Finalmente sottoscritto l’integrativo per i dipendenti Unitech Industries Srl
Firmato questa mattina l'accordo integrativo fra Unitech Industries Srl, azienda meccanotessile di Montemurlo con oltre cento dipendenti, assistita da Confindustria Toscana Nord e i sindacati di categoria FIM CISL e FIOM CGIL di Prato.
L'accordo avrà durata triennale (2019/2022) e prevede un premio di risultato che, al raggiungimento dei parametri stabiliti, potrà permettere a tutti i lavoratori Unitech di avere un po' più soldi nei loro portafogli.
L'accordo prevede anche un'attenzione particolare sulla formazione professionale, al fine di rafforzare il concetto di una cultura formativa già sancito anche nella contrattazione nazionale nonché la necessità di accrescere sempre più l'attenzione sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
L'importanza di questo accordo sta, anche, nell'essere riusciti a recuperare, relazioni industriali collaborative e fattive in una delle aziende metalmeccaniche più grandi della provincia pratese.
“Gli accordi aziendali sono volti a migliorare le condizioni economiche e normative dei lavoratori e valorizzano i rapporti sindacali nelle aziende; l’auspicio è, quindi, che ve ne siano sempre di più, così come recita anche il Contratto collettivo nazionale applicato” dicono Emilio Testa (FIOM CGIL Prato) e Cora Prussi (FIM CISL Prato).
Prato, 16 Dicembre 2019
Per ulteriori informazioni:
Cora Prussi FIM CISL Prato 3398503729
Emilio Testa Fiom CGIL Prato 3397176171
L'accordo avrà durata triennale (2019/2022) e prevede un premio di risultato che, al raggiungimento dei parametri stabiliti, potrà permettere a tutti i lavoratori Unitech di avere un po' più soldi nei loro portafogli.
L'accordo prevede anche un'attenzione particolare sulla formazione professionale, al fine di rafforzare il concetto di una cultura formativa già sancito anche nella contrattazione nazionale nonché la necessità di accrescere sempre più l'attenzione sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
L'importanza di questo accordo sta, anche, nell'essere riusciti a recuperare, relazioni industriali collaborative e fattive in una delle aziende metalmeccaniche più grandi della provincia pratese.
“Gli accordi aziendali sono volti a migliorare le condizioni economiche e normative dei lavoratori e valorizzano i rapporti sindacali nelle aziende; l’auspicio è, quindi, che ve ne siano sempre di più, così come recita anche il Contratto collettivo nazionale applicato” dicono Emilio Testa (FIOM CGIL Prato) e Cora Prussi (FIM CISL Prato).
Prato, 16 Dicembre 2019
Per ulteriori informazioni:
Cora Prussi FIM CISL Prato 3398503729
Emilio Testa Fiom CGIL Prato 3397176171
Clicca sull'immagine per scaricare il volantino
Cgil, Cisl e Uil in piazza coi metalmeccanici per l’industria e il lavoro. Alla manifestazione di Firenze anche Annamaria Furlan, Pierpaolo Bombardieri, Gianna Fracassi e Roberto Ghiselli.
13/6/19 Ci sarà anche la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan, assieme al segretario generale aggiunto della Uil Pierpaolo Bombardieri, alla vicesegretaria generale e al segretario confederale Cgil Gianna Fracassi e Roberto Ghiselli, domani a Firenze per la manifestazione dei metalmeccanici, a sostegno della mobilitazione della categoria.
Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato 8 ore di sciopero generale in tutta Italia e organizzato tre manifestazioni a Milano, Napoli e, appunto, Firenze, dove confluiranno i lavoratori delle regioni del Centro Italia.
Con loro ci saranno ovviamente i segretari generali toscani di Cgil, Cisl e Uil, Dalida Angelini, Riccardo Cerza e Annalisa Nocentini, e quelli di Fim, Fiom e Uilm, Alessandro Beccastrini, Massimo Braccini, Vincenzo Renda.
La manifestazione partirà da piazza Cavalleggeri alle 9.30 per arrivare in piazza SS. Annunziata, dove è previsto il comizio con gli interventi dei lavoratori e quello conclusivo di Rocco Palombella, segretario nazionale Uilm. Nel corso della mattina, in attesa dell’arrivo del corteo, in piazza SS. Annunziata si esibirà il cantante e pianista Antonio Sorgentone, vincitore di Italia’s Got Talent 2019.
A spingere Fim, Fiom e Uilm a proclamare lo sciopero generale è la sempre maggiore incertezza sul futuro della categoria, alla luce della contrazione della produzione industriale, della perdita di valore del lavoro e dell’aumento di infortuni e morti sul lavoro.
Lavoro e investimenti devono essere rimessi al centro dell’agenda politica. E’ necessario che il governo e il sistema delle imprese riconoscano il ruolo dei lavoratori. Il governo deve adottare politiche mirate a contrastare le delocalizzazioni e le chiusure di stabilimenti industriali. Occorre investire per creare occupazione per i giovani disoccupati, attraverso il consolidamento di alcuni settori in cui il nostro paese ha la leadership.
In Toscana sono oltre 80.000 gli addetti all'industria metalmeccanica e ci sono crisi pesanti ancora aperte, Aferpi, Kme, Bakeart. Servono ulteriori ammortizzatori sociali per far fronte alla crisi. L'economia è ferma anche perché le retribuzioni non aumentano. Vanno aumentati i salari rinnovando i contratti nazionali.
Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato 8 ore di sciopero generale in tutta Italia e organizzato tre manifestazioni a Milano, Napoli e, appunto, Firenze, dove confluiranno i lavoratori delle regioni del Centro Italia.
Con loro ci saranno ovviamente i segretari generali toscani di Cgil, Cisl e Uil, Dalida Angelini, Riccardo Cerza e Annalisa Nocentini, e quelli di Fim, Fiom e Uilm, Alessandro Beccastrini, Massimo Braccini, Vincenzo Renda.
La manifestazione partirà da piazza Cavalleggeri alle 9.30 per arrivare in piazza SS. Annunziata, dove è previsto il comizio con gli interventi dei lavoratori e quello conclusivo di Rocco Palombella, segretario nazionale Uilm. Nel corso della mattina, in attesa dell’arrivo del corteo, in piazza SS. Annunziata si esibirà il cantante e pianista Antonio Sorgentone, vincitore di Italia’s Got Talent 2019.
A spingere Fim, Fiom e Uilm a proclamare lo sciopero generale è la sempre maggiore incertezza sul futuro della categoria, alla luce della contrazione della produzione industriale, della perdita di valore del lavoro e dell’aumento di infortuni e morti sul lavoro.
