🙌Abbiamo sempre invocato per le vicende del Maggio musicale fiorentino la necessità di una piena collaborazione istituzionale.
Gli ultimi sviluppi della vicenda del Maggio destano invece una preoccupazione di cui certo non sentivamo il bisogno.
La leale collaborazione tra i soci della Fondazione è una condizione imprescindibile perché il nostro teatro possa operare positivamente e in coerenza con la sua storia e il suo prestigio.
📌Il teatro del Maggio necessita di una seria riflessione sugli errori commessi e quindi di un progetto di governo adeguato.
🔴Non servono spot ma buon governo dell’istituzione.
Uno scenario in cui il Maggio diventa terreno di scontro politico elettorale produce incertezza e di conseguenza gravi danni.
Occorre che tutte le istituzioni coinvolte trovino un'intesa celermente e che al Maggio sia garantita una guida condivisa ed idonea agli impegni da affrontare nel più breve tempo possibile nell’interesse dei lavoratori e delle lavoratrici.
#andratuttonuovo #Cisl #essercipercambiare
Gli ultimi sviluppi della vicenda del Maggio destano invece una preoccupazione di cui certo non sentivamo il bisogno.
La leale collaborazione tra i soci della Fondazione è una condizione imprescindibile perché il nostro teatro possa operare positivamente e in coerenza con la sua storia e il suo prestigio.
📌Il teatro del Maggio necessita di una seria riflessione sugli errori commessi e quindi di un progetto di governo adeguato.
🔴Non servono spot ma buon governo dell’istituzione.
Uno scenario in cui il Maggio diventa terreno di scontro politico elettorale produce incertezza e di conseguenza gravi danni.
Occorre che tutte le istituzioni coinvolte trovino un'intesa celermente e che al Maggio sia garantita una guida condivisa ed idonea agli impegni da affrontare nel più breve tempo possibile nell’interesse dei lavoratori e delle lavoratrici.
#andratuttonuovo #Cisl #essercipercambiare
NON LASCIARE CHE SU ENEL E LA RETE ELETTRICA ITALIANA CALI IL BUIO!
SCIOPERO ENEL 8 marzo 2024 | FILCTEM-CGIL, FLAEI-CISL, UILTEC-UIL
SCIOPERO ENEL 8 marzo 2024
FILCTEM-CGIL, FLAEI-CISL, UILTEC-UIL
contro le decisioni del Management di ENEL che vorrebbe:
-
appaltare la maggior parte delle attività elettriche con gravi rischi per la sicurezza dei lavoratori delle imprese e del sistema elettrico italiano vicino al collasso;
-
un’azienda sottorganico da anni che non è in grado di gestire l’attuale rete elettrica italiana con carichi di lavoro insostenibili e allungamento dei tempi di ripristino dei guasti;
-
un piano di assunzioni che non garantirebbe il raggiungimento degli obiettivi del PNRR affidati ad ENEL;
-
ridurre gli investimenti sulle energie rinnovabili in controtendenza agli obbiettivi green del 2030;
-
modificare unilateralmente il regime degli orari di lavoro, senza rispettare il Protocollo di Relazioni;
-
tagli indiscriminati al costo del personale;
-
revoca dello smart working con gravi ripercussioni sulle famiglie dei lavoratori e per l’ambiente.
FILCTEM-CGIL, FLAEI-CISL, UILTEC-UIL
contro le decisioni del Management di ENEL che vorrebbe:
-
appaltare la maggior parte delle attività elettriche con gravi rischi per la sicurezza dei lavoratori delle imprese e del sistema elettrico italiano vicino al collasso;
-
un’azienda sottorganico da anni che non è in grado di gestire l’attuale rete elettrica italiana con carichi di lavoro insostenibili e allungamento dei tempi di ripristino dei guasti;
-
un piano di assunzioni che non garantirebbe il raggiungimento degli obiettivi del PNRR affidati ad ENEL;
-
ridurre gli investimenti sulle energie rinnovabili in controtendenza agli obbiettivi green del 2030;
-
modificare unilateralmente il regime degli orari di lavoro, senza rispettare il Protocollo di Relazioni;
-
tagli indiscriminati al costo del personale;
-
revoca dello smart working con gravi ripercussioni sulle famiglie dei lavoratori e per l’ambiente.
