ELEZIONI RSU UNICOOP
e' stato sottoscritto in data 28 novembre 2019 l’accordo che garantisce la salvaguardia occupazionale di Valentina,
la lavoratrice di Arval Firenze che era a rischio di licenziamento.
#NOISTIAMOCONVALENTINA
Come Fisascat abbiamo accolto con piacere la richiesta della lavoratrice di pubblicare il testo della lettera di ringraziamenti che ci ha consegnato a conclusione di un percorso complicato, per dare forza a tutte le persone che si trovano o si troveranno in questa situazione.
Firenze, 29 novembre 2019
Come Fisascat abbiamo accolto con piacere la richiesta della lavoratrice di pubblicare il testo della lettera di ringraziamenti che ci ha consegnato a conclusione di un percorso complicato, per dare forza a tutte le persone che si trovano o si troveranno in questa situazione.
Firenze, 29 novembre 2019
Ai colleghi di lavoro
e a tutti quelli che mi sono stati vicino
“Con oggi si chiude un capitolo lavorativo della mia vita ma restano i ricordi….la vicinanza della mia famiglia, degli amici, dei colleghi e di tutte quelle persone che mi hanno dimostrato affetto e stima anche senza conoscermi.
La mia storia è una delle tante, di una delle tante persone, donne, mamme, che si trovano davanti ad un momento delicato dove non c’è nessuna formazione che ti insegna come affrontarlo; la retorica non mi appartiene, non cerco comprensione ma ho capito cos’è la solidarietà….quella vera…quella che si respira senza condizionamenti.
Voglio cominciare da una piccola parola, ma dal grande significato: grazie… grazie alla mia famiglia che mi ha sostenuto senza chiedermi niente, a mio marito, ai miei bambini, grazie agli amici…quelli veri…che ancora una volta ci sono stati senza aspettarsi niente in cambio, grazie ai miei colleghi per il supporto non di facciata: voglio che siate consapevoli che ognuno di noi porta a casa la certezza che insieme si può; grazie a tutti quelli che si sono riconosciuti in questa storia e mi hanno aiutato, insieme alla stampa e a tutti i media, a raccontare chi è Valentina.
Grazie infine alla Fisascat Firenze e Prato che nella persona di Gianni mi ha sostenuto e appoggiato quasi come solo un fratello saprebbe fare….”
Valentina
e a tutti quelli che mi sono stati vicino
“Con oggi si chiude un capitolo lavorativo della mia vita ma restano i ricordi….la vicinanza della mia famiglia, degli amici, dei colleghi e di tutte quelle persone che mi hanno dimostrato affetto e stima anche senza conoscermi.
La mia storia è una delle tante, di una delle tante persone, donne, mamme, che si trovano davanti ad un momento delicato dove non c’è nessuna formazione che ti insegna come affrontarlo; la retorica non mi appartiene, non cerco comprensione ma ho capito cos’è la solidarietà….quella vera…quella che si respira senza condizionamenti.
Voglio cominciare da una piccola parola, ma dal grande significato: grazie… grazie alla mia famiglia che mi ha sostenuto senza chiedermi niente, a mio marito, ai miei bambini, grazie agli amici…quelli veri…che ancora una volta ci sono stati senza aspettarsi niente in cambio, grazie ai miei colleghi per il supporto non di facciata: voglio che siate consapevoli che ognuno di noi porta a casa la certezza che insieme si può; grazie a tutti quelli che si sono riconosciuti in questa storia e mi hanno aiutato, insieme alla stampa e a tutti i media, a raccontare chi è Valentina.
Grazie infine alla Fisascat Firenze e Prato che nella persona di Gianni mi ha sostenuto e appoggiato quasi come solo un fratello saprebbe fare….”
