, all’assemblea unitaria dei lavoratori che si terrà nel campo base Pavimental a Barberino del Mugello, sulla A1, in provincia di Firenze, dove 450 addetti diretti e 50 indiretti sono impegnati nel completamento della terza corsia dell’Autosole nel tratto Barberino-Calenzano.
Nell’ambito della stessa iniziativa il segretario Cgil Maurizio Landini sarà in un’azienda agricola di Salerno, mentre il segretario Uil Pierpaolo Bombardieri sarò allo stabilimento Leonardo di Pomigliano d’Arco.
Nel quadro delle iniziative di mobilitazione di Cgil, Cisl, Uil nazionali sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro giovedì 20 maggio si terranno in tutta Italia assemblee unitarie con le lavoratrici ed i lavoratori con lo slogan “Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro".
Nell’occasione in Toscana arriverà il segretario generale della Cisl: Luigi Sbarra parteciperà, dalle ore 10, all’assemblea unitaria dei lavoratori che si terrà nel campo base Pavimental a Barberino del Mugello, sulla A1, in provincia di Firenze, dove 450 addetti diretti e 50 indiretti sono impegnati nel completamento della terza corsia dell’Autosole nel tratto Barberino-Calenzano.
Nell’ambito della stessa iniziativa il segretario Cgil Maurizio Landini sarà in un’azienda agricola di Salerno, mentre il segretario Uil Pierpaolo Bombardieri sarò allo stabilimento Leonardo di Pomigliano d’Arco.
Costruzioni, i sindacati: se si sbloccano le opere si creano oltre 2000 posti di lavoro a Firenze
Firenze 15/03/19
Si è svolto stamani il presidio di Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil di Firenze al cantiere Tav di via Circondaria. Un’iniziativa promossa in vista dello sciopero generale di domani che riguarderà l’intero settore delle costruzioni e che porterà migliaia di lavoratori in piazza del Popolo a Roma. “Questo cantiere è l’emblema dei motivi che spingono allo sciopero di domani - spiegano Marco Carletti della Fillea-Cgil , Stefano Tesi della Filca-Cisl e Laura Zucchini della Feneal-Uil - Un’opera già finanziata e cantierizzata ferma, mentre il settore delle costruzioni sta vivendo una delle crisi più gravi dal dopo guerra. Noi stimiamo che solo sul territorio fiorentino se si sbloccassero tutte le opere già finanziate e pronte a partire, oggi si creerebbero oltre 2000 posti di lavoro. Per questo chiediamo al governo delle risposte concrete”.
A Firenze negli ultimi 10 anni, spiegano ancora i sindacati, si sono persi circa 5000 posti di lavoro nelle costruzioni: nel 2009 erano 12.500 i lavoratori, oggi sono rimasti in 7.500. Lo stesso per le imprese edili: ne mancano all’appello 850 (nel 2009 erano 2500, oggi sono 1650.
Per rilanciare il Paese occorre quindi una politica industriale in grado di ridare vigore all’intera filiera delle costruzioni: dall’edilizia ai materiali, dal settore del legno e arredo al cemento, dai lapidei al settore dei laterizi. Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil hanno chiesto un tavolo a Palazzo Chigi per dare una risposta alle oltre 600 mila persone che hanno perso il lavoro e al milione che rischia di perderlo. A sostegno di questa richiesta, ancora inascoltata, i sindacati dell’edilizia di Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato uno sciopero generale di 8 ore, intero turno, per domani venerdì 15 Marzo in tutti i settori dell’intera filiera delle costruzioni.
Si è svolto stamani il presidio di Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil di Firenze al cantiere Tav di via Circondaria. Un’iniziativa promossa in vista dello sciopero generale di domani che riguarderà l’intero settore delle costruzioni e che porterà migliaia di lavoratori in piazza del Popolo a Roma. “Questo cantiere è l’emblema dei motivi che spingono allo sciopero di domani - spiegano Marco Carletti della Fillea-Cgil , Stefano Tesi della Filca-Cisl e Laura Zucchini della Feneal-Uil - Un’opera già finanziata e cantierizzata ferma, mentre il settore delle costruzioni sta vivendo una delle crisi più gravi dal dopo guerra. Noi stimiamo che solo sul territorio fiorentino se si sbloccassero tutte le opere già finanziate e pronte a partire, oggi si creerebbero oltre 2000 posti di lavoro. Per questo chiediamo al governo delle risposte concrete”.