L'ASSENZA SPETTACOLARE
L’ultimo DPCM che ha disposto la chiusura, a nostro avviso incomprensibilmente, del settore fino al 24 novembre prossimo, rischia di assestare un colpo mortale e irreversibile al futuro della produzione culturale italiana. In Toscana manifestazione venerdì 30 ottobre a Firenze con un presidio dalle 10,00 alle 12.00 in Piazza Santissima Annunziata.
Firenze 29.10.2020.- Il settore dello spettacolo sta soffrendo a causa dell’epidemia da Covid-19 e i dati sulla crescita del contagio non fanno certo sperare in un rapido ritorno alla normalità. In questo contesto il DPCM del 24 ottobre u.s., che ha disposto la chiusura, a nostro avviso incomprensibilmente, del settore fino al 24 novembre prossimo, rischia di assestare un colpo mortale e irreversibile al futuro della produzione culturale italiana.
Tutti i lavoratori e le lavoratrici stanno pagando un prezzo altissimo; ancora di più lo stanno pagando i precari e le precarie che non hanno potuto ottenere le stabilizzazioni, coloro che si sono visti annullare i contratti sottoscritti senza ottenere nessun risarcimento, i lavoratori e le lavoratrici intermittenti, le piccole realtà che fanno cultura ed educazione diffusa sul territorio, senza dimenticare tutto l'indotto (trasportatori, fornitori, noleggiatori di materiale audio/luci/video e scenografico) anch'esso in grave sofferenza.
Tutto il comparto è chiaramente in grandissima sofferenza: troppi lavoratori non hanno ancora ricevuto gli ammortizzatori/bonus e sono senza tutele garantite, nonostante le promesse fatte.
E’ necessario e chiediamo con forza di avere:
- “ristori” CERTI e IMMEDIATI per fronteggiare l’emergenza;
- un reddito che riconosca i periodi di lavoro, preparazione e formazione, adottando misure di contrasto al lavoro nero;
- sostegni realmente esigibili per i lavoratori e per le imprese per un periodo consono;
- un piano di rilancio, anche attraverso l'utilizzo del Recovery Fund;
- l'apertura di un tavolo permanente tra le parti sociali, i ministeri e le istituzioni locali per il sostegno e il rilancio del settore anche in relazione ai contratti collettivi nazionali di lavoro scaduti, non rinnovati, non rispettati;
- ammortizzatori e tutele strutturali per tutti i lavoratori e lavoratrici atipici e discontinui;
- la stabilizzazione per i precari e le precarie delle fondazioni lirico sinfoniche.
Per tutti questi motivi i lavoratori del settore manifesteranno unitariamente in tutta Italia a livello regionale DOMANI VENERDI' 30 ottobre 2020.
In Toscana la manifestazione si terrà a Firenze con un presidio dalle 10,00 alle 12.00 in Piazza Santissima Annunziata.
Chiediamo alle istituzioni di partecipare per sostenere e rappresentare le rivendicazioni delle lavoratrici e dei lavoratori del settore.
Firmato: SLC CGIL TOSCANA FISTEL CISL TOSCANA UILCOM UIL TOSCANA
Hanno dato adesione alla manifestazione diverse realtà culturali: tra le altre, Assolirica, Adi, le cooperative di shownet, Professione Spettacolo Toscana Ovest. Auf, Bauli in Piazza, 360 Live Crew Net
Firenze 29.10.2020.- Il settore dello spettacolo sta soffrendo a causa dell’epidemia da Covid-19 e i dati sulla crescita del contagio non fanno certo sperare in un rapido ritorno alla normalità. In questo contesto il DPCM del 24 ottobre u.s., che ha disposto la chiusura, a nostro avviso incomprensibilmente, del settore fino al 24 novembre prossimo, rischia di assestare un colpo mortale e irreversibile al futuro della produzione culturale italiana.
Tutti i lavoratori e le lavoratrici stanno pagando un prezzo altissimo; ancora di più lo stanno pagando i precari e le precarie che non hanno potuto ottenere le stabilizzazioni, coloro che si sono visti annullare i contratti sottoscritti senza ottenere nessun risarcimento, i lavoratori e le lavoratrici intermittenti, le piccole realtà che fanno cultura ed educazione diffusa sul territorio, senza dimenticare tutto l'indotto (trasportatori, fornitori, noleggiatori di materiale audio/luci/video e scenografico) anch'esso in grave sofferenza.