Lavoro e investimenti devono essere rimessi al centro dell’agenda politica. E’ necessario che il governo e il sistema delle imprese riconoscano il ruolo dei lavoratori. Il governo deve adottare politiche mirate a contrastare le delocalizzazioni e le chiusure di stabilimenti industriali. Occorre investire per creare occupazione per i giovani disoccupati, attraverso il consolidamento di alcuni settori in cui il nostro paese ha la leadership.
In Toscana sono oltre 80.000 gli addetti all'industria metalmeccanica e ci sono crisi pesanti ancora aperte, Aferpi, Kme, Bakeart. Servono ulteriori ammortizzatori sociali per far fronte alla crisi. L'economia è ferma anche perché le retribuzioni non aumentano. Vanno aumentati i salari rinnovando i contratti nazionali.
BEKAERT, DOPO TANTI MESI RAGGIUNTO L'ACCORDO
per visualizzare la mappa dell'accordo e le misure di sostegno per i lavoratori clicca qui
2/10/18
Soddisfazione per l’accordo raggiunto la notte scorsa sulla Bekaert, da parte della Cisl e della Fim di Firenze.
"E’ un accordo molto importante per la salvaguardia dell’occupazione e per tutte le misure che contiene, che puntano a mantenere l’industria in Valdarno" dicono Alessandro Beccastrini, segretario Fim Firenze e Toscana e Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze e Prato; “un risultato per il quale vogliamo ringraziare la costanza dei lavoratori, l’impegno dei delegati, la solidarietà di tutta la comunità valdarnese.”
“In questa vertenza – dice Beccastrini - abbiamo lavorato perché nessuno venisse dimenticato: chi andrà in pensione, chi resta in Cig, chi viene reindustrializzato lì e chi potrà essere assunto in un’altra azienda. Ora va seguita bene la ‘fase B’, quella che dovrà portare alla reindustrializzazione e su questo c’è l’impegno comune con il Governo. E’ lì, per la Fim, che sta il valore aggiunto di questo accordo: nel mantenere un presidio produttivo importante in Valdarno. E’ importante lo sconto che abbiamo ottenuto (40 mila euro in meno sul valore dell’immobile per ogni riassunto) per l’acquisizione da parte dei nuovi soggetti. Che già ci sono. I nomi non si possono fare, ma ci sono interessamenti molto concreti che dovrebbero maturare entro pochi giorni.”
“Se pensiamo da dove eravamo partiti il 22 giugno, pareva impossibile” aggiunge Franchi. “E’ una soluzione comunque positiva perché i licenziamenti sono stati rinviati, ci sono tre mesi di lavoro in più e un percorso di cassa integrazione, ci sono incentivi all’esodo e soprattutto c’è la prospettiva di un percorso di reindustrializzazione del sito, poggiata su impegni concreti e strumenti di sostegno per renderlo possibile.”
“Anche in questa vertenza si è dimostrato che quando le cose vanno male accanto ai lavoratori c’è il sindacato, con la forza di resistere e con la capacità di proporre. Tutti i complessi strumenti messi in campo in questo accordo per non abbandonare nessuno sono frutto dell’esperienza e della capacità di proposta del sindacato e della Cisl in particolare. Chi non perde occasione per denigrare le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori dovrebbe tenerlo a mente.”
Soddisfazione per l’accordo raggiunto la notte scorsa sulla Bekaert, da parte della Cisl e della Fim di Firenze.
"E’ un accordo molto importante per la salvaguardia dell’occupazione e per tutte le misure che contiene, che puntano a mantenere l’industria in Valdarno" dicono Alessandro Beccastrini, segretario Fim Firenze e Toscana e Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze e Prato; “un risultato per il quale vogliamo ringraziare la costanza dei lavoratori, l’impegno dei delegati, la solidarietà di tutta la comunità valdarnese.”
“In questa vertenza – dice Beccastrini - abbiamo lavorato perché nessuno venisse dimenticato: chi andrà in pensione, chi resta in Cig, chi viene reindustrializzato lì e chi potrà essere assunto in un’altra azienda. Ora va seguita bene la ‘fase B’, quella che dovrà portare alla reindustrializzazione e su questo c’è l’impegno comune con il Governo. E’ lì, per la Fim, che sta il valore aggiunto di questo accordo: nel mantenere un presidio produttivo importante in Valdarno. E’ importante lo sconto che abbiamo ottenuto (40 mila euro in meno sul valore dell’immobile per ogni riassunto) per l’acquisizione da parte dei nuovi soggetti. Che già ci sono. I nomi non si possono fare, ma ci sono interessamenti molto concreti che dovrebbero maturare entro pochi giorni.”
“Se pensiamo da dove eravamo partiti il 22 giugno, pareva impossibile” aggiunge Franchi. “E’ una soluzione comunque positiva perché i licenziamenti sono stati rinviati, ci sono tre mesi di lavoro in più e un percorso di cassa integrazione, ci sono incentivi all’esodo e soprattutto c’è la prospettiva di un percorso di reindustrializzazione del sito, poggiata su impegni concreti e strumenti di sostegno per renderlo possibile.”
“Anche in questa vertenza si è dimostrato che quando le cose vanno male accanto ai lavoratori c’è il sindacato, con la forza di resistere e con la capacità di proporre. Tutti i complessi strumenti messi in campo in questo accordo per non abbandonare nessuno sono frutto dell’esperienza e della capacità di proposta del sindacato e della Cisl in particolare. Chi non perde occasione per denigrare le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori dovrebbe tenerlo a mente.”
UN CALCIO ALLA VIOLENZA
“Un calcio alla violenza sulle donne”, domani mercoledì 31 maggio a Firenze (ore 12:30, sala Macconi di Palazzo Vecchio) la conferenza stampa di presentazione della partita di solidarietà tra Fiorentina Women’s e una delegazione metalmeccanica con personaggi delle istituzioni, dello sport e dello spettacolo.
La partita si giocherà il 6 GIUGNO ORE 20.30 alle Due Strade Firenze, 30-5-2017 - “Un calcio alla violenza sulle donne”: a Firenze domani mercoledì 31 maggio, alle ore 12:30 presso la sala Macconi di Palazzo Vecchio (piazza Signoria), si presenterà la partita di solidarietà a sostegno del Centro Antiviolenza Artemisia che vedrà le campionesse d'Italia della Fiorentina Women's FC affrontare una delegazione metalmeccanica composta da rappresentanti sindacali, istituzionali, personalità sportive e dello spettacolo. La partita si giocherà martedì 6 giugno alle ore 20:30 allo Stadio Comunale Gino Bozzi-Due Strade. Alla conferenza stampa di domani interverranno l'assessore Andrea Vannucci e i Segretari Generali territoriali di Fim/Cisl Alessandro Beccastrini, Fiom/Cgil Daniele Calosi e Uilm/Uil Davide Materazzi, oltre a un rappresentante di Confindustria. |
CONGRESSO FIM 2017
Beccastrini confermato segretario Fim Firenze-Prato
Alessandro Beccastrini è stato confermato segretario generale della Fim di Firenze e Prato, al termine del Congresso territoriale del sindacato metalmeccanici Cisl, svoltosi ieri e oggi al Centro studi nazionale di via della Piazzola, a Firenze.