Valentina
SHERNON (EX MERCATONE) DECRETATO IL FALLIMENTO
Con sentenza del 23 maggio, il Tribunale di Milano ha decretato il fallimento della Shernon, azienda che aveva acquisito lo scorso anno dalla ditta Mercatone in AS ben 55 punti vendita, con l’obbligo assuntivo di oltre 2000 lavoratori. In realtà, sino a questo momento, la stessa era subentrata solo in 47 Pdv con l’impiego di oltre 1800 risorse umane.
Si ricorda che, la vendita dei 55 punti vendita fu proposta dall’AS, dopo una lunga trattativa con i soci di Shernon, ritenuta degna di un positivo riscontro da parte del Comitato di Vigilanza del Mise. Successivamente e dopo una lunga e difficile trattativa, Filcams, Fisascat e Uiltucs, presso il Mise stipularono un Accordo Sindacale regolante il passaggio dei lavoratori, ben consci che, senza l’accordo, la vendita non si sarebbe perfezionata e sarebbe intervenuto il fallimento già a luglio 2018 con la conseguente perdita dei posti di lavoro e delle relative professionalità.
Già nei primi mesi dell’ingresso di Shernon, buona parte dei soci che avevano costituito la società ad hoc per l’acquisizione, sono fuoriusciti dall’assett societario, senza destar alcun allarme da parte dei commissari che erano preposti a sovrintendere le operazioni.
Col passare del tempo, la mancanza di finanziamenti e di liquidità ha fatto si che, già negli ultimi mesi del 2018, la merce nei magazzini, e di conseguenza nei negozi, cominciasse a scarseggiare.
A marzo 2019, come denunciato dalle tre federazioni confederate, i punti vendita risultavano sprovvisti di merce e la stessa non veniva più consegnata sebbene già venduta e pagata dagli acquirenti.
Nell’incontro tenutosi a marzo fra Filcams, Fisascat, Uiltucs e l’AD di Shernon, quest’ultimo preannunciava un imminente capitalizzazione della Shernon e informava le rappresentanze sindacali in merito ad una non meglio precisata trattativa con potenziali investitori.
La ricapitalizzazione annunciata doveva esser effettuata entro la fine di marzo e presupponeva un investimento pari a circa 20 mln di €, cifra che, da subito le organizzazioni di categoria hanno ritenuto assolutamente insufficiente a garantire la ripresa dell’azienda.
A metà aprile, senza darne informazione alcuna, nemmeno al Mise, l’azienda ha presentato istanza di Concordato Preventivo presso il Tribunale di Milano.
La decisione assunta il 23 dal Tribunale di Milano, dimostra che le preoccupazioni delle tre sigle sindacali erano del tutto fondate e che, la situazione è molto più grave di quanto l’AD di Shernon abbia raccontato al Mise il 18 di aprile ed ai lavoratori nei vari comunicati ad essi diretti.
FILCAMS Cgil, FISASCAT Cisl e UILTuCS, si sono già attivate presso il Mise per avere un incontro in tempi brevi con l’Amministrazione Straordinaria di Mercatone e con il Curatore Fallimentare di Shernon. È urgente ed indispensabile l’intervento del Mise per salvaguardare i lavoratori e preservare il futuro delle loro famiglie. Dopo anni di incertezza, Shernon aveva rappresentato il lumino nel quale tutti avevano riposto le loro speranze e la propria capacità di progettare un futuro. Il fallimento sembra aver reso nulli i sacrifici e gettato le maestranze in uno stato di profonda angoscia. Serve, dichiarano i sindacati, un intervento tempestivo e garante!
25 maggio 2019
Si ricorda che, la vendita dei 55 punti vendita fu proposta dall’AS, dopo una lunga trattativa con i soci di Shernon, ritenuta degna di un positivo riscontro da parte del Comitato di Vigilanza del Mise. Successivamente e dopo una lunga e difficile trattativa, Filcams, Fisascat e Uiltucs, presso il Mise stipularono un Accordo Sindacale regolante il passaggio dei lavoratori, ben consci che, senza l’accordo, la vendita non si sarebbe perfezionata e sarebbe intervenuto il fallimento già a luglio 2018 con la conseguente perdita dei posti di lavoro e delle relative professionalità.