Tutto il comparto è chiaramente in grandissima sofferenza: troppi lavoratori non hanno ancora ricevuto gli ammortizzatori/bonus e sono senza tutele garantite, nonostante le promesse fatte.
E’ necessario e chiediamo con forza di avere:
- “ristori” CERTI e IMMEDIATI per fronteggiare l’emergenza;
- un reddito che riconosca i periodi di lavoro, preparazione e formazione, adottando misure di contrasto al lavoro nero;
- sostegni realmente esigibili per i lavoratori e per le imprese per un periodo consono;
- un piano di rilancio, anche attraverso l'utilizzo del Recovery Fund;
- l'apertura di un tavolo permanente tra le parti sociali, i ministeri e le istituzioni locali per il sostegno e il rilancio del settore anche in relazione ai contratti collettivi nazionali di lavoro scaduti, non rinnovati, non rispettati;
- ammortizzatori e tutele strutturali per tutti i lavoratori e lavoratrici atipici e discontinui;
- la stabilizzazione per i precari e le precarie delle fondazioni lirico sinfoniche.
Per tutti questi motivi i lavoratori del settore manifesteranno unitariamente in tutta Italia a livello regionale DOMANI VENERDI' 30 ottobre 2020.
In Toscana la manifestazione si terrà a Firenze con un presidio dalle 10,00 alle 12.00 in Piazza Santissima Annunziata.
Chiediamo alle istituzioni di partecipare per sostenere e rappresentare le rivendicazioni delle lavoratrici e dei lavoratori del settore.
Firmato: SLC CGIL TOSCANA FISTEL CISL TOSCANA UILCOM UIL TOSCANA
Hanno dato adesione alla manifestazione diverse realtà culturali: tra le altre, Assolirica, Adi, le cooperative di shownet, Professione Spettacolo Toscana Ovest. Auf, Bauli in Piazza, 360 Live Crew Net
Maggio Musicale fiorentino, Cgil-Cisl-Uil e Fials: “Ora coinvolgere i sindacati e convocare l’apposito tavolo”
Firenze, 17-7-2019
Cgil, Cisl e Uil Firenze, con Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Fials Cisal, insieme ad una rappresentanza di delegati dei lavoratori del Maggio Musicale, hanno incontrato ieri sera il sindaco Nardella in qualità di presidente della Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, per rappresentare il senso di disorientamento e fare chiarezza sulle prospettive dopo le notizie uscite sui giornali negli ultimi giorni. I sindacati hanno chiesto chiaramente quali sono gli obiettivi per la Fondazione e rassicurazioni in merito alla continuità dell’impegno del Comune di Firenze sia dal punto di vista politico che economico finanziario. In tal senso il sindaco ha riferito della sua intenzione di rimanere Presidente della Fondazione almeno fino a quanto la situazione del Maggio non sia giunta ad uno stato di stabilità. Ha inoltre ribadito che la nomina del futuro Sovrintendente, stante la fine del mandato di Chiarot, sarà effettuata sotto la sua diretta responsabilità. I sindacati hanno rimarcato la necessità del coinvolgimento delle rappresentanze delle lavoratrici e dei lavoratori. A seguito di ciò si è convenuto di costituire un tavolo permanente, che inizierà con un primo incontro già dalla prossima settimana. Il tavolo affronterà tutte le tematiche ed in particolare:
- Investimenti e capitalizzazione in modo da poter disporre di maggiori risorse economiche.
- Stabilizzazione del personale e inizio delle procedure concorsuali per le nuove assunzioni.
- Riorganizzazione della governance e delle figure di riferimento per i vari settori.
- Continuità dell’azione di rilancio delle attività e dell’immagine del Maggio.
I sindacati sono in attesa di una data per l’inizio dei lavori del tavolo con la presenza anche dell’assessore alla Cultura del Comune di Firenze, Tommaso Sacchi.