Valdarnese di San Giovanni, 50 anni, sposato e padre di due figli, Beccastrini ha iniziato a lavorare a 18 anni in un panificio del Valdarno, prima di passare in un’azienda metalmeccanica. Ha lavorato dall’84 al ’91 per la Matec di Scandicci, diventando delegato aziendale Fim e poi, dal ’92 al ’98, per la Sime Telefonia di Firenze, prima di impegnarsi a tempo pieno nel sindacato. Nel 2001 è entrato nella Segreteria fiorentina della Fim, diventandone Segretario generale nel 2009. Dal luglio 2015 guida anche la Fim Toscana. Appassionato di calcio, ha giocato nella Faellese allenata dall’attuale tecnico del Napoli Maurizio Sarri.
In segreteria confermati anche Flavia Capilli e Rosario Tarallo.
“E’ stato un congresso – ha detto Beccastrini - centrato sui giovani e sull’ascolto degli iscritti. Su questi due temi e sulla formazione dei quadri e dei delegati si concentrerà l’impegno della Fim di Firenze e Prato per i prossimi anni, per dare ancora più protagonismo alle prime linee e ai luoghi di lavoro. La Fim non deve essere una burocrazia sindacale che decide per i lavoratori, ma lavoratori che si fanno sindacato, associandosi e organizzandosi per migliorare la propria condizione di lavoro.”
“In concreto – ha aggiunto Beccastrini – ci impegneremo per dare futuro a un settore che, tra Firenze e Prato, ha perso quasi tremila posti di lavoro dal 2009 ad oggi e che ancora ha diverse vertenze aperte, da Targetti a Bekaert, mentre si stanno aprendo numerosi fronti di crisi nell’indotto GE-Nuovo Pignone. Per affrontare queste difficoltà e uscire finalmente dalla crisi non servono le barricate e lo scontro, ma un patto –vero, trasparente e sincero da ambo le parti- con le imprese e le associazioni datoriali, che sollecitiamo a uscire dal guscio e fare la loro parte.”
Valdarnese di San Giovanni, 50 anni, sposato e padre di due figli, Beccastrini ha iniziato a lavorare a 18 anni in un panificio del Valdarno, prima di passare in un’azienda metalmeccanica. Ha lavorato dall’84 al ’91 per la Matec di Scandicci, diventando delegato aziendale Fim e poi, dal ’92 al ’98, per la Sime Telefonia di Firenze, prima di impegnarsi a tempo pieno nel sindacato. Nel 2001 è entrato nella Segreteria fiorentina della Fim, diventandone Segretario generale nel 2009. Dal luglio 2015 guida anche la Fim Toscana. Appassionato di calcio, ha giocato nella Faellese allenata dall’attuale tecnico del Napoli Maurizio Sarri.
In segreteria confermati anche Flavia Capilli e Rosario Tarallo.
“E’ stato un congresso – ha detto Beccastrini - centrato sui giovani e sull’ascolto degli iscritti. Su questi due temi e sulla formazione dei quadri e dei delegati si concentrerà l’impegno della Fim di Firenze e Prato per i prossimi anni, per dare ancora più protagonismo alle prime linee e ai luoghi di lavoro. La Fim non deve essere una burocrazia sindacale che decide per i lavoratori, ma lavoratori che si fanno sindacato, associandosi e organizzandosi per migliorare la propria condizione di lavoro.”
“In concreto – ha aggiunto Beccastrini – ci impegneremo per dare futuro a un settore che, tra Firenze e Prato, ha perso quasi tremila posti di lavoro dal 2009 ad oggi e che ancora ha diverse vertenze aperte, da Targetti a Bekaert, mentre si stanno aprendo numerosi fronti di crisi nell’indotto GE-Nuovo Pignone. Per affrontare queste difficoltà e uscire finalmente dalla crisi non servono le barricate e lo scontro, ma un patto –vero, trasparente e sincero da ambo le parti- con le imprese e le associazioni datoriali, che sollecitiamo a uscire dal guscio e fare la loro parte.”
Sciopero meccanici, Cerza: basta provocazioni, il contratto e' un diritto !
“Basta con le provocazioni di Federmeccanica: il contratto è un diritto dei lavoratori e un dovere delle aziende.” Lo ha detto il segretario generale della Cisl Toscana, Riccardo Cerza, che stamani ha partecipato a Livorno alla manifestazione dei lavoratori metalmeccanici indetta in occasione dello sciopero di 8 ore per il contratto che ha riguardato la Toscana e le altre regioni del centro sud (escluse Calabria, Sicilia e Sardegna che sciopereranno il 15 giugno).
“E’ inutile piangere sulla qualità che manca – ha aggiunto Cerza - quando i ‘padroni’ non vogliono pagare equamente i lavoratori che in questi anni hanno accettato di fare tanti sacrifici per salvare il loro posto di lavoro e mantenere le aziende sul mercato. E’ arrivato il momento che Federmeccanica si rimetta al tavolo per siglare il contratto e che Confindustria tratti con Cgil, Cisl e Uil per definire il nuovo modello contrattuale, per rilegittimare nel nostro Paese il ruolo indispensabile delle associazioni di rappresentanza e dei corpi intermedi contro la pretesa egemonica della politica.”
5.000 i metalmeccanici in corteo a Livorno per la manifestazione regionale nell'ambito dello sciopero di 8 ore delle tute blu toscane.
Superiore all'80% l'adesione media con fabbriche o interi reparti fermi.
Firenze 10.06.2016.- Più che grande la soddisfazione in casa sindacale per la riuscita dello sciopero di 8 ore delle tute blu toscane con manifestazione regionale a Livorno. In 5.000 in piazza a Livorno e superiore all'80% la percentuale media di adesioni, con fabbriche e/o interi reparti fermi. Una adesione che evidenzia e mette in risalto la determinazione delle tute blu toscane nel voler conquistare un contratto nazionale di lavoro che tuteli i diritti ed aumenti i salari.