Già nei primi mesi dell’ingresso di Shernon, buona parte dei soci che avevano costituito la società ad hoc per l’acquisizione, sono fuoriusciti dall’assett societario, senza destar alcun allarme da parte dei commissari che erano preposti a sovrintendere le operazioni.
Col passare del tempo, la mancanza di finanziamenti e di liquidità ha fatto si che, già negli ultimi mesi del 2018, la merce nei magazzini, e di conseguenza nei negozi, cominciasse a scarseggiare.
A marzo 2019, come denunciato dalle tre federazioni confederate, i punti vendita risultavano sprovvisti di merce e la stessa non veniva più consegnata sebbene già venduta e pagata dagli acquirenti.
Nell’incontro tenutosi a marzo fra Filcams, Fisascat, Uiltucs e l’AD di Shernon, quest’ultimo preannunciava un imminente capitalizzazione della Shernon e informava le rappresentanze sindacali in merito ad una non meglio precisata trattativa con potenziali investitori.
La ricapitalizzazione annunciata doveva esser effettuata entro la fine di marzo e presupponeva un investimento pari a circa 20 mln di €, cifra che, da subito le organizzazioni di categoria hanno ritenuto assolutamente insufficiente a garantire la ripresa dell’azienda.
A metà aprile, senza darne informazione alcuna, nemmeno al Mise, l’azienda ha presentato istanza di Concordato Preventivo presso il Tribunale di Milano.
La decisione assunta il 23 dal Tribunale di Milano, dimostra che le preoccupazioni delle tre sigle sindacali erano del tutto fondate e che, la situazione è molto più grave di quanto l’AD di Shernon abbia raccontato al Mise il 18 di aprile ed ai lavoratori nei vari comunicati ad essi diretti.
FILCAMS Cgil, FISASCAT Cisl e UILTuCS, si sono già attivate presso il Mise per avere un incontro in tempi brevi con l’Amministrazione Straordinaria di Mercatone e con il Curatore Fallimentare di Shernon. È urgente ed indispensabile l’intervento del Mise per salvaguardare i lavoratori e preservare il futuro delle loro famiglie. Dopo anni di incertezza, Shernon aveva rappresentato il lumino nel quale tutti avevano riposto le loro speranze e la propria capacità di progettare un futuro. Il fallimento sembra aver reso nulli i sacrifici e gettato le maestranze in uno stato di profonda angoscia. Serve, dichiarano i sindacati, un intervento tempestivo e garante!
25 maggio 2019
Pasqua e Pasquetta, “no alle aperture commerciali nelle festivita'”
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs Toscana proclamano sciopero nel commercio
Firenze, 28-3-2018 - Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs Toscana ribadiscono la contrarietà alle aperture dei negozi per le prossime festività religiose e ne chiedono il rispetto del significato e del valore sociale. La completa liberalizzazione degli orari e delle aperture domenicali e festive, anno dopo anno, si sta rivelando disastrosa, non ha portato nessun aumento dell’occupazione e nessun aumento dei consumi, come dimostrano i tanti negozi dei centri storici chiusi e le procedure di licenziamento fatte dalle aziende della Grande Distribuzione, anche quelle che hanno scelto il “sempre aperto h24”. Sono peggiorate le condizioni di lavoro, gli orari, la vita delle lavoratrici e dei lavoratori, è aumentata solo la precarietà. No a lavorare per le feste! Il commercio non è un servizio essenziale. Filcams, Fisascat e Uiltucs Toscana chiedono alle forze politiche, soprattutto a quelle che hanno vinto le elezioni, di essere coerenti con quanto annunciato in campagna elettorale e di abrogare la Legge Monti sulle liberalizzazioni. No al sempre aperto, sì a un modello sostenibile del commercio, per città più vivibili, all’insegna della cultura e non del solo consumo, per una maggiore contrattazione in difesa dei più deboli, per la difesa dei valori civili e religiosi che queste festività rappresentano. Per questo le Segreterie regionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs proclamano l’astensione dal lavoro e lo sciopero per le prossime festività di Pasqua e Pasquetta (1-2 aprile).