Cgil, Cisl e Uil Firenze, con Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Fials Cisal, insieme ad una rappresentanza di delegati dei lavoratori del Maggio Musicale, hanno incontrato ieri sera il sindaco Nardella in qualità di presidente della Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, per rappresentare il senso di disorientamento e fare chiarezza sulle prospettive dopo le notizie uscite sui giornali negli ultimi giorni. I sindacati hanno chiesto chiaramente quali sono gli obiettivi per la Fondazione e rassicurazioni in merito alla continuità dell’impegno del Comune di Firenze sia dal punto di vista politico che economico finanziario. In tal senso il sindaco ha riferito della sua intenzione di rimanere Presidente della Fondazione almeno fino a quanto la situazione del Maggio non sia giunta ad uno stato di stabilità. Ha inoltre ribadito che la nomina del futuro Sovrintendente, stante la fine del mandato di Chiarot, sarà effettuata sotto la sua diretta responsabilità. I sindacati hanno rimarcato la necessità del coinvolgimento delle rappresentanze delle lavoratrici e dei lavoratori. A seguito di ciò si è convenuto di costituire un tavolo permanente, che inizierà con un primo incontro già dalla prossima settimana. Il tavolo affronterà tutte le tematiche ed in particolare:
- Investimenti e capitalizzazione in modo da poter disporre di maggiori risorse economiche.
- Stabilizzazione del personale e inizio delle procedure concorsuali per le nuove assunzioni.
- Riorganizzazione della governance e delle figure di riferimento per i vari settori.
- Continuità dell’azione di rilancio delle attività e dell’immagine del Maggio.
I sindacati sono in attesa di una data per l’inizio dei lavori del tavolo con la presenza anche dell’assessore alla Cultura del Comune di Firenze, Tommaso Sacchi.
Maggio musicale, incontro in Comune: “Stop licenziamenti e avvio nuova fase”
Incontro a Palazzo Vecchio, sulla situazione del Maggio musicale fiorentino.
Presenti il sindaco Dario Nardella, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, e rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil.
Questo il testo del comunicato congiunto Comune-sindacati al termine dell’incontro:
“Premesso che la difficile e preoccupante situazione che ha portato a questo incontro rientra in un quadro generale che coinvolge quasi tutte le Fondazioni lirico-sinfoniche d’Italia e richiede una decisa azione di Governo, le parti hanno concordato la necessità di impostare un metodo di confronto e lavoro rivolto al futuro, con l’obiettivo di aprire una fase nuova in un ambito di relazioni sindacali e cittadine più disteso e collaborativo. Le parti condividono la necessità di collaborare già a partire da marzo per integrare il Piano triennale 2016-18 finalizzato a un progetto di rilancio strutturale della Fondazione che non sia solo orientato a politiche di contenimento.
Gli obiettivi di rilancio dovranno passare attraverso alcuni punti:
1) Ripatrimonializzazione della Fondazione con l’impegno dei soci pubblici.
2) Risoluzione dei nodi principali dovuti al debito arrivato a livelli preoccupanti, anche attraverso una urgente vertenza da aprire con Governo e Ministro, ciascuno per i propri canali istituzionali.
3) Costruzione di una vocazione didattica, educativa e formativa più accentuata e con una produzione artistica più attenta alla fruizione in tutto il territorio toscano.
4) Definizione di un nuovo modello gestionale che aumenti in maniera rilevante i ricavi anche con politiche di marketing più incisive allo scopo di un generale aumento della marginalità tra costi e ricavi, con l’impegno a non ricorrere a ulteriori licenziamenti. Tutto questo anche alla luce dell’impegno del Comune di avviare entro il 2017 i lavori del nuovo auditorium – grazie ai 60 milioni del Patto per Firenze – che completerà la realizzazione del più importante polo di produzione lirico sinfonica in Italia.
5) Presa d’atto della positiva misura introdotta da Governo e Parlamento in merito all’aumento della quota del Fus relativo agli enti lirico-sinfonici che prevede un aumento annuale per Firenze, a cui fa seguito l’impegno dei soci fondatori – fermo restando la verifica di sostenibilità di bilancio – a stabilizzare le quote di contribuzione”.
Presenti il sindaco Dario Nardella, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, e rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil.
Questo il testo del comunicato congiunto Comune-sindacati al termine dell’incontro:
“Premesso che la difficile e preoccupante situazione che ha portato a questo incontro rientra in un quadro generale che coinvolge quasi tutte le Fondazioni lirico-sinfoniche d’Italia e richiede una decisa azione di Governo, le parti hanno concordato la necessità di impostare un metodo di confronto e lavoro rivolto al futuro, con l’obiettivo di aprire una fase nuova in un ambito di relazioni sindacali e cittadine più disteso e collaborativo. Le parti condividono la necessità di collaborare già a partire da marzo per integrare il Piano triennale 2016-18 finalizzato a un progetto di rilancio strutturale della Fondazione che non sia solo orientato a politiche di contenimento.