Così in alcune grandi fabbriche toscane:
Firenze: Pignone: 85%, Indotto GE 90%, Infogroup 65%
Siena-Grosseto: Rimor 85%, Bartalesi, 65%, Itla, 75% Ferroli 95%, Silla 90%, Whirpool 100%. Pr Industrial, 65% Ugo Scotti 80%.
Pistoia: Hitachi Rail Italy (Ex Breda) 85%
Lucca: Kme 81%, Pentair 59% Fabio Perini 60% Corghi 92%
Pisa: Piaggio 74%
“E’ inutile piangere sulla qualità che manca – ha aggiunto Cerza - quando i ‘padroni’ non vogliono pagare equamente i lavoratori che in questi anni hanno accettato di fare tanti sacrifici per salvare il loro posto di lavoro e mantenere le aziende sul mercato. E’ arrivato il momento che Federmeccanica si rimetta al tavolo per siglare il contratto e che Confindustria tratti con Cgil, Cisl e Uil per definire il nuovo modello contrattuale, per rilegittimare nel nostro Paese il ruolo indispensabile delle associazioni di rappresentanza e dei corpi intermedi contro la pretesa egemonica della politica.”
5.000 i metalmeccanici in corteo a Livorno per la manifestazione regionale nell'ambito dello sciopero di 8 ore delle tute blu toscane.
Superiore all'80% l'adesione media con fabbriche o interi reparti fermi.
Firenze 10.06.2016.- Più che grande la soddisfazione in casa sindacale per la riuscita dello sciopero di 8 ore delle tute blu toscane con manifestazione regionale a Livorno. In 5.000 in piazza a Livorno e superiore all'80% la percentuale media di adesioni, con fabbriche e/o interi reparti fermi. Una adesione che evidenzia e mette in risalto la determinazione delle tute blu toscane nel voler conquistare un contratto nazionale di lavoro che tuteli i diritti ed aumenti i salari.
Così in alcune grandi fabbriche toscane:
Firenze: Pignone: 85%, Indotto GE 90%, Infogroup 65%
Siena-Grosseto: Rimor 85%, Bartalesi, 65%, Itla, 75% Ferroli 95%, Silla 90%, Whirpool 100%. Pr Industrial, 65% Ugo Scotti 80%.
Pistoia: Hitachi Rail Italy (Ex Breda) 85%
Lucca: Kme 81%, Pentair 59% Fabio Perini 60% Corghi 92%
Pisa: Piaggio 74%
Metalmeccanici, otto ore di sciopero per il contratto
Manifestazione regionale a Livorno il 10 Giugno
Otto ore di sciopero e manifestazione regionale a Livorno venerdì 10 Giugno. E’ l’iniziativa indetta da Fim, Fiom, Uilm per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici.
Sono già una ventina i pullman prenotati per portare nella città dei quattro mori le tute blu da tutte le province toscane. Previsto un corteo per le vie della città, con concentramento alle ore 9,30 in piazza della Repubblica e comizio finale in piazza del Luogo Pio, con interventi delle delegate e dei delegati delle aziende toscane con le conclusioni, a nome di tutte e tre le sigle sindacali, affidate a Michela Spera della Segreteria nazionale Fiom-Cgil. Lo sciopero rientra nella mobilitazione nazionale che vedrà astensioni dal lavoro articolate a livello regionale nei giorni 9, 10 e 15 Giugno.
A presentare la manifestazione sono stati stamani i segretari regionali di Fim, Fiom e Uilm, rispettivamente Alessandro Beccastrini, Massimo Braccini e Vincenzo Renda: “Non permetteremo a Federmeccanica – hanno detto in conferenza stampa - di smontare il contratto nazionale. Non è in discussione tanto l’entità dell’aumento salariale, quanto l’impostazione stessa della contrattazione. Ci propongono uno schema che esclude dall’aumento in busta paga più del 90% dei lavoratori. Ma se i lavoratori non hanno soldi in tasca da spendere, com’è possibile far ripartire i consumi e l’economia di questo Paese ?”
“Il contratto nazionale – hanno aggiunto i tre segretari – è sempre stato una sorta di accordo tra produttori, aziende e lavoratori, contro la concorrenza sleale: una base di salario, diritti e sicurezza sotto la quale non si può andare. Facendolo saltare si aprono le porte al dumping più sfrenato, a danno dei lavoratori ma anche delle aziende migliori.”
“In Toscana sulle vertenze significative, dalla Kme alla Lucchini, siamo sempre stati uniti. Il fatto che lo siamo stavolta anche sul contratto rafforza le ragioni della nostra mobilitazione.”
Sono già una ventina i pullman prenotati per portare nella città dei quattro mori le tute blu da tutte le province toscane. Previsto un corteo per le vie della città, con concentramento alle ore 9,30 in piazza della Repubblica e comizio finale in piazza del Luogo Pio, con interventi delle delegate e dei delegati delle aziende toscane con le conclusioni, a nome di tutte e tre le sigle sindacali, affidate a Michela Spera della Segreteria nazionale Fiom-Cgil. Lo sciopero rientra nella mobilitazione nazionale che vedrà astensioni dal lavoro articolate a livello regionale nei giorni 9, 10 e 15 Giugno.
A presentare la manifestazione sono stati stamani i segretari regionali di Fim, Fiom e Uilm, rispettivamente Alessandro Beccastrini, Massimo Braccini e Vincenzo Renda: “Non permetteremo a Federmeccanica – hanno detto in conferenza stampa - di smontare il contratto nazionale. Non è in discussione tanto l’entità dell’aumento salariale, quanto l’impostazione stessa della contrattazione. Ci propongono uno schema che esclude dall’aumento in busta paga più del 90% dei lavoratori. Ma se i lavoratori non hanno soldi in tasca da spendere, com’è possibile far ripartire i consumi e l’economia di questo Paese ?”
“Il contratto nazionale – hanno aggiunto i tre segretari – è sempre stato una sorta di accordo tra produttori, aziende e lavoratori, contro la concorrenza sleale: una base di salario, diritti e sicurezza sotto la quale non si può andare. Facendolo saltare si aprono le porte al dumping più sfrenato, a danno dei lavoratori ma anche delle aziende migliori.”
“In Toscana sulle vertenze significative, dalla Kme alla Lucchini, siamo sempre stati uniti. Il fatto che lo siamo stavolta anche sul contratto rafforza le ragioni della nostra mobilitazione.”
Piazze piene, fabbriche vuote.