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GIANNI ELMI NUOVO SEGRETARIO FISASCAT CISL FIRENZE PRATO
Il Direttivo della Fisascat Cisl di Firenze e Prato si è riunito il 5 febbraio 2018, alla presenza del Segretario della Fisascat Toscana, Carlo di Paola, del Segretario della Ust Cisl di Firenze e Prato, Roberto Pistonina, e del Segretario della Fisascat nazionale, Pierangelo Raineri.
Preso atto delle dimissioni presentate dal Segretario uscente, Salvo Carofratello, chiamato a ricoprire un prestigioso incarico a Roma all’interno della Federazione nazionale, si è proceduto all’elezione del sostituto. Su proposta di Carlo di Paola, i delegati hanno deciso di dare fiducia e votato compattamente il nuovo Segretario Generale, Gianni Elmi Andretti. Sulla sua figura, già presente in Federazione come componenete della Segreteria, sono convenute le preferenze e quindi ha assunto la nuova carica. Nel suo intervento di presentazione Gianni Elmi Andretti ha brevemente descritto i suoi progetti e le sue idee per la direzione che dovrà prendere la Federazione nei prossimi tre anni. Sia al nuovo che al passato Segretario Generale auguriamo i migliori auspici di Buon Lavoro per tutti i futuri e numerosi impegni |
#FUORISERVIZIO
6 MAGGIO SCIOPERO INTERSETTORIALE per i contratti dei servizi
oltre 5.000 in piazza
Oggi è stato sciopero per circa 100mila lavoratrici e lavoratori in Toscana che hanno il Contratto Nazionale scaduto: Multiservizi Pulizie, Turismo, Pubblici Esercizi, Farmacie Private, Aziende Termali. É stata la prima volta che le categorie Filcams CGIL, Fisascat CISL, Uiltucs UIL e Uiltrasporti UIL hanno proclamato uno sciopero intersettoriale che mette insieme tanti addetti, accomunati dalle posizioni di chiusura delle Associazioni Datoriali che impediscono il rinnovo dei contratti (l'adesione allo sciopero è stata alta).
A Firenze stamani si è svolta la manifestazione regionale, in piazza San Lorenzo (oltre 5mila partecipanti), tra tante bandiere rosse, verdi e azzurre, gli interventi di sindacalisti, delegati, lavoratori e lavoratrici dal palco, musica e colore.
I lavoratori e le lavoratrici interessati dallo sciopero di oggi sono cuochi, camerieri, baristi, operatori del comparto pulizia e sanificazione, attività ausiliarie e facility management, addetti mense, receptionist, impiegati di agenzie di viaggio, lavoratori dei fast food, operatori del comparto termale, farmacisti, professionisti. “Ogni giorno incontriamo molti di loro e a loro ci rivolgiamo per soddisfare bisogni primari imprescindibili, per necessità connesse alla salute, per servizi fondamentali nella nostra vita quotidiana, durante il nostro tempo libero. Operano in settori strategici per l’economia del nostro paese, come il Turismo e il sistema degli Appalti, che rappresentano una componente rilevante del Pil Italiano; ma soprattutto svolgono lavori importanti e delicati, come ad esempio la refezione e le pulizie nelle scuole, negli asili e negli ospedali, nonché prestazioni attinenti la salute delle persone. Sono lavoratrici e lavoratori con stipendi bassi, intorno ai mille euro se a tempo pieno, moltissimi con contratto Part time quasi sempre involontario, e aspettano il rinnovo del Contratto chi da mesi, chi da tre anni, chi, come i lavoratori delle Terme, da quasi 5, anni contrassegnati da trattative, interruzioni e mobilitazioni. Per questo oggi siamo stati 'Fuori servizio', come da slogan della manifestazione: dalla Toscana è partito un messaggio forte, serve un nuovo Contratto nazionale”, spiegano i sindacati.