Gli obiettivi di rilancio dovranno passare attraverso alcuni punti:
1) Ripatrimonializzazione della Fondazione con l’impegno dei soci pubblici.
2) Risoluzione dei nodi principali dovuti al debito arrivato a livelli preoccupanti, anche attraverso una urgente vertenza da aprire con Governo e Ministro, ciascuno per i propri canali istituzionali.
3) Costruzione di una vocazione didattica, educativa e formativa più accentuata e con una produzione artistica più attenta alla fruizione in tutto il territorio toscano.
4) Definizione di un nuovo modello gestionale che aumenti in maniera rilevante i ricavi anche con politiche di marketing più incisive allo scopo di un generale aumento della marginalità tra costi e ricavi, con l’impegno a non ricorrere a ulteriori licenziamenti. Tutto questo anche alla luce dell’impegno del Comune di avviare entro il 2017 i lavori del nuovo auditorium – grazie ai 60 milioni del Patto per Firenze – che completerà la realizzazione del più importante polo di produzione lirico sinfonica in Italia.
5) Presa d’atto della positiva misura introdotta da Governo e Parlamento in merito all’aumento della quota del Fus relativo agli enti lirico-sinfonici che prevede un aumento annuale per Firenze, a cui fa seguito l’impegno dei soci fondatori – fermo restando la verifica di sostenibilità di bilancio – a stabilizzare le quote di contribuzione”.
Maggio Musicale Fiorentino: Nardella convoca Cgil e Cisl per il 10 febbraio
sospeso lo sciopero
Cgil e Cisl Firenze hanno ricevuto dal sindaco Dario Nardella una convocazione per un incontro (congiunto col presidente della Regione Enrico Rossi) il 10 febbraio (presso Palazzo Vecchio, ore 9,30), per affrontare la vertenza del Maggio Musicale Fiorentino. I due sindacati, unitamente alle segreterie di Slc Cgil e Fistel Cisl, danno una valutazione positiva di questo primo segnale, e sospendono lo sciopero indetto per il 3 febbraio.
Altre valutazioni saranno fatte dopo l’incontro del 10 febbraio.
Altre valutazioni saranno fatte dopo l’incontro del 10 febbraio.
“Il futuro del Maggio Musicale e' a rischio”: l’allarme di Galgani e Pistonina (Cgil e Cisl Firenze) e l’appello a Nardella e Rossi
Firenze, 30-1-2017 - Il Maggio Musicale Fiorentino, da anni, sta vivendo una profonda crisi dalla quale, nonostante i sacrifici richiesti a più riprese ai lavoratori, non si è riusciti a risollevarlo. Ora l’attenzione di tutti è concentrata sul licenziamento e il ricollocamento dei 28 lavoratori che dovrebbero passare ad Ales, ma il problema è ben più ampio e ben più profondo e riguarda la sopravvivenza stessa del Maggio. “Il futuro del Maggio Musicale è a rischio: chiediamo un incontro di confronto al sindaco Dario Nardella e al presidente della Regione Enrico Rossi, dove discutere della questione a 360 gradi”, hanno detto stamani in conferenza stampa presso la Camera del lavoro di Borgo Greci Paola Galgani, segretaria generale di Cgil Firenze, e Roberto Pistonina, segretario generale di Cisl Firenze (a fianco a loro, Cristina Pierattini di Slc Cgil e Angelo Betti di Fistel Cisl).
Dal 2013 ad ora il debito è passato da 54 a quasi 70 milioni di euro, le consulenze esterne negli ultimi due anni hanno toccato la somma di un milione e mezzo di euro, mentre i lavoratori sono calati da 358 a 305 e hanno accettato tagli all’integrativo aziendale. “Le procedure di licenziamenti non sono servite a risolvere una situazione che resta drammatica, vogliamo incontraci con la proprietà per parlare complessivamente della situazione del Maggio, siamo preoccupati per il presente e il futuro di un’istituzione fondamentale per Firenze e l’Italia - ha detto Galgani -. Il Maggio fa una produzione culturale che va mantenuta e rilanciata: serve che si metta in campo quello che nelle aziende private si chiama ‘Piano industriale’, dove si indicano gli obiettivi e come raggiungerli. Comune e Regione sono i due enti che controllano e finanziano il Maggio con risorse pubbliche, si deve rendere conto sulla gestione”.