A Firenze negli ultimi 10 anni, spiegano ancora i sindacati, si sono persi circa 5000 posti di lavoro nelle costruzioni: nel 2009 erano 12.500 i lavoratori, oggi sono rimasti in 7.500. Lo stesso per le imprese edili: ne mancano all’appello 850 (nel 2009 erano 2500, oggi sono 1650.
Per rilanciare il Paese occorre quindi una politica industriale in grado di ridare vigore all’intera filiera delle costruzioni: dall’edilizia ai materiali, dal settore del legno e arredo al cemento, dai lapidei al settore dei laterizi. Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil hanno chiesto un tavolo a Palazzo Chigi per dare una risposta alle oltre 600 mila persone che hanno perso il lavoro e al milione che rischia di perderlo. A sostegno di questa richiesta, ancora inascoltata, i sindacati dell’edilizia di Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato uno sciopero generale di 8 ore, intero turno, per domani venerdì 15 Marzo in tutti i settori dell’intera filiera delle costruzioni.
Cantiere Foster, i lavoratori non mollano
Non riscuotono e da giovedi' saranno anche senza pasti.
21/03/2018
Oggi il presidio davanti al cantiere della stazione Foster di via Circondaria, domani mattina una passeggiata fino alla sede di RFI, giovedì un incontro in Regione.
Sono le azioni decise da Filca-Cisl, Fillea-Cgil e Feneal-Uil per cercare di ottenere una risposta per i lavoratori Nodavia (ad oggi una sessantina) impegnati sul cantiere della stazione Foster di Firenze e che vivono giornate di angoscia, tra stipendi che non arrivano (da pagare ancora la mensilità di Febbraio senza risposte su quando questo avverrà) e difficoltà dell’azienda, la Condotte Spa, che controlla Nodavia, che ha chiesto di essere ammessa al concordato.
Lo hanno raccontato loro stessi ai giornalisti durante il presidio attuato stamani davanti al cantiere di quella che dovrebbe essere un’infrastruttura strategica per la città e la regione, ma la cui realizzazione da anni procede a rilento, tra mille difficoltà, “delle quali alla fine facciamo le spese proprio noi.”
Hanno spiegato che ora dovranno anche anticiparsi il pagamento dei viaggi (sono quasi tutti trasfertisti dal sud) “perché l’azienda non lo fa più direttamente promettendo rimborsi futuri” e da giovedì anche i pasti, “perché i ristoranti convenzionati dicono di non essere stati pagati e quindi non li forniranno più.”
Per questo domani mattina si ritroveranno di nuovo davanti al cantiere, alle 8,30 e poi raggiungeranno in corteo la sede fiorentina di RFI in viale Fratelli Rosselli, per chiedere alla committenza dei lavori per il nodo TAV fiorentino di non assistere passivamente, come fatto finora, al dramma dei lavoratori, ma di partecipare agli incontri ai tavoli istituzionali.
Giovedì pomeriggio (ore 14,30, Palazzo Strozzi Sacrati) è già fissato un incontro tra i sindacati, la Regione Toscana e il Comune di Firenze. I lavoratori sperano di avere risposte che diano sostanza alle loro speranze. Chiedono solo di lavorare ed essere pagati.
Oggi il presidio davanti al cantiere della stazione Foster di via Circondaria, domani mattina una passeggiata fino alla sede di RFI, giovedì un incontro in Regione.
Sono le azioni decise da Filca-Cisl, Fillea-Cgil e Feneal-Uil per cercare di ottenere una risposta per i lavoratori Nodavia (ad oggi una sessantina) impegnati sul cantiere della stazione Foster di Firenze e che vivono giornate di angoscia, tra stipendi che non arrivano (da pagare ancora la mensilità di Febbraio senza risposte su quando questo avverrà) e difficoltà dell’azienda, la Condotte Spa, che controlla Nodavia, che ha chiesto di essere ammessa al concordato.