A Firenze stamani si è svolta la manifestazione regionale, in piazza San Lorenzo (oltre 5mila partecipanti), tra tante bandiere rosse, verdi e azzurre, gli interventi di sindacalisti, delegati, lavoratori e lavoratrici dal palco, musica e colore.
I lavoratori e le lavoratrici interessati dallo sciopero di oggi sono cuochi, camerieri, baristi, operatori del comparto pulizia e sanificazione, attività ausiliarie e facility management, addetti mense, receptionist, impiegati di agenzie di viaggio, lavoratori dei fast food, operatori del comparto termale, farmacisti, professionisti. “Ogni giorno incontriamo molti di loro e a loro ci rivolgiamo per soddisfare bisogni primari imprescindibili, per necessità connesse alla salute, per servizi fondamentali nella nostra vita quotidiana, durante il nostro tempo libero. Operano in settori strategici per l’economia del nostro paese, come il Turismo e il sistema degli Appalti, che rappresentano una componente rilevante del Pil Italiano; ma soprattutto svolgono lavori importanti e delicati, come ad esempio la refezione e le pulizie nelle scuole, negli asili e negli ospedali, nonché prestazioni attinenti la salute delle persone. Sono lavoratrici e lavoratori con stipendi bassi, intorno ai mille euro se a tempo pieno, moltissimi con contratto Part time quasi sempre involontario, e aspettano il rinnovo del Contratto chi da mesi, chi da tre anni, chi, come i lavoratori delle Terme, da quasi 5, anni contrassegnati da trattative, interruzioni e mobilitazioni. Per questo oggi siamo stati 'Fuori servizio', come da slogan della manifestazione: dalla Toscana è partito un messaggio forte, serve un nuovo Contratto nazionale”, spiegano i sindacati.
scioperovo!
No al lavoro per Pasqua e Pasquetta!
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il piatto piange
mensa a rischio in scuole, ospedali e aziende
“Il piatto piange” (come da slogan della mobilitazione): mensa a rischio venerdì in scuole, ospedali, aziende. Infatti i lavoratori e le lavoratrici della ristorazione collettiva (che preparano i pasti nelle mense di scuole, ospedali e aziende, svolgendo un delicato ruolo per anziani, bimbi e malati) saranno in sciopero (indetto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Toscana) venerdì 5 febbraio, tutto il giorno.
Per l'occasione, dalle ore 10 alle 13 è previsto un presidio a Firenze in via Cavour davanti alla Prefettura (la stampa è invitata).
Nel corso del presidio, le lavoratrici (tutte indosseranno un cappello da cuoca) distribuiranno una piccola colazione e una delegazione sarà ricevuta dal Prefetto.
Queste lavoratrici e lavoratori, che spesso sono impiegati a part time e con diversi mesi di sospensione dell'attività, che svolgono il delicato lavoro della preparazione di pasti per anziani, bimbi e malati, hanno il contratto nazionale di lavoro scaduto da 32 mesi, quindi anche la busta paga non riceve aumenti dal gennaio 2013 (guadagnano poco più di 5 euro netti per ora lavorata).
Dopo due anni e mezzo di trattativa, i datori di lavoro per rinnovare il contratto hanno posto condizioni inaccettabili: intanto vogliono limitare il pagamento dei primi tre giorni di malattia solo per tre eventi all'anno (poi nessuna retribuzione se ci si ammala).