“Il messaggio deve essere chiaro e inequivocabile: è in gioco la sopravvivenza del Maggio musicale - ha aggiunto Pistonina - . Questo è l’anno della svolta, o si interviene ora con un Piano industriale capace di invertire la rotta, oppure il Maggio entra in una situazione drammatica da cui appare impossibile salvarlo. Il vero problema non è il costo del personale, ma un debito che ormai è insostenibile e la necessità di un vero Piano industriale di rilancio. Per questo chiediamo l’intervento della proprietà, con il sindaco e presidente della Fondazione Dario Nardella e col presidente della Regione Enrico Rossi, per dare una svolta alla situazione di un ente lirico che è un’eccellenza nel mondo e un riferimento importante per la cittadinanza, e che a noi preme salvaguardare nell’interesse della collettività”.
Per venerdì 3 febbraio è previsto uno sciopero dei lavoratori per tutta la giornata. “Non abbiamo niente di personale contro il sovrintendente Bianchi, non facciamo proteste per il gusto di farle anche perché scioperare costa ai lavoratori. Se la politica e la proprietà vogliono entrare in gioco, siamo pronti a fare il nostro mestiere: negoziare”, è la linea di Cgil e Cisl.
Dal 2013 ad ora il debito è passato da 54 a quasi 70 milioni di euro, le consulenze esterne negli ultimi due anni hanno toccato la somma di un milione e mezzo di euro, mentre i lavoratori sono calati da 358 a 305 e hanno accettato tagli all’integrativo aziendale. “Le procedure di licenziamenti non sono servite a risolvere una situazione che resta drammatica, vogliamo incontraci con la proprietà per parlare complessivamente della situazione del Maggio, siamo preoccupati per il presente e il futuro di un’istituzione fondamentale per Firenze e l’Italia - ha detto Galgani -. Il Maggio fa una produzione culturale che va mantenuta e rilanciata: serve che si metta in campo quello che nelle aziende private si chiama ‘Piano industriale’, dove si indicano gli obiettivi e come raggiungerli. Comune e Regione sono i due enti che controllano e finanziano il Maggio con risorse pubbliche, si deve rendere conto sulla gestione”.
“Il messaggio deve essere chiaro e inequivocabile: è in gioco la sopravvivenza del Maggio musicale - ha aggiunto Pistonina - . Questo è l’anno della svolta, o si interviene ora con un Piano industriale capace di invertire la rotta, oppure il Maggio entra in una situazione drammatica da cui appare impossibile salvarlo. Il vero problema non è il costo del personale, ma un debito che ormai è insostenibile e la necessità di un vero Piano industriale di rilancio. Per questo chiediamo l’intervento della proprietà, con il sindaco e presidente della Fondazione Dario Nardella e col presidente della Regione Enrico Rossi, per dare una svolta alla situazione di un ente lirico che è un’eccellenza nel mondo e un riferimento importante per la cittadinanza, e che a noi preme salvaguardare nell’interesse della collettività”.
Per venerdì 3 febbraio è previsto uno sciopero dei lavoratori per tutta la giornata. “Non abbiamo niente di personale contro il sovrintendente Bianchi, non facciamo proteste per il gusto di farle anche perché scioperare costa ai lavoratori. Se la politica e la proprietà vogliono entrare in gioco, siamo pronti a fare il nostro mestiere: negoziare”, è la linea di Cgil e Cisl.
MAGGIO MUSICALE. FARE CHIAREZZA!
“Porre fine allo stillicidio di notizie e fare piena chiarezza sul Maggio Musicale Fiorentino, anche attraverso un confronto tra tutti gli attori istituzionali, sindacali, dirigenziali e gli stessi lavoratori, per trovare delle soluzioni condivise per il bene della Fondazione.”
Lo chiede Angelo Betti, coordinatore spettacolo della Fistel-Cisl toscana, dopo quanto letto in questi giorni sulla stampa, in ultimo l’intervista al sovrintendente Bianchi.