In Toscana l'adesione media allo sciopero ha superato l'80%
#FIGHTNINGXCCNL
Bisogna tornare indietro di 8 anni per vedere le bandiere di Fim, Fiom e Uilm sfilare e stare l'una accanto all'altra nei cortei e nei presidi. E' successo oggi in tutta la toscana e nel resto del paese, ovunque manifestazioni molto partecipate e fabbriche vuote. Alta l'adesione allo sciopero generale di oggi per il contratto. La percentuale media nella regione e superiore all'80% . Hanno incrociato le braccia l'80% alla Piaggio, 95% alla Continental, 70% alla Nuovo Pignone di Firenze, 96% alla Selex, 80% alla Hitachi ex Breda, 95% alla Magna di Livorno, solo per citarne alcune.
Questo il commento di Massimo Braccini, segretario generale Fiom Toscana:
“Piena soddisfazione per la riuscita dello sciopero, oltre ogni aspettativa, alta adesione con media Toscana all'80% e più, produzioni nelle più importanti fabbriche pressoché ferme come nella migliore tradizione dei meccanici. Siamo determinati a conquistare un contratto nazionale di lavoro che continui a dare risposte collettive, tuteli i diritti ed aumenti i salari, qualsiasi modernizzazione non può essere fatta contro i lavoratori”
"Qualora ce ne fosse stato bisogno, dichiara Vincenzo Renda coordinatore regionale della Uilm, i lavoratori metalmeccanici, con la loro alta partecipazione allo sciopero indetto da Fim Fiom Uilm, hanno dimostrato la ferma volontà di voler rinnovare e difendere il contratto nazionale. Oggi le prime quattro ore di sciopero, ma se Federmeccanica non rimuoverà il nodo sul salario, le tute blu sono pronte ad alzare il tono e le iniziative".
Dal canto suo Alessandro Beccastrini, segretario generale della Fim Regionale commenta:
“Siamo molto soddisfatti perché questa iniziativa, che vedeva di nuovo insieme Fim, Fiom e Uilm dopo tanti anni, ha avuto un’adesione altissima in tutte le province della Toscana, con alcune grandi aziende come Finmeccanica a Firenze e Hitachi a Pistoia che si sono completamente svuotate.” “Naturalmente per la Fim lo sciopero non è fine a sé stesso, ma deve servire per la ripresa immediata delle trattative. Ci aspettiamo che questo avventa e che si arrivi a chiudere il contratto il prima possibile, perché non si può lasciare a lungo senza contratto una categoria così importante.”
ATTIVO DELEGATI FIM FIOM UILM
LAIKA: INAUGURATO NUOVO STABILIMENTO
“Il percorso che ha portato alla realizzazione del nuovo stabilimento Laika di San Casciano è un esempio avanzato di relazioni industriali, che ha sapute tenere insieme sviluppo, sicurezza del lavoro e territorio.” (continua a leggere)
ex Electrolux: la Regione dilaziona la restituzione del prestito da 5 mila euro
Stamani le segreterie di Fim, Fiom e Uilm provinciali di Firenze hanno incontrato la Regione Toscana in merito al prestito in scadenza ricevuto a suo tempo dai lavoratori ex Electrolux come anticipo della Cigs in deroga.
La Regione ha comunicato che le banche chiameranno i circa 215 lavoratori che ancora non hanno restituito il prestito per firmare un dilazionamento dei 5000 euro in 3 anni.
Il prestito sarà quindi spalmato in rate da 150 euro mensili.
Questa è la condizione fondamentale affinché le somme non vengano messe a ruolo alla naturale scadenza.
La Regione ha comunicato che le banche chiameranno i circa 215 lavoratori che ancora non hanno restituito il prestito per firmare un dilazionamento dei 5000 euro in 3 anni.
Il prestito sarà quindi spalmato in rate da 150 euro mensili.
Questa è la condizione fondamentale affinché le somme non vengano messe a ruolo alla naturale scadenza.
BASSILICHI, PROCLAMATO LO STATO DI AGITAZIONE
Si è svolto ieri 19 Novembre l’incontro tra le OO.SS provinciali, i Coordinatori Nazionali e le RSU FIM-CISL e FIOM-CGIL di tutti i siti del gruppo Bassilichi.
Lo scopo dell’incontro era confrontarsi su quanto emerso da parte dei lavoratori e delle lavoratrici nelle assemblee tenutesi nei siti italiani per decidere le azioni da intraprendere.
Il Coordinamento Nazionale FIM-CISL si fa carico delle preoccupazioni dei lavoratori e delle lavoratrici della Bassilichi rispetto ad alcune scelte aziendali, che dovrebbero essere orientate verso relazioni industriali che tengano conto del benessere dei dipendenti.
Aspetti questi indispensabili per trovare il giusto equilibrio tra maggior efficienza produttiva ed esigenze del personale, anche per la crescita dell'azienda.
Il piano industriale 2015-2018, infatti, non tiene conto di alcune garanzie previste dal protocollo d'intesa del 06/06/2014, a discapito di tutti i dipendenti Bassilichi; garanzie che dovevano invece essere centrali nella fase di predisposizione del nuovo piano industriale.
A maggior ragione perché l’accordo arrivava dopo diversi sacrifici del personale: un anno di solidarietà, l’uscita di 70 colleghi, la cessione di competenze e professionalità alla società del gruppo Fruendo.
In cambio di tutti i sacrifici fatti dalle lavoratrici e dai lavoratori l’azienda aveva sottoscritto l’accordo del 06/06/2014.
E invece, soprattutto in relazione alla razionalizzazione delle sedi, sono emerse incongruenze circa le motivazioni aziendali per la suddivisione dei siti strategici da quelli tattici e l’assoluta inconsistenza circa le motivazioni per la chiusura della filiale di Pisa.
QUESTA POSIZIONE AZIENDALE NON E' ACCETTABILE E CONFERMANDO QUINDI LA VALIDITA' DELL'ACCORDO DEL 06/06/2014
E IN LINEA A QUANTO DISCUSSO ED EMERSO NELLE ASSEMBLEE LA FIM-CISL PROCLAMA LO STATO DI AGITAZIONE DEL PERSONALE BASSILICHI SpA e chiede con forza all’azienda di rispettare le garanzie sottoscritte e le linee di principio ed etiche che essa stessa si è’ data e che ne farebbero un’azienda davvero all’avanguardia nelle relazioni industriali e nell’attenzione verso i dipendenti
Per il rispetto delle Garanzie sottoscritte
Per il rispetto delle Lavoratrici e dei Lavoratori
Per il futuro della Bassilichi spa
Lo scopo dell’incontro era confrontarsi su quanto emerso da parte dei lavoratori e delle lavoratrici nelle assemblee tenutesi nei siti italiani per decidere le azioni da intraprendere.
Il Coordinamento Nazionale FIM-CISL si fa carico delle preoccupazioni dei lavoratori e delle lavoratrici della Bassilichi rispetto ad alcune scelte aziendali, che dovrebbero essere orientate verso relazioni industriali che tengano conto del benessere dei dipendenti.