Inoltre, anche se la maggior parte dei lavoratori è a part time, hanno chiesto di poter gestire l'orario di lavoro in base alle esigenze dell'azienda, quindi nessuna programmazione certa dell'orario di lavoro e massima flessibilità.
Poi, i datori chiedono un uso unilaterale di una parte dei permessi retribuiti a disposizione dei lavoratori che oggi vengono utilizzati per visite mediche, visite figli, impegni personali, eccetera: vogliono che siano anche queste per la maggior parte a disposizione dei datori di lavoro, per meglio rispondere alle esigenze tecnico organizzative delle aziende.
“Non possiamo accettare tutto questo, c'è una dignità da difendere. Si tratta di diritti, non di privilegi.
Lo sciopero del 5 febbraio è solo una tappa di un percorso di mobilitazione che dovrà portare al rispetto della dignità di queste lavoratrici”, spiegano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Toscana.
PER ,AGGIORI INFORMAZIONI CLICCA QUI
Per l'occasione, dalle ore 10 alle 13 è previsto un presidio a Firenze in via Cavour davanti alla Prefettura (la stampa è invitata).
Nel corso del presidio, le lavoratrici (tutte indosseranno un cappello da cuoca) distribuiranno una piccola colazione e una delegazione sarà ricevuta dal Prefetto.
Queste lavoratrici e lavoratori, che spesso sono impiegati a part time e con diversi mesi di sospensione dell'attività, che svolgono il delicato lavoro della preparazione di pasti per anziani, bimbi e malati, hanno il contratto nazionale di lavoro scaduto da 32 mesi, quindi anche la busta paga non riceve aumenti dal gennaio 2013 (guadagnano poco più di 5 euro netti per ora lavorata).
Dopo due anni e mezzo di trattativa, i datori di lavoro per rinnovare il contratto hanno posto condizioni inaccettabili: intanto vogliono limitare il pagamento dei primi tre giorni di malattia solo per tre eventi all'anno (poi nessuna retribuzione se ci si ammala).
Inoltre, anche se la maggior parte dei lavoratori è a part time, hanno chiesto di poter gestire l'orario di lavoro in base alle esigenze dell'azienda, quindi nessuna programmazione certa dell'orario di lavoro e massima flessibilità.
Poi, i datori chiedono un uso unilaterale di una parte dei permessi retribuiti a disposizione dei lavoratori che oggi vengono utilizzati per visite mediche, visite figli, impegni personali, eccetera: vogliono che siano anche queste per la maggior parte a disposizione dei datori di lavoro, per meglio rispondere alle esigenze tecnico organizzative delle aziende.
“Non possiamo accettare tutto questo, c'è una dignità da difendere. Si tratta di diritti, non di privilegi.
Lo sciopero del 5 febbraio è solo una tappa di un percorso di mobilitazione che dovrà portare al rispetto della dignità di queste lavoratrici”, spiegano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Toscana.
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SCIOPERO GENERALE DIPENDENTI CNA
IKEA ROVESCIA I NOSTRI DIRITTI!
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In occasione dello sciopero nazionale unitario, i lavoratori e le lavoratrici di IKEA a Sesto Fiorentino, saranno in presidio davanti al negozio, contro la disdetta del contratto integrativo, SABATO 11 LUGLIO DALLE 9.00 ALLE 13.00
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LA LIBERAZIONE NON SI VENDE
Come ogni anno è polemica sulle aperture nel commercio 25 aprile e 1 Maggio
Filcams e Fisascat: Ecco perché siamo contrari alle aperture indiscriminate.
COMUNICATO STAMPA
Alla vigilia dei due ponti laici più importanti del nostro Paese, è ripreso il dibattito per le aperture commerciali nei giorni festivi.
Al valore storico e sociale del 25 aprile, festa della Liberazione, viene contrapposto un esagerato consumismo, che secondo i sostenitori del sempre aperto, è indispensabile per il rilancio dell’economia, ma che nei fatti non ha prodotto né maggiori incassi, né maggiore occupazione, ma ha pesantemente peggiorato le condizioni di vita delle lavoratrici e dei lavoratori.