“Ormai da troppi anni – dice Betti - i lavoratori subiscono la pressione di vicende passate e presunte future e per questo meritano la massima chiarezza e trasparenza. Invece i numeri del bilancio e del piano industriale rimangono ancora incerti, perché nessuno ce li ha comunicati, mentre sulla stampa leggiamo di vendite, di nuove sforbiciate sul personale e di spese non chiare.”
“Per la Fistel tutto ciò che porta entrate alla Fondazione è benvenuto, anche l’affitto degli spazi per eventi, che portano sia soldi che pubblico e possono aiutare a non ritrovarsi nuovamente a licenziamenti ed a risanare la Fondazione.”
“Siamo invece convinti - e lo dice anche il Sovrintendente nell’intervista di domenica - che i numeri dei lavoratori in forza al teatro sono ai minimi storici e non possano essere diminuiti, semmai aumentati, in quanto tutti i settori sono in sofferenza e chiamati a carichi di lavoro alti, fino a 48 ore a settimana come scritto sull’accordo integrativo.”
“Purtroppo – conclude Betti - la programmazione artistica anche per l’anno in corso non è a nostro avviso all’altezza della nostra eccellenza, ma è anche vero che tutti abbiamo sempre saputo che fino al 2017 questo poteva accadere, per effetto della situazione economica che sta vivendo la Fondazione dopo aver aderito alla legge Bray/Franceschini, e che dopo la programmazione sarebbe tornata ai livelli che merita il Maggio Musicale Fiorentino.”
Lo chiede Angelo Betti, coordinatore spettacolo della Fistel-Cisl toscana, dopo quanto letto in questi giorni sulla stampa, in ultimo l’intervista al sovrintendente Bianchi.
“Ormai da troppi anni – dice Betti - i lavoratori subiscono la pressione di vicende passate e presunte future e per questo meritano la massima chiarezza e trasparenza. Invece i numeri del bilancio e del piano industriale rimangono ancora incerti, perché nessuno ce li ha comunicati, mentre sulla stampa leggiamo di vendite, di nuove sforbiciate sul personale e di spese non chiare.”
“Per la Fistel tutto ciò che porta entrate alla Fondazione è benvenuto, anche l’affitto degli spazi per eventi, che portano sia soldi che pubblico e possono aiutare a non ritrovarsi nuovamente a licenziamenti ed a risanare la Fondazione.”
“Siamo invece convinti - e lo dice anche il Sovrintendente nell’intervista di domenica - che i numeri dei lavoratori in forza al teatro sono ai minimi storici e non possano essere diminuiti, semmai aumentati, in quanto tutti i settori sono in sofferenza e chiamati a carichi di lavoro alti, fino a 48 ore a settimana come scritto sull’accordo integrativo.”
“Purtroppo – conclude Betti - la programmazione artistica anche per l’anno in corso non è a nostro avviso all’altezza della nostra eccellenza, ma è anche vero che tutti abbiamo sempre saputo che fino al 2017 questo poteva accadere, per effetto della situazione economica che sta vivendo la Fondazione dopo aver aderito alla legge Bray/Franceschini, e che dopo la programmazione sarebbe tornata ai livelli che merita il Maggio Musicale Fiorentino.”
MAGGIO: NE' ACCORDO NE' MANCATO ACCORDO
Né accordo né mancato accordo: ha prevalso la volontà di scelta del lavoratore
Oggi è stato firmato presso la Città Metropolitana un verbale di termine di procedura da parte delle organizzazioni sindacali CISL, UIL e FIALS che dà la possibilità ai lavoratori del Maggio di trattare individualmente la ricollocazione presso la società ALES.
In questo modo si mettono dei paletti fermi sulle soluzioni proposte dalla Direzione della Fondazione dopo le richieste delle OO.SS. tali da poter, in fase di contrattazione individuale, essere modificate solo in meglio.
Non nascondiamo comunque la preoccupazione sul destino della Fondazione, in quanto se non ci sarà il rispetto del piano di risanamento, potrebbe rischiare di più il lavoratore che rimane in seno alla Fondazione di quello che si ricollocherà in ALES che é una società partecipata al 100% MIBACT
Fistel-Cisl, Angelo Betti Uilcom-Uil, Nicola Lisanti Fials-Cisal, Antonio Flavio Palani
Oggi è stato firmato presso la Città Metropolitana un verbale di termine di procedura da parte delle organizzazioni sindacali CISL, UIL e FIALS che dà la possibilità ai lavoratori del Maggio di trattare individualmente la ricollocazione presso la società ALES.