Aspetti questi indispensabili per trovare il giusto equilibrio tra maggior efficienza produttiva ed esigenze del personale, anche per la crescita dell'azienda.
Il piano industriale 2015-2018, infatti, non tiene conto di alcune garanzie previste dal protocollo d'intesa del 06/06/2014, a discapito di tutti i dipendenti Bassilichi; garanzie che dovevano invece essere centrali nella fase di predisposizione del nuovo piano industriale.
A maggior ragione perché l’accordo arrivava dopo diversi sacrifici del personale: un anno di solidarietà, l’uscita di 70 colleghi, la cessione di competenze e professionalità alla società del gruppo Fruendo.
In cambio di tutti i sacrifici fatti dalle lavoratrici e dai lavoratori l’azienda aveva sottoscritto l’accordo del 06/06/2014.
E invece, soprattutto in relazione alla razionalizzazione delle sedi, sono emerse incongruenze circa le motivazioni aziendali per la suddivisione dei siti strategici da quelli tattici e l’assoluta inconsistenza circa le motivazioni per la chiusura della filiale di Pisa.
QUESTA POSIZIONE AZIENDALE NON E' ACCETTABILE E CONFERMANDO QUINDI LA VALIDITA' DELL'ACCORDO DEL 06/06/2014
E IN LINEA A QUANTO DISCUSSO ED EMERSO NELLE ASSEMBLEE LA FIM-CISL PROCLAMA LO STATO DI AGITAZIONE DEL PERSONALE BASSILICHI SpA e chiede con forza all’azienda di rispettare le garanzie sottoscritte e le linee di principio ed etiche che essa stessa si è’ data e che ne farebbero un’azienda davvero all’avanguardia nelle relazioni industriali e nell’attenzione verso i dipendenti
Per il rispetto delle Garanzie sottoscritte
Per il rispetto delle Lavoratrici e dei Lavoratori
Per il futuro della Bassilichi spa
ESAOTE, ACCORDO FRA AZIENDA E SINDACATI
È stato firmato il 28/07 alla presenza del sindaco Dario Nardella e dell’assessore al lavoro Federico Gianassi l’accordo tra i vertici dell’azienda Esaote, Confindustria Genova, i sindacati confederali di categoria FIOM-CGIL e FIM-CISL, le rsu aziendali. L’intesa vede il rilancio del sito produttivo fiorentino, destinato a diventare il centro di eccellenza a livello mondiale per le sonde, e il mantenimento se non addirittura l’incremento dell’occupazione.
“Sono contento che il management di Esaote e i sindacati abbiamo scelto Palazzo Vecchio per la firma di questo accordo davvero importante – ha dichiarato il sindaco Nardella –. Non è soltanto un momento di soddisfazione, ma anche una responsabilizzazione. Come Amministrazione ci sentiamo infatti parte attiva nel garantire che questo accordo possa concretizzarsi nel migliore dei modi. Abbiamo atteso molti mesi per arrivare ad un esito di questo tipo, mesi che ci hanno visti impegnati in una vertenza difficile. Ma il cambio dei vertici dell’azienda voluto dai soci e la rinnovata disponibilità delle organizzazioni sindacali, compresa la rappresentanza di Confindustria, si sono dimostrati elementi decisivi per arrivare all’accordo”. Il sindaco ha ringraziato l’assessore Gianassi che ha seguito passo passo la trattativa e ha sottolineato come questo accordo sia per Firenze un esempio da seguire. “Si tratta di un’intesa di grande livello, che prevede tra l’altro un investimento da oggi al 2018 di oltre 5 milioni di euro, che stabilisce per il sito produttivo di Firenze il ruolo di centro di eccellenza a livello mondiale per le sonde e di Hub mondiale per gli ultrasuoni, che garantisce la stabilizzazione del personale e prevede impegno sul fronte degli investimenti per la ricerca e l’innovazione”.
Si conclude così una trattativa che è andata avanti per oltre un anno e iniziata nel maggio scorso con la presentazione di un piano di ristrutturazione con numerosi esuberi. La trattativa è arrivata anche sul tavolo del Ministero dell’Attività Economiche e fino a qualche mese fa sembrava destinata all’esito peggiore, con un ridimensionamento della realtà fiorentina, da sempre all’avanguardia nell’innovazione e della ricerca e una riduzione dei livelli occupazionali. Poi il cambio di rotta con la firma, lo scorso 10 giugno, di un verbale di incontro tra azienda e sindacati in cui i vertici di Esaote mettevano nero su bianco gli impegni per il rilancio e lo sviluppo del sito fiorentino. Oggi la sigla dell’accordo, in vista della ratifica al Ministero dello Sviluppo Economico, che sancisce il rilancio dell’azienda, un investimento da 5,2 milioni di euro per affidare a Firenze il ruolo di Hub mondiale degli ultrasuoni e per investire nella ricerca e nello sviluppo delle sonde con il miglioramento dei processi produttivi. All’interno dell’accordo anche la ricerca di un nuovo sito industriale, più adeguato alle nuove esigenze, e soprattutto il mantenimento dei livelli occupazionali con anche nuove assunzioni.
“Sono contento che il management di Esaote e i sindacati abbiamo scelto Palazzo Vecchio per la firma di questo accordo davvero importante – ha dichiarato il sindaco Nardella –. Non è soltanto un momento di soddisfazione, ma anche una responsabilizzazione. Come Amministrazione ci sentiamo infatti parte attiva nel garantire che questo accordo possa concretizzarsi nel migliore dei modi. Abbiamo atteso molti mesi per arrivare ad un esito di questo tipo, mesi che ci hanno visti impegnati in una vertenza difficile. Ma il cambio dei vertici dell’azienda voluto dai soci e la rinnovata disponibilità delle organizzazioni sindacali, compresa la rappresentanza di Confindustria, si sono dimostrati elementi decisivi per arrivare all’accordo”. Il sindaco ha ringraziato l’assessore Gianassi che ha seguito passo passo la trattativa e ha sottolineato come questo accordo sia per Firenze un esempio da seguire. “Si tratta di un’intesa di grande livello, che prevede tra l’altro un investimento da oggi al 2018 di oltre 5 milioni di euro, che stabilisce per il sito produttivo di Firenze il ruolo di centro di eccellenza a livello mondiale per le sonde e di Hub mondiale per gli ultrasuoni, che garantisce la stabilizzazione del personale e prevede impegno sul fronte degli investimenti per la ricerca e l’innovazione”.