Lo hanno raccontato loro stessi ai giornalisti durante il presidio attuato stamani davanti al cantiere di quella che dovrebbe essere un’infrastruttura strategica per la città e la regione, ma la cui realizzazione da anni procede a rilento, tra mille difficoltà, “delle quali alla fine facciamo le spese proprio noi.”
Hanno spiegato che ora dovranno anche anticiparsi il pagamento dei viaggi (sono quasi tutti trasfertisti dal sud) “perché l’azienda non lo fa più direttamente promettendo rimborsi futuri” e da giovedì anche i pasti, “perché i ristoranti convenzionati dicono di non essere stati pagati e quindi non li forniranno più.”
Per questo domani mattina si ritroveranno di nuovo davanti al cantiere, alle 8,30 e poi raggiungeranno in corteo la sede fiorentina di RFI in viale Fratelli Rosselli, per chiedere alla committenza dei lavori per il nodo TAV fiorentino di non assistere passivamente, come fatto finora, al dramma dei lavoratori, ma di partecipare agli incontri ai tavoli istituzionali.
Giovedì pomeriggio (ore 14,30, Palazzo Strozzi Sacrati) è già fissato un incontro tra i sindacati, la Regione Toscana e il Comune di Firenze. I lavoratori sperano di avere risposte che diano sostanza alle loro speranze. Chiedono solo di lavorare ed essere pagati.
“Basta coi posti di lavoro a rischio e la precarieta'''
Firenze, 20-11-2017 - Un presidio a Firenze davanti al cantiere della tramvia in piazza Bambine e Bambini di Beslan, per dire “basta coi posti di lavoro a rischio e la precarietà; servono aumenti salariali, più sicurezza sul lavoro e lotta al lavoro nero”: è l’iniziativa dei lavoratori edili fiorentini che si è svolta nella mattina del 20 novembre (in seguito è stata effettuata in loco una assemblea dei lavoratori stessi). L’agitazione fa parte delle mobilitazioni di Filca Cisl-Fillea Cgil-Feneal Uil in vista dello sciopero indetto il 18 dicembre per il rinnovo del Contratto nazionale, su cui le trattative con le controparti sono in stallo da mesi. Queste sono le richieste dei sindacati: aumenti salariali in linea con gli altri settori e finalizzati anche ad aiutare una ripresa dei consumi al servizio del Paese; difesa e riforma delle Casse edili a tutela di tutti i lavoratori (operai, impiegati, eccetera), contro il lavoro nero e per sostenere le imprese più serie contro la concorrenza sleale e il dumping; più sicurezza sui posti di lavoro, contro gli infortuni e gli incidenti mortali che, drammaticamente, crescono ogni giorno di più; potenziamento del fondo integrativo per il pensionamento anticipato, dando la possibilità a chi svolge lavori gravosi di andare in pensione prima e creare così occasioni di lavoro, di qualità, per tanti giovani.
Nel presidio a Firenze sono stati toccati anche altri temi: lo sciopero nazionale, sempre oggi, dei lavoratori delle concessionarie autostradali (3mila lavoratori a rischio dopo lo stop all’affidamento alle società controllate dalle concessionarie autostradali il 40% dei lavori di manutenzioni e progettazione); la situazione dei lavoratori fiorentini degli appalti della manutenzione della rete idrica ed elettrica (manca la clausola sociale nei cambi d’appalto e a decine rischiano il posto di lavoro); lo stallo sul cantiere fiorentino della Tav (a fine anno termina un lotto di avanzamento di lavori, dal giorno dopo non si sa il destino di 25 operai); e ovviamente la questione tramvia: “I lavoratori sono attesi da uno sforzo importante nei prossimi mesi per consegnare in tempo l’opera. Chiediamo che gli operai, terminati i lavori, vengano rioccupati: sono circa 200 maestranze, sarebbe opportuno pensare anche a meccanismi di premialità per il raggiungimento degli obiettivi vista l’importanza strategica dell’opera”, dicono i tre sindacati. Che concludono facendo una proposta: “Tutti questi punti hanno una esigenza comune: un protocollo di appalti a livello di Città metropolitana con clausole sociali che garantiscano occupazione, sicurezza sul lavoro, regolarità”.