In questo modo si mettono dei paletti fermi sulle soluzioni proposte dalla Direzione della Fondazione dopo le richieste delle OO.SS. tali da poter, in fase di contrattazione individuale, essere modificate solo in meglio.
Non nascondiamo comunque la preoccupazione sul destino della Fondazione, in quanto se non ci sarà il rispetto del piano di risanamento, potrebbe rischiare di più il lavoratore che rimane in seno alla Fondazione di quello che si ricollocherà in ALES che é una società partecipata al 100% MIBACT
Fistel-Cisl, Angelo Betti Uilcom-Uil, Nicola Lisanti Fials-Cisal, Antonio Flavio Palani
maggio musicale: ritirare immediatamente la procedura di licenziamento
In data venerdì 17 Aprile 2015 si è tenuto l'incontro tra la Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino e le Organizzazioni Sindacali presso la Città Metropolitana per la prosecuzione della trattativa in seno alla procedura di licenziamenti collettivi aperta dalla Fondazione che ha già esaurito lo scorso 21 marzo la prima fase (fase sindacale) e si appresterebbe a giungere al compimento anche della seconda (fase amministrativa).
A fronte di questioni di legittimità sollevate dalle organizzazioni sindacali (comunicato delle Segreterie Nazionali) su possibili conflitti di interessi fra il Presidente della Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino e il Presidente della Città Metropolitana, gli organismi preposti hanno intrapreso percorsi di verifica che ne hanno evidenziato le problematiche.
Ciò implica il venir meno dell'elemento di terzietà appositamente previsto dalla norma nella fase amministrativa.
Tale fase risulta al momento “congelata” e l'intera procedura inficiata. Qualsiasi atto sarebbe illegittimo e, se la Fondazione decidesse di procedere comunque al licenziamento delle lavoratrici e dei lavoratori, non sarebbe possibile l'inserimento delle persone nelle liste di mobilità, rendendo impraticabile il passaggio ad Ales (contravvenendo quindi la norma) e i provvedimenti risulterebbero nulli ed impugnabili, con ricorsi in sede giudiziale delle interessate e degli interessati.
La Slc-Cgil e la Fistel-Cisl credono che non esista nessuna altra soluzione se non il RITIRO IMMEDIATO DELLA PROCEDURA affinché si apra in tempi rapidi un tavolo negoziale e di confronto presso il Ministero come più volte chiesto con tutti i soggetti interessati e che abbia la finalità di ricercare le soluzioni vere, idonee e condivise per gestire una situazione quanto mai complicata che rischia di travolgere la Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino, le lavoratrici, i lavoratori e le loro famiglie
A fronte di questioni di legittimità sollevate dalle organizzazioni sindacali (comunicato delle Segreterie Nazionali) su possibili conflitti di interessi fra il Presidente della Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino e il Presidente della Città Metropolitana, gli organismi preposti hanno intrapreso percorsi di verifica che ne hanno evidenziato le problematiche.
Ciò implica il venir meno dell'elemento di terzietà appositamente previsto dalla norma nella fase amministrativa.
Tale fase risulta al momento “congelata” e l'intera procedura inficiata. Qualsiasi atto sarebbe illegittimo e, se la Fondazione decidesse di procedere comunque al licenziamento delle lavoratrici e dei lavoratori, non sarebbe possibile l'inserimento delle persone nelle liste di mobilità, rendendo impraticabile il passaggio ad Ales (contravvenendo quindi la norma) e i provvedimenti risulterebbero nulli ed impugnabili, con ricorsi in sede giudiziale delle interessate e degli interessati.
La Slc-Cgil e la Fistel-Cisl credono che non esista nessuna altra soluzione se non il RITIRO IMMEDIATO DELLA PROCEDURA affinché si apra in tempi rapidi un tavolo negoziale e di confronto presso il Ministero come più volte chiesto con tutti i soggetti interessati e che abbia la finalità di ricercare le soluzioni vere, idonee e condivise per gestire una situazione quanto mai complicata che rischia di travolgere la Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino, le lavoratrici, i lavoratori e le loro famiglie
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