Si conclude così una trattativa che è andata avanti per oltre un anno e iniziata nel maggio scorso con la presentazione di un piano di ristrutturazione con numerosi esuberi. La trattativa è arrivata anche sul tavolo del Ministero dell’Attività Economiche e fino a qualche mese fa sembrava destinata all’esito peggiore, con un ridimensionamento della realtà fiorentina, da sempre all’avanguardia nell’innovazione e della ricerca e una riduzione dei livelli occupazionali. Poi il cambio di rotta con la firma, lo scorso 10 giugno, di un verbale di incontro tra azienda e sindacati in cui i vertici di Esaote mettevano nero su bianco gli impegni per il rilancio e lo sviluppo del sito fiorentino. Oggi la sigla dell’accordo, in vista della ratifica al Ministero dello Sviluppo Economico, che sancisce il rilancio dell’azienda, un investimento da 5,2 milioni di euro per affidare a Firenze il ruolo di Hub mondiale degli ultrasuoni e per investire nella ricerca e nello sviluppo delle sonde con il miglioramento dei processi produttivi. All’interno dell’accordo anche la ricerca di un nuovo sito industriale, più adeguato alle nuove esigenze, e soprattutto il mantenimento dei livelli occupazionali con anche nuove assunzioni.
Beccastrini nuovo Segretario Fim in Toscana
Alessandro Beccastrini è il nuovo Segretario della Fim toscana, ruolo in cui succede a Marco Tesi. Ad eleggerlo il Consiglio Generale regionale del sindacato metalmeccanici Cisl, riunito a Firenze alla presenza del Segretario generale nazionale Fim, Marco Bentivogli e del Segretario generale Cisl Toscana, Riccardo Cerza.
Valdarnese di San Giovanni, 49 anni, sposato e padre di due figli, Beccastrini ha iniziato a lavorare a 18 anni in un panificio del Valdarno, prima di passare in un’azienda metalmeccanica. Ha lavorato dall’84 al ’91 per la Matec di Scandicci, diventando delegato aziendale Fim e poi, dal ’92 al ’98, per la Sime Telefonia di Firenze, prima di impegnarsi a tempo pieno nel sindacato. Nel 2001 è entrato nella Segreteria fiorentina della Fim, diventandone Segretario generale nel 2009. Appassionato di calcio, ha giocato nella Faellese allenata dall’attuale tecnico del Napoli Maurizio Sarri.
In segreteria confermati il livornese Fausto Fagioli e il senese Gian Luca Fè.
“I primi impegni –ha detto Beccastrini- sono il complicato rinnovo del contratto nazionale e le grandi vertenze che sono ancora aperte in Toscana. Dobbiamo monitorare con attenzione gli accordi già raggiunti, dalla Lucchini a Piombino alla Whirlpool a Siena, alla Bekaert (ex Pirelli) a Figline Valdarno. E poi ci sono vertenze ancora aperte, a cominciare, su Firenze, dalla Esaote, dove ballano 250 posti di lavoro. La Fim, come sempre, ci si dedicherà con impegno e coraggio.”
“Per le sfide importanti che ha di fronte –ha detto il Segretario Generale della Fim Marco Bentivogli- la Fim prosegue il suo cammino di rinnovamento eleggendo Alessandro Beccastrini, alla guida della Fim Toscana. Il Contratto Nazionale dei Metalmeccanici che ci avviamo a rinnovare è il più difficile della storia della categoria, che insieme alla creazione della Federazione dell'industria Cisl rappresentano due scadenze importantissime per un sindacato che punta al cambiamento. Bisogna -sottolinea il leader della Fim nel suo intervento davanti ai delegati della Toscana- avere la capacità di rigenerare il messaggio del sindacato. Messaggio che deve ancora poter essere trasmesso e essere raccolto dalle nuove generazioni.
Oggi –ha sottolineato Bentivogli- c'è nel sindacato chi pensa alla politica e chi invece come la Fim pensa a rilanciare il lavoro organizzato nel sindacato, nella concretezza dei risultati che si portano ai lavoratori. Serve per questo un impegno forte per la crescita organizzativa, in una regione, come la Toscana tradizionalmente roccaforte della Fiom, ma dove il clima sta cambiando. La Fim –ha concluso Bentivogli- ha tutte le carte in regola per sorpassi in tutta la regione come quello avvenuto alla AnsaldoBreda di Pistoia e nel settore camper della provincia di Siena”.
Firenze, 8 luglio 2015 - Ufficio stampa Cisl Firenze e Prato
Valdarnese di San Giovanni, 49 anni, sposato e padre di due figli, Beccastrini ha iniziato a lavorare a 18 anni in un panificio del Valdarno, prima di passare in un’azienda metalmeccanica. Ha lavorato dall’84 al ’91 per la Matec di Scandicci, diventando delegato aziendale Fim e poi, dal ’92 al ’98, per la Sime Telefonia di Firenze, prima di impegnarsi a tempo pieno nel sindacato. Nel 2001 è entrato nella Segreteria fiorentina della Fim, diventandone Segretario generale nel 2009. Appassionato di calcio, ha giocato nella Faellese allenata dall’attuale tecnico del Napoli Maurizio Sarri.
In segreteria confermati il livornese Fausto Fagioli e il senese Gian Luca Fè.
“I primi impegni –ha detto Beccastrini- sono il complicato rinnovo del contratto nazionale e le grandi vertenze che sono ancora aperte in Toscana. Dobbiamo monitorare con attenzione gli accordi già raggiunti, dalla Lucchini a Piombino alla Whirlpool a Siena, alla Bekaert (ex Pirelli) a Figline Valdarno. E poi ci sono vertenze ancora aperte, a cominciare, su Firenze, dalla Esaote, dove ballano 250 posti di lavoro. La Fim, come sempre, ci si dedicherà con impegno e coraggio.”
“Per le sfide importanti che ha di fronte –ha detto il Segretario Generale della Fim Marco Bentivogli- la Fim prosegue il suo cammino di rinnovamento eleggendo Alessandro Beccastrini, alla guida della Fim Toscana. Il Contratto Nazionale dei Metalmeccanici che ci avviamo a rinnovare è il più difficile della storia della categoria, che insieme alla creazione della Federazione dell'industria Cisl rappresentano due scadenze importantissime per un sindacato che punta al cambiamento. Bisogna -sottolinea il leader della Fim nel suo intervento davanti ai delegati della Toscana- avere la capacità di rigenerare il messaggio del sindacato. Messaggio che deve ancora poter essere trasmesso e essere raccolto dalle nuove generazioni.