Nel presidio a Firenze sono stati toccati anche altri temi: lo sciopero nazionale, sempre oggi, dei lavoratori delle concessionarie autostradali (3mila lavoratori a rischio dopo lo stop all’affidamento alle società controllate dalle concessionarie autostradali il 40% dei lavori di manutenzioni e progettazione); la situazione dei lavoratori fiorentini degli appalti della manutenzione della rete idrica ed elettrica (manca la clausola sociale nei cambi d’appalto e a decine rischiano il posto di lavoro); lo stallo sul cantiere fiorentino della Tav (a fine anno termina un lotto di avanzamento di lavori, dal giorno dopo non si sa il destino di 25 operai); e ovviamente la questione tramvia: “I lavoratori sono attesi da uno sforzo importante nei prossimi mesi per consegnare in tempo l’opera. Chiediamo che gli operai, terminati i lavori, vengano rioccupati: sono circa 200 maestranze, sarebbe opportuno pensare anche a meccanismi di premialità per il raggiungimento degli obiettivi vista l’importanza strategica dell’opera”, dicono i tre sindacati. Che concludono facendo una proposta: “Tutti questi punti hanno una esigenza comune: un protocollo di appalti a livello di Città metropolitana con clausole sociali che garantiscano occupazione, sicurezza sul lavoro, regolarità”.
Cartellino elettronico, no voucher, clausola sociale: firmato il rinnovo del contratto provinciale edilizia-industria di Firenze
Firenze, 3-3-2017
E' stato siglato dai rappresentanti di Ance Firenze e di Feneal UIL, Filca Cisl, Fillea Cgil il contratto territoriale dell'edilizia industria della Città metropolitana di Firenze, che riguarda circa 8.000 lavoratori. Questo rinnovo è arrivato dopo una lunga trattativa e condizionato dalla fase di crisi del settore, che seppure con qualche recente segnale di ripresa, ha subito un drastico ridimensionamento. Le Parti esprimono soddisfazione per l'accordo raggiunto, in primis perché viene così riconfermata l'importanza della contrattazione e del sistema bilaterale dell'edilizia toscana, per il rinnovo e la regolarità del settore. L'accordo, oltre a prevedere l'adeguamento di indennità per i lavoratori, il miglioramento delle prestazioni della Cassa Edile a favore dei lavoratori, una premialità per l’anno 2017 per le imprese regolari, inserisce nella regolamentazione del lavoro nei cantieri edili di Firenze elementi innovativi volti alla lotta al lavoro nero e a favore della trasparenza.
In particolare:
E' stato allargata l'applicazione delle procedure “Cantiere Trasparente” con la timbratura del cartellino elettronico, già sperimentato nei cantieri della Tramvia, per tutte le grandi opere;
Si prevede contro ogni forma di dumping sui diritti e di concorrenza sleale tra imprese:
1) il non utilizzo di voucher per il pagamento di lavoratori edili;
2) maggiore trasparenza nella comunicazione di subappalti e distacchi di lavoratori;
3) nel caso di distacchi di lavoratori da imprese straniere la formazione preventiva obbligatoria alla Scuola Edile/Cpt di Firenze, nonché procedure per la verifica dei versamenti dei contributi nei paesi di competenza quando previsti dalla legge;
4) Una clausola sociale per la tutela delle maestranze in caso di cambi di appalto.
Siamo tutti convinti di aver dato un contributo positivo con questo rinnovo del contratto per un rilancio dell'edilizia fiorentina a partire dalla legalità e dai diritti, e contiamo che questo contributo sia valorizzato dagli enti locali per consolidare una ripresa degli investimenti pubblici e privati, e quindi del lavoro, all'insegna della legalità, regolarità e sicurezza.