Il 25 aprile è una giornata storicamente e socialmente importante. Per questo siamo contrari alle aperture dei negozi e dei centri commerciali e non a caso abbiamo sempre proclamato uno sciopero ‘di tutela’ in queste date. E se quest'anno Unicoop del Tirreno decide di rimanere aperta, come da anni fanno le altre aziende della grande distribuzione, sbaglia, perché decide di abbandonare questi valori così importanti e il tratto distintivo della cooperazione, per uniformarsi alle altre catene della grande distribuzione.
Per questo il 25 aprile saremo a protestare, in tutte le forme possibili, in tutti i punti vendita che decideranno di tenere aperto.
E’ una battaglia i diritti dei lavoratori, per la conciliazione di tempi di vita e di lavoro per un modello di consumo diverso e sostenibile. Ma è anche una lotta per i valori, per il rispetto della nostra cultura, la nostra storia e le battaglie dei nostri genitori e dei nostri nonni, per mantenere viva la memoria, di chi prima di noi ha combattuto per un'ideale, per la libertà e per la dignità del lavoro, anche a costo della vita.
Per questo risultato ancor più incomprensibile, su una posizione da sempre condivisa e unitaria, l’uscita solitaria della Uiltucs, che provoca confusione in un periodo in cui c’è invece grande bisogno di unità sindacale per salvaguardare le condizioni di lavoro e difendere il valore del lavoro, su cui è fondata la nostra Repubblica.
Stefano Nicoli Carlo di Paola
Filcams-Cgil Toscana Fisascat-Cisl Toscana
Filcams e Fisascat: Ecco perché siamo contrari alle aperture indiscriminate.
COMUNICATO STAMPA
Alla vigilia dei due ponti laici più importanti del nostro Paese, è ripreso il dibattito per le aperture commerciali nei giorni festivi.
Al valore storico e sociale del 25 aprile, festa della Liberazione, viene contrapposto un esagerato consumismo, che secondo i sostenitori del sempre aperto, è indispensabile per il rilancio dell’economia, ma che nei fatti non ha prodotto né maggiori incassi, né maggiore occupazione, ma ha pesantemente peggiorato le condizioni di vita delle lavoratrici e dei lavoratori.
Il 25 aprile è una giornata storicamente e socialmente importante. Per questo siamo contrari alle aperture dei negozi e dei centri commerciali e non a caso abbiamo sempre proclamato uno sciopero ‘di tutela’ in queste date. E se quest'anno Unicoop del Tirreno decide di rimanere aperta, come da anni fanno le altre aziende della grande distribuzione, sbaglia, perché decide di abbandonare questi valori così importanti e il tratto distintivo della cooperazione, per uniformarsi alle altre catene della grande distribuzione.
Per questo il 25 aprile saremo a protestare, in tutte le forme possibili, in tutti i punti vendita che decideranno di tenere aperto.
E’ una battaglia i diritti dei lavoratori, per la conciliazione di tempi di vita e di lavoro per un modello di consumo diverso e sostenibile. Ma è anche una lotta per i valori, per il rispetto della nostra cultura, la nostra storia e le battaglie dei nostri genitori e dei nostri nonni, per mantenere viva la memoria, di chi prima di noi ha combattuto per un'ideale, per la libertà e per la dignità del lavoro, anche a costo della vita.
Per questo risultato ancor più incomprensibile, su una posizione da sempre condivisa e unitaria, l’uscita solitaria della Uiltucs, che provoca confusione in un periodo in cui c’è invece grande bisogno di unità sindacale per salvaguardare le condizioni di lavoro e difendere il valore del lavoro, su cui è fondata la nostra Repubblica.
Stefano Nicoli Carlo di Paola
Filcams-Cgil Toscana Fisascat-Cisl Toscana
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