Oggi –ha sottolineato Bentivogli- c'è nel sindacato chi pensa alla politica e chi invece come la Fim pensa a rilanciare il lavoro organizzato nel sindacato, nella concretezza dei risultati che si portano ai lavoratori. Serve per questo un impegno forte per la crescita organizzativa, in una regione, come la Toscana tradizionalmente roccaforte della Fiom, ma dove il clima sta cambiando. La Fim –ha concluso Bentivogli- ha tutte le carte in regola per sorpassi in tutta la regione come quello avvenuto alla AnsaldoBreda di Pistoia e nel settore camper della provincia di Siena”.
Firenze, 8 luglio 2015 - Ufficio stampa Cisl Firenze e Prato
bekaert figline, al via il welfare aziendale
bonus di 150 euro per ogni lavoratore
COMUNICATO STAMPA
E' diventato operativo in questi giorni il nuovo sistema di welfare aziendale alla Bekaert (ex Pirelli) di Figline Valdarno (Firenze), frutto degli accordi sindacali firmati dalle RSU aziendali con la nuova proprietà nel novembre scorso.
L’accordo prevede un fondo di 150 euro (saranno 180 nel 2016) per dipendente, che ognuno potrà spendere come crede in vari modi: buoni benzina, prodotti per bambini, abbigliamento, libri, pacchetti vacanze, sport, ecc.
“Un pezzo del prezioso lavoro delle RSU è oggi finalmente premiato” dice Mirko Zacchei, della Fim-Cisl di Firenze e Prato. “Quello del welfare aziendale è un passo importante e innovativo ed il fatto che adesso sia operativo è il segnale che l'azienda si sta muovendo. Abbiamo incontrato la nuova dirigenza nello stabilimento di Figline nel marzo scorso, nel primo di una serie di confronti necessari: i 400 lavoratori del sito sanno infatti quanto sia importante la discussione sui temi della qualità e della sicurezza, della corretta produzione e della seria organizzazione del lavoro.”
Intanto a fine marzo si è praticamente completato il trasferimento di tutte le attività ‘steelcord’ da Pirelli a Bekaert, con la vendita delle attività steelcord in Cina (Yanzhou, nella Provincia di Shandong). Operazione che segue la cessione a Bekaert degli stabilimenti di Slatina (Romania), Sumaré (Brasile) e Izmit (Turchia) e, appunto, Figline Valdarno. Il mercato in cui Bekaert si muove ha un valore complessivo "enterprise value" per il 100% dell’attività steelcord di circa 255 milioni di euro.
"E' evidente –riprende Zacchei- che in un'azienda del genere le relazioni sindacali debbano ricoprire un ruolo fondamentale. L'analisi del piano industriale e delle prospettive dopo il 2017 saranno il banco di prova della concertazione, valore indiscutibile per ogni attività produttiva ed ancora di più in quelle aziende il cui baricentro non è più vicino, sul territorio, ma dislocato in Europa e per il mondo.”
Firenze, 18 Maggio 2015 - Ufficio stampa Cisl Firenze e Prato
E' diventato operativo in questi giorni il nuovo sistema di welfare aziendale alla Bekaert (ex Pirelli) di Figline Valdarno (Firenze), frutto degli accordi sindacali firmati dalle RSU aziendali con la nuova proprietà nel novembre scorso.
L’accordo prevede un fondo di 150 euro (saranno 180 nel 2016) per dipendente, che ognuno potrà spendere come crede in vari modi: buoni benzina, prodotti per bambini, abbigliamento, libri, pacchetti vacanze, sport, ecc.
“Un pezzo del prezioso lavoro delle RSU è oggi finalmente premiato” dice Mirko Zacchei, della Fim-Cisl di Firenze e Prato. “Quello del welfare aziendale è un passo importante e innovativo ed il fatto che adesso sia operativo è il segnale che l'azienda si sta muovendo. Abbiamo incontrato la nuova dirigenza nello stabilimento di Figline nel marzo scorso, nel primo di una serie di confronti necessari: i 400 lavoratori del sito sanno infatti quanto sia importante la discussione sui temi della qualità e della sicurezza, della corretta produzione e della seria organizzazione del lavoro.”
Intanto a fine marzo si è praticamente completato il trasferimento di tutte le attività ‘steelcord’ da Pirelli a Bekaert, con la vendita delle attività steelcord in Cina (Yanzhou, nella Provincia di Shandong). Operazione che segue la cessione a Bekaert degli stabilimenti di Slatina (Romania), Sumaré (Brasile) e Izmit (Turchia) e, appunto, Figline Valdarno. Il mercato in cui Bekaert si muove ha un valore complessivo "enterprise value" per il 100% dell’attività steelcord di circa 255 milioni di euro.
"E' evidente –riprende Zacchei- che in un'azienda del genere le relazioni sindacali debbano ricoprire un ruolo fondamentale. L'analisi del piano industriale e delle prospettive dopo il 2017 saranno il banco di prova della concertazione, valore indiscutibile per ogni attività produttiva ed ancora di più in quelle aziende il cui baricentro non è più vicino, sul territorio, ma dislocato in Europa e per il mondo.”
Firenze, 18 Maggio 2015 - Ufficio stampa Cisl Firenze e Prato
ottimi risultati nel rinnovo rsu infogroup
Cresce la partecipazione e cresce la Fim-Cisl alla Infogroup di Firenze.
Nelle elezioni per la RSU la lista Fim ha ottenuto 104 voti, rispetto ai 76 delle elezioni precedenti (pari al 7% in più di voti), conquistando due seggi con Francesca Fossi e Simone Mannini. Quattro i delegati per la Fiom. Molto alta la partecipazione al voto: 315 votanti su 391 occupati, pari all’80,5%; la volta scorsa la partecipazione era stata del 74%. Un dato in forte controtendenza con quanto avviene nelle elezioni politiche e amministrative “che dimostra –dice Mirko Zacchei, della Fim-Cisl di Firenze e Prato- quanto i lavoratori credano ancora nel sindacato. Con il voto alla Fim i lavoratori hanno premiato un sindacato che è capace di contrattare e portare a casa tanto gli integrativi aziendali, come quello appena sottoscritto in Infogroup, quanto i contratti nazionali.” “E’ un risultato importante –dice Fabio Franchi, della Segreteria Cisl di Firenze e Prato- che riguarda un’azienda fiorentina, nata da intuizioni fiorentine, leader in Toscana e nel centro Italia, importante per i numeri e per le professionalità che occupa, che abbiamo sempre seguito e continueremo a seguire con grande attenzione.” Firenze, 12 Maggio 2015 - Ufficio stampa Cisl Firenze e Prato |
Sorrisi post elettorali con i iinostri'' dell'Infogroup, Mirko Zacchei della Fim Cisl e Fabio Franchi, Segretario Cisl Firenze Prato
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