E' stato siglato dai rappresentanti di Ance Firenze e di Feneal UIL, Filca Cisl, Fillea Cgil il contratto territoriale dell'edilizia industria della Città metropolitana di Firenze, che riguarda circa 8.000 lavoratori. Questo rinnovo è arrivato dopo una lunga trattativa e condizionato dalla fase di crisi del settore, che seppure con qualche recente segnale di ripresa, ha subito un drastico ridimensionamento. Le Parti esprimono soddisfazione per l'accordo raggiunto, in primis perché viene così riconfermata l'importanza della contrattazione e del sistema bilaterale dell'edilizia toscana, per il rinnovo e la regolarità del settore. L'accordo, oltre a prevedere l'adeguamento di indennità per i lavoratori, il miglioramento delle prestazioni della Cassa Edile a favore dei lavoratori, una premialità per l’anno 2017 per le imprese regolari, inserisce nella regolamentazione del lavoro nei cantieri edili di Firenze elementi innovativi volti alla lotta al lavoro nero e a favore della trasparenza.
In particolare:
E' stato allargata l'applicazione delle procedure “Cantiere Trasparente” con la timbratura del cartellino elettronico, già sperimentato nei cantieri della Tramvia, per tutte le grandi opere;
Si prevede contro ogni forma di dumping sui diritti e di concorrenza sleale tra imprese:
1) il non utilizzo di voucher per il pagamento di lavoratori edili;
2) maggiore trasparenza nella comunicazione di subappalti e distacchi di lavoratori;
3) nel caso di distacchi di lavoratori da imprese straniere la formazione preventiva obbligatoria alla Scuola Edile/Cpt di Firenze, nonché procedure per la verifica dei versamenti dei contributi nei paesi di competenza quando previsti dalla legge;
4) Una clausola sociale per la tutela delle maestranze in caso di cambi di appalto.
Siamo tutti convinti di aver dato un contributo positivo con questo rinnovo del contratto per un rilancio dell'edilizia fiorentina a partire dalla legalità e dai diritti, e contiamo che questo contributo sia valorizzato dagli enti locali per consolidare una ripresa degli investimenti pubblici e privati, e quindi del lavoro, all'insegna della legalità, regolarità e sicurezza.
Cementir Sacci Spa: apre la procedura di mobilita' per 32 addetti nel cementificio di Testi
I lavoratori erano in attesa dell'incontro in programma per il 18 ottobre prossimo, quando la CementirSacci Spa avrebbe dovuto presentare, a sindacati e rappresentanze unitarie di base, il piano industriale e gli investimenti previsti, quando ieri, del tutto inaspettatamente, è arrivata da parte dell'azienda la comunicazione dell'apertura della procedure di mobilità per 32 addetti, sui circa 100 totali, nell'unità produttiva di Testi-Greve in Chianti.
I sindacati in risposta hanno convocato per stamattina l'assemblea dei lavoratori. L'assemblea, confermata l'assoluta contrarietà alla riduzione di personale, ha proclamato lo stato di agitazione e 4 ore di sciopero immediato (le ultime quattro di ogni turno). Deciso anche il blocco di straordinari e flessibilità.
Le organizzazioni sindacali hanno già chiesto incontri ai sindaci della zona e alla Regione Toscana.
Resta confermato l'incontro con l'azienda del 18 ottobre che, come già detto, era in programma per parlare di investimenti e sviluppo e non di licenziamenti.
I sindacati in risposta hanno convocato per stamattina l'assemblea dei lavoratori. L'assemblea, confermata l'assoluta contrarietà alla riduzione di personale, ha proclamato lo stato di agitazione e 4 ore di sciopero immediato (le ultime quattro di ogni turno). Deciso anche il blocco di straordinari e flessibilità.
Le organizzazioni sindacali hanno già chiesto incontri ai sindaci della zona e alla Regione Toscana.
Resta confermato l'incontro con l'azienda del 18 ottobre che, come già detto, era in programma per parlare di investimenti e sviluppo e non di licenziamenti.
Edilizia, settore abbandonato
Il grido di denuncia del Segretario Filca-Cisl Ottavio De Luca
“Solo in Toscana si possono da subito creare 10mila posti di lavoro nell’edilizia e attivarne almeno altri 30 mila nell’indotto. Basta dare il via alle opere infrastrutturali di cui si discute da anni o sbloccare quelle impantanate. Purtroppo registriamo invece poca incisività della politica regionale in tema di sviluppo infrastrutturale.” E’ la dura denuncia di Ottavio De Luca, Segretario regionale della Filca, il sindacato del settore edile della Cisl. De Luca lamenta “il forte ritardo sugli investimenti infrastrutturali della nostra regione. Restiamo ancora in attesa – dice - del completamento della Siena–Grosseto sull’asse della ‘due mari’, ma anche degli investimenti per la migliore viabilità dell’A11 o di tutti gli interventi di manutenzione delle strade regionali, riguardanti la sicurezza stradale. E che dire – aggiunge – della realizzazione del nodo fiorentino dell’alta velocità, della nuova stazione AV e delle opere infrastrutturali connesse, che sappiamo rappresentare un tassello di straordinaria importanza nel programma di modernizzazione del sistema di trasporto regionale ?”
“Le grandi opere – riprende il Segretario Filca - non possono restare incompiute. Ne va invece velocizzata la cantierizzazione, per recuperare il gap di competitività diventato ormai non più sostenibile. Senza la spinta dell’investimento pubblico, anche infrastrutturale e di reti, non si può creare occupazione, né rendere il nostro territorio attrattivo per gli investimenti internazionali che tutti indicano come priorità. Purtroppo in tanti oggi parlano di riformismo, ma si fermano alle parole, senza praticarlo nella realtà, con vere riforme, avviate e realizzate.”
“Lo sviluppo infrastrutturale è il primo passo per modernizzare viabilità e mobilità della nostra regione – conclude De Luca - ma anche per far ripartire il settore edile per il quale, a differenza di altri comparti, non s’intravede alcun segnale di ripresa e che appare a dir poco devastato, con aziende storiche che continuano a sparire nell’indifferenza generale. L’edilizia è un settore che non sembra avere un futuro, un settore abbandonato che non è più considerato, né difeso da nessuno, tranne le associazioni di categoria di imprese e lavoratori.”
“Le grandi opere – riprende il Segretario Filca - non possono restare incompiute. Ne va invece velocizzata la cantierizzazione, per recuperare il gap di competitività diventato ormai non più sostenibile. Senza la spinta dell’investimento pubblico, anche infrastrutturale e di reti, non si può creare occupazione, né rendere il nostro territorio attrattivo per gli investimenti internazionali che tutti indicano come priorità. Purtroppo in tanti oggi parlano di riformismo, ma si fermano alle parole, senza praticarlo nella realtà, con vere riforme, avviate e realizzate.”
“Lo sviluppo infrastrutturale è il primo passo per modernizzare viabilità e mobilità della nostra regione – conclude De Luca - ma anche per far ripartire il settore edile per il quale, a differenza di altri comparti, non s’intravede alcun segnale di ripresa e che appare a dir poco devastato, con aziende storiche che continuano a sparire nell’indifferenza generale. L’edilizia è un settore che non sembra avere un futuro, un settore abbandonato che non è più considerato, né difeso da nessuno, tranne le associazioni di categoria di imprese e lavoratori.”
Squinzi attacca il sindacato. Ma forse non sa cosa accade nell’Ance in Toscana.
“L'attacco di Squinzi al sindacato è ingiusto, sbagliato e sorprendente.
Basterebbe conoscere quello che sta accadendo nell'Ance in Toscana, per capire come stanno davvero le cose”. E’ la razione di Ottavio De Luca, Segretario generale della Filca Cisl Toscana, alle dichiarazioni del presidente di Confindustria. “Nella nostra regione le associazioni dei costruttori hanno rifiutato di sottoscrivere l'accordo per la regionalizzazione del sistema edile, che avrebbe comportato un risparmio per le aziende senza alcun sacrificio per i lavoratori per quanto riguarda i servizi e le tutele.
Pur di conservare e gestire il proprio orticello, l'Ance ha scelto di non riformare il sistema, cosa che il sindacato, con grande senso di responsabilità, aveva invece proposto di fare. E a Squinzi - prosegue De Luca - ricordo che la mancanza di rappresentatività dell'Ance nazionale ha provocato un ritardo ingiustificabile e dannoso nel rinnovo del contratto nazionale dell'edilizia. Se c'è un’organizzazione non moderna e che non rappresenta i propri associati, quella non è il sindacato”, conclude il segretario generale della Filca Toscana.
Basterebbe conoscere quello che sta accadendo nell'Ance in Toscana, per capire come stanno davvero le cose”. E’ la razione di Ottavio De Luca, Segretario generale della Filca Cisl Toscana, alle dichiarazioni del presidente di Confindustria. “Nella nostra regione le associazioni dei costruttori hanno rifiutato di sottoscrivere l'accordo per la regionalizzazione del sistema edile, che avrebbe comportato un risparmio per le aziende senza alcun sacrificio per i lavoratori per quanto riguarda i servizi e le tutele.
Pur di conservare e gestire il proprio orticello, l'Ance ha scelto di non riformare il sistema, cosa che il sindacato, con grande senso di responsabilità, aveva invece proposto di fare. E a Squinzi - prosegue De Luca - ricordo che la mancanza di rappresentatività dell'Ance nazionale ha provocato un ritardo ingiustificabile e dannoso nel rinnovo del contratto nazionale dell'edilizia. Se c'è un’organizzazione non moderna e che non rappresenta i propri associati, quella non è il sindacato”, conclude il segretario generale della Filca Toscana.
#UNCALCIOALLASCHIAVITU'
Giovedì 23 Aprile, ore 18,30 fuori dallo stadio Franchi di Firenze (in occasione di Fiorentina-Dinamo Kiev)
volantinaggio dei sindacati edili per la campagna “Cartellino rosso per la Fifa” “Sangue, morte e schiavitù per gli operai dei cantieri degli stadi dei Mondiali in Qatar: già 1.200 morti per incidenti o infarti” Firenze, 22-04-2015 - Nei cantieri per i Mondiali di Calcio del 2022 in Qatar si sta consumando una vera strage: ad oggi sono già morti 1.200 operai per incidenti ed infarto. Gli operai impiegati, più di un milione provenienti principalmente da India e Nepal, hanno turni di lavoro di 16 ore, sono ridotti in condizioni di schiavitù e lavorano con temperature che raggiungono anche 50 gradi all’ombra. Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil, insieme alla Bwi ed alla Fetbb, le Federazioni internazionale ed europea dell’edilizia, sono impegnati in una campagna di sensibilizzazione volta a promuovere il miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori in Qatar. E all'interno di questa campagna, domani giovedì 23 aprile, dalle ore 18,30 alle 20,30 davanti allo stadio Artemio Franchi di Firenze (incrocio viale Fanti-viale Paoli davanti a viale dei Mille), in occasione della partita di ritorno dei quarti di finale di Europa League fra Fiorentina e Dinamo Kiev, isindacati del settore edile Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil della Toscana organizzano un volantinaggio per denunciare le gravi condizioni in cui versano questi operai. L'iniziativa di Firenze si svolgerà in contemporanea con una analoga allo stadio San Paolo di Napoli, in occasione della partita di Europa League Napoli-Wolfsburg. I sindacati qualche giorno fa, dopo un presidio sotto la sede, sono stati ricevuti dalla Figc che ha preso l'impegno di “studiare tempi e modalità per rappresentare queste problematiche nei confronti della Fifa e in tutte le sedi opportune”. Non solo: Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil, con una lettera, hanno chiesto di sostenere la campagna al premier Renzi e dei ministri Franceschini e Gentiloni: “L’Italia non può assistere impotente a questo massacro, che rischia di trasformare una festa di sport in una delle più grandi stragi di innocenti della storia”. La campagna di sensibilizzazione (hashtag #UnCalcioAllaSchiavitù e #RedCardForFIFA) è anche sui social network